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Feltrinelli: Campi del sapere

Tutte le nostre collane

L'istituzione e i suoi discorsi. Poetica e psicoanalisi delle organizzazioni

Libro
editore: Feltrinelli
pagine: 224
Generare un’istituzione è un atto di scrittura, non di una singola mano, ma un atto collettivo e corale. L’istituzione, con i suoi discorsi, è il cuore della nostra vita fatta di relazioni. Nell’incontro con l’altro sperimentiamo emozioni e costruiamo la percezione di noi stessi e della società che abitiamo. Ma quando un’istituzione è davvero vitale? Quando è animata da una forza generativa? E in che modo si ammala? Le istituzioni possono smarrire la propria vocazione e diventare macchine grigie, impersonali, luoghi di alienazione. Luoghi senza poesia. Con uno sguardo nuovo, Massimo Recalcati offre gli strumenti per leggere le dinamiche istituzionali e il loro impatto sulla vita delle persone, guidandoci nella decifrazione dei codici inconsci e dei sintomi di malessere delle organizzazioni. Una psicoanalisi dei nostri legami sociali e delle figure che li ordinano è urgente ed essenziale per scuotere i molti dispositivi anonimi che ci circondano. Perché le istituzioni sono i luoghi in cui libertà e comunità, storia e avvenire si incontrano.
24,00 22,80

Controffensiva. Agire e resistere nell'epoca della complessità

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 160
In un mondo dove ogni gesto quotidiano – prendere un aereo, accendere l’auto, mangiare carne – può trasformarsi in una scelta densa di conseguenze imprevedibili, agire diventa un’impresa carica di contraddizioni. Il modello occidentale, fondato sul controllo e sul mito del progresso, mostra la sua crisi strutturale: l’azione razionale che si propone di risolvere problemi finisce per accrescerli, generando disordine, precarietà, distruzione. Miguel Benasayag e Bastien Cany propongono una riflessione radicale sull’agire in epoca di complessità e crisi sistemica, decostruendo le logiche lineari e deterministiche che hanno guidato per secoli la modernità occidentale. Non offrono soluzioni pronte né un’ideologia sostitutiva, ma tracciano un percorso teorico e politico verso nuove forme di impegno che non si affidano più a grandi narrazioni salvifiche. Al centro, l’idea di una controffensiva che non si articola nella lotta binaria e verticale contro il nemico, ma si costruisce dal basso, nelle pieghe del quotidiano, come apertura a nuovi possibili. Dalla crisi dell’Antropocene alla colonizzazione digitale, dal pensiero decoloniale all’ecologia politica, Controffensiva chiama alla resistenza, senza nostalgia né illusioni, e propone una via d’uscita non attraverso l’utopia, ma attraverso la pratica situata dell’esserci, qui e ora. Un invito a ripensare il senso dell’agire nell’epoca della complessità. Perché resistere non è tornare indietro, ma aprire spazi di possibilità nel cuore del presente.
22,00 20,90

Progettare il futuro. Per un costituzionalismo globale

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 336
Come possiamo affrontare le grandi emergenze globali del nostro tempo? Guerre, disuguaglianze, crisi ambientale, sfruttamento del lavoro e migrazioni negate sono fenomeni catastrofici che attraversano i confini nazionali e che gli Stati, con le loro leggi e le loro politiche, non sono in grado di governare. Mentre le costituzioni nazionali possono limitare il potere degli Stati soltanto al loro interno, la politica internazionale è rimasta priva di vincoli giuridici efficaci. Viviamo in un mondo in cui i mercati finanziari operano senza regole, la sovranità statale continua a impedire la cooperazione tra i Paesi, e la pace e i diritti, pur proclamati in tante carte internazionali, vengono ignorati e sistematicamente violati in nome della realpolitik. Luigi Ferrajoli propone una visione radicale e necessaria: la creazione di una Costituzione della Terra, un sistema giuridico sovranazionale in grado di assicurare la pace, la sostenibilità ambientale e i diritti fondamentali per tutti e di liberare le nostre stesse democrazie nazionali dall’attuale subalternità dei loro governi ai poteri economici e finanziari globali. Con la lucidità che ha caratterizzato il suo pensiero giuridico e filosofico, Ferrajoli analizza le fragilità del nostro ordinamento internazionale e offre un modello realistico per superarle: una federazione globale, basata su principi costituzionali vincolanti grazie all’introduzione di garanzie e di istituzioni globali di garanzia: il divieto di produrre armi, l’istituzione di un demanio planetario, servizi sanitari e scolastici globali, un sistema fiscale globale per finanziare un welfare universale e un tribunale costituzionale internazionale che impedisca l’arbitrio dei governi e dei grandi poteri economici. Progettare il futuro non si limita a denunciare i mali del presente, ma delinea con chiarezza una via d’uscita dalla crisi della democrazia e della giustizia globale. Un’utopia necessaria, un progetto politico e giuridico che punta a trasformare il diritto internazionale in uno strumento di vera tutela dei beni comuni e della dignità umana. È tempo di porre le basi per una vera Costituzione globale e vincolare i poteri politici e quelli economici ai diritti umani e alla giustizia sociale. Una proposta audace di costituzionalismo globale che offre una prospettiva innovativa su come affrontare le sfide giuridiche e politiche del XXI secolo.
27,00 25,65

