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EGEA: Cultura e società

Tutte le nostre collane

Monopoli stories

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: 226
La storia del Monopoly che conosciamo inizia negli anni della Grande Depressione quando un disoccupato di nome Charles Darrow si presenta alla Parker Brothers e vende quello che diventerà il gioco da tavolo più famoso e diffuso a livello planetario. Darrow si libera dalla povertà e risolleva indirettamente le sorti della Parker Brothers, a quel tempo sull'orlo del collasso finanziano. La storia vera, però, è un po' diversa. Comincia più di trent'anni prima. Alle origini di Monopoly c'è una donna: Elizabeth Magie Phillips detta Lizzie e il suo Landlord's game, ideato come uno strumento didattico per istruire la gente sui pericoli dei monopoli. La vera differenza tra il suo gioco e quello di Darrow era lo spirito: progressista il primo, capitalista l'altro. George Parker acquista comunque da Lizzie i diritti del Landlord's game per cinquecento dollari e senza royalty. Lei si illude che il gioco, brevettato trent'anni prima, potrà essere pubblicizzato e distribuito su vastissima scala. E che potrà diffondersi il messaggio politico: "Lo scopo del gioco non è solo divertire, ma mostrare come, con le leggi vigenti, i proprietari terrieri siano privilegiati rispetto agli altri imprenditori", così raccontava ai giornali dell'epoca.
24,90 23,66

Cibo, salute e business. Neuroscienze e marketing nutrizionale

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: IX-256
Il tema dell'obesità è stato analizzato sotto diversi profili. Ogni disciplina ha adottato metodi e strumenti specifici che non hanno consentito una piena comprensione del fenomeno e l'individuazione di soluzioni adeguate. Per comprendere pienamente il comportamento delle persone e orientarle verso traiettorie virtuose sul piano individuale e collettivo occorre invece coniugare la conoscenza di diverse discipline. In questa direzione l'economia comportamentale e il neuromarketing - diversamente dall'economia e dal marketing tradizionale, che non si occupano del processo con cui l'individuo arriva alla scelta, ma si limitano ad analizzare le decisioni prese e il loro legame con l'utilità attesa - individuano le ragioni che portano all'assunzione frequente di alimenti ipercalorici in quantità eccessiva. Le imprese sono chiamate a rivedere quelle politiche di prodotto, di prezzo, di formato e di comunicazione che, attraverso l'offerta di cibi ipercalorici ad alto contenuto di servizio, hanno contribuito in maniera rilevante all'epidemia di obesità. Il soggetto pubblico deve invece evitare misure proibizionistiche e la manovra della leva fiscale, puntando per contro sulla possibilità di orientare la libera scelta dei cittadini attraverso strumenti di apprendimento emotivo che facilitino comportamenti automatici e abitudini alimentari più salutari.
25,00 23,75

Panni stesi a Pechino. Esploratori e pionieri nei nuovi mercati internazionali

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: 177
Al momento di bere qualcosa di caldo, se non è tè, i giovani cinesi preferiscono un bicchierone di caffè venduto nello shop di una catena americana, piuttosto che una tazzina a base di miscela selezionata, da preparare in casa o da gustare in un bar all'italiana. Nel Paese di Mezzo, inoltre, si consuma molto più vino rosso che vino bianco, in una serie complessa di brindisi. Difficilmente poi un cinese vi inviterà nella sua casa e, quando si troverà in coda alla cassa di un supermercato, nel suo carrello ci saranno al massimo quattro o cinque prodotti. Bastano pochi fermo-immagine come questi a segnare la distanza - culturale, sociale e di comportamento d'acquisto - tra Italia e Cina. Una distanza che richiede di essere colmata in un percorso di conoscenza reciproca, tra imprese, consumatori e mercati, a livello individuale e collettivo. Solo in un mercato così "educato", le tante aziende italiane che sempre più numerose si rivolgono oltre confine possono svilupparsi nell'ambiente altamente competitivo della nuova economia internazionale. Se ridurre le distanze facendo leva sull'apprendimento è la chiave verso la nuova era dell'internazionalità (oltre l'internazionalizzazione), prepararsi in questo modo all'approdo sui nuovi mercati internazionali si rivela altresì occasione impareggiabile per riattivare il motore dell'innovazione anche in casa nostra. Ma che cosa c'entrano in tutto questo i "panni stesi a Pechino"?
19,90 18,91

