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Bollati Boringhieri

Tutti i libri editi da Bollati Boringhieri

Disneyland e altri nonluoghi

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 128
Reportage, cliché, luoghi famosi, passeggiate: nei testi che compongono questo volume, attraverso la descrizione divertita e sensibile degli scenari turistici vecchi e nuovi che l'autore racconta in prima persona, lo sguardo dell'etnologo si confronta con le immagini del turismo più diffuso: Disneyland e Mont-Saint-Michel, la spiaggia di La Baule e il campo di battaglia di Waterloo, la cupola di plastica climatizzata di Center Parcs (contenente paesaggi tropicali in piena Normandia!), i castelli di Ludovico II di Baviera... e ancora un'immaginaria Parigi del 2040 affidata in gestione alla società Disneyland, divertente proiezione di una riflessione sul «viaggio impossibile» – quello che avrebbe potuto farci scoprire paesaggi e uomini nuovi. Con tutta la curiosità e la verve del viaggiatore intelligente e del grande antropologo, Augé si chiede se spostarsi in un «altrove» sia davvero possibile, o se i veri viaggi non possano essere soltanto quelli con cui attraversiamo la realtà a noi più prossima.
13,00 12,35

Modernità di Dante

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 80
C'è chi vorrebbe arruolare Dante tra i pensatori della «destra». Ma Dante è un autore troppo complesso per essere ridotto negli stretti confini della polarizzazione politica e mediatica dell'Italia di questo scorcio di secolo. Con rigorosa pazienza, Giacomo Marramao prende la parola in questo libro breve e denso per rivalutare in maniera del tutto originale il pensiero del poeta, contestualizzandone le tesi nel suo tempo e mettendone in luce la portata rivoluzionaria. Per Marramao, Dante può a buon diritto essere annoverato tra i primi pensatori «moderni»: il suo pensiero è quello che per primo sancisce di fatto l'autonomia del politico rispetto al teologico, aprendo in questo modo la strada all'Umanesimo e al Rinascimento. Non a caso nell'analisi qui svolta è proprio Machiavelli, uno dei grandi formulatori del pensiero politico moderno, a dialogare e a confrontarsi con la sua riflessione. Lungi dall'essere un alfiere del conservatorismo, dunque, in questa lettura critica Dante si rivela semmai il teorico radicale che col suo pensiero anticonformista ha aperto il varco alla modernità.
10,00 9,50

Il seno. Storia culturale di una parte politica del corpo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 272
Il seno è una parte del corpo come le altre, eppure non lo è. È multifunzionale e ambiguo, e nel corso della storia è stato considerato peccaminoso, attraente, sacro, liberatorio, repellente, eroico. La sua presenza e funzione vengono ricondotte di volta in volta alla natura, alla provvidenza divina o alla scienza. Così il seno è diventato (e lo è ancora, potentemente) oggetto di dibattito morale, scientifico, artistico, femminista e dunque: politico. Sebbene etichettato come «tratto sessuale secondario», il seno femminile è di interesse primario. Nutre, ma è capace di sedurre, è considerato sacro o sessualizzato – a seconda dell'età e della cultura, del contesto e della prospettiva. Contenuto e ridotto a tabù, il seno nella storia è stato innalzato a reliquia santa e insieme tacciato di provocare lussuria, è stato appiattito e nascosto con i primi corsetti per poi essere messo in bella mostra, è stato infine scoperto come simbolo di libertà nel XVIII secolo fino a essere usato, oggi, come organo di protesta. Nell'attualità, il seno delle donne è ancora un problema politico quando viene mostrato in pubblico lontano da contesti vacanzieri in cui può essere tollerato, e persino la sua visibilità «sfrenata» sotto i vestiti è percepita come una provocazione sconveniente. Anja Zimmermann, studiosa di cultura visuale e gender, esamina questa parte del corpo ambigua e sfaccettata da diverse prospettive, ma sempre con un taglio politico. L'autrice, tra attualità ed esempi dalla storia antica e recente, riesce a comporre un mosaico unico e convincente che rimette il seno (antico caposaldo femminista) al centro del dibattito attuale sulle relazioni di genere, sul patriarcato, sui movimenti queer e sul politicamente corretto.
22,00 20,90

Scritture della cura. Riflessioni intorno al «caso clinico»