Ammazzando il tempo. Un'autobiografia

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 240
Apparsa per la prima volta pochi mesi dopo la sua morte, "Ammazzando il tempo" è l’autobiografia di Paul K. Feyerabend, uno dei filosofi della scienza più irriverenti e originali del Novecento. Con la sua consueta ironia e intelligenza, Feyerabend ripercorre in queste pagine la sua vita straordinaria: dalla giovinezza nella Vienna nazista agli anni di formazione, alla passione per il teatro e l’opera lirica, fino alla fama come teorico del “pluralismo metodologico” e critico del metodo scientifico unico e infallibile. Tra episodi personali e riflessioni profonde, emergono gli incontri con figure iconiche come Bertolt Brecht, Karl Popper, Ludwig Wittgenstein, Imre Lakatos e Thomas Kuhn, gli amori problematici, le sfide accademiche e le provocazioni intellettuali che hanno scosso il mondo della filosofia. Ma Feyerabend non si limita a raccontare se stesso: il libro è anche una riflessione sulla fragilità dell’umano e sull’importanza della libertà, del dubbio e della creatività nella vita e nel pensiero. A trent’anni dalla prima edizione, in una traduzione rivista e corredata da numerose note puntuali, "Ammazzando il tempo" rimane l’autoritratto sincero e audace di uno dei pensatori più influenti del XX secolo, nel cui stile brillante e anticonformista vita e filosofia si riflettono, si intrecciano e si rincorrono fino all’ultima pagina. “Un carattere morale non si può creare col ragionamento, l’ ‘istruzione’ o un atto di volontà; non si può creare con un’azione pianificata di nessun genere, sia essa scientifica, politica, morale o religiosa. Come il vero amore, esso è un dono, non una conquista.”
29,00 27,55

Un monumento di carta. La Segreteria particolare del Duce 1922-1943

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 256
Centinaia di migliaia furono le lettere che gli italiani inviarono a Mussolini durante il ventennio fascista. Lontani dal clamore delle piazze e delle adunate oceaniche, uomini e donne raccontavano al dittatore le proprie sofferenze, dando voce a un popolo povero e dolente, assai lontano dall’immagine di prosperità offerta dalla propaganda. Il Mussolini a cui gli italiani scrivevano non era il capo forte e autoritario, ma il buon padre di famiglia. È con quell’uomo che sentivano di poter instaurare un rapporto personale. Con tono a volte colloquiale, a volte ossequioso, chiedevano favori, sussidi, raccomandazioni per un posto di lavoro. Le missive erano testi brevi, spesso redatti in un italiano incerto, da autori dalla scarsa dimestichezza con la parola scritta. Vedove con famiglie numerose, uomini che avevano perso il lavoro, giovani donne a cui mancava il corredo per sposarsi, bambini che non potevano andare a scuola per mancanza di scarpe o di libri. La corrispondenza confluiva alla Segreteria particolare del Duce, dove veniva smistata in base al contenuto e affidata a funzionari incaricati di rispondere. Attraverso stralci di lettere provenienti dall’Archivio centrale dello Stato, Giovanni De Luna e Linda Giuva ricostruiscono le molte facce del mito del Duce durante il ventennio: il leader carismatico e infallibile, la figura paterna, l’uomo di umili origini che non fa mai mancare una parola di conforto, un ringraziamento, un aiuto a chi si rivolge a lui. Un mito che il carteggio con gli italiani aiutò a consolidare. La costruzione del mito del Duce raccontata attraverso le lettere degli italiani a Mussolini.
25,00 23,75

