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Maggioli Editore: Politecnica

Tutte le nostre collane

Architettura e materiali lapidei. Strategie sostenibili e processi estrattivi

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 172
La ricerca di Paola De Joanna verte intorno alla materia, per l'esattezza intorno al mondo litologico, all'universo litico che ha segnato l'esperienza costruttiva, architettonica e artistica più di ogni altra sostanza materiale. Al centro del lavoro vi è la pietra vista come risorsa e indagata attraverso una metodica critica oscillante tra disamina dei caratteri (naturali) d'origine e quelli (artificiali) trasformativo-configurativi indotti dall'azione dell'uomo. In relazione a questa duplice vocazione, è stata indubbiamente difficile - e lo è tuttora - la ricerca di un punto di equilibrio accettabile (di "sostenibilità", come argomenta acutamente e puntualmente Paola De Joanna) fra opportunità profittevoli (approvvigionamento di risorse materico-litologiche per la conservazione degli insediamenti storici e/o per la realizzazione di un'architettura contemporanea durevole di qualità, insieme alle potenzialità di sviluppo economico) ed elementi perturbanti (modifiche dell'assetto ecologico e paesaggistico). Su tale problematica (e sul tentativo di dare delle risposte "sostenibili" per i territori e le comunità interessate da tali processi) è incentrato tutto il lavoro di documentazione, analisi, interpretazione e proposta, sviluppato nel volume.
20,00 19,00

Territorio cibo salute

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 230
Un’opera frutto di un percorso di ricerca condotto presso l’Università IUAV di Venezia sui temi della sicurezza alimentare e della salute territoriale e ambientale connessa al sistema della produzione agricola. La ricerca analizza le relazioni tra uso del territorio, produzioni agroalimentari e salute sviluppando principalmente un Sistema Informativo Territoriale che integra dati provenienti dai sistemi di Osservazione della Terra acquisiti con piattaforme diverse, giacimenti informativi istituzionali e dati di aziende su un territorio preso in esame con l’obiettivo di rendere evidente lo stato di salubrità del territorio, le azioni benefiche per il clima e l’ambiente, la qualità dei prodotti agricoli e delle pratiche aziendali. Il lavoro – tra le caratteristiche principali - presenta una grana molto fine di informazioni e la sostanziale definizione di una metrica che mette in condizione una azienda agri- cola di valutare la distanza che separa la propria struttura produttiva dalle opportunità offerte dalla nuova Politica Agricola Comunitaria. Su tale base è possibile ridefinire quindi tutte le azioni necessarie sul versante della differenziazione delle colture e sulla valorizzazione della componente ambientale nel proprio ambito aziendale. In questo percorso di ricerca è stato analizzato come dare impulso a nuovi modelli di conoscenza che possano mettere in relazione non soltanto la provenienza dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole, ma anche il legame che c’è tra le colture che lo hanno prodotto e la qualità del territorio da cui proviene.
39,00 37,05

La misura della terra

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 190
Cinque millenni sono trascorsi da quando gli uomini della Terra iniziarono a porsi le domande relative alla forma e all’estensione del suolo su cui vivevano, si muovevano, si confrontavano, cacciavano, e a quelle delle acque più o meno profonde su cui navigavano. Le domande naturalmente riguardavano anche il cielo, la cui natura era ancor più misteriosa di quella del suolo e delle acque, e che ricordava loro per molti versi l’altro elemento che conoscevano: il fuoco, quello che veniva dai fulmini e dal Sole. Ma le stelle per molto tempo vennero credute non fuoco di “soli” lontani, bensì lapislazzuli inchiodati sul cristallo della volta celeste. Le religioni, soprattutto quelle monoteistiche, queste ultime giunte più tardi nello scorrere della storia, contribuirono a falsare più o meno marcatamente le impressioni originarie dell’uomo primitivo. In particolare la religione cristiana che si radicò soprattutto nel “vecchio continente”, impedì qualunque ricerca della verità sulla Terra e sul Cosmo, che non fosse conforme alle “sacre scritture”. Lo fece testardamente, per quasi due millenni, purtroppo utilizzando mezzi coercitivi che andavano ben al di là del messaggio del Cristo, messaggio d’amore, di pietà e di perdono. Nel giro degli ultimi quattro secoli il coraggio, la volontà, l’intuizione, la saggezza, la capacità di un pugno di uomini, hanno svelato e “misurato” tutto (o quasi tutto) quanto riguarda non solo il nostro pianeta, ma anche parecchio di ciò che sta nel “sistema solare”. Molto deve essere ancora indagato e scoperto: la voglia di conoscere e di sapere dell’uomo, non conosce limiti. Questo scritto riassuntivo vuole ricordare, soprattutto ai giovani che si interessano di geomatica, il lungo percorso che ha portato oggi a vedere e misurare la Terra dal suo esterno, cioè dallo spazio. Una precisazione: abbiamo lasciato tutte le citazioni nelle lingue originali, senza tradurle perché crediamo che i Lettori non abbiano difficoltà a intendere il latino (lingua ufficiale della scienza per molti secoli, così come lo è tuttora per la religione cristiana) e anche inglese e francese. Quale eccezione, abbiamo creduto opportuno tradurre le citazioni in tedesco, lingua non così diffusa così come le due precedenti.
19,00 18,05