Italiani di frontiera. Dal West al Web: un'avventura in Silicon Valley

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: 144
Da Sesto San Giovanni a Palo Alto per sei mesi, in aspettativa dalla redazione e con famiglia, facendo tutto da solo, senza sapere che cosa ne uscirà. La scoperta - fra storie, incontri e interviste - di un filo "out of the box" che collega lo spirito d'impresa di esploratori del West al talento di leggendari innovatori, ricercatori e giovani startupper di successo, nella culla mondiale dell'innovazione. Un filo che oltre oceano riporta a maestri da riscoprire, come Olivetti e Montessori. Poi il ritorno in Italia e la rinuncia al posto fisso per un giornalismo diverso: racconti sul web e i social media, stor-ytelling multimediali in giro per le città e all'estero. Con la convinzione che Silicon Valley aiuti a capire le straordinarie potenzialità nascoste ma anche le enormi barriere da abbattere nel nostro Paese. E che storie come quelle raccolte in questo libro siano davvero capaci di far volare le idee e possano ispirare quella rivoluzione culturale di cui abbiamo un grande bisogno.
17,50 16,63

Crescita felice. Percorsi di futuro civile

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: XXXVI-153
La tensione verso la crescita è biologica: crescono i bambini, crescono le piante e tutti gli organismi viventi. La crescita non può quindi rappresentare un problema, salvo confonderla con la concezione smisurata di una tendenza illimitata, lineare, non sostenibile. Legato a quello di prosperità, il concetto di crescita esprime la speranza responsabile per la costruzione di un futuro migliore, non il progresso automatico e inevitabile dei nostri standard di vita. E se la visione parziale della decrescita felice propone una diagnosi corretta (l'inadeguatezza dell'attuale modello di sviluppo) ma una terapia sbagliata (il ripiegamento nostalgico su un passato migliore e frugale), la crescita felice fa leva su dinamiche tutte compatibili con il bene comune: si alimenta di economie circolari, promuove relazioni generative, attiva magnetismi sociali. In questa prospettiva anche il consumo - rivoluzionario, liberatorio, evolutivo quando si combini con una visione sostenibile e condivisa del mondo - si rivela occasione vitale e felice. È questo il presupposto che più si allontana dall'ideologia demonizzante della decrescita, incapace di cogliere gli innegabili elementi di libertà della società dei consumi. Il consumo si trasforma in una pratica felice se diventa il metronomo della relazione tra gli uomini, se facilita e permette il riconoscimento sociale senza peraltro costituirne l'unica chiave identitaria e nemmeno la più importante. Prefazione di Franco Bolelli.
17,50 16,63

L'alleanza. Gestire il talento nell'era del networking-Teniamoci in contatto. La vita come impresa

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: 340
"L'alleanza": Il rapporto di lavoro si è spezzato: il vecchio modello basato sulla garanzia del posto a vita non funziona più. Ma né i datori di lavoro (siano manager o imprenditori) né i lavoratori hanno il coraggio di dar vita a un sistema diverso. La soluzione? Cominciare a pensare ai collaboratori come ad alleati. I manager vogliono che i collaboratori contribuiscano a far crescere l'azienda e i collaboratori vogliono che l'azienda contribuisca a trasformare le loro carriere sul lungo termine. Ma questo scenario win-win si realizzerà solo se entrambe le parti sapranno fidarsi abbastanza l'una dell'altra per impegnarsi in un investimento reciproco. Per ricostruire questa fiducia - oggi al minimo storico - serve un dialogo schietto. Spregiudicato e pratico, il libro dimostra come un modello basato sull'assegnazione di incarichi precisi permetta di reclutare, trattenere e mantenere legate a sé, anche una volta che il rapporto formale di lavoro sarà concluso, le persone dotate di quelle capacità imprenditoriali che, sole, possono consentire all'azienda di prosperare. "Teniamoci in contatto": In un mondo in cui il rischio lavoro è alto, la concorrenza globale è aspra e il patto fra datore di lavoro e dipendente sta venendo meno, occorre attrezzarsi. Occorre imparare a gestire il proprio percorso professionale come un'impresa, meglio ancora come una start-up: predisporre un piano, essere pronti al cambiamento, avere una soluzione di riserva sono i primi passi per assicurarsi un vantaggio..."
30,00 28,50