Una storia della filosofia. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 640
Questo secondo volume della monumentale storia della filosofia di Jürgen Habermas racconta l’origine e il tramonto di un’immagine metafisico-religiosa del mondo così potente da orientare per secoli la cultura e la società europea. Il rapporto tra fede e sapere raggiunge la prima importante sintesi al tempo di Agostino, con l’osmosi tra cristianesimo e neoplatonismo, e culmina, nell’Europa cristiana, con la filosofia scolastica di Tommaso d’Aquino. Duns Scoto, Guglielmo da Ockham e Lutero sono tappe decisive nella separazione radicale di fede e sapere che apre la via moderna e prepara il passaggio dall’ontologia alla filosofia del soggetto. Nel racconto di Habermas il Medioevo non appare più come un’“oscura” parentesi millenaria tra la civiltà greca e il Rinascimento, ma come un’epoca piena di vita dello spirito umano, nella quale si realizzano processi di apprendimento collettivi che segnano per sempre la nostra storia. Che si tratti dell’idea di libero arbitrio, del concetto di causalità o del problema degli universali, la genealogia di Habermas è straordinaria per la sua capacità di trasmetterci il senso storicamente costruito delle coordinate intellettuali che continuano ancora oggi a indirizzare il nostro pensiero. L’Europa cristiana e la separazione tra fede e sapere. La filosofia come origine della modernità scientifica, religiosa e socio-politica e la grande sfida delle scienze naturali.
40,00 38,00

La democrazia stanca. Nuovi pericoli e possibili soluzioni per tempi difficili

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 336
Il malcontento verso i sistemi democratici sembra essere ormai un sentimento diffuso in molti degli Stati occidentali, aggravato a tal punto da sollevare dubbi sul futuro della democrazia tout court. Dopo gli anni entusiasmanti che sono seguiti al crollo del blocco socialista, con la fine della guerra fredda, sembrava che il capitalismo liberale avrebbe trionfato. Eppure, in quel clima di pace e prosperità, i più accorti intravedevano già allora, sotto la superficie, le crepe della prossima crisi. A pagarne le spese, ci dice Michael J. Sandel, sono stati i sistemi democratici: laddove la fede in un mercato senza regole raggiungeva il suo culmine, la vita comune ha iniziato a erodersi e un profondo senso di impotenza dei cittadini ha portato a politiche sempre più polarizzate e divisive. È così che in una narrazione dettagliata e illuminante della storia politica americana, Sandel ripercorre, fin dall’origine, i dibattiti sulla ratifica della Costituzione e sull’istituzione di una banca nazionale, sull’abolizione della schiavitù e sulla diffusione del lavoro salariato, sulle riforme dell’era progressista e sul New Deal. Inoltre illustra in modo compiuto la relazione tra capitalismo e democrazia dagli anni novanta a oggi, passando per le politiche di Bush (padre e figlio), Obama, Trump, fino alla presidenza Biden, e svela come democratici e repubblicani, abbracciando una versione della globalizzazione guidata dalla finanza, abbiano creato una società di vincitori e perdenti e abbiano alimentato gli estremismi del nostro tempo. Analizzare in quale direzione tali dibattiti si siano poi sviluppati può aiutarci a capire come siamo giunti al pericoloso momento politico che stiamo vivendo. Per dare nuova vita alla democrazia – sostiene Sandel –, dobbiamo riconfigurare l’economia e dare potere ai cittadini come protagonisti di una vita pubblica condivisa. Una critica coraggiosa e dettagliata del liberalismo americano, che ci sfida a rivedere i presupposti della nostra vita pubblica e ad affrontarne i dilemmi.
30,00 28,50

La Repubblica senza Stato. L'esilio della Costituzione e le origini della strategia della tensione

