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Maggioli Editore: Politecnica

Tutte le nostre collane

Road pricing. Politiche di controllo del traffico e dell'inquinamento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 191
Uno dei maggiori problemi che caratterizzano le aree urbane è costituito oggi dalla congestione del traffico. Uno tra i possibili strumenti per far fronte a questo problema è il road pricing, com'è noto, si tratta di imporre agli utenti un pedaggio in grado di dissuadere l'eccesso di domanda. Il testo è dedicato alle due esperienze di Londra e Milano, e si divide in tre parti. Nella prima parte viene descritta la politica di congestion charging a Londra. Nella seconda parte l'obiettivo generale è di approfondire alcune implicazioni ed effetti delle politiche di road pricing nel caso concreto del Comune di Milano. Nella terza parte, infine, si procede ad alcune considerazioni conclusive. Alessia Galimberti, Architetto e Dottore di Ricerca in Progetti e Politiche Urbane (Politecnico di Milano), dopo una lunga esperienza in Gran Bretagna si occupa di consulenza nel campo della progettazione urbanistica e della mobilita', in particolare svolge ricerche sulle applicazioni della politica di road pricing.
14,00 13,30

Urbanistica creativa

Libro
anno edizione: 2008
pagine: 302
Creatività è una nuova declinazione dell'innovare. E' creativa la città che non solo si prepara al futuro, ma ne diventa un consapevole laboratorio, dove si elaborano idee di cambiamento. E' creativa l'urbanistica che non si limita a cercare vie d'uscita dalle crisi quando si presentano, ma in qualche misura le anticipa riformulando i problemi, reinterpretando i territori, ridefinendo gli obiettivi, immaginando nuove confgurazioni dello spazio. Questo libro esplora le relazioni dell'urbanistica con la creatività considerata nelle sue diverse accezioni, per verifcare il senso e l'utilità di assumerla come particolare oggetto di analisi e dimensione progettuale. L'individuazione della specifcità dei fenomeni che oggi investono le città, lo studio di casi esemplari di rigenerazione urbana, la descrizione e la verifca di politiche, progetti e interventi non soltanto compongono un quadro rappresentativo dei processi di trasformazione in atto ma, al di là dei punti di vista e delle valutazioni diverse, confermano che all'insegna della creatività si può tracciare un programma di aggiornamento dell'urbanistica che comprende la capacità di analizzare particolari aspetti della realtà attuale, l'attitudine a raccogliere gli impulsi di rinnovamento che vengono dal contesto, la verifca di effcacia di metodi e strumenti operativi, la riproposizione del progetto urbanistico e di territorio quale fattore di innovazione. I saggi raccolti in questo libro a cura di Roberto Bobbio sono il risultato non solo delle ricerche e delle rifessioni condotte individualmente degli autori, ma di un confronto fra loro che si è sviluppato attraverso incontri e viaggi di studio. Hanno contribuito Ruben Bianchi, Mariolina Besio, Maurizio Carta, Anna Castellano, Umberto De Martino, Giovanna Fossa, Chito Guala, Pino Imbesi, Paolo La Greca, Francesco Martinico, Bruno Monardo, Manuela Ricci, Daniele Virgilio.
22,00 20,90

Il metaprogetto dell'ecomuseo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 411
Quale ruolo gioca oggi la cultura per lo sviluppo dei sistemi locali "Ci sono le condizioni per parlare di impresa culturale" È a partire da queste domande che si sviluppa la riflessione sul contributo delle competenze del design e della tecnologia nell'ambito dei processi di valorizzazione dell'identità territoriale, del paesaggio e del patrimonio culturale diffuso, materiale e immateriale. Sostenibilità, partecipazione e identità sono alla base di ogni azione di sviluppo locale. All'interno di questi paradigmi, la pianificazione esprime un chiaro orientamento alla sperimentazione di nuovi approcci per il governo del territorio, in chiave di strategia, integrazione, multiscalarità e partecipazione attiva dei soggetti per il raggiungimento di obiettivi comuni. In questa direzione si promuovono quindi la formazione di reti e la definizione di strumenti di governance per creare consenso attorno alle scelte dell'operatore pubblico, superando il rapporto spesso conflittuale tra conservazione e fruizione delle risorse, a partire da una definizione dell'assetto proprietario del patrimonio ambientale e culturale - riconosciuto come bene della collettività da trasmettere alle generazioni future - e quindi alle assunzioni di responsabilità per la sua tutela e valorizzazione. Sono questi i principi sottesi all'ecomuseo, possibile risposta locale alla complessità dei processi di trasformazione globali. Sebbene non esista una definizione assiomatica di ecomuseo, è forte la necessità di fissare linee guida, sistemi di accreditamento condivisi per un riconoscimento scientifico e giuridico, nonché standard minimi di servizio che sappiano porre l'accento sugli aspetti locali dei contesti. Sulla base di queste considerazioni si struttura la proposta di trasferire i principi del metaprogetto - strumento nato nell'ambito di disciplinare della tecnologia dell'architettura per lo sviluppo e la gestione dei progetti edilizi, successivamente esteso al campo del design dell'oggetto, e oggi declinato come metodo, ossia come governo di un processo - alla gestione strategica del processo di definizione, creazione e sviluppo dell'ecomuseo, che possa costituire un valido supporto all'Ente promotore per governare il percorso realizzativi e gestionale. Il testo documenta l'attività di ricerca svolta nell'ambito del Dottorato in Design e tecnologie per la valorizzazione dei beni culturali, del Politecnico di Milano, coordinato dal prof. Fabrizio Schiaffonati, e all'interno del Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell'Ambiente Costruito BEST .
25,00 23,75

