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Libri di Goffredo Fofi

Biografia e opere di Dalton Trumbo

Elogio della disobbedienza civile

Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2022
pagine: 96
Qual è la differenza tra disobbedienza civile e nonviolenza? Quando i cittadini hanno il dovere di opporsi a uno Stato ingiusto e come possono farlo? Goffredo Fofi ripercorre la storia e le pratiche dei movimenti di disobbedienza civile da Thoreau a Gandhi, dal ’68 al “trentennio berlusconiano” per arrivare sino al presente. Con passione e rigore offre una mappa a chi oggi voglia ancora resistere. Perché l’unica via contro un potere manipolatorio e coercitivo è non accettare, smettere di obbedire prima che sia troppo tardi.
10,00 9,50

Il mondo salvato dai ragazzini

Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: X-238
Un libro di grandi slanci. Un inno all'adolescenza, alla sua energia e alla sua bellezza come visione politica per cambiare il mondo. Il poemetto, il teatro, la poesia visiva, il libello sono mescolati con un'alchimia che sembra far esplodere l'oggetto libro, proiettare il testo fuori dalle pagine, anche graficamente: come un appello che esca da una gabbia e vada alla ricerca dei «ragazzini» di tutto il mondo. Nel progetto morantiano di poesia come politica e come religione, in questo libro è riassunta – come in un manifesto – l'intera opera di Elsa Morante.
12,50 11,88

Stromboli 1949

Libro
anno edizione: 2020
pagine: 104
“Caro Signor Rossellini, ho visto i suoi film Roma città aperta e Paisà e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo ‘ti amo’, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei”. Rossellini, dopo aver ricevuto questa lettera da Ingrid Bergman, allora una delle massime stelle hollywoodiane, la coinvolge nel progetto che diventerà il film Stromboli, terra di Dio (1950), ma ancor prima del film è la storia d’amore tra il regista romano e l’attrice svedese a riempire le cronache di giornali e rotocalchi. Federico Patellani, uno dei migliori fotografi dell’epoca, si reca sull’isola eoliana: le sue fotografie fanno il giro del mondo, perché non documentano solo la realizzazione del film, ma anche le condizioni di vita degli abitanti e la forza degli elementi. Dall’archivio Patellani, ora presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano Cinisello Balsamo, sono emerse le fotografie che aiutano a ricostruire nella sua integrità quella celebre storia.
18,00 17,10

Fellini anarchico

Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2021
pagine: 120
Furono per primi due francesi, il critico André Bazin e più tardi lo scrittore Daniel Pennac, a parlare di un «Fellini anarchico» e cosciente di esserlo. D'altronde il suo cinema - sempre attento ai marginali, di cui racconta i confusi tentativi di rivolta e la fatica di vivere - si è avvalso di geniali sceneggiatori come Ennio Flaiano, Tonino Guerra o Bernardino Zapponi, alcuni dei quali dichiaratamente anarchici. Ed è indubbio che anche l'humus romagnolo e il giovanile confronto con il fascismo abbiano influito sulla sua visione della società, come risulta evidente in Amarcord, il suo film più autobiografico. Ma la diversità felliniana è altrettanto evidente in capolavori come Otto e mezzo o La dolce vita, in cui il regista prefigura la mutazione antropologica in atto in Italia, sancendo al contempo la sua irrecuperabilità di artista a un qualunque ordine borghese. Sono però le sue ultime opere - Satyricon, Casanova e La voce della luna - quelle in cui la narrazione si fa metafora e giudizio, rendendo infine esplicita l'irriducibile distanza di Fellini da una società che non a caso ci mostra nella sua degenerazione festaiola e conformista, nell'euforia consumista della «sagra dello gnocco»…
13,00 12,35

