Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Mimesis: Filosofie

Tutte le nostre collane

Il terreno scabro. Wittgenstein su regole e forme di vita

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 142
Il terreno scabro è una espressione che Wittgenstein usa nelle Ricerche filosofiche per segnare una frattura teorica dalla quale nasce una nuova filosofia. In questa e attraverso questa, egli vuole allontanarsi dal mondo ideale che la purezza cristallina della logica immagina, quel mondo ideale che era stato pensato durante le riflessioni giovanili e che aveva trovato espressione nel Tractatus logico-philosophicus. Il filosofo viennese vuole allontanarsi da un mondo ideale dove non esiste movimento, cioè trasformazione e mutamento. La fase filosofica di Wittgenstein post Tractatus, incarnata nelle Ricerche filosofiche, nasce all'insegna della volontà di osservare il linguaggio reale, non la sua versione immaginaria, ideale e semplificata. Wittgenstein desidera osservare il linguaggio che si parla tutti i giorni e non solo il linguaggio studiato dai logici. Cosa significa muoversi sul terreno scabro del linguaggio reale? In primo luogo, l'attrito del terreno scabro frena il movimento filosofico verso l'alto, verso la metafisica del linguaggio, il quale, piuttosto che diventare ideale, rimane sempre ancorato all'immanenza della realtà. L'attrito evita che si spicchi il volo verso un fuori trascendente, ideale e metafisico, dove tutto fila liscio come su una lastra di ghiaccio. Il terreno dell'immanenza è, invece, il terreno delle relazioni linguistiche, delle pratiche umane che si concretizzano nella prassi delle forme di vita: nell'antropologia delle forme di vita.
14,00 13,30

L'anima del mondo. Un'ipotesi di fisica superiore per la spiegazione dell'organismo universale

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 256
"A guardare gli esseri viventi, l'uomo fu colto per la prima volta dal presentimento di una originaria unità dell'ideale e del reale, e fin da allora trasferì il concetto di essere animato a tutta la natura; già nei tempi più antichi si concepì l'idea che tutto il mondo fosse pervaso da un principio animatore, detto anima del mondo. Come lo spirito è infinito soltanto nella sua finità, così è anche lo spirito visibile, cioè la natura: un progresso infinito e rettilineo di causa ed effetto non è pensabile nell'universo. Il mondo intero deve essere quindi un'organizzazione: un medesimo principio unisce la natura inorganica alla organica. Non si deve pensare che la natura segua ciecamente date norme, ma nemmeno che agisca liberamente e senza leggi. Vera è l'unione delle due cose: e così Schelling arriva alla visione di un principio originario che organizza non soltanto gli esseri viventi ma il mondo intero, un principio davanti al quale ci fermiamo come davanti all'ultimo ignoto." (Rudolf Haym)
22,00 20,90

L'arte del conflitto. Politica e potere da Machiavelli a Canetti

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 634
Una storia della filosofia politica o una storia filosofica della politica da Machiavelli a Canetti e oltre. O l'una o l'altra, anzi l'una e l'altra insieme. Un percorso che attraversa criticamente la tradizione occidentale del pensiero filosofico e politico moderno e contemporaneo che ha interrogato, nella storia, l'ineffabile intreccio che lega, tra vita e politica, il conflitto e il potere nelle sue espressioni più paradigmatiche che incarnano l'inquieto vincolo dell'umano. Ragione e giudizio non bastano per comprendere nella logica e nella metamorfosi del vivente che ruolo giocano il conflitto e il potere. Il conflitto c'è ed è pervasivo antropologicamente della condizione umana, agonica, antagonistica e contingente. Esso abita la dimensione intersoggettiva che caratterizza i fenomeni e i processi biopolitici, economici, culturali e normativi. Storicamente nessuna società ha neutralizzato il conflitto, perché esso è immanente alla struttura sociale. La vita non può che esprimersi in forme che la contraddicono in una struttura dialettica che affonda le proprie radici nella realtà, anche nei momenti tragici della storia in cui si esprime acutamente la massima lacerazione dell'essere. Gli umori e gli interessi permeano l'arte del conflitto e l'agire politico nella passionale ambiguità umana, in cui la contraddizione è limite e sostanza della verità, vissuta solo nel frammento dell'esperienza dove il cerchio infinito dell'inquietudine...
29,00 27,55

Sconfinamenti. Escursioni psicoantropologiche

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 190
22,00 20,90

Il problema morale nella filosofia di Platone

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 110
Poco prima che gli orrori della guerra abbiano inizio, Pilo Albertelli, profondo conoscitore del pensiero antico, attraversa, quasi d'un fiato, l'intera produzione platonica a un solo fine, ricordare al nostro tempo il compito che il divino maestro ci ha lasciato in consegna. Sopportare la problematica relazione tra il coraggio nella vita e la determinazione di un pensiero che si spinga sino in fondo nell'indagine di ciò che alla vita stessa darebbe senso. Da qui un testo il cui rigore filologico e concettuale non è mai disgiunto da una sincera e tormentata passione civile.
12,00 11,40