15,00 14,25

18,00 17,10

Design e comunicazione per la sanità

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 508
Da diversi decenni la psiconeuroimmunologia spiega come un contesto psicologicamente connotato, positivo o negativo, sia in grado d'influire sul nostro sistema nervoso, attivando reazioni del sistema immunitario, capaci d'influenzare il nostro benessere, di determinare stati patologici, d'influire su guarigioni. Accanto alle numerose spiegazioni mediche di come il cosiddetto stress sia alla base di molte patologie, si affiancano esperienze di "miracolose" guarigioni, e la medicina pone una crescente attenzione a contesti human centred dei luoghi della salute. Questo libro raccoglie testimonianze, ipotesi, suggerimenti su come organizzare ambienti ospedalieri e in genere di cura per favorire l'attivazione di atteggiamenti positivi del malato, spesso coadiuvanti nella guarigione, e comunque mai negativi. Soprattutto raccoglie progetti, talvolta a livello di concept, in altri casi a livello di proposte operative mature, formulate da parte di studenti di corsi universitari di Design e di Comunicazione. L'idea di trasformare gli ospedali da luoghi della malattia a luoghi della speranza non solo contamina energie giovani capaci di lanciarsi in progetti in cui le componenti estetico-artistiche influenzano la progettazione degli spazi della sanità, ma anche ha mostrato interessamento da parte di operatori del settore, determinando nascenti collaborazioni con strutture sanitarie pubbliche e private. Il presente libro, con diverse decine di proposte, è il secondo di una serie che vede una crescente collaborazione tra contesti universitari e ambienti istituzionali. Marco Maiocchi. Fisico. Associato di Informatica alla Statale di Milano dal 1973, è oggi Ordinario presso il Politecnico di Milano, Facoltà del Design. Dopo molti anni di fruttifere ricerche in settori informatici e di Organizzazione, si è occupato di Internet, Ipertesti, Comunicazione e Design. Tra i fondatori di Etnoteam spa, è stato Amministratore Delegato di I.NET. Ha avuto responsabilità di numerosi progetti, incluse ricerche di livello nazionale del C.N.R. E' attivamente presente in numerose avanguardie artistiche. E' autore di numerosi libri e di centinaia di articoli scientifici e di divulgazione.
22,00 20,90

