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Mimesis: Filosofie

Tutte le nostre collane

Il bisogno di filosofia (1801-1804)

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 166
A che cosa serve la filosofia? Qual è il legame che il mondo delle idee intrattiene con il mondo della vita? E come si impara a filosofare? Poco più che trentenne, all'inizio del suo insegnamento a Jena, Hegel riflette sull'origine e sulla funzione dell'attività filosofica, in attesa di portare a termine la sua prima grande fatica intellettuale, la "Fenomenologia dello spirito" (1807). Questo volume raccoglie alcuni scritti del giovane Hegel, per lo più inediti in italiano, che risalgono agli anni 1801-1804. Si tratta di brevi saggi e frammenti che indagano il rapporto tra critica e sistema, la relazione tra pensiero filosofico e senso comune e i risvolti pratici della teoria. Sono questi i temi che il giovane Hegel approfondisce per far fronte a quel "bisogno di filosofia", istanza fondamentale della vita degli uomini, da cui ogni autentica conoscenza dovrebbe prendere le mosse. Prefazione di Pierluigi Valenza. Postfazione di Paolo Vinci.
15,00 14,25

Dopo la semiosfera. Con saggi inediti di Jurij M. Lotman

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 212
L'Italia è stato uno dei Paesi ad accogliere con più anticipo e attenzione l'eredità della Scuola semiotica di Mosca-Tartu e, in particolare, del suo padre fondatore Jurij M. Lotman. L'impostazione lotmaniana si profila oggi un campo di studi in progress, che lascia trasparire incoraggianti prospettive d'indagine per gli studi culturali ma che necessita ancora di una profonda riflessione sulla sua ultima parabola intellettuale, la fase teorica meno conosciuta, per la quale si propone al lettore italiano la traduzione di cinque saggi inediti. A vent'anni dalla sua morte, possiamo dunque accingerci a rileggere e in certo modo riscoprire quello che l'insigne maestro ancora ci vuol dire, cercando di attualizzare il suo pensiero esplosivo e disarticolante all'oggi: si presenta qui il lascito di Lotman, con le sue potenzialità in nuce, ovvero la cosiddetta semiotica della cultura alla luce del pensiero complesso.
20,00 19,00

Fenomenologia della grezza materia. Scritto di teoria del linguaggio, etica, estetica

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 120
Il saggio contiene momenti di riflessione critica su argomenti di teoria del linguaggio, di estetica, di etica. Si vuole, in qualche modo, mostrare la propensione, propria della filosofia esistenziale e dello schematismo soggettivo post kantiano, considerati in continuum, di creare vuoti, linguistici ed epistemici, perché i pregiudizi della mentalità scientifica positiva possano essere finalmente rivelati nella loro inconsistenza. L'esigenza di restituire il senso delle cose al mondo, umano e transumano, e il tentativo di riportare nella letteratura filosofica un moto regressivo verso l'anarchia del pre-soggettivo, verso la materia grezza, considerata come occasione virtuale e virtuosa di organizzazione di nuove forme di pensiero discorsivo, rendono urgente il ripensamento del rapporto soggetto-oggetto. Il discorso si fa, in conclusione, anche politico.
12,00 11,40

Religione e psicologia individuale

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 149
Il grande successo della Psicologia Individuale aveva indotto alcuni allievi di Adler ad inserire la sua psicologia nel pensiero cattolico e in quello luterano indicandola come utile mezzo per l'attività pastorale. Fu così necessario che Adler ribadisse l'assoluta indipendenza della scienza da qualsiasi religione, ideologia o movimento politico, tracciando le fondamentali distinzioni tra cura d'anime e psicoterapia. L'interessante dibattito, che non è la sintesi finale del problema, ma solo il punto di partenza per ulteriori discussioni, confronti e verifiche, rimase sconosciuto perché tutte le copie di questo libro, pubblicato nel 1933, furono bruciate dai nazisti. Le puntualizzazioni di questo scritto sono comunque ancor oggi necessarie per distinguere la vera psicoterapia da qualsiasi altra "guida dell'uomo" esercitata da chiunque, psicologicamente più forte, influenza il più debole. Postfazione di Gian Giacomo Rovera.
14,00 13,30