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 272
Quasi tutte le Scuole di formazione in psicoterapia prevedono la stesura di un «caso clinico» come passaggio obbligato dell'iter formativo che, nel tempo, ha acquisito le caratteristiche di un genere letterario a sé stante. Augusto Romano e Elena Gigante, psicoanalisti e studiosi, pongono al centro di questo libro alcune domande essenziali: che cosa significa e a che cosa serve scrivere della cura? E anzitutto: è davvero possibile o si tratta di un'aspirazione grandiosa e insieme illusoria? Nel complesso tentativo di rispecchiare la relazione paziente-terapeuta, che della cura rappresenta il cuore pulsante, i due autori riconoscono che la messa in parole dell'esperienza analitica, e la sua eventuale interpretazione, costituiscono imprese paradossali, al limite del possibile. Si tratta – direbbe Paul Ricœur – di voler «tradurre l'intraducibile». Scritture della cura ripercorre i cambiamenti di prospettiva e di metodo che hanno modificato le terapie e hanno influenzato il modo di scrivere la clinica. I primi tre saggi, di natura teorica, sono integrati dalla ricostruzione ipotetica di «casi clinici» che ritraggono «pazienti speciali»: Samuel Beckett (in analisi da Wilfred Bion, con l'involontaria supervisione di Carl G. Jung, filtrata attraverso lo sguardo di Didier Anzieu), Roberto Bazlen e Giorgio Manganelli (entrambi analizzati da Ernst Bernhard). Pensato per gli addetti ai lavori, e in particolare per gli allievi e gli insegnanti delle Scuole di formazione, il libro è rivolto anche a tutti coloro che desiderano esplorare il ruolo della cura come catalizzatrice di processi creativi che, in certi casi, possono diventare arte.
27,00 25,65

Cooperare per la vita. Dai geni egoisti agli animali sociali

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 272
Sappiamo che la vita si organizza per unità operative: le molecole si aggregano a formare organuli, i quali si uniscono a formare cellule, che insieme formano individui, che infine danno vita a intere società. Le unità di ogni sistema si confrontano con le loro omologhe e il risultato della loro interazione darà origine alla struttura del livello superiore. Ma come interagiscono? Questo è il punto centrale: competono o cooperano? Le cellule sono in lotta tra loro per assicurarsi le risorse oppure collaborano per distribuirle all'intero organismo in modo ottimale? Gli individui di un gruppo umano competono per garantirsi una posizione migliore o collaborano per far prosperare la società? La natura è «rossa di denti e di artigli» o c'è spazio per l'aiuto reciproco?Cooperare per la vita affronta l'eterna questione del contrasto tra competizione e cooperazione in natura. Si tratta di un tema cruciale, dal quale deriva tutto il resto, e Jonathan Silvertown lo illustra in maniera avvincente e particolarmente chiara. Lo scontro tra queste due visioni alternative è alla radice stessa della teoria evoluzionistica. Se il darwinismo classico sembrava propendere in qualche modo per la competizione, altre idee, come quelle dell'anarchico russo Pëtr Kropotkin, difendevano la causa della cooperazione. Ora, gli ultimi dati gettano nuova luce sulla questione. Jonathan Silvertown ci conduce in un viaggio attraverso quattro livelli di organizzazione: gruppi, individui, cellule e geni. Partendo dalla società umana, scava più a fondo, per mostrare come la cooperazione sia fondamentale per le cellule che formano i nostri organi, per la simbiosi tra organismi, per i geni che interagiscono tra loro, per l'origine stessa della vita. È la cooperazione che ha permesso alla vita di prosperare e diventare complessa; senza di essa, la vita stessa non sarebbe mai iniziata.
27,00 25,65

La magia dei momenti no

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 384
È una bellissima giornata a Newport, Rhode Island, quando Phoebe Stone arriva, da sola, al grand hotel Cornwall Inn sfoggiando un elegante vestito verde e scarpe dorate col tacco. Subito, nella hall, tutti la scambiano per una degli invitati che si sono raccolti nell'albergo per i festeggiamenti del matrimonio che sta per celebrarsi, ma in effetti lei è l'unica ospite dell'hotel estranea a quell'evento. Phoebe è lì perché sognava di soggiornarvi da anni, anzi sognava di farlo col marito, e adesso che lui l'ha lasciata Phoebe è arrivata al Cornwall con uno scopo ben preciso, e non esattamente in tono con l'atmosfera della festa: uccidersi. Nel frattempo la sposa ha pensato a ogni dettaglio, a ogni minimo particolare del suo matrimonio tranne che all'imprevista presenza di Phoebe… Con una scrittura brillante e uno humour impietoso e irresistibile, Alison Espach riesce a insinuarsi nelle pieghe dell'animo umano e a farle emergere sulla pagina, a mostrarci certi percorsi tortuosi che possono sorprendentemente portarci laddove non avevamo mai immaginato di arrivare, ad aprire portoni laddove tutte le porte sembrano saldamente chiuse. A darci fiducia negli incontri inattesi che a volte riescono a farci prendere una nuova, imprevista direzione.
19,00 18,05