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 400
Lo Stato postfascista, invece che farsi repubblicano attuando la Costituzione del 1947, la manda in esilio. Dalla costante disapplicazione delle principali disposizioni costituzionali – e dalla simmetrica e sostitutiva applicazione di norme ereditate dal fascismo e comunque contrastanti con la Carta repubblicana – deriva la forma dello Stato centrista, che è Stato forte (dotato di assoluta supremazia sui diritti individuali e collettivi), Stato cattolico (che ai valori repubblicani sovrappone quelli della Chiesa) e Stato segreto (che condiziona le dinamiche politiche e sociali attraverso apparati occulti che operano nell’illegalità). Giuseppe Filippetta ricostruisce in tutti i loro aspetti – utilizzando documenti giudiziari e di archivio, testimonianze, film, opere letterarie e di arte figurativa, epistolari, monografie e fonti giornalistiche – le norme e le prassi attraverso le quali lo Stato, violando la Costituzione, ha represso il dissenso politico, negato i diritti sindacali e contrastato il libero esercizio dei culti acattolici e, simmetricamente, le mobilitazioni e le pratiche con le quali i movimenti collettivi hanno provato a far vivere la Repubblica e a realizzare i valori fondamentali della Costituzione. La strategia della tensione e le stragi sono state il punto di arrivo del contrasto tra Stato e Repubblica e lo strumento con il quale si è tenuto fermo l’esilio della Costituzione e si sono salvaguardati la supremazia dell’apparato statale sui diritti individuali e collettivi e l’assetto sociale ed economico garantito da tale supremazia. La Repubblica senza Stato offre una nuova interpretazione sia della nascita della Costituzione repubblicana che della sua inattuazione e mostra come proprio l’inattuazione costituzionale sia all’origine della strategia della tensione. Un’interpretazione nuova della nascita della Costituzione repubblicana. E di come la sua inattuazione sia all’origine della strategia della tensione.
35,00 33,25

Appiattimento del mondo. La crisi della cultura e il dominio della norma

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 208
Identità contro universalismo, genere contro sesso, repubblica contro comunitarismo, razzismo, femminismo, immigrazione... Ciò che accomuna questi temi, che da tempo ormai polarizzano la vita intellettuale con forti implicazioni politiche, è che coinvolgono la cultura, in ogni senso del termine. Olivier Roy respinge, però, la tesi di una “guerra di valori”. Ciò che è in crisi, sostiene, è la nozione stessa di cultura, oggi ridotta a un sistema di codici espliciti, decontestualizzati e spesso globalizzati che invadono le università come le nostre cucine, le lotte identitarie e le religioni come le nostre pratiche sessuali, e persino le nostre emozioni debitamente elencate e ridotte a espressioni in forma di emoji. La diagnosi impietosa di Roy è quella di una deculturazione globale, l’appiattimento del mondo appunto. Roy esamina i meccanismi e gli effetti paradossali di quattro grandi cambiamenti contemporanei (la liberazione della morale emersa negli anni sessanta, la rivoluzione di Internet, il neoliberismo sfrenato e la deterritorializzazione legata alla fine dell’idea dello stato-nazione per come lo abbiamo conosciuto e alle migrazioni globali): dove i dominanti si sentono minacciati e soffrono come i dominati; dove le lingue ibride e globalizzate (per esempio il globish) e i manga diventano simulacri che annientano la ricchezza della lingua inglese o della cultura giapponese; dove i “processi” di comunicazione producono un “divenire autistico”. "L’appiattimento del mondo" è un saggio brillante e critico, controcorrente rispetto alla denuncia antimoderna dell’individualismo, ed esprime invece preoccupazione per la facilità con cui acconsentiamo all’estensione del dominio della norma.
22,00 20,90

La società del palcoscenico. Performance e rappresentazione in politica, nell'arte e nella vita

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 272
“Tutto il mondo è un palcoscenico,” dichiara il malinconico Jacques nella commedia di Shakespeare Come vi piace. Oggi è più vero che mai: un gruppo di demagoghi occupa ormai da anni il palcoscenico mondiale. Sono performer brillanti, capaci di catturare il pubblico grazie a carisma e doti retoriche fuori dal comune. Ma come ci riescono? Con gli strumenti della sociologia, Richard Sennett esplora le dinamiche complesse e spesso contraddittorie della performance in vari contesti sociali – nella vita, nell’arte e nella politica – partendo dalla inquietante constatazione che il demagogo condivide con il ballerino e il musicista lo stesso regno non verbale di gesti, illuminazione, costumi e scenografie. Allo stesso modo, nei ruoli e nei riti della vita quotidiana anche noi oltrepassiamo spesso il confine della recitazione, in forme che possono essere sublimi o terribili, repressive o liberatorie. Ad ogni pagina La società del palcoscenico ci invita a riflettere su come la performance possa essere un mezzo di espressione personale e collettivo e un veicolo di trasformazione sociale e culturale, e come, quindi, le arti performative siano strettamente interconnesse al destino pubblico della società. Muovendosi tra diverse scuole di pensiero, e attingendo al suo passato da violoncellista professionista, Sennett ci restituisce una prospettiva critica, ma non pessimista, della performance, in una visione unica e stimolante, capace di ispirare artisti, studiosi e appassionati, e offre un’interpretazione della messa in scena, in tutte le sue forme, come arte squisitamente ambigua. Con la sua analisi del ruolo della performance nella vita quotidiana, nell’arte e nella politica, Richard Sennett parla con forza delle nostre necessità attuali e ci offre gli strumenti per difenderci dalla degradazione dello spazio sociale pubblico e dal fascino ambiguo dei demagoghi.
25,00 23,75

Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza. Edizione definitiva

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 384
Apparso per la prima volta nel 1975, "Contro il metodo" ha segnato un prima e un dopo nella riflessione filosofica sulla scienza. Nel suo provocatorio attacco al metodo, Feyerabend si schiera contro una filosofia della scienza che, pur non avendo al suo attivo una sola scoperta importante, beneficia della posizione di potere acquisita dalla scienza, pretendendo addirittura di imporle i canoni e le norme cui uniformarsi. Ma la scienza ha bisogno della libertà più assoluta e, in questo senso, è un’impresa essenzialmente anarchica, non riconoscendo alcun vincolo alla sua attività, né alcuna autorità al di sopra di sé, neppure la ragione. Le regole che i filosofi della scienza sono venuti astraendo dal suo progredire hanno creato entità fittizie che non hanno più nulla in comune con il concreto procedere della ricerca. Lo studio della storia della scienza dimostra infatti che l’applicazione delle norme inventate dagli epistemologi avrebbe reso impossibile lo sviluppo scientifico. Per Feyerabend il progresso scientifico – da considerare solo alla luce del contesto storico – richiede, invece, che inventività e creatività non vengano inibite ma possano svilupparsi e manifestarsi senza freni. In occasione dei trent’anni dalla morte di Feyerabend e a cento anni dalla sua nascita, questa nuova edizione aggiornata propone la versione definitiva di un testo ormai classico del pensiero di uno dei più imponenti intellettuali del Novecento. Arricchisce il volume l’Introduzione di Ian Hacking, uno dei più importanti filosofi della scienza contemporanei, e la Postfazione di Giulio Giorello, scritta in occasione della prima edizione italiana.
30,00 28,50

Gramsci. La biografia

Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 800
Proseguendo in una ricerca sul più importante intellettuale italiano del Novecento, che dura ormai da decenni, Angelo d’Orsi rimette mano al materiale gramsciano componendo un grande affresco storico che ha l’ambizione di diventare per molto tempo a venire l’opera di riferimento su Antonio Gramsci. D’Orsi ricostruisce il tragitto di Gramsci: l’infanzia in Sardegna; la vita a Torino, Mosca e Vienna; la peregrinazione tra varie prigioni (Regina Coeli, San Vittore, Turi); il confino e il ricovero presso le due cliniche (Formia e Roma), nell’inesorabile decadenza del fisico, in un sovrumano sforzo volto ad analizzare il proprio tempo, a spiegare la vittoria del fascismo, e a disegnare un “ordine nuovo”. Intrecciando gli avvenimenti personali dell’uomo Gramsci con quelli italiani e internazionali, d’Orsi mostra l’origine del suo pensiero, seguendone la traiettoria, facendo luce sulle dispute politiche con i protagonisti della sinistra italiana e internazionale, da Turati a Togliatti e Bordiga, fino a Lenin, Trockij e Stalin. Ne stabilisce così il primato morale, definendo le categorie teoretiche da lui elaborate, nelle quali emerge il tentativo di superare i dogmatismi del “marxismo-leninismo”, e più in generale di elaborare un pensiero critico, di comprendere la modernità, schierandosi sempre dalla parte degli oppressi. Gramsci ci viene così finalmente restituito nella sua complessità di uomo tormentato, di intellettuale rigoroso e di politico dialettico. Arricchita da documenti inediti, a cui l’autore ha avuto accesso come membro dell’équipe dell’Edizione nazionale Gramsci, questa biografia umana, politica e intellettuale si propone, per l’approfondita analisi e l’ampiezza della ricostruzione dei contesti (geografici, sociali, culturali e politici), come una pietra miliare negli studi gramsciani e più in generale nella storiografia contemporanea.
45,00 42,75

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