Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Libri di Luigi Manconi

Biografia e opere di Giovanni Torrente

Morire di pena. 12 storie di suicidio in carcere

Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2025
pagine: 176
“Il libro di Trocino tende la mano a chi sta per essere immerso irreparabilmente nel fiume Lete. Non solo ricorda ciò che è esistito, lo fa riemergere dalle acque, gli restituisce un nome e un cognome, ma riconosce il diritto alla storia anche a chi è morto lì dove regna la marginalizzazione. Leggendo queste pagine si scopre una cosa ovvia, eppure rimossa: anche chi è recluso ha qualcuno fuori che lo ricorda, qualcuno che gli voleva bene, qualcuno a cui è stato strappato un pezzo di mondo e che ora non è più lo stesso.” (Luigi Manconi e Marica Fantauzzi)
14,00 13,30

La scomparsa dei colori

Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2024
pagine: 208
Diventare cieco è un'esperienza drammatica. Significa il consumarsi dei rapporti con il mondo, con le sue misure e i suoi colori, con le sue promesse e le sue sorprese. E significa l'affaticarsi delle relazioni con gli altri e con le cose: le carezze che non giungono a segno e i bicchieri che cadono, l'impossibilità di scrivere una dedica o quella di decifrare un volto. Nel corso di oltre quindici anni, Luigi Manconi – sociologo e militante politico – è passato da una forte miopia all'ipovisione, alla cecità parziale e infine a quella totale. La sua è dunque la storia di una perdita e di una lenta discesa in un buio che non è tuttavia «un calamaio di compatta cupezza», perché «la cecità non è nera. È lattiginosa, a tratti caliginosa. E, talvolta, rivela sprazzi perfino luminescenti». Questo libro è la testimonianza di un percorso di coscienza e conoscenza e il racconto di un mondo nuovo pieno di echi: i suoni di una partita di basket, le note di una canzone, la voce che detta un testo o che dà un comando a un'assistente vocale o quella dell'attore che legge un audiolibro. E le sensazioni tattili: il calore del sole sulla pelle, mani che sfiorano i muri per orientarsi, prese incerte sugli oggetti, tibie che urtano contro gli spigoli. E soprattutto i ricordi, perché alla perdita della vista si accompagnano le peripezie della memoria: le premonizioni dell'adolescenza e i volti che rimangono uguali a com'erano trent'anni fa. E ancora: cosa vede chi non vede? Nella narrazione di Manconi c'è sia la lusinga della disperazione («il problema di buttarmi o no dalla finestra») sia una costante vena di umorismo, ironia e autoironia. C'è l'accettazione dei limiti imposti dal destino e un elogio della lotta: l'antidoto alla cecità, «che è innanzitutto immobilità», è proprio la lotta, «il movimento che raccoglie e mobilita energie, che produce conoscenza, che persegue mete, che esercita intelligenza».
20,00 19,00

La tortura oggi in Italia

Libro: Libro in brossura
editore: E/O
anno edizione: 2023
pagine: 120
Già nel 1953 Lelio Basso rompeva il silenzio intorno agli abusi di potere delle forze dell'ordine, denunciando le colpe dello Stato. A settant'anni da allora, cosa è cambiato? Oggi più che mai una ricostruzione storica dell'uso della tortura in Italia si afferma come necessaria. Il testo di Lelio Basso è del 1953 e denuncia una realtà scandalosa, ma si può dire che – dopo settant'anni – nulla è più come allora? Assolutamente no. Anche oggi, nel nostro Paese, come in tutti i sistemi democratici, accade che vengano praticati abusi e violenze, maltrattamenti e torture ai danni di chi si trova sotto la custodia delle forze di polizia. Il pamphlet di Lelio Basso è un racconto dell'orrore del passato, che ci fa riflettere anche sui possibili orrori del presente. Questo sorprendente scritto del deputato socialista Lelio Basso, che fu membro dell'Assemblea Costituente, fu scritto sull'onda delle proteste a seguito di vari episodi di maltrattamenti e tortura da parte della polizia. Basso si interroga sul perché della permanenza di questo crudele e disumano "istituto", anche dopo le tante battaglie ottocentesche e novecentesche per porvi termine e le vittorie ottenute, come ad esempio la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo delle Nazioni Unite (art. 5: "Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o punizione crudeli inumani o degradanti") o anche l'art. 13 della nostra Costituzione, redatto proprio dallo stesso Basso assieme al deputato democristiano Giorgio La Pira. Basso procede anche a una ricostruzione storica dell'uso della tortura, indicando come sia stato giustificato nel corso del tempo anche da illustri pensatori. Sappiamo che oggigiorno la tortura è ampiamente usata in tutti i Paesi a regime dittatoriale, ma anche, e non raramente, nei Paesi democratici e in Italia. Qui da noi, quando emerge qualche caso del genere, si parla d'incidente, di "situazione sfuggita di mano", di mele marce nelle forze dell'ordine. Ma la cronaca documenta che, pur vietata dalla Costituzione, la tortura è ancora utilizzata. Prefazione di Luigi Manconi. Con uno scritto di Franco Ippolito.
10,00 9,50