Concezione strutturale nelle norme tecniche per le costruzioni

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 124
A dispetto del titolo, il libro si rivolge più a chi solo progetta che a chi solo studia le norme. Presuppone una cultura progettistica di tecnico junior e un'infarinatura cantieristica, per esaminare un genere che è considerato per studenti. Normalmente un commento alle norme è un'opera collettiva, vi confluiscono i talenti di prefabbricatori, progettisti, collaudatori, oltre che presidenti di associazioni di categoria, di software house, e produttori di materiali. Quindi l'informazione, resterà utile ma copre solo le questioni fondamentali. È per sua natura divulgativo ed anche l'esperto - e la Commissione di monitoraggio - troverà spunti sempre interessanti. Le piccole sbavature danno conferma che si è dovuto lavorare in fretta. Un vecchio collega scherzosamente ha definito le NTC 2008 come una disciplina in cui nessuno sa di che cosa parlano i normatori, ne se quello che hanno scritto sia vero. "Certamente non è vero lo spettro di risposta, addirittura in zone a bassa sismicità": aggiungeva seriamente. La sismica applicata alle strutture non ha nulla a che fare ne con l'esperimento su modelli in scala, ne con una sua struttura logica, ne con l'idea di causa - effetto (lo smorzamento e la ridondanza strutturale entrano sempre nella valutazione degli effetti). La valutazione degli effetti del terremoto, in una data zona, sugli edifici trae origine direttamente da una osservazione delle strutture dei vecchi monumenti, i cui fenomeni resistenti sono altrettanti svariati e richiedono una acuta attenzione per essere percepiti. Una delle acquisizioni definitive della tecnologia italiana, negli ultimi anni, è stato l'unanime (dai tecnici junior almeno ) riconoscimento dell'efficace controventamento della MA. I geometri del Costarica lo conoscevano da tanto tempo (vedi anche criterio della gerarchia delle fessurazioni - GF -). I migliori progettisti propendono per quella che oggi viene chiamata concezione intuizionistica della sismica, e sotto questo aspetto respingono la tendenza alla eccessiva formalizzazione a priori (preferiscono misure delle prestazioni a posteriori basate su una filosofia prestazionale e di controllo dell'eventuale danno). In parole povere , per essere un bravo progettista non è necessario essere dotato di una abilità fuori del comune nel maneggiare numeri. Un ingegnere junior che lavora in sicurezza con MAPIC, spende la maggior parte del suo tempo a rifinire i dettagli esecutivi (e scrive ben pochi numeri). Nel recupero dell'esistente il progettista tratta principalmente di aspetti qualitativi della struttura, piuttosto che di quelli quantitativi. Gli ingegneri italiani, nei nuovi progetti, sanno difendersi facilmente dai terremoti. Nel recupero dell'esistente, sanno trovare le proprietà di una struttura senza troppo preoccuparsi della sua formale presentazione. Questi progettisti sono infatti, intuizionisti, ma con giudizio (verifica con misure sull'eseguito ed una adeguata duttilità di comportamento nel caso di terremoto violento). In ogni caso la deludente risposta negativa del teorema della impossibilità - TIM - Dell'aggregazione strutturale, ha finito con lo stimolare, più che attenuare la creatività tecnologica. Ma in sismica (come nei prefabbricati ) la risposta ad un problema non fa che sollevare altri problemi, e la tecnologia si svilupperà nel frattempo in parecchie direzioni (neppure minimamente considerate nelle NTC 2008). La decisione di un progettista (iscritto all'Albo) di misurare le prestazioni della struttura a posteriori sull'eseguito (consapevole del danno in caso negativo) spetta a lui e a lui soltanto. Qualsiasi norma tecnica, che ignori questa ovvia premessa (collaudo sperimentale) finisce inevitabilmente per degenerare nel paternalistico e nel grottesco.
13,00 12,35

Tecniche diagnostiche per i beni culturali

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 267
Il testo nasce dalle lezioni di Tecniche Diagnostiche per i Beni Culturali tenute da uno degli autori presso l'Università Cattolica di Milano: ha come oggetto l'analisi dei principi fisici su cui sono basati i moderni metodi di indagine adoperati nello studio dei Beni Culturali ed illustra una serie di esempi di applicazione di tali tecniche accompagnati da un inquadramento storico artistico. Ezio Puppin è laureato in Ingegneria Nucleare ed è Professore di Fisica Sperimentale presso il Politecnico di Milano dove, oltre a svolgere attività didattica, si dedica alla ricerca nel campo della fisica statistica dei sistemi complessi. Olga Piccolo è laureata in Lettere, con indirizzo in Storia dell'Arte, presso l'Università degli Studi di Milano e si è specializzata in Storia dell'Arte Medievale e Moderna presso l'Università Cattolica di Milano dove è Cultore della materia per il corso di Tecniche diagnostiche per i Beni Culturali. Giornalista pubblicista, si occupa della catalogazione di archivi legati ai Beni Culturali.
25,00 23,75

Interni ospitali

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 96
Da tempo ambito di ricerca e sperimentazione, l'immobile Alberghiero, e in particolare i suoi spazi interni, sono al centro di un vasto processo di "riconfigurazione" e "ripensamento" che coinvolge in misura determinante l'architettura degli interni e il design, in un confronto significativo. li testo si propone di indagare tale confronto-integrazione e di introdurre alia realtà degli spazi dell'ospitalità, evidenziando rilevanti questioni e tematiche anche rapportandole a specifiche tipologie di spazi interni all'hotel, ai di la di finalità di tipo tecnico-manualistico. L'opera si pone anche come sintesi di un più vasto processo di analisi e ricerca, svolta dall'autore, sul settore dell'ospitalità. Francesco Scullica, architetto, dottore di ricerca in architettura degli interni, è ricercatore in disegno industriale presso il dipartimento indaco e la Facoltà del Design del Politecnico di Milano dove, dal 2000, dove svolge anche attività didattica. Collaboratore, dal 1990 al 1999, ai corsi di Architettura degli interni e design, tenuti da Arturo Dell'acqua Beilavitis presso il Politecnico di Milano è impegnato didatticamente anche in ambito internazionale, oltre a promuovere, coordinare e dirigere scientificamente master e corsi di formazione post-laurea (MID- Master in Interior Design, Hotel & Contract, Hotel Experience Design). Dal 2003 è membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Architettura degli Interni presso il Politecnico di Milano, e, dal 2004, collabora, in qualità di segretario, al coordinamento del corso di laurea in Design degli Interni, presieduto da Andrea Branzi.
10,00 9,50