AC. Architettura e città. Volume Vol. 1

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 138
Riccardo Canella (1963) Laureato con Enrico Mantero e Lucio Stellario d’Angiolini alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove ha insegnato Composizione architettonica dal 1997 (anno di fondazione) al 2015 (anno di chiusura) alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano-Bovisa, in forza al Dipartimento di Progettazione dell’Architettura. Dal 2015 insegna Composizione Architettonica alla Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni al Politecnico di Milano-Leonardo. Dal 1992 al 1996 è stato cultore della materia in Composizione architet- tonica presso il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura. Dal 1993 al 1996 è stato redattore della rivista quadrimestrale Manocomete, diretta da Giancarlo Majorino. Dal 1994 al 1996 viene incaricato di insegna- mento in Storia dell’arte e disegno al Civico Liceo Serale di via Marsala a Milano. Nel 1997 ottiene Borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche per la tesi dal titolo Ambiente mediterraneo: migrazioni etniche e città di fondazione. Dal 2004 è dottore di ricerca in Composizione architettonica. Dal 2007 è ricercatore in Composizione architettonica. E’ stato membro del gruppo di ricerca Architettura e città (con i professori Guido Canella, Lucillo Stellario d’Angiolini, Antonio Acuto, Pellegrino Bonaretti, Enrico Bordogna, Marco Canesi, Vincenzo Donato), del quale gli interessi si sono rivolti alle figure e alle esperienze dell’architettura mod- erna e contemporanea, alle tipologie delle principali attività di vita asso- ciata, ai caratteri degli insediamenti, ad alcuni protagonisti dell’architettura italiana ed internazionale del Novecento e al rapporto tra architettura e fenomeni strutturali e congiunturali della società. Autore e coautore di testi di critica architettonica, di numerosi progetti di architettura e urbanistica eseguiti anche come allievo nei corsi universitari alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, per autocommit- tenza, per le esposizioni a tema, proposti con fine dimostrativo nei corsi di composizione e nei laboratori di progettazione della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, proposti con fine dimostrativo in laboratori di altri seminari e facoltà. Ha partecipato e partecipa ai più importanti con- corsi nazionali e internazionali di architettura come capogruppo. Mostre collettive hanno illustrato l’opera realizzata e i progetti di concorso, con pubblicazione e critica in cataloghi e riviste. Nella mia generazione, ormai non tanto giovannee,, ricorre un interrogativo:  ci  dobbiamo  considerare  ultimi  architetti  del  Novecennttoo  o  primi del Duemila? Lo scenario che ci sta di fronte, mondializzato e   globalizzato, sembra infatti del tutto sproporzionato rispetto ai concetti e agli strumenti che ci sono stati messi a disposizione, come abbastanza certi     e sicuri, nel percorso della nostra formazione. Come cercare di adattarli  e renderli incisivi rispetto a uno sviluppo (e non necessariamente progresso), che ci appare ancora in tutto fluido? In questo scenario diventerà possibile e credibile una ricerca progettuale orientata alla conoscenza, all’approfondimento della città e della sua articolazione in architettura, nonché ai raggi di reciproca influenza lungo i quali il tempo ha scambia- to culture, a partire dal Mediterraneo fino al Movimento Moderno? Sarà possibile da questa conoscenza così orientata ricavare una contestualità, una tipizzazione e una figurazione dell’architettura in grado di instau- rare un confronto autorevole e credibile ai diversi livelli di dommaannddaa che oggi pone la società internazionale?
14,00 13,30