Abolire il carcere. Una ragionevole proposta per la sicurezza dei cittadini

Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2022
pagine: 192
Non è una provocazione. Nel 1978 il parlamento italiano votò la legge per l'abolizione dei manicomi dopo anni di denunce della loro disumanità. Ora dobbiamo abolire le carceri, che, come dimostra questo libro, servono solo a riprodurre crimini e criminali e tradiscono i principi fondamentali della nostra Costituzione. Tutti i paesi europei più avanzati stanno drasticamente riducendo l'area del carcere (solo il 24 per cento dei condannati va in carcere in Francia e in Inghilterra, in Italia I'82 per cento). Nel nostro paese chi ruba in un supermercato si trova detenuto accanto a chi ha commesso crimini efferati. Il carcere è per tutti, in teoria. Ma non serve a nessuno, in pratica. I numeri parlano chiaro: la percentuale di recidiva è altissima. E dunque? La verità è che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani non ha idea di che cosa sia una prigione. Per questo la invoca, ma per gli altri. La detenzione in strutture in genere fatiscenti è sovraffollate deve essere quindi abolita e sostituita da misure alternative più adeguate, efficaci ed economiche, capaci di soddisfare tanto la domanda di giustizia dei cittadini nei confronti degli autori di reati più gravi quanto il diritto del condannato al pieno reinserimento sociale. Il libro indica dieci proposte, già oggi attuabili, per provare a diventare un paese civile e lasciarci alle spalle decenni di illegalità, violenze e morti. Postfazione di Gustavo Zagrebelsky.
16,00 15,20

Il senso della vita. Conversazioni tra un religioso e un pococredente

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2021
pagine: 200
Un confronto tra due concezioni del mondo distanti e, per certi versi, inconciliabili: una ispirata da un profondo senso religioso, l'altra immersa nella società e nella concretezza delle sue contraddizioni e delle sue sofferenze. Ma entrambe tese a cercare, di fronte ai dilemmi che attraversano la vita quotidiana, il significato delle nostre scelte. Un arcivescovo, Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e un sociologo e militante politico, Luigi Manconi, si interrogano intorno alle grandi questioni che costituiscono «il senso della vita»: la libertà e i suoi limiti; l'autodeterminazione del singolo e la responsabilità verso gli altri; le preferenze sessuali, le nuove famiglie e il significato attuale di genitorialità; l'accanimento terapeutico e l'eutanasia; l'ingiustizia e il peccato. Il contrasto su temi cruciali per la nostra esistenza e le nostre relazioni interpersonali sembrerebbe negare la possibilità di un progetto comune. Eppure questi due punti di vista, che restano distanti su molte problematiche, potrebbero forse convergere nel profilo di un nuovo umanesimo, dove la riscoperta di un «noi» solidale, nella prospettiva di una cittadinanza universale, sappia valorizzare, e non mortificare, l'autodeterminazione dell'individuo. «L'umanesimo non ha fallito perché ateo, bensì perché non ha realizzato il suo fondamento costitutivo. Ovvero il rispetto incondizionato dell'umano». (Luigi Manconi). «Se la nostra vita è sempre mortale, abbiamo la speranza che non lo sia il mistero di amore in cui essa risiede». (Vincenzo Paglia)
16,50 15,68

Il perdono responsabile. Perché il carcere non serve a nulla

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 160
La gran parte dei condannati a pene carcerarie torna a delinquere; la maggior parte di essi non viene riabilitata, come prescrive la Costituzione, ma semplicemente repressa, e privata di elementari diritti sanciti dalla nostra carta fondamentale - come ne vengono privati i loro cari; la condizione carceraria, per il sovraffollamento, la violenza fisica e psicologica, è di una durezza inconcepibile per chi non la viva, e questa durezza incoraggia tutt'altre tendenze che il desiderio di riabilitarsi; la cultura della retribuzione costringe le vittime dei crimini alla semplice ricerca della vendetta, senza potersi giovare di alcuna autentica riparazione, di alcuna genuina guarigione psicologica. È possibile pensare a forme diverse di sanzione, che coinvolgano vittime e condannati in un processo di concreta responsabilizzazione? Gherardo Colombo indaga le basi di un nuovo concetto e di nuove pratiche di giustizia, la cosiddetta giustizia riparativa, che lentamente emergono negli ordinamenti internazionali e nel nostro. Pratiche che non riguardano solamente i tribunali e le carceri, ma incoraggiano un sostanziale rinnovamento nel tessuto profondo della nostra società: riguardano l'essenza stessa della convivenza civile. Prefazione di Luigi Manconi.
14,00 13,30

La pena e i diritti. Il carcere nella crisi italiana

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2015
pagine: 275
Attraverso un'analisi socio-giuridica della penalità, il libro propone una riflessione su alcune questioni centrali: il rapporto tra strategie di acquisizione del consenso e allarme criminalità; l'incremento delle fattispecie penali e l'espansionismo penitenziario; la tutela dei diritti fondamentali dei reclusi e la dignità della condizione di privazione della libertà; l'autolesionismo e i suicidi in carcere; la recidiva e la reiterazione del reato; una possibile moralità della pena. Il volume è pensato per studenti e ricercatori, ma anche per gli operatori e chiunque sia interessato a confrontarsi con una delle contraddizioni più acute e dolenti della vita sociale e dello stato di diritto. Prefazione di Stefano Rodotà.
17,50 16,63

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.