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Franco Angeli: Storia-Studi e ricerche

Tutte le nostre collane

Il patriota traditore. Politica e letteratura nella biografia del «famigerato» Pietro Perego

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 208
Il volume ricostruisce la complessa vicenda di Pietro Perego, prima protagonista, nel biennio rivoluzionario 1848-49, di un "avanguardismo" radicale a fianco dei repubblicani d'orientamento mazziniano e poi, a seguito di un doloroso esilio, "traditore" della Patria a sostegno dell'antico nemico austriaco. Lo studio della parabola politica di Perego, condotto attraverso un'abbondante messe di fonti, suggerisce come nell'esperienza di un uomo del Risorgimento coesistessero - non senza contraddizioni - rappresentazioni e pratiche della Nazione al tempo stesso "olistiche" ed "antagonistico-conflittuali". Se egli accolse con entusiasmo - per età e formazione culturale - quel discorso della Nazione permeato dai temi e dalle figure del Romanticismo, l'immersione nelle lotte furibonde del lungo Quarantotto produsse in lui un disincanto crescente, reso ancor più acuto dalla mai sopita ma delusa ambizione poetica. L'ossimoro del "patriota traditore" è qui indagato interrogando la peculiarità della situazione familiare, le imprevedibili conseguenze della socializzazione al culto della letteratura, l'ipertrofica produzione poetica e giornalistica di chi, in un'esistenza giocata sul filo del rasoio e sempre oscillante tra la politica e la letteratura, tentò invano di percorrere il cammino della Gloria o, quanto meno, di trovare un posto nel mondo.
24,00 22,80

Riformismo alla prova ieri e oggi. La «grande riforma» tributaria nell'Italia liberale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 336
Esaurita da tempo la prima edizione, "Il labirinto della grande riforma. Socialismo e questione tributaria nell'Italia liberale", ne esce, a quasi vent'anni di distanza, una seconda con altro titolo che rispecchia meglio il senso di un libro che è stato, in parte non secondaria, "ricostruito". Rileggendo un libro di ieri, un libro che studiava le dinamiche di un equilibrio persistente, le ragioni di una lunga durata, sono emersi modelli di reazione alla "grande riforma", modelli di comportamento, persino modelli espressivi che trovano riscontri nel contesto politico e sociale che stiamo vivendo. Ne è scaturita, con tutta evidenza, la necessità di comprendere bene il senso di tali lunghe continuità.
31,50 29,93

Garibaldi, Virgilio e il violino. La costruzione dell'identità locale a Cremona e Mantova dall'Unità al primo Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 212
In quali forme e secondo quali modalità si manifestò dopo l'Unità un rinnovato - o restaurato - senso di appartenenza locale, in continuo e dialettico confronto con lo Stato-nazione? E, soprattutto, quali furono le ragioni dei meccanismi che in quegli anni lo stimolarono ovunque in Italia? Nel tentativo di rispondere a queste domande analizzando l'apporto fornito dalle singole comunità cittadine dopo il 1861 nel processo di nation building, il libro ne studia due casi particolari di notevole interesse: quelli di Cremona e di Mantova. Nel corso dell'indagine emerge chiaramente l'intento pedagogico di giungere alla costruzione di una nuova immagine di città, in cui la dimensione politica, al di là del puro aspetto amministrativo, potesse completarsi nella consapevolezza di un'identità collettiva mediante un processo di riqualificazione dei luoghi pubblici e forme popolari di autocelebrazione quali la toponomastica e l'inaugurazione di monumenti. Questa, in sostanza, la funzione dei principali miti identitari qui elaborati o ripresi nel corso del secondo Ottocento (Baldesio e Stradivari a Cremona; Virgilio, Sordello da Goito, i Gonzaga e i Martiri di Belfiore per Mantova). Un volume, dunque, dalle molte sfumature e dalle tante implicazioni e sollecitazioni, che invita a riflettere ancora una volta sul significato talvolta frainteso di "piccole patrie".
27,50 26,13