AC. Architettura e città. Volume Vol. 2

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 122
Riccardo Canella (1963) Laureato con Enrico Mantero e Lucio Stellario d’Angiolini alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, dove ha insegnato Composizione architettonica dal 1997 (anno di fondazione) al 2015 (anno di chiusura) alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano-Bovisa, in forza al Dipartimento di Progettazione dell’Architettura. Dal 2015 insegna Composizione Architettonica alla Scuola di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni al Politecnico di Milano-Leonardo. Dal 1992 al 1996 è stato cultore della materia in Composizione architet- tonica presso il Dipartimento di Progettazione dell’Architettura. Dal 1993 al 1996 è stato redattore della rivista quadrimestrale Manocomete, diretta da Giancarlo Majorino. Dal 1994 al 1996 viene incaricato di insegna- mento in Storia dell’arte e disegno al Civico Liceo Serale di via Marsala a Milano. Nel 1997 ottiene Borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche per la tesi dal titolo Ambiente mediterraneo: migrazioni etniche e città di fondazione. Dal 2004 è dottore di ricerca in Composizione architettonica. Dal 2007 è ricercatore in Composizione architettonica. E’ stato membro del gruppo di ricerca Architettura e città (con i professori Guido Canella, Lucillo Stellario d’Angiolini, Antonio Acuto, Pellegrino Bonaretti, Enrico Bordogna, Marco Canesi, Vincenzo Donato), del quale gli interessi si sono rivolti alle figure e alle esperienze dell’architettura mod- erna e contemporanea, alle tipologie delle principali attività di vita asso- ciata, ai caratteri degli insediamenti, ad alcuni protagonisti dell’architettura italiana ed internazionale del Novecento e al rapporto tra architettura e fenomeni strutturali e congiunturali della società. Autore e coautore di testi di critica architettonica, di numerosi progetti di architettura e urbanistica eseguiti anche come allievo nei corsi universitari alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, per autocommit- tenza, per le esposizioni a tema, proposti con fine dimostrativo nei corsi di composizione e nei laboratori di progettazione della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, proposti con fine dimostrativo in laboratori di altri seminari e facoltà. Ha partecipato e partecipa ai più importanti con- corsi nazionali e internazionali di architettura come capogruppo. Mostre collettive hanno illustrato l’opera realizzata e i progetti di concorso, con pubblicazione e critica in cataloghi e riviste. Nella necessaria economia di una ricerca uniivversitaria si è qui dato corso ad alcune ipotesi che sono andato inseguendo da quando ho partecipato il 14 dicembre 1998, a Venezia, al seminario patrocinato e organizzato da Luciano Semerani al suo Laboratorio di progettazione dell’architettura nella sede dell’Istituto Universitario di Architettura a Santa Marta; seminario dall’emblematico titolo “Trasmissibilità e generalizzabilità dell’esperienza progettuale - sede IUAV agli ex Magazzini Frigoriferi” dove, con altri presenti, sono stato invitato a mostrare e descrivere, ap- punto, il progetto di concorso per una nuova sede dell’Istituto Universi- tario di Architettura a Venezia, sull’area dei Magazzini Frigoriferi in campo San Basilio (...). In quel frangente, durante la mia relazione, prima di esporre gli elaborati di progetto ho preferito raccontare del privi- legio di aver ottenuto, ancora una volta, la collaborazione di Vittorioo Garatti come “padre nobile” in occasione del concorso e di come deecciissii o per la mia formazione sia stato quell’incontro che risale a parecchi anni addietro, all’appuntamento della Biennale di Architeettttuurra de l’Avana del 1991 (...).
13,00 12,35

La residenza trasforma Chicago. Costruzione della casa collettiva

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 124
Lo sviluppo economico e commerciale della città di Chicago dalla metà del 1800 hanno contribuito alla realizzazione di numerosi edifici residenziali che volevano rispondere alle nuove esigenze abitative di una società in continuo movimento. Dagli hotel, ai complessi residenziali con uno sviluppo esteso, agli edifici sviluppati maggiormente in altezza, il tema sottoposto agli architetti è sempre quello della costruzione di luoghi con una più o meno alta densità abitativa, dotati di spazi collettivi pubblici in alcuni casi fortemente rappresentativi. Questa pubblicazione tenta di identificare alcuni edifici significativi per lo sviluppo dell’architettura residenziale nella grande Chicago, attraverso degli esempi emblematici che presentano una complessa combinazione di spazi pubblici e privati, commerciali e residenziali. L’espansione della città è stata rapida quanto frenetico era il modo di vivere dei suoi abitanti e le residenze si sono sviluppate altrettanto velocemente guadagnando in cinquant’anni un’altezza sempre maggiore. Le forme sperimentate e stabilite fino al 1920 diventeranno dei modelli di riferimento per il mezzo secolo successivo in cui il panorama dell’oceanico lago Michigan diventerà il valore aggiunto di tutta l’architettura di Chicago.
14,00 13,30