L'avventurosa storia del cinema italiano. Volume Vol. 3

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 472
Un libro che racconta l’età d’oro del cinema italiano come mai era stato fatto, attraverso la voce dei suoi protagonisti. Un coro di storie e punti di vista che ritrova e restituisce il colore di un’epoca. In una nuova edizione aggiornata, l’opera di Franca Faldini e Goffredo Fofi che raccoglie le testimonianze di registi, attori, sceneggiatori, produttori, direttori della fotografia, montatori, compositori, maestranze, ovvero tutti coloro che il cinema lo hanno ideato, realizzato, vissuto. Volume terzo: gli anni Sessanta, dall’euforia del boom alla contestazione, un periodo di radicale trasformazione sociale e culturale per il nostro paese e di eccezionale ricchezza e vitalità per il nostro cinema. Sono gli anni del grande film d’autore, della commedia all’italiana, dello spaghetti western, dei musicarelli, e a evocarli sono le parole di Fellini, Antonioni, Visconti, Pasolini, Rosi, Risi, Monicelli, Scola, Leone, Olmi, Ferreri, Bertolucci, Bellocchio, Mastroianni, Cardinale, Sordi, Gassman, Vitti, Tognazzi, Sandrelli, Franchi, Ingrassia, Age, Scarpelli, Sonego, Guerra e molti altri ancora. Un viaggio dalla scintillante via Veneto ‘dolce-vitaiola’ al polveroso West tricolore, dai set-kolossal della Hollywood sul Tevere a quelli artigianali e inventivi dei film dell’orrore, dal nord al sud di un’Italia che cambia. Un racconto a più voci che riaccende di vita una grande stagione del cinema italiano, sfolgorante come mai prima sulla scena internazionale, tra il 1960 della “Dolce vita” e il 1968 di “C’era una volta il West”.
22,00 20,90

Volare alto volare basso. Conversazioni, ricordi e invettive

Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2021
pagine: 120
Contrasto pubblica “Volare alto volare basso” per la collana “In parole”: il libro che propone un lungo dialogo tra Letizia Battaglia e Goffredo Fofi. Non è una semplice intervista quella tra lo scrittore e critico e la fotografa siciliana ma una lunga, intensa e provocatoria dialettica di confronto e talvolta di scontro che, a partire dalla fotografia, tocca i temi più disparati. Il risultato è questo volume, attuale, diretto, pungente quasi offensivo, per dirla in dialetto siciliano, una vastasata.
20,90 19,86

L'amore dell'ultimo milionario

Libro: Libro in brossura
editore: Minimum Fax
anno edizione: 2022
pagine: 256
Ultimo romanzo di Fitzgerald, rimasto incompiuto e tradotto per il cinema da Elia Kazan, «L'amore dell'ultimo milionario» è la storia di un produttore cinematografico di Hollywood, Monroe Stahr (interpretato nel film da Robert De Niro), figura dichiaratamente ispirata a quella di Irving Thalberg, golden boy della MGM dal 1924 al 1936. Stahr è un self-made man autoritario ma illuminato, geniale nelle intuizioni che guidano il suo lavoro. Ha la patina dell'eroe romantico, non tanto per il modo in cui sopporta il peso delle responsabilità, quanto perché una malattia fatale allunga su di lui l'ombra della tragedia. Vedovo della diva Minna Davis, s'innamora di una donna umile e sensuale, mentre sullo sfondo della depressione economica combatte una battaglia cruenta per il controllo della casa di produzione in cui lavora. Già pubblicato con il titolo «Gli ultimi fuochi», in una versione infedele e rabberciata, «L'amore dell'ultimo milionario» viene ora riproposto con la cura filologica e il rigore che spettano di diritto a un maestro del romanzo del Novecento. Monroe Stahr emerge da queste pagine incompiute come l'ultima incarnazione dell'eroe fitzgeraldiano, dopo Jay Gatsby e Dick Diver. Nella malattia che lo opprime, ma che non gli impedisce di aprirsi a un nuovo amore e di lottare per la propria arte, non è peraltro difficile intravedere un autoritratto commovente e autunnale dello stesso scrittore, e degli ultimi, sofferti anni della sua breve vita. Introduzione di Goffredo Fofi. Prefazione di Paolo Simonetti .
14,00 13,30