Muzio ArchiScrittore. Intorno all'architettura e ad alcuni scritti di Giovanni Muzio

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 183
Giovanni Muzio (1893-1982) è ancora poco conosciuto: questo libro propone, dal punto di vista della progettazione urbanistica, una rilettura del suo lavoro di architetto-scrittore. È delineato un profilo di Milano dai primi dell'800 agli anni Trenta del '900, per collocare gli scritti di Muzio (per Emporium 1921, e Dedalo 1931) nello scenario di una città in trasformazione. Sono inoltre presentati contributi della "cultura esperta" sulla correlazione tra l'architettura di Muzio e la storia urbana di Milano. G. Matteo Mai, architetto, si occupa di progettazione urbanistica e di storia della città...
17,00 16,15

Light art

Libro
anno edizione: 2008
pagine: 120
In America negli anni '60 e '70, prima a New York con Dan Flavin, e poi a Los Angeles con un gruppo di artisti, si è sviluppato un nuovo rapporto tra visione e luce. Una ricerca inedita, mai tentata prima, anche se da secoli i pittori hanno cercato di darci l'illusione di riprodurre la luce mediante l'opposizione di colori chiari e scuri. Questi artisti usano la luce vera, quella del sole o quella elettrica, non cercano illusoriamente di imitarla. Hanno bisogno di stanze grandi, vuote, bianche, per manipolare lo spazio e farvi entrare la luce nel modo desiderato e proprio per la necessità di spazi ed accorgimenti particolari, questa ricerca ha avuto difficoltà a essere presentata a un pubblico numeroso. Solo Turrell e Irwin hanno avuto un successo internazionale. Altri non meno importanti corrono il rischio di essere dimenticati. La necessità di creare un "luogo", atto alla conoscenza e diffusione dell'attività di alcuni artisti nel campo della luce, mette in primo piano una sua possibile definizione tipologica. Potremmo così forse parlare di archivio, termine derivante dal vocabolo greco arkhé, che significa "governo" o "ordine".
25,00 23,75

Sulla critica della rappresentazione nell'architettura

Libro
anno edizione: 2008
pagine: 96
Articolandosi si rapporti tra una terna di nozioni che i Greci denotavano coi termini di mímesis, métresis e póiesis, il tema della rappresentazione architettonica si salda in modo indissolubile a quello della forma e della geometria, organizzando il progetto come conoscenza e costituendo il luogo privilegiato della sua elaborazione. La rappresentazione è intesa quale struttura tecnica e concettuale che regola e gestisce, in entrambi i versi, il complesso rapporto che intercorre tra gli ambiti obiettivamente eterogenei delle "parole" (i. e. della teoria, della critica, dell'estetica, della storia e della stessa logica) e delle "cose", ovvero dell'architettura progettata e costruita. In tal senso il ruolo formativo della rappresentazione è dunque prevalente rispetto a quello meramente comunicativo. Per questo motivo la rappresentazione architettonica è assunta sotto il doppio registro della Darstellung o della "immagine" che si dispiega nel campo del visibile, e della Vorstellung, ovvero di una forma eminentemente concettuale, quale può essere la concezione o l'idea mentale che ci si forma di una struttura spaziale. Sia pure all'interno dei modesti limiti delle sue finalità didattiche, ma non rinunciando al necessario rigore scientifico, è appunto secondo il reciproco rinvio di questi due concetti che il volumetto introduce allo studio dei rapporti tra architettura, rappresentazione e mimesi, ovvero tra il costruire, il disegnare e quella che è forse la più antica, persistente e discussa categoria estetica. Ordinario di "Teoria e storia delle forme di rappresentazione", Vittorio Ugo ha insegnato anche "Composizione architettonica", "Storia della critica" e diverse materie nel settore della Rappresentazione. Ha anche tenuto corsi e seminari in Italia e all'estero nel campo della teoria e dell'estetica dell'architettura. Tra le sue pubblicazioni in volume: La questione architettura (Venezia 1990, con R. Masiero), I luoghi di Dedalo (Bari 1991), Fondamenti della rappresentazione architettonica (Bologna 1994, 20022), Temi e codici del disegno d'architettura (Roma 1992, con R. de Rubertis e A. Soletti), Architectura ad vocem (Milano 1996), Stile (Milano 1997, con E. Franzini), Architettura e temporalità (in corso di pubblicazione) e, in questa stessa collana, La costruzione geometrica della forma architettonica (2003).
8,00 7,60

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