Catullo va in città

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2016
pagine: 110
Questo volume restituisce il progetto di ricerca e azione ‘Catullo va in città’, risultato vincitore del bando ‘Polisocial Award 2014’, che premia progetti di ricerca a fini sociali del Politecnico di Milano. Abbiamo deciso di raccontare la storia del progetto, la sua evoluzione nel tempo, i cambiamenti, le sorprese e gli inciampi che lo hanno caratterizzato, collocandola nello spazio (è un microprogetto locale, nel più ampio contesto della periferia nord-ovest di Milano) e nel tempo, nei suoi intrecci con altre storie. La scrittura di questo libro è stata l’occasione per restituire l’esercizio riflessivo che ha accompagnato lo sviluppo del progetto e il dispiegamento delle sue azioni, mettendo al lavoro un doppio sguardo rivolto alla nostra ricerca-azione e al nostro stesso fare, anche nel tentativo di contribuire ad una più ampia riflessione analitica, interpretativa e progettuale sull’azione collettiva e pubblica in contesti urbani critici e multiproblematici. Il libro è stato scritto a più mani, intrecciando linguaggi e stili diversi, con l’intento di restituire il sapore dell’attività di ricerca e azione che abbiamo svolto giorno per giorno, le immagini dei luoghi e i volti delle persone che abbiamo incontrato, senza per questo perdere il rigore dell’indagine svolta utilizzando diverse metodologie e la possibilità di proporre una riflessione critica ‘a distanza’. Ci auguriamo che i materiali raccolti in questo testo siano una occasione, per rilanciare l’attenzione su via Catullo e sul suo contesto urbano, ma anche per ampliare la discussione su stili e approcci di intervento in zone della città che presentano forti problematiche, che potrebbero diventare campi di sperimentazione per l’azione collettiva, per politiche pubbliche efficaci, per la messa al lavoro dell’intelligenza della società.
20,00 19,00

Progetti per la piazza d'armi

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 160
Il libro, insieme con una approfondita base di documentazione storica e di inquadramento urbano, utili per mettere a fuoco le caratteristiche dei manufatti, le potenzialità e le relazioni di questo patrimonio con la città, propone un saggio di programmi e prove di progetto, di disegno urbano e di architettura, focalizzati sull’area della Piazza D’Armi, con l’obiettivo di promuovere un’ampia e partecipata riflessione critica sulle strategie di trasformazione.
39,00 37,05

Monza progetto parco

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 174
Il Parco di Monza è un grande complesso naturalistico che sorge in prossimità della città di Monza. È stato progettato da Luigi Canonica all’inizio dell’Ottocento e ospita al suo interno edifici di diverso carattere e importanza. I più significativi sono le ville Mirabello e Mirabellino (XVII e XVIII secolo), che con il viale dei Carpini interposto formano un’unità tripartita; quindi, la Villa Reale, realizzata da Giuseppe Piermarini nel 1780 insieme ai Giardini. Sono inoltre presenti edifici facenti parte del sistema di strutture agricole e tecniche destinate alla manutenzione e alla coltivazione dei fondi. Tali edifici, genericamente chiamati “cascine”, associavano all’impianto tipologico adatto alla funzione produttiva un’elevata qualità architettonica, curata direttamente dal Canonica e dal suo allievo Giacomo Tazzini. Considerati tuttavia esempi minori in stile eclettico e neoclassico, è finora mancata a questi edifici la giusta attenzione per il ruolo da essi svolto nella definizione architettonica del Parco. La preoccupazione per gli aspetti ambientali ha infatti oscurato il ruolo del costruito, legato all’attività produttiva rapportata al contesto naturale, favorendone la dequalificazione e il degrado. Pertanto, la preminenza accordata alla componente verde ha reso tendenziale il giudizio di valore del Parco, facendo perdere di vista la caratteristica principale del luogo, che era data dall’intreccio singolare di natura e lavoro. Il presente studio, svolto dal Politecnico di Milano, parte da una visione integrale del Parco di Monza assumendone tutte le componenti. In questa ottica, le cascine sono considerate di importanza non inferiore a quella delle ville nel processo di rilancio dell’intera area. Se le ville rappresentano le eccellenze dal punto di vista architettonico, le cascine ne costituiscono la normalità, e sono ugualmente determinanti nella costruzione di nuovi scenari. Il programma di rilancio del Parco di Monza ha preso la forma di Progetto Integrato, dove per integrazione si intende appunto la necessaria interrelazione tra le varie componenti. Lo scopo è quello di riportare nel Parco le dinamiche funzionali che attengono al mondo della cultura e della produzione, facendo del Parco un polo di interesse per attività qualificanti riguardanti l’area milanese e briantea. L’insieme di tali attività è stato suddiviso in tre gruppi di funzioni, comprendenti aspetti culturali, formativi e produttivi (comparto industriale e artigianale), alle quali sono stati destinati edifici scelti in base alle loro caratteristiche formali e distributive. A questi raggruppamenti edilizi è stato dato il nome di “città”, intendendo così sottolineare quella che è la vocazione del costruito a diventare una realtà più solida in sinergia con l’ambiente naturale. Lo studio considera anche l’eventualità che il patrimonio edilizio esistente non basti a soddisfare nel tempo il moltiplicarsi delle attività e che alcune funzioni di cui la città di Monza risulta carente potrebbero essere fin d’ora collocate in edifici appositamente creati. Il problema del nuovo in un equilibrio delicato come quello del Parco pone indubbiamente diversi interrogativi, che diventano cruciali in relazione alle aporie dell’architettura attuale, insufficiente ad affrontare tematiche nella quali si ripropone in termini difficili il rapporto tra il “vecchio” e il “nuovo”. Una parte dello studio è dedicata a questo particolare aspetto. Senza la pretesa di arrivare a fornire soluzioni direttamente applicabili alla realtà, questa parte sviluppa delle considerazioni tendenti a richiamare questioni di carattere generale, che impongono una riflessione sui limiti dell’architettura attuale e indicano la necessità di un loro superamento attraverso la riproposizione della questione capitale della forma in architettura.
19,00 18,05