Montesquieu e i suoi lettori

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 202
"Non vi è un solo evento rilevante, nella nostra storia recente, che non possa rientrare nello schema di intuizioni tracciato da Montesquieu" (Hannah Arendt). "Erano apparsi Bacone, Galileo e Newton; dieci anni prima o dopo, doveva apparire Montesquieu" (Pellegrino Rossi). "Montesquieu è un autore che pensa sempre, e fa pensare. È stato il più moderato e il più fine tra i philosophes. Lo prendo come mia guida, non come mio avversario" (Voltaire). "L'amore per lo studio è in noi quasi l'unica passione eterna: tutte le altre ci abbandonano via via che la miserabile macchina che ce le fornisce si avvicina al proprio disfacimento. Bisogna crearsi una felicità che ci segua in tutte le età: la vita è così breve che non conta nulla una felicità che non duri quanto noi" (Montesquieu). "La prosperità risiede nei costumi, non già nell'opulenza" (Montesquieu).
18,00 17,10

Sul concetto di relazione negli scritti latini di Meister Eckhart

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 140
Lo studio analizza la nozione di relazione che Meister Eckhart delineò nei suoi scritti latini, prendendo parte a quella densa discussione sorta tra il XII e il XIII secolo intorno alla categoria che Aristotele aveva definito in relazione ad alterum; una discussione che coinvolgeva tutti gli ambiti della filosofia, muovendosi tanto sul piano gnoseologico quanto su quello ontologico, non meno che su quello teologico. L'indagine si svolge attraverso la lettura dei luoghi cruciali dell'opera latina in cui il maestro domenicano tedesco definì il concetto di relatio, e ripercorre in questo modo le diverse fasi e i diversi aspetti della sua teoria: a partire dagli anni delle prime Quaestiones parisienses sino alle ultime formulazioni in Expositio s. evangelii sec. Iohannem. Viene proposto inoltre un commento analitico delle Quaestiones parisienses VII, VIII e IX di recentissima edizione, in cui Meister Eckhart discuteva dalla cattedra di Parigi proprio il problema della relazione.
12,00 11,40

Il cerchio invisibile. Ambienti, sistemi, dispositivi

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 298
L'arte affronta l'invisibile. Al di là dell'oggetto, al di là delle articolazioni materiali, al di là del gioco delle forme. Terra incognita. L'esplorazione procede per strade diverse: estetiche dell'ambiente, dei sistemi, delle relazioni. Attraverso una serie di itinerari, che percorrono le teorie e le pratiche artistiche recenti, dalle avanguardie storiche all'arte contemporanea, alle sperimentazioni tecnologiche e al design, si delinea un'inversione di rotta: la focale non si concentra più sull'oggetto ma sul soggetto, ne interroga i meccanismi percettivi, ausculta le dinamiche della sensazione, esplora i reticoli relazionali che lo costringono e definiscono: con l'ambiente che lo circonda, con gli altri che lo fronteggiano. Arte come esperienza.
22,00 20,90

La tragica armonia. Indagine filosofico-scientifica sulla genesi e l'evoluzione del vivente

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 960
La teoria dell'evoluzione ha condotto ad una vulgata contrassegnata da alcuni elementi basilari quali l'impostazione monogenetica, la metamorfosi illimitata delle specie e il ruolo preponderante assegnato alla casualità quale fattore evolutivo. La teoria sintetica dell'evoluzione ha poi cercato di saldare i dati della genetica alla dottrina ottocentesca, vedendo nella casuale mutazione il forcipe dell'evoluzione in una visione dnacentrica. Ma la teoria dell'evoluzione non può chiarire la variazione delle specie. Si configura così una teoria volta a meglio rendere ragione della variazione: in questa impostazione la cellula è una totalità originariamente auto-organizzata; la genesi della vita non è un fenomeno isolato e casuale ma un evento necessario e originariamente multiplo; le specie nelle loro proliferanti forme sono fondamentalmente stabili nelle ere e le loro variazioni e rispondono a subitanee e globali riplasmazioni genetiche, risposte "lamarckiane" teleologicamente funzionali all'habitat. Il processo della vita, fragile e inesorabilmente tragico nella scissione dell'unità metafisica nella dualità e nella molteplicità reale, supera tuttavia la semplice conservazione e sopravvivenza fino a pervenire all'intelligenza, non necessariamente antropoide, in cui la materia e il mondo si rispecchiano e parzialmente si comprendono.
48,00 45,60

14,00 13,30

La misura dell'umano. Ontoteologia e differenza in Jean-Luc Marion

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 227
La misura dell'umano e, conseguentemente, la dismisura del divino s'impongono in questo lavoro come i termini attraverso i quali ripercorrere la filosofia di J.-L. Marion quale è esposta in alcuni suoi primi scritti come "L'idolo e la distanza e Dio senza essere". In essi il filosofo francese indaga la questione della fine della metafisica attraverso il problema della morte di Dio e dell'ontologia heideggeriana, nel segno della possibilità di un discorso su Dio in grado di emanciparlo tanto dai limiti ristretti del pensiero metafisico e dell'ontoteologia che lo riducono inevitabilmente a un "Dio", circoscritto da quelle virgolette che sono la cifra visibile nel corpo del testo scritto della misura dell'umano, quanto da quelli inediti di una differenza ontologica che si manifesta come un altro nuovo e inatteso ostacolo per la rivelazione. Unica via possibile sarà un pensiero del dono come messa fuori gioco della differenza stessa, conquistato attraverso un serrato confronto con E. Lévinas e J. Derrida.
20,00 19,00

I frutti non colti marciscono. Temi weberiani e altre inquietudini sociologiche

Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 224
"Rarissime personalità autonome - figlie di una razza in estinzione morbosamente desiderose di sondare gli abissi, s'aggirano come lupi nella notte in un tempo che le ignora. Delle loro parole non si percepiscono che echi e sussulti. Rumori lontani. La loro diagnosi inquieta la terra."
18,00 17,10

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.