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Libri di Serena Vitale

Biografia e opere di Lev Tolstoj

Cartella clinica

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 128
Serena Vitale, autrice di libri sempre brillanti quanto rigorosi, torna in libreria con il racconto di una storia privata, familiare, in cui si incrociano ricordi e documenti. Nell'aprile del 1958 sua sorella Rossana, studentessa del Conservatorio e già valente pianista, inizia a guardarsi allo specchio con insistenza, preoccupata di avere gli «occhi storti» - quegli occhi che da sempre cerca di cavare alle bambole che le vengono regalate. «Voci» squarciano le sue notti: inesistenti quanto, per lei, implacabili. È l'esordio della «sindrome schizofrenica»: Rossana ha appena compiuto diciassette anni, Serena ne ha solo tredici. Il 24 settembre del 1961, a Roma, nell'ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, Rossana viene trovata morta. "Cartella clinica" è il romanzo-indagine sulla malattia della sorella. Le prime manifestazioni di insania che i familiari non riconoscevano ancora come tali, i ricoveri, le cure, sempre più pesanti, dolorose: «Ad ogni ritorno la vedevo cambiata. Gli stessi lineamenti, ma come appiattiti, e i bellissimi occhi dilatati, senza luce. Sentii parole sconosciute: insulina, perfenazina, reserpina, clorpromazina. E poi, senza l'"ina" finale: lobotomia». Serena Vitale ricostruisce quegli anni con lucidità, guidata da un invincibile impulso alla ricerca: ripercorre le cartelle cliniche, le anamnesi di cui individua paradossi e contraddizioni, le incrocia con i propri ricordi di bambina: un maglione squarciato, le foto - quelle che la ritraggono, quasi sempre al pianoforte - in cui Rossana infila spilli negli occhi, le bambole accecate… L'alternanza di documenti e memorie ci consegna fatti a lungo tenuti segreti, talvolta rimossi. Romanzo e confessione, autobiografia e insieme racconto familiare in cui troviamo indimenticabili comparse (il nonno con le sue amanti, lo zio travestito da hawaiana, il padre violinista con le sue «stramberie»), mentre una domanda - dubbio di scrittrice, tormento di sorella - aleggia su tutto: «Ma io dov'ero?». Cronaca di una malattia, struggente resa dei conti, "Cartella clinica" è una storia vivida, ricca di particolari anche divertenti. È una lunga lettera d'amore alla sorella perduta.
13,00 12,35

Anime morte

Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2024
pagine: 432
Pavel Ivanovic Cicikov, arrivista senza scrupoli, ma di inoffensiva apparenza, viaggia attraverso la Russia con la sua carrozza, il cocchiere Selifan e il servo Petruska per comprare a poco prezzo "anime morte", i nomi dei contadini morti o fuggiti ma ancora a carico dei proprietari. Il suo diabolico piano è di servirsene per ottenere le assegnazioni di terre concesse a chi dimostra di possedere un certo numero di servi della gleba. In realtà, le vere "anime morte" non sono i contadini di cui Cicikov va a caccia, ma i vivi che egli incontra, i proprietari terrieri, figure grottesche e patetiche che hanno ormai cancellato la loro umanità, trasformandosi in una galleria di vizi sordidi e ripugnanti. Il romanzo è un vasto affresco della Russia rurale, una discesa agli inferi nella provincia vista come inesauribile campionario di grettezze. Tutto, in "Anime morte", è sotto il segno di questa degradante mediocrità e trivialità, di cui lo stesso Čičikov è campione ed emblema. Introduzione di Serena Vitale.
13,00 12,35

Memorie di un pazzo

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 103
«Confesso che da qualche tempo ho cominciato a vedere e sentire cose che nessuno ha mai visto o sentito». Così scrive nel suo diario il consigliere titolare Popriščin – funzionario di rango non elevato ma di grandi ambizioni, roso dal senso di inferiorità, dall’invidia verso più altolocati colleghi al servizio dello Stato –, che ritiene un privilegio l’incarico di temperare, una volta alla settimana, le penne d’oca di un superiore della cui figlia è segretamente innamorato. Nelle pagine che accolgono le sue frustrazioni e i suoi sogni di gloria si insinuano le sempre più assurde fantasie che lo abitano: mucche che comprano il tè, il carteggio tra due cagnoline dal quale apprende che la giovane amata andrà in sposa a un altro. Lo sdegno e un’impotente rabbia lo precipitano definitivamente nella follia («burocratica» questa, priva del demoniaco romanticismo che caratterizza l’insania del pittore nel Ritratto, un altro dei «racconti pietroburghesi» di Gogol’). Persa del tutto la ragione – ora si crede Ferdinando VIII, re di Spagna –, Popriščin viene rinchiuso in un manicomio, dove si occupa degli «affari di Stato» e si angoscia per la sorte della Luna. Dinanzi al suo delirio, alle grida strazianti per le «cure» brutali che gli vengono inflitte, anche a noi non resta che ripetere, come Popriščin: «Vabbè, vabbè, silenzio!». Un silenzio che verrà riempito dalla voce stridula e penetrante dell’Uomo del sottosuolo di Dostoevskij.
10,00 9,50