Voci e volti dell'Europa. Idee, identità, unificazione

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 208
L'Europa "è uno sciame: molte api e un unico volo", ha sostenuto Ortega y Gasset. Da qui il fascino di ricostruire le molteplici "idee" dell'Europa, ponendo in evidenza se e quando si consolida un'effettiva "identità" dell'Europa, soprattutto in rapporto a quel processo di "unificazione", con cui oggi ci troviamo a dover fare i conti. Ecco la prospettiva suggerita da Arturo Colombo, per evidenziare attraverso la simbologia dei molteplici "volti" assunti dal Vecchio Continente, qual è stato il cammino, lungo e complesso, che l'Europa ha percorso fino a diventare "l'ombelico del mondo", per poi perdere il ruolo di protagonista, senza più riuscire a trasformarsi in un vero "soggetto politico", capace di reggere il confronto nell'attuale mondo "multipolare". La Comunità Europea, e adesso l'Unione Europea "allargata a 27", mostrano l'insufficienza di una concreta strategia federalista, paralizzata dal vecchio sistema degli Stati nazionali sovrani. Lo confermano anche le "voci" del '900 - da Einaudi a Lord Lothian, da Spinelli a Albertini, da Monnet a Ciampi - che offrono efficaci riflessioni e proposte per un futuro, tuttora in bilico fra l'Europa "delle istituzioni" e l'Europa "dei cittadini".
23,50 22,33

La disoccupazione come problema sociale. Riformismo, conflitto e «democrazia industriale» in Europa prima e dopo la Grande guerra

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 224
Nel corso della prima rivoluzione industriale la condizione di lavoratore e quella di povero si identificavano: i lavoratori organizzati sono emersi a fatica dalle "classi pericolose". Il problema della disoccupazione comincia a emergere quando, per via contrattuale, essi raggiungono una maggiore stabilità e maggiori garanzie nella durata e nelle condizioni del lavoro. Essa si distingue progressivamente dal pauperismo e viene percepita contemporaneamente dalle classi dirigenti, dagli organizzatori e naturalmente dai lavoratori come un grave rischio sociale. Negli anni Dieci del XX secolo, la disoccupazione è al centro di convegni e associazioni legate al mondo del riformismo radical-socialista europeo che finalmente accettano che essa non è il prodotto dell'immoralità e dell'incapacità dei lavoratori ma di problemi connessi indissolubilmente col mercato del lavoro. Inizia allora una lunga discussione collettiva che cerca di proporre soluzioni assicurative e mutualistiche contro il rischio della perdita del lavoro. Tali soluzioni si scontrano con il legame della disoccupazione con le questioni ancor più complesse di governo del mercato del lavoro. Anche per questo problema, come per tanti altri, la Grande guerra segna una svolta. La disoccupazione si trova finalmente al centro dell'interesse dei nuovi istituti di informazione sui problemi del lavoro sorti dalla pace di Versailles: l'Organizzazione internazionale del lavoro e soprattutto il suo organo principale il Bureau international du travail.
24,50 23,28

La periferia al centro. Figure e momenti di storia lombarda tra '800 e '900

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 256
Gli scritti raccolti nel volume hanno come denominatore comune l'area milanese in particolare e più in generale quella lombarda, e rappresentano un filone coerente di studi sulla politica, la società e la cultura tra XIX e XX secolo. Il medico-statistico Giuseppe Ferrario e i soci della sua accademia, l'utopia pedagogica nazionale del ministro della cultura Cesare Correnti, il garibaldino e deputato Giuseppe Marcora come capostipite di una dinastia di avvocati, i percorsi paralleli dei 400 membri dell'élite politica milanese tra l'Unità e la Prima guerra mondiale, i profili sfuggenti dei 3500 giovani fascisti inquadrati nella Legione Ettore Muti; e ancora la biografia marginale di un intraprendente carrettiere migrante e la dialettica tra imprenditoria e amministrazione locale nell'impianto delle prime reti telefoniche a Milano sono i protagonisti di queste pagine. Si tratta di tasselli di una storia più ampia che individua l'ambito "locale" come luogo privilegiato per la ricostruzione dei rapporti tra politica e società, quello nel quale esercitare in modo più approfondito un'indagine dettagliata sui rapporti tra i gruppi, le associazioni, le singole personalità e le istituzioni.
29,00 27,55