Citytelling. Raccontare identità urbane. Il caso Milano

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2015
pagine: 206
Solo raccontando una storia si costruisce relazione, solo raccontando la propria storia si riannoda identità. Ciò vale per le persone come per le aziende, per le città come per le nazioni. Il branding pubblico affronta il tema della costruzione dell'identità di città e territori, anche attraverso il cambiamento del racconto che questi soggetti sanno fare di se stessi. Alla luce di questa considerazione e attraverso il dialogo con alcuni protagonisti della "milanesità" sulle trasformazioni e le prospettive della città, il volume analizza il caso del brand Milano e la relazione tra istituzioni e società civile nell'ottica di rigenerare un'identità per il capoluogo lombardo. Ne esce un racconto capace di seguire l'evoluzione da borgo a città metropolitana, da città industriale a città industriosa e creativa, da locale a glocale, da nazionale a multietnica, in un succedersi di confronti, negoziati, conflitti e in un grande sforzo di sintesi tra politica, economia, cultura e società. Il racconto della città si fa via via meno cornice e più mirato a presentare storie identitarie e caratteri di fondo della comunità, fino a stabilire una nuova percezione dei cambiamenti strutturali intervenuti nel territorio, nella sua economia, nella sua condizione urbanistica, nella valorizzazione delle sue vocazioni. Un saggio che risponde a domande importanti per la società, l'economia e la cultura: chi siamo, come siamo diventati, come siamo percepiti. Prefazione di Gianluca Vago.
19,90 18,91

Brand Renzi. Anatomia del politico come marca

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2014
pagine: 152
In un profluvio quasi inarrestabile di parole di, su e con Matteo Renzi, è importante fermarsi e guardare al "fenomeno Renzi" da prospettive più inconsuete rispetto alla pubblicistica corrente. L'ottica è quella offerta dai moderni filoni della brand communication. L'autore discute come e perché oggi il leader sia sempre più medium e brand di se stesso, non accontentandosi più di seguire valori ed estetiche dell'epoca della spettacolarizzazione, come la potenza di un'immagine patinata, edulcorata e perfezionata dalla tecnologia. Empatia, esperienzialità sono solo alcune delle dimensioni emergenti che caratterizzano l'attuale ecosistema dei media, dominato dalle logiche del web 2.0 e dei social network. Un contributo per avere chiavi di lettura sul chi e che cosa è la marca Renzi con il suo mix di arrivismo ed etica, "velocismo" e coolness, italianità e nuovismo... e parecchio altro!
16,00 15,20

Slow. Rallentare per vivere meglio

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2014
pagine: 220
Che cos'hanno in comune le "vere" lasagne all'emiliana con tracce di DNA equino, i suicidi in azienda e la crisi dei subprime? Sono tre scandali che testimoniano di un mondo che, a forza di cercare il profitto immediato, trascina consumatori, lavoratori e risparmiatori in una folle corsa attraverso una realtà industrializzata e globale, sempre più kafkianamente complessa. L'essere umano si ritrova così sconnesso tanto dai ritmi naturali quanto dal suo ambiente più prossimo. Critici di fronte a questa accelerazione che ci sta intossicando, i movimenti Slow seducono ogni giorno di più nuovi adepti in tutto il mondo. Ma che cosa propongono? Da un lato di impiegare il tempo in modo autentico, dall'altro di considerare che il piacere non consiste nell'accumulo disordinato che da decenni ormai ci viene venduto come un progresso. Il libro ci invita a scoprire, attraverso uno sguardo che si apre su una dimensione globale, la vera e propria galassia di questi movimenti che si fanno cantori di una moderazione gioiosa e sostenibile. Con un saggio di Domenico De Masi e un contributo di Andrea Ferrazzi.
19,90 18,91