La ballata del piccolo rimorchiatore

Libro: Libro rilegato
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 32
Anteo è un piccolo rimorchiatore che vive a Pietroburgo, tra marinai, fumo di ciminiere e grandi navi da scortare. Nei pochi momenti di riposo sogna di salpare per il vasto oceano e visitare paesi meravigliosi, ma non vuole sottrarsi alla sua vita di lavoro, che accetta con gioia e coraggio – una vita che solo i delicatissimi versi di Iosif Brodskij potevano rendere tanto luminosa nella sua piccola eroicità quotidiana. Età di lettura: da 6 anni.
18,00 17,10

Il coccodrillo. Un avvenimento straordinario ovvero impasse nel Passage

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2022
pagine: 97
Pietroburgo, anni Sessanta dell'Ottocento. In un negozio del Passage, l'elegante galleria commerciale – la prima in Russia – inaugurata nel 1848 sul Nevskij prospekt, un tedesco espone a pagamento un coccodrillo. Il funzionario Ivan Matveich, uomo supponente e ignorante, e la sua bella moglie Elena Ivanovna vanno ad ammirare l'esotica attrazione con un amico di famiglia. Ma quando Ivan Matveich cerca di solleticargli il naso con un guanto, il coccodrillo lo inghiotte in un solo boccone. Sventrare l'animale sembrerebbe l'unica soluzione – «retrograda», però, osserva un progressista di passaggio. E lo stesso Ivan Matveich, dal ventre del suo leviatano – grande, comodo, solo un po' troppo odoroso di gomma –, fa sapere che vuole restarsene lì dentro. Lontano dagli svaghi mondani, sostiene, potrà dedicarsi come un «nuovo Fourier» a migliorare le sorti del genere umano, e «dal coccodrillo ... verranno la verità e la luce». Mentre al Passage la gente si accalca per vedere il «mostro», Ivan Matveich – caustica parodia di Chernyshevskij e di tutti i pensatori «rivoluzionari» dell'epoca – continua a fantasticare sulle nuove magnifiche sorti e progressive della patria russa. Strizzando l'occhio al Naso di Gogol', anticipando altre e più tremende metamorfosi novecentesche, divertendosi e divertendo, Dostoevskij presagisce il trionfo della borghesia, il culto del benessere e del profitto, fino alla passione per gli shopping center, e costruisce l'immagine di un «nuovo mondo» tanto risibile quanto mostruoso.
12,00 11,40

Briciole di vita

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2022
pagine: 205
A detta dell’amico Puškin, il principe Pëtr Vjazemskij era una «svista» della Natura, che lo aveva scelto per far bella mostra di tutti i suoi doni, ma eccedendo, giacché aveva combinato nel suo beniamino «ricchezza, nobiltà, mente eletta, animo gentile e caustico sorriso». Poco conosciuto fuori della Russia, salvo rare eccezioni ricordato soltanto come poeta della «pleiade puškiniana», Vjazemskij fu anche critico, romanziere, memorialista. Di un'intelligenza acuta, talvolta spietata, era un conversatore e narratore ineguagliabile, tanto da provocare autentiche «migrazioni salottiere» nelle case che frequentava: non appena cominciava a raccontare le sue storie, tutti si affrettavano a raggiungerlo. Storie che in gran parte figurano nei taccuini che tenne per più di sessant’anni, folti di aneddoti, riflessioni, brevi ritratti, stravaganze di personaggi illustri, battute e bizzarrie di chi viveva o era vissuto nella città che Vjazemskij più amava, Mosca, una vera e propria «repubblica» rispetto alla rigida e formale San Pietroburgo, dove la presenza della corte sembrava condizionare anche i più segreti pensieri dei sudditi. «Briciole della vita», dunque, ma capaci più dei grandi eventi di dar voce al passato prossimo ancora vivo, non imbalsamato in trattati e libri di storia. E dopo aver letto queste pagine deliziose, non potremo che concordare con Iosif Brodskij: «In Vjazemskij i russi hanno il loro Chamfort e il loro La Rochefoucauld in un'unica persona». A cura di Serena Vitale.
14,00 13,30

L'amore è arco teso

Libro: Libro in brossura
editore: Salani
anno edizione: 2021
pagine: 96
In questa scelta troviamo soprattutto la lirica d'amore. L'eros per la Cvetaeva è confronto fiero e ravvicinato con l'amato; rovello fisico e mentale. È dono e disperazione; delirio e lucidità. La parola - parola tragica, esaltata, scarnificata - cerca di arrivare il più rapidamente possibile al centro della pena, con immagini di fulminante sinteticità, che sfidano la logica eppure, una volta comprese, hanno lo splendore delle verità più incontestabili. Sono versi di grande potenza, quelli di una vittima volontaria e recalcitrante, indagatrice di sé e della realtà, artista di ritmi e metafore inediti, che la traduzione di Serena Vitale riesce a rendere in italiano con affascinante efficacia.
10,00 9,50

