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Libri di Antonio Lazzarini

Biografia e opere di Antonio Lazzarini

Il Veneto delle periferie. Secoli XVIII e XIX

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 240
Periferie: subregioni considerate remote e marginali negli ambienti cittadini, ma che risultano spesso tutt'altro che isolate ed anzi fortemente interrelate col resto della regione. La storia delle periferie venete è anche storia delle città e di Venezia in particolare. Da un lato i suoi abitanti, prima ancora di acquisire le terre più fertili e di piantarvi l'economia di villa, risalirono le vallate alpine alla ricerca di risorse minerarie e di legna da fuoco e legname da costruzione, attivando le risorse della montagna e instaurando intense correnti di traffico lungo le vie fluviali; dall'altro molti abitanti della montagna scesero nella città lagunare per trovarvi lavoro, esercitandovi i più vari mestieri ed anche attività imprenditoriali di rilievo, particolarmente nel campo del legname. Altri veneziani investirono nell'acquisto di vaste aree paludose, terre strappate all'Adriatico dai sedimenti portati dal Po lungo i rami di foce del suo vasto Delta, ancora paludose e semisommerse, poste in vendita dallo Stato come "onde di mare" man mano che affioravano. Qui non mancò chi ottenne risultati significativi con la bonifica e l'organizzazione del territorio, la diffusione su vasta scala di una coltura per eccellenza "capitalistica" come il riso: non senza aprire la strada a questioni ambientali di grande rilievo, altrettanto gravi di quelle indotte in montagna dai processi di diboscamento conseguenti a prelievi eccessivi nei boschi.
32,00 30,40

Boschi e politiche forestali. Venezia e Veneto fra Sette e Ottocento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 224
Partecipi dei fermenti innovativi in campo culturale e del grande processo di trasformazione socio-economica e politico-istituzionale che investe l'Europa a partire dalla seconda metà del Settecento, Venezia e il Veneto vivono profondi cambiamenti anche in campo forestale. Muta la percezione del bosco. Si allarga la presa di coscienza sia del rapido ridursi della risorsa legno, come materia prima e come fonte di energia, sia dei pericoli per la stabilità dell'assetto territoriale derivanti dalla progressiva contrazione del bosco. Nasce la selvicoltura come scienza, benché fatichi a rendersi autonoma da finalità esterne, di natura politica o economica. Lo Stato riorganizza e razionalizza il suo intervento nel ramo boschivo con l'avvio di politiche forestali di tipo organico e la costruzione di strutture tecnico-amministrative capillarmente articolate sul territorio, a partire dall'"azienda boschiva" creata dalla Repubblica verso la fine della sua esistenza e ristrutturata nel periodo napoleonico e in quello austriaco. Resta invece sostanzialmente immutato il vasto e complesso sistema che da secoli garantisce l'approvvigionamento di legname, legna da fuoco e carbone vegetale alla città di Venezia, strutturato lungo le direttrici tracciate dalle vie d'acqua convergenti verso la città lagunare, ponendola in comunicazione col suo retroterra, ancora ricco di boschi nell'area montana.
27,50 26,13

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