Sulle labbra e nel cuore. Il buon uso delle parole nel Talmud e nell'ebraismo

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 148
La "onaah" verbale consiste nel rivolgere all'altro parole umilianti e offensive, lesive del suo onore. è questa la connotazione che le hanno dato i rabbini e che la rendono oggetto di interdizione. Il tema del libro interessa l'uso buono e cattivo del linguaggio, la responsabilità a cui vincola la parola.
14,00 13,30

CON I SUOI STESSI OCCHI. WALTER BENJAMIN

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
14,00 13,30

Ontologia fondamentale e metaontologia. Una interpretazione di Heidegger a partire dal «Kantbuch»

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 342
Una rilettura del pensiero di Martin Heidegger che muove dalla sua interpretazione metafisica di Kant per giungere a formulare il continuo e necessario rovesciamento della fondazione ontologica in metaontologia. L'opera si concentra sul periodo tra gli anni '25 e '42, in cui la riflessione sulla possibilità e il significato di un'ontologia fondamentale è ancora centrale per Heidegger, e cerca di portare avanti il tentativo di uno sviluppo positivo della Dialettica trascendentale kantiana. Questo significa per Heidegger ricercare la controparte essenziale di una metaphysica generalis concepita come ontologia fondamentale, vale a dire reinterpretare il senso di una metaphysica specialis. Le nozioni essenziali di trascendenza, mondo e libertà vengono così ricomprese alla luce della lettura heideggeriana della Critica della ragion pura, intesa come luogo decisivo per spiegare la costante fondazione della metafisica ad opera dell'esserci. Sulla base di questo punto di vista privilegiato vengono illuminati i confronti di Heidegger con Nietzsche, Schelling, Leibniz e Platone, nel tentativo di delineare uno sviluppo del suo pensiero che non soltanto sia ancora metafisico ma insieme pratico, caratterizzato cioè da una metafisica duplice che disponga, nel suo rovesciamento in metaontologia, il piano dell'etica.
28,00 26,60

Machiavelli. Il conflitto e il potere. La persistenza del classico

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 138
Riflettere sul rapporto tra conflitto e potere a partire da Machiavelli e dal suo Principe significa comprendere perché il conflitto non può prescindere da un ordine, e che l'unità della politica è in un certo senso immanente al conflitto. Non c'è comunità umana che storicamente possa neutralizzare l'ambivalenza del conflitto: nella scena della città, in condizioni di diversificazione sociale che permea gli umori dell'agire pubblico e politico, la pluralità umana, nello spazio della contingenza e nel tempo dell'evento, genera conflitti. Nella "contraddizione antropologica" che lo contraddistingue, l'uomo è produttore di inquietudine, perché è vicissitudine del mutamento: egli è protagonista dell'inquieto conflitto. Per il vivente umano c'è tensione continua tra politica, unità, ordine, conflitto e potere. Pertanto, la certezza che il conflitto e il potere pervadano la "realtà effettuale" dell'umano è antropologicamente, politicamente e storicamente evidente. Ciò che occorre dirimere è il legame tra la politica come conflitto e la politica come conoscenza di questo conflitto. Nello sguardo della filosofia politica, il "gesto rivoluzionario" di Machiavelli consiste nel fatto che egli non deplora la divisione, i tumulti, i conflitti, non vede in essi una scissione destinata ad essere superata, ma li concepisce anche come il principio e il motore della libertà, ecco perché egli fa l'"elogio del conflitto", che dà vita a una comunità politica e ne nutre l'esperienza...
14,00 13,30