Il grande inquisitore con «Il peso della libertà» di Gherardo Colombo

Libro: Libro in brossura
editore: Salani
anno edizione: 2021
pagine: 96
Millecinquecento anni dopo la sua morte, a Siviglia, Cristo torna sulla terra. Cammina per le strade della città spagnola dove, alla presenza di tutti i cittadini, il cardinale Grande Inquisitore sta consegnando al rogo un centinaio di eretici. Il suo arrivo è silenzioso, eppure il popolo lo riconosce, circonda, è pronto a seguirlo. Ma in quel momento il Grande Inquisitore attraversa la piazza, si ferma a guardare la folla, incupito. Poi ordina alle sue guardie di catturare Cristo e rinchiuderlo in prigione. Nell'oscurità del carcere, il vecchio e potente ministro della Chiesa pronuncia contro il Messia un fortissimo atto d'accusa, condannandolo a morte. In questo episodio dalla dignità autonoma dei Fratelli Karamazov Fëdor Dostoevskij afferma il proprio pensiero filosofico-religioso: la libertà dell'essere umano si basa su una fede senza dogmi e miracoli, senza gerarchie e autorità, contrapposta alla dottrina che in nome di un mandato superiore e indiscutibile sottrae agli uomini la consapevolezza di sé e il libero arbitrio. Sulla straordinaria attualità di questa riflessione si incentra il saggio di Gherardo Colombo: la massima sofferenza dell'uomo sta infatti in questa contraddizione, vivere diviso tra il desiderio di una tutela che lo sollevi dal tormento del decidere e l'aspirazione alla libertà individuale.
12,00 11,40

Conversazione su Dante

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 116
Nel 1933 Osip Mandel'stam, poeta in disgrazia, «emigrato interno» in procinto di diventare carne da lager, «arde di Dante», e studia l'italiano servendosi della Divina Commedia. In Crimea durante la primavera scrive "Conversazione su Dante", ma quando tenta di pubblicarlo incontra una serie di rifiuti. Di certo il saggio non ha nulla a che vedere con il realismo socialista, né corrisponde al canone degli studi danteschi. Affrancando il «sommo poeta» italiano da secoli di retorica scolastica, Mandel'stam ragiona su ciò che presiede alla nascita della sua poesia: in primo luogo, la metamorfosi. Tutto, nella Commedia, è in movimento, e per il vero lettore, «esecutore creativo», leggere Dante significa rifiutarsi di restare incatenati a un presente che a sua volta è saldamente ancorato al passato: «Pronunciando la parola "sole" compiamo un lunghissimo viaggio al quale siamo talmente abituati che ormai viaggiamo dormendo. La poesia... ci sveglia di soprassalto a metà parola – parola che ci sembra molto più lunga di quanto credessimo –, e in quel momento ricordiamo che parlare è sempre essere in cammino». Unico poiché sembra comprendere tutti i linguaggi, quello di Dante evoca il mondo con irripetibile potenza, e la Conversazione di Mandel'stam, tripudio di luminose intuizioni, costrutti arditi e metafore inusitate (biologiche, musicali, meteorologiche, tessili), in una prosa continuamente attraversata da squarci di poesia, scorge e mette in luce i tratti più moderni, addirittura sperimentali, del suo poetare.
13,00 12,35

Chadzi-Murat

Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2020
pagine: 240
Chadži-Murat è un traditore, un soldato ceceno che, durante la lotta del proprio popolo contro lo zar Nicola I, abbandona i compagni per unirsi al nemico russo, avviandosi lungo una parabola che lo condurrà a scontare le inevitabili conseguenze della propria scelta. Sullo sfondo della sua vicenda personale e drammatica c'è poi la devastazione della guerra: le case e i villaggi saccheggiati e distrutti, la morte, il pianto delle madri sui cadaveri dei figli fotografano con scioccante attualità gli strazi di una tragedia senza tempo e ci parlano di quella cosa - nota Paolo Nori - «della quale sentiamo parlare talmente tanto che anche il nome, conflitti razziali, non ci dice più niente». Scritto durante gli ultimi anni di vita di Tolstoj e pubblicato postumo nel 1912, Chadži-Murat è un'opera poco nota eppure imprescindibile, in cui ritroviamo intatta la grandezza di un capolavoro come Guerra e pace. Introduzione di Serena Vitali.
10,00 9,50

Resurrezione

Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 592
12,00 11,40

Resurrezione

Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2002
pagine: 544
Il principe Nechljudov riconosce nella prostituta Ljubaša, accusata in un processo per omicidio, la contadina Katjuša Maslova, che egli aveva sedotto dieci anni prima, provocandone la rovina. Oppresso dai sensi di colpa, si adopera per salvare la donna e, con lei, la propria anima. Da un «affare giudiziario» realmente avvenuto prende spunto l'ultimo grande romanzo di Tolstoj, che è soprattutto una riflessione sull'ineluttabilità del male, sull'ingiustizia universale della sofferenza, alla quale l'uomo può opporre solo la prospettiva di un riscatto individuale, come quello che troveranno, ciascuno a modo proprio, Katjuša e Nechljudov.
11,00 10,45

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