Boomerang. Perché cent'anni di tecnologia non hanno (ancora) migliorato il mondo

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2014
pagine: 184
Il boomerang è uno strumento infido: Charlie Brown l'ha provato sulla sua pelle. Ha bisogno di perizia, spazio, tempismo. Richiede una dose di rischio. Non è un gioco, comunque la si pensi. Per questo è una metafora che racconta maledettamente bene il modo con cui abbiamo lanciato negli ultimi cent'anni i nostri stream di ricerca, aspirazione, desiderio, ambizione attraverso la tecnologia, in nome di un non meglio identificato futuro che però assomiglia sempre di più alla fine dell'utopia. Questi boomerang hanno viaggiato. Alcuni per distanze e fratture temporali brevissime. Altri stanno ancora compiendo la loro parabola. Altri ancora, molti, troppi, ricadono - ieri, oggi, chissà come e quanto domani - sulla nostra vita. Hanno incisa la fine dell'utopia sul legno del loro dorso. Hanno effetti devastanti per il pianeta. Colpiscono ripetutamente, inaspettatamente (in un'era in cui dichiariamo di saper prevedere tutto), indistintamente, implacabilmente. Quando li abbiamo lanciati eravamo nel pieno del nostro sogno di crescita, di sviluppo, di possibilità. Alla scoperta di una nuova definizione di infinito, direttamente gestita dalle nostre mani e dal nostro sapere, abbiamo caricato la tecnologia di responsabilità mostruose nel promettere la salvezza per ogni disastro, la cura a ogni malattia, la soluzione a ogni equazione. Tutto era lontano e non ci siamo dati troppa pena delle conseguenze. Ma oggi?
19,90 18,91

Retorica e business. Intuire, ragionare, sedurre nell'era digitale

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2014
pagine: VI-176
La retorica - arte del dire o, meglio, del ben ragionare - è viva e sta benone. È anzi uno strumento ancor oggi efficacissimo, persino nell'agguerrito mondo del business. Enrico Mattei, Adriano Olivetti, Steve Jobs, Oscar Farinetti, ma anche papa Francesco, Angela Ahrendts e il consulente-tipo "alla McKinsey" sono gli esempi che ce lo dimostrano, eredi di Cicerone e autentici campioni della retorica contemporanea. Per essere ascoltati, per essere influenti e dunque convincenti, per sopravvivere e risolvere problemi: la retorica serve. I casi aziendali diventano una forma di storytelling, la convention uno strumento per emozionare e spingere all'azione, il punto vendita un espediente per parlare tramite i luoghi, mentre la manutenzione delle parole torna a vivificare i termini ormai logori dell'"aziendalese". Di fronte all'esplosione della multimedialità e della comunicazione digitale, tuttavia, competenza nella materia, pulizia nel ragionamento, chiarezza negli enunciati e dominio della lingua rischiano di apparire insufficienti. Per gestire l'abbondanza dei segnali e il grande rumore di fondo occorre affiancare alla via logica (convincere razionalmente) e a quella psicologica (persuadere emotivamente) una terza via: quella creativa, basata sulla capacità di dare corpo a ipotesi soltanto intuite. Postfazione di Ivan Lo Bello.
19,00 18,05

Comunicazione, poteri e cittadini. Tra propaganda e partecipazione

Libro: Libro in brossura
editore: EGEA
anno edizione: 2014
pagine: VI-200
Spazio di espressione sociale, ma anche voce del potere, la comunicazione pubblica ereditata dal secolo scorso è oggi in crisi finanziaria e strategica e chiede un nuovo paradigma che immagini Stato e società in una condizione di rapporto non più verticale e "a una via", ma orizzontale e interattivo. In altri termini, il passaggio da propaganda a partecipazione. Il testo ripercorre le ragioni di questa crisi e si pone alla ricerca di una via di uscita, per l'Italia e per l'Europa, che sappia soddisfare la domanda di un sistema pubblico più relazionale e di servizio. Un percorso che deve tuttavia fare i conti con la debolezza del cambiamento oggettivo delle pubbliche amministrazioni, ancora nelle mani della cultura giuridica del controllo e poco alimentate managerialmente dalla cultura economica dello sviluppo e dalla cultura sociale della relazione. Le riflessioni svolte - in un approccio volutamente vicino alla conversazione - vanno nella prospettiva di una comunicazione pubblica che, per accompagnare i rapporti tra istituzioni e società nel campo sia della solidarietà sia della competitività, non può contare solo su norme, decreti, trovate tecnologiche, ma ha grande bisogno di una formazione diffusa e qualificata che riparta da un ripensamento strutturale del valore della democrazia.
18,00 17,10

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