Cari agli dèi

Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2022
pagine: 167
Una galleria di indimenticati, giovani che erano pronti a cambiare il mondo, ma di cui una Storia ingiusta ci ha privato troppo presto. D’altronde è questo il destino dei Cari agli dèi. Goffredo Fofi, a 84 anni e dunque con una lunga fila di “suoi” morti alle spalle, ha voluto ricordarne alcuni, non sempre noti e però esemplari di una vicenda in cui il privato e il pubblico si sono mescolati, confusi. Seguendo Menandro e l'antica convinzione che gli dèi prendono con sé i giovani che possono allietare la loro noiosa e olimpica vita – se l’eternità è vita... - Fofi evoca i “morti giovani” di più generazioni ed epoche, dal tempo della guerra e della Liberazione, dalla sua provincia d'origine e da Roma, agli anni di prima e dopo il ’68 e fino a oggi, da Palermo a Firenze e da Torino a Parigi e da Milano a Napoli; evoca quelli che sono stati per lui i lutti più amari, le morti più ingiuste, le vite che più gli mancano; evoca giovani morti per mano fascista o ingenuamente ribelli uccisi dalle “forze dell'ordine”, e le morti più tristi e più ingiuste e misteriose, per propria mano, dei disillusi dall’esistenza. Ma tornano in queste pagine anche persone non giovanissime ma morte anzi tempo, anche per malattia, quando ancora tanto avrebbero potuto dare agli altri – agli amici e al paese. Noti o sconosciuti non cambia, ma ben noti e molto amati da chi oggi li evoca e sente e continua a sentire la loro mancanza. I migliori? Forse sì; per l’autore e molti, non solo per lui, sono figure degne di ricordo, perché mosse dalle ansie più giuste. Nella convinzione che nessuna vita dovrebbe essere sciupata, e che tutte dovrebbero avere un senso e un fine.
15,00 14,25

Son nato scemo e morirò cretino. Scritti 1956-2021

Libro: Libro in brossura
editore: Minimum Fax
anno edizione: 2022
pagine: 512
Dalla Sicilia delle baracche alla Torino del boom, dal Sessantotto agli opachi anni Ottanta, fino all'intervento sociale degli anni Novanta, Goffredo Fofi ha attraversato gli ultimi decenni del Novecento e si è affacciato al nuovo millennio offrendo un raro esempio di lucidità e militanza. Ha fondato riviste, pubblicato libri, lanciato iniziative, scoperto fenomeni e talenti, creato reti di persone, stroncato intoccabili: una sorgente continua di idee, ha contraddetto e non ha mai avuto paura di contraddire anche se stesso. Riproposti in modo organico e ragionato, questi scritti ricostruiscono il percorso complesso e affascinante di un vero intellettuale, spaziando dal confronto serrato con i maestri, gli amici e i fratelli maggiori (Fellini, Bene, Morante, Calvino) alle scoperte e riscoperte di autori trascurati o dimenticati, alla valorizzazione della cultura di massa più vitale, sempre in largo anticipo rispetto al mondo accademico.
18,00 17,10

Non mangio niente che abbia gli occhi

Libro: Libro in brossura
editore: Contrasto
anno edizione: 2022
pagine: 96
“Non è solo per amore delle creature che si diventa vegetariani, e tanto meno per sentirsi orgogliosamente buoni e migliori, ma per necessità storica, perché la storia lo richiede, lo esige”. Goffredo Fofi ci offre un’intensa riflessione sulle ragioni che lo hanno condotto a diventare vegetariano. Una scelta etica, ecologica e politica maturata attraverso esperienze personali, letture, ragionamenti intorno ai ricordi d’infanzia, agli incontri con amici e maestri e alle voci degli autori che si sono interrogati sull’argomento. Fofi ricostruisce le tracce di questo cammino, ricorda i testi che lo hanno accompagnato, ribadisce le urgenze del nostro presente e la necessità di un cambiamento: “Pur non essendo un teorico o un esperto della materia ma semplicemente un uomo che si è posto delle domande, ho deciso di raccontare la mia esperienza, di ripercorrere il mio passato e di riandare alle letture che maggiormente mi hanno accompagnato in questo cammino e mi hanno convinto delle scelte da intraprendere, in nome di un bisogno di responsabilità che sento forte e preciso. La responsabilità che tutti dovremmo avere”.
16,90 16,06