Riflessioni sulla teoria del linguaggio e dei segni

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 306
Due i principali obiettivi di queste riflessioni sulla teoria del linguaggio e dei segni: 1) stabilire dove sia giunta oggi la ricerca semiotica, quale ne sia la sua attuale posizione; il che vuol dire chiedersi come si possa fare oggi un discorso sui segni che sia, criticamente, all'"altezza" delle attuali concezioni semiotiche; 2) considerare quale posto occupiamo noi, esseri umani - appartenenti a quella forma odierna di organizzazione sociale caratterizzabile come "comunicazione mondializzata" - rispetto al resto della vita, della semiosi (le due cose coincidono) sul pianeta: una domanda questa non soltanto di ordine teorico, gnoseologico, ma anche di ordine etico. Perché il riferimento all'intera vita sul pianeta riguarda anche la responsabilità che, nei suoi confronti, ha ciascun essere umano in quanto capace, una capacità specie-specifica, di usare segni per rendere i segni stessi oggetto di interpretazione. Il che significa poter deliberare, prendere posizione, progettare, innovare, in un rapporto dialogico e critico nei confronti di se stessi, degli altri e del mondo stesso che quei segni ci fornisce. Maggiormente questa responsabilità dovrebbe riguardare il semiotico, dato che il suo mestiere consiste proprio nel riflettere sui segni.
26,00 24,70

Con i tuoi occhi sull'intersoggettività

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
Qual è la struttura dell'intersoggettività? Come conoscere quel particolare essere che è insieme soggetto e oggetto di studio? E qual è il nucleo centrale dell'intersoggettività? Dove affondano le radici l'amarsi, il conoscersi, l'essere-per-gli-altri? Cosa significa incontrarsi, perdersi, ritrovarsi? Vivere la nostalgia dell'altro e di se stessi? E qual è il senso dell'incontro nelle condizioni tragiche dell'esistenza, nella sofferenza? Questo libro intende confrontarsi, sul piano storico e problematico, con i temi fondamentali dell'intersoggettività, vale a dire del rapporto tra le persone, da cui deriva la conoscenza stessa, il senso delle cose, del nostro esistere, nel tempo, nei luoghi vissuti.
20,00 19,00

Martin Heidegger à Hannah Arendt. Lettre jamais écrite

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 90
Hannah Arendt fu dapprima allieva, musa e amica di Martin Heidegger; poi collega e critica severa del suo antico maestro. A differenza di Heidegger, che aderì sia pure per un tempo assai breve al nazismo quando fu eletto rettore a Friburgo nel 1933, la Arendt dovette fuggire negli Stati Uniti perché di origine ebraica. Per circa venti anni tacque ogni rapporto tra i due pensatori. Nel 1950 Hannah Arendt torna in Europa e chiede un incontro inaspettato all'amico di un tempo. Da allora ricomincia un febbrile scambio di lettere. Il volume riporta il lettore agli inizi della rinnovata relazione amicale: in un enigmatico gioco di allusioni e di rimandi, Heidegger è chiamato a rievocare, in una lunga lettera, gli episodi salienti della sua vita politica, accademica e di pensatore, l'amore per l'allieva e frammenti di avvenimenti inabissati nel passato, ma resi vivi grazie alla potenza dell'immaginazione e della rievocazione.
10,00 9,50

Machiavelli. Il conflitto e il potere. La persistenza del classico

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 138
Riflettere sul rapporto tra conflitto e potere a partire da Machiavelli e dal suo Principe significa comprendere perché il conflitto non può prescindere da un ordine, e che l'unità della politica è in un certo senso immanente al conflitto. Non c'è comunità umana che storicamente possa neutralizzare l'ambivalenza del conflitto: nella scena della città, in condizioni di diversificazione sociale che permea gli umori dell'agire pubblico e politico, la pluralità umana, nello spazio della contingenza e nel tempo dell'evento, genera conflitti. Nella "contraddizione antropologica" che lo contraddistingue, l'uomo è produttore di inquietudine, perché è vicissitudine del mutamento: egli è protagonista dell'inquieto conflitto. Per il vivente umano c'è tensione continua tra politica, unità, ordine, conflitto e potere. Pertanto, la certezza che il conflitto e il potere pervadano la "realtà effettuale" dell'umano è antropologicamente, politicamente e storicamente evidente. Ciò che occorre dirimere è il legame tra la politica come conflitto e la politica come conoscenza di questo conflitto. Nello sguardo della filosofia politica, il "gesto rivoluzionario" di Machiavelli consiste nel fatto che egli non deplora la divisione, i tumulti, i conflitti, non vede in essi una scissione destinata ad essere superata, ma li concepisce anche come il principio e il motore della libertà, ecco perché egli fa l'"elogio del conflitto", che dà vita a una comunità politica...
14,00 13,30

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