20,50 19,48

Boschi e politiche forestali. Venezia e Veneto fra Sette e Ottocento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 224
Partecipi dei fermenti innovativi in campo culturale e del grande processo di trasformazione socio-economica e politico-istituzionale che investe l'Europa a partire dalla seconda metà del Settecento, Venezia e il Veneto vivono profondi cambiamenti anche in campo forestale. Muta la percezione del bosco. Si allarga la presa di coscienza sia del rapido ridursi della risorsa legno, come materia prima e come fonte di energia, sia dei pericoli per la stabilità dell'assetto territoriale derivanti dalla progressiva contrazione del bosco. Nasce la selvicoltura come scienza, benché fatichi a rendersi autonoma da finalità esterne, di natura politica o economica. Lo Stato riorganizza e razionalizza il suo intervento nel ramo boschivo con l'avvio di politiche forestali di tipo organico e la costruzione di strutture tecnico-amministrative capillarmente articolate sul territorio, a partire dall'"azienda boschiva" creata dalla Repubblica verso la fine della sua esistenza e ristrutturata nel periodo napoleonico e in quello austriaco. Resta invece sostanzialmente immutato il vasto e complesso sistema che da secoli garantisce l'approvvigionamento di legname, legna da fuoco e carbone vegetale alla città di Venezia, strutturato lungo le direttrici tracciate dalle vie d'acqua convergenti verso la città lagunare, ponendola in comunicazione col suo retroterra, ancora ricco di boschi nell'area montana.
27,50 26,13

Vita di Dante

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 272
La figura di Tommaso Gallarati Scotti, nato da nobile famiglia lombarda, campeggia come emblema di vita intellettuale e politicamente impegnata per tutta la prima metà del Novecento. Segnarono la sua formazione di cattolico progressista incontri significativi come quello con Fogazzaro, di cui scrisse una fondamentale biografia, e l'intensa adesione al Modernismo. Si oppose al fascismo, firmando anche il manifesto degli intellettuali antifascisti. Negli anni cruciali tra la fine della guerra e i primi passi della repubblica ricoprì cariche importanti, in particolare come ambasciatore a Londra. Tornato in patria, visse a Milano. Gallarati si occupò di letteratura con la sensibilità dell'intellettuale arricchita da quella dell'uomo d'azione. Oltre a prove di narrativa e di teatro, compose alcuni saggi di critica letteraria. La sua Vita di Dante mostra quanto naturalmente e quasi ineluttabilmente l'anima del politico trovi perfetto riscontro in quella dello studioso. La vita di Dante non poteva non evocare in Gallarati profonde corrispondenze con l'età contemporanea, con le scelte coraggiose di chi combatte per i propri principi e non si piega, preferendo la rettitudine morale a ogni compromesso. Questo contributo alla critica dantesca, condotto con perizia documentaria e coerenza interpretativa intorno a tutte le opere del poeta, mostra il fervore e la freschezza di un uomo entusiasta.
25,50 24,23

28,50 27,08

La «terza via». I radicali veneti tra Ottocento e Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 368
Il volume delinea il quadro del radicalismo veneto tra Ottocento e Novecento, mettendone a fuoco consistenza, connotazioni, idee, uomini, nella considerazione che la realtà veneta, come è stato scritto, "può costituire un ottimo caso di studio, in grado di rappresentare caratteri in parte nuovi e destinati a consolidarsi nel tempo del radicalismo connaturati ad un'espressione della rappresentanza decisamente moderata che sempre più individua il suo orizzonte sociale di riferimento e la sua base di consenso nell'establishment borghese urbano". Giulio Alessio a Padova, Giuseppe Girardini ad Udine, Luigi Lucchini a Verona, per citare gli esponenti più autorevoli tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, hanno incarnato nella regione, come base elettorale, e nel Parlamento, a contatto con gli altri radicali italiani, l'aspirazione a dar vita ad una forza politica che si collocasse quale trait d'union tra il socialismo e il liberalismo, quella "terza via" di cui la democrazia radicale doveva rappresentare l'asse portante, ispirandosi e richiamandosi a Cavallotti, Bertani e Garibaldi.
32,50 30,88

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