La scienza in cucina

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 336
Una cucina non è molto diversa da un laboratorio scientifico e, a ben guardare, l'attività che si compie al suo interno può essere assimilata a una scienza sperimentale. La preparazione e la cottura del cibo implicano procedimenti descrivibili attraverso le leggi della chimica e della fisica, la conoscenza delle quali può rivelarsi di grande utilità per migliorare le nostre prestazioni culinarie. Perché certe ricette riescono bene mentre altre falliscono inesorabilmente? Qual è il giusto punto di cottura, al di sotto o al di sopra del quale non si ottiene l'effetto desiderato? Perché alcuni ingredienti si combinano bene tra loro e altri invece non si legano affatto? Peter Barham risponde con sapienza a questi interrogativi, rivelando non i segreti di un grande chef, ma le dettagliate spiegazioni di uno scienziato.
15,00 14,25

Lasciami l'ultimo valzer

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 272
Zelda Sayre Fitzgerald è stata la musa dell'«età del jazz». Era l'incarnazione di tutto ciò che era moderno e nuovo, il prototipo che ogni ragazza spregiudicata degli anni Venti doveva seguire. Pubblicato nel 1932, "Lasciami l'ultimo valzer" è l'unico romanzo di Zelda Fitzgerald. Ambientato tra l'Alabama, New York, la Francia e l'Italia, è la storia di Alabama Beggs, bella e anticonvenzionale fanciulla del Sud che sposa un artista, viaggia con lui in Europa e conduce una vita relativamente infelice, cercando di mettere alla prova i suoi tormentati talenti artistici. Dolorosamente autobiografico, il romanzo di Zelda racchiude episodi della sua vita coniugale, tanti dei quali costituiranno la materia di Tenera è la notte, capolavoro di Francis Scott Fitzgerald. Ispiratrice di molte delle protagoniste femminili dei romanzi del marito, quella di Zelda è una figura incantevole e tragica.
14,00 13,30

Venezia e il ghetto. Cinquecento anni del «recinto degli ebrei»

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 256
Poco più di cinquecento anni fa, il 29 marzo 1516, il Senato della Serenissima Repubblica di Venezia deliberò che gli ebrei di diverse contrade cittadine si trasferissero «uniti» (cioè tutti) nella corte di case site in Ghetto, presso San Girolamo. Nasceva così il primo «recinto degli ebrei». Si trattava in età medievale del «geto de rame», il luogo in cui venivano riversati («gettati») gli scarti della lavorazione delle fonderie presenti nella zona. Nel corso dei secoli, e in tutti i continenti, questa parola veneziana sarebbe presto diventata sinonimo di segregazione. Nato come misura di confinamento, il Ghetto diviene in breve tempo un luogo effervescente e cosmopolita, che accoglie gli ebrei provenienti dai luoghi più diversi, spesso legati al commercio internazionale della Repubblica veneziana. La struttura architettonica delle sue case, inusuale per Venezia – con i suoi immobili sviluppati in altezza per far posto al numero crescente di abitanti confinati al loro interno –, si intreccia con la vicenda storica del luogo, decisamente centrale per l'Italia e per l'Europa. Qui sorgono i banchi di pegno dai quali passerà buona parte del prestito di denaro della potenza lagunare, ma nel Ghetto non mancano professioni liberali e attività culturali, che fanno di Venezia una delle capitali indiscusse del mondo ebraico. Con un approccio che abbraccia la città nel suo complesso, Calabi getta una nuova luce sulle relazioni e i rapporti che, nonostante le norme, esistevano tra la Comunità ebraica e il resto della società civile.
18,00 17,10