Urban informality

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 154
The urban informality is the starting point of a research on urban phenomena that characterize the contemporary city, particularly my hometown, Lima, a city plagued by social inequality and divided, as a result, into two large blocks: the formal and informal city. Having studied the "barriadas" a term used to describe slums and all marginal and informal urban settlements in Lima, I have expanded my research with an ecological and sustainable urban proposal, the development of this strategy in the informal territory starts with the application of a specific device determining the info free system whose main feature is the creation of a dynamic process of intervention for each specific scope in this Urban Strategy. Fiorella N. Medina Zambrano She has graduated in Urban Planning and Policy Design from Polytechnic University of Milan with a final thesis “Urban Informality” and works at Studio Paolo Mantero Architetto in Milan, where she has lived since many years. However her hometown Lima is where she has  discovered the urban informality contexts. Her research is focused on the development of informal cases as paradigm of contemporary cities.
20,00 19,00

Forme e ornamenti nella chiesa di Santa Maria dei miracoli presso San Celso

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 130
Questa pubblicazione nasce da uno studio condotto a partire dal 2011 sullo spazio liturgico e sulla complessità di intervenire progettualmente al suo interno, soprattutto in edifici storici vincolati. In particolare, nel Santuario di Santa Maria presso San Celso, il restauro delle pavimentazioni, della volta affrescata, dalla Basilica di San Celso di rara bellezza e preziosità, ha richiesto un'attenta valutazione critica volta a salvaguardare uno degli aspetti più significativi del complesso architettonico. La possibilità di recuperare e valorizzare il Santuario rientra inoltre in un progetto di più ampio respiro che da anni i Padri Oblati Vicari e l'Arcidiocesi di Milano e i suoi uffici seguono, si concentra su beni che rappresentano la memoria della vita religiosa della città di Milano testimoniandone al contempo anche le vicende storiche ed architettoniche. In quest'ottica, il progetto è volto a indagare le potenzialità di tali edifici come luoghi di conoscenza, produzione e fruizione culturale. Nel corso degli anni, numerose e diverse sono state le analisi condotte e le ricerche di contributi effettuati ai Padri Oblati Vicari, dalle banche, dalle Fondazioni e dagli amici del Santuario che hanno messo a disposizione molteplici risorse per recuperare e valorizzare la bellezza del complesso di Santa Maria presso San Celso.
20,00 19,00

Tra le pieghe del foglio

Libro
anno edizione: 2016
pagine: 154
Più che un vero e proprio saggio è una raccolta di scritti che esprimono, in primo luogo, delle opinioni. Disegno, architettura e, come vediamo oggi l'architettura, sono i tre temi che agiscono ed interagiscono in questo libro che è compiuta espressione di in un'epoca ricca di contraddizioni, in cui si anela al nuovo rimpiangendo il passato. Sapranno queste pagine stimolare i giovani ad abituarsi a leggere anche "tra le pieghe del foglio"?
12,00 11,40

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