Lo specchio della vita

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2022
pagine: 368
C’è una stagione del cinema americano che sprigiona forse più delle altre un’aura magica e carica di nostalgia. Un momento situato tra la morte del film muto e le prime opere a colori, colmo di sguardi sognanti, baci proibiti e musiche patetiche; di locandine dai colori a pastello e lettering curati, che incorniciavano i volti angelici di Lana Turner, Susan Kohner, Dorothy Malone, o i sorrisi rassicuranti di Rock Hudson e John Gavin. Una stagione a tutti gli effetti unica, fatta di film amatissimi dai contemporanei, disprezzati dai critici e riabilitati dai posteri, il cui principale esponente era un eccentrico regista di Amburgo fuggito dal Terzo Reich che, all’apice del successo, si sarebbe ritirato per sempre. Questo libro è un’immersione nella vita e nella carriera di Douglas Sirk, il maestro del mélo hollywoodiano del dopoguerra, attraverso le conversazioni avute con lo storico Jon Halliday: dalla giovinezza come regista teatrale nella Repubblica di Weimar, dove divenne amico tra gli altri di Bertolt Brecht, ai primi tentativi filmici; dagli anni della censura nazista alla fuga dalla Germania; dai primi passi come esule negli Stati Uniti sperimentando tra i generi – western, peplum, noir, musical – alla messa a punto di un nuovo linguaggio cinematografico; fino all’affermazione con film come “Magnifica ossessione” o “Tempo di vivere” e al ritorno in Europa. “Lo specchio della vita” è il racconto di una figura geniale a lungo sottovalutata, capace di raffinate fotografie delle nevrosi sociali e di soluzioni registiche innovative all’interno di produzioni patinate, pensate per il grande pubblico. Arricchita da uno scritto inedito del regista Rainer Werner Fassbinder, sodale e ammiratore di Sirk, e da una postfazione di Goffredo Fofi, quest’opera è un classico della letteratura di cinema: un dialogo sul rapporto tra arte ed esistenza, tra fama e valore, tra ricerca espressiva e popolarità. L’ultimo brillio di un’epoca ingenua e meravigliosa, che aveva rivestito le proprie contraddizioni di oro e celluloide per apparire ancora più nuda e spezzata.
33,00 31,35

E Johnny prese il fucile

Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2022
pagine: 240
Considerato il romanzo più sconvolgente sugli orrori della Prima guerra mondiale, E Johnny prese il fucile descrive, quasi materializza, la condizione di grande mutilato del soldato Joe: un uomo né morto né vivo, un sopravvissuto grazie ai progressi della chirurgia. Privo di arti e della possibilità di parlare, Joe sente che la mente è l’unico retaggio di umanità: e così nelle lunghissime ore di un tempo senza tempo rievoca il passato, le prime esperienze, l’amore, l’amicizia e la facilità con cui la guerra trascina gli uomini in una spirale di sofferenza e di morte. Pubblicato negli Stati Uniti nel 1939, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, e insignito del National Book Award, E Johnny prese il fucile è un romanzo di pacifismo integrale diventato nel 1971 un film diretto dallo stesso Trumbo, tra i preferiti di François Truffaut. La voce di Joe, tutt’ora cristallina nella denuncia dell’inutilità della guerra – come scrive Goffredo Fofi nella Prefazione – è quella di un Lazzaro indomito e sarcastico: “Cantate cantate forte per me i vostri alleluia tutti i vostri alleluia per me perché io conosco la verità e voi no sciocchi. Sciocchi sciocchi sciocchi...” Un grande classico della letteratura anti-militarista americana, di grande attualità contro la stupidità della guerra dalla quale tutti, vincitori e vinti, escono sconfitti.
13,00 12,35

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