Il tempo dei padri. L'istinto maschile nella cura dei figli

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 448
Sembra ovvio che le donne si occupino dei bambini e gli uomini di altre cose. Ovvio e naturale: è sempre stato così. Anche in biologia, per decenni, le cose si sono raccontate in questo modo: i maschi dei mammiferi si sono evoluti per competere tra loro per lo status e per l'accoppiamento, mentre le femmine si sono evolute per la gestazione, l'allattamento e la cura della prole. Per molto tempo si è sostenuto questo punto di vista senza neppure sentire l'esigenza di indagare oltre. Ma il mondo è cambiato e siamo entrati nel ventunesimo secolo. Oggi un numero crescente di uomini si occupa dei bambini fin dalla nascita e mostra di saperlo fare benissimo. Com'è possibile? Stupita dalla tenera competenza dei nuovi padri in tutto il mondo – anche nella sua stessa famiglia – la decana dell'antropologia statunitense Sarah Blaffer Hrdy ha deciso di indagare le radici profonde dell'accudimento maschile per spiegare questo sorprendente allontanamento da tutto ciò che veniva ritenuto acquisito e «normale». Hrdy attinge a una vasta gamma di ricerche recentissime per sostenere che questa trasformazione negli uomini non è solo culturale, ma ha anche fondamenti biologici. Gli uomini a contatto intimo e prolungato con i bambini cambiano profondamente e mostrano risposte quasi identiche a quelle delle madri, sviluppando un potenziale di cura che pochi sapevano di possedere. Per spiegare questi comportamenti in maniera coerente con la storia della nostra specie, dal Pleistocene a oggi, "Il tempo dei padri" ripercorre milioni di anni di evoluzione, dai primati ai mammiferi, risalendo a ritroso nel tempo fino agli anfibi e ai pesci, allargando continuamente la ricerca alle nuove incredibili scoperte delle neuroscienze, della genetica, dell'antropologia e dell'endocrinologia. Il risultato è un libro che cambia radicalmente le prospettive e amplia la nostra comprensione di cosa significhi essere un uomo. Con tutte le implicazioni che questo comporta per la nostra società.
32,00 30,40

Sono nato

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 96
«So, grosso modo, come sono diventato scrittore. Non so esattamente perché. Avevo davvero bisogno, per esistere, di allineare parole e frasi? Mi bastava, per essere, essere l'autore di alcuni libri? Avevo dunque qualcosa di tanto particolare da dire? Ma cosa ho detto? Cosa si dovrebbe dire? Dire che si è? Dire che si scrive? Dire che si è scrittore? Bisogno di comunicare cosa?»   Non soltanto una riflessione su che cosa significhi essere scrittore, "Sono nato" raccoglie una miscellanea di testi – diario, racconto, recensione, lettera programmatica, articolo di giornale, intervista, testo radiofonico – che seguono il corso di una vita, dalla nascita alle ultime cose da fare prima di morire. Si compone così un'autobiografia per nulla ortodossa, ma precisamente come la concepiva Perec: obliqua, molteplice e frammentaria, costruita intorno a ciò che resta impossibile da esprimere a parole.
10,00 9,50

Pianeta Ofelia. Fare Shakespeare nell'Antropocene

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 144
Questo libro è un invito a fare cose con Shakespeare, con grande libertà, in tempi di crisi ambientale. Riattualizzare la sua opera alla luce del nuovo regime climatico, leggerla con gli occhi del presente, è l'audace proposta di Shaul Bassi, resa possibile dalla ricchezza dei testi e da un impegno all'adattamento che sono al cuore dell'arte e del successo di Shakespeare. Per agire in un mondo che si dibatte tra negazionismo climatico, indifferenza e forme di ecoansia, l'alleanza tra sapere scientifico e sapere umanistico è indispensabile. E persino per noi abitanti dell'Antropocene Shakespeare può essere una guida. In "Amleto" troviamo le origini psicologiche dell'ecofobia e dell'ecofilia; "La tempesta" ci aiuta a riflettere sul nostro immaginario oceanico, "Re Lear" a esplorare i cambiamenti di regime e di stili di vita tra generazioni, con i conflitti che inevitabilmente producono, "Il mercante di Venezia" e "Otello" a raccontare il rapporto necessario tra ecologia, spazi urbani e comunità. La straordinaria opera di Shakespeare ha la forza di farci immaginare un futuro differente. Come dice Stephen Greenblatt nella prefazione, «se vogliamo comprendere noi stessi – e la nostra sopravvivenza come specie dipende dalla nostra capacità di farlo – è imperativo che esploriamo a fondo la nostra coscienza e la nostra esperienza, e tra le maggiori risorse di cui disponiamo per farlo ci sono le tracce del passato che chiamiamo letteratura».
14,00 13,30

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