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Quodlibet: Saggi

Tutte le nostre collane

Attraverso Pasolini

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 284
«Ti scrivo solo un magro biglietto, per ricordarti che esisto e che soprattutto tu esisti in me: esisti tanto da essere l'ideale destinatario di quasi tutto quello che scrivo. Spero di esserlo un poco anche io per te, anche se non possiedo la tua formidabile ed esplicita, sempre, reattività.» Le parole che nel 1961 Pier Paolo Pasolini scriveva a Franco Fortini anticipano (e spiegano) il fascino ed il rilievo di questo libro che nel '93, un anno prima della scomparsa, Fortini dedicò all'amico, qui riproposto con un ampio e puntuale apparato di note ed una postfazione che ripercorre il dialogo tra i due. Attraverso Pasolini rappresenta un caso del tutto a sé nel paesaggio della nostra letteratura: vi si mescolano autobiografia e commento esegetico, lettere e versi, epigrammi e recensioni, con una straordinaria profusione di intuizioni critiche e di interpretazioni sulle rispettive opere in progress e infine sulla «nostra esistenza ossia il senso del nostro essere al mondo» (così Fortini nell'Introduzione). Come in un duello infinito che ogni volta affronta a viso aperto le svolte della storia — il '56, il '68 — confluiscono in queste pagine, esemplarmente, la passione letteraria e quella politica, l'amicizia e il dissenso, la metrica e la biografia.
20,00 19,00

Lezioni di filosofia. Da Fichte a Lukàcs

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 250
Questo volume raccoglie le lezioni di filosofia che Renato Solmi elaborò nei primi anni Ottanta per i suoi studenti del Liceo Cattaneo di Torino. Fichte, Schelling, Hegel, Feuerbach, Kierkegaard, Marx, Nietzsche, Croce e Lukàcs sono i protagonisti di una sorta di canone ideale della filosofia moderna e contemporanea, attraverso il quale Solmi restituisce, con la consueta chiarezza di pensiero, traiettorie culturali complesse e itinerari speculativi eterogenei. Il risultato è un «manuale» per le giovani generazioni, tanto utile per gli studenti delle scuole superiori quanto efficace per gli studenti universitari. L'abilità pedagogica di Solmi fa tutt'uno con la capacità di consegnare ai suoi interlocutori la ricchezza delle esperienze filosofiche analizzate, secondo l'ottica di un lavoro culturale che presuppone il dialogo, che stimola il confronto fra pari o il conflitto delle interpretazioni e che non rinuncia a leggere il presente con la lezione offerta dal passato.
18,00 17,10

Letteratura europea e Medio Evo latino

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: LII-923
Fin dal suo primo apparire (1948), "Letteratura europea e Medio Evo latino" si è imposto come uno dei capolavori della critica letteraria novecentesca. Oltrepassando i confini politico-linguistici entro cui le storiografie letterarie nazionali esercitano tradizionalmente la loro indagine, Curtius scompone e ricompone l’intero sistema culturale dell’Occidente identificando uno spazio e un tempo unitari: lo spazio è l’Europa occidentale, il tempo è quello della sua tradizione, nella quale «tutta la letteratura europea da Omero in poi [...] vive un’esistenza simultanea e rappresenta un ordine simultaneo». L’obiettivo della ricerca è l’individuazione delle strutture profonde alla radice di quella fondamentale unità che, pure in un processo di ininterrotta variazione, contraddistingue la civiltà «moderna» sorta dalla catastrofe della cultura classica. Per portare alla luce queste forme della continuità, lo studioso opera secondo una metodologia storico-strutturale e comparativa, basata sull’esame diacronico delle ripetizioni dei topoi, delle metafore, dei temi, e in grado di intrecciare percorsi trasversali dai Greci al Novecento, con particolare attenzione alla tarda Antichità e al Medio Evo – ai secoli, cioè, in cui si è consumata la transizione culturale decisiva. Ne deriva un modello critico che, pur partendo da presupposti ideologici d’élite (la «salvezza» della tradizione), apre la via anche a un confronto non mediato con il sistema letterario del presente e con le sue trasformazioni. Non lontano nell’impianto da quell’«enciclopedia aperta» che sembrerà a Italo Calvino la forma dei grandi romanzi del XX secolo, Letteratura europea è il primo tassello di una «fenomenologia della letteratura» che Curtius, con anticipatrice modernità, individua come il compito attuale dello studioso e del critico, e si configura di fatto come il «libro del lettore», e della possibilità che al lettore viene offerta di fare e disfare il testo a partire dalle sue microstrutture.
34,00 32,30

Sul fascismo, la dittatura militare e Salazar

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 376
Si riuniscono qui per la prima volta tutti gli scritti editi e inediti di Fernando Pessoa sul fascismo italiano, la dittatura militare in Portogallo (1926-1933) e l’Estado Novo creato da António de Oliveira Salazar nel 1933. Questi 123 testi – prose saggistiche, articoli di giornale, poesie, abbozzi e appunti rintracciati nello sterminato archivio dell’autore – permettono di seguire, al riparo da forzature ideologiche e da stereotipi critici radicati, lo sviluppo di un pensiero che sarebbe pervenuto a un’aperta e veemente contestazione dell’autoritarismo politico. Nazionalista mistico, individualista irriducibile, «conservatore di stile inglese, ossia liberale all’interno del conservatorismo, e assolutamente anti-reazionario», Pessoa non cessò mai di interessarsi ai grandi rivolgimenti collettivi che sconvolsero e ridefinirono la realtà contemporanea. Sfiduciato dalla democrazia e timoroso nei confronti del bolscevismo, cercò dapprima di difendere la necessità della dittatura militare, tratteggiando un regime che concedesse il diritto di avere opinioni contrarie al governo, che rispettasse l’élite intellettuale dandole voce e peso politico, che si astenesse dall’intromettersi in temi riservati allo spirito. Un regime, insomma, che mai sarebbe potuto esistere, e meno che mai sotto la guida del «piccolo contabile» Salazar, del «primitivo cerebrale» Mussolini o del «patologico» Hitler. Ne conseguirono alcune esplicite prese di posizione che valsero all’autore la persecuzione da parte della censura e la crescente marginalizzazione dalla vita pubblica. Prefazione di Vincenzo Russo. Introduzione di José Barreto.
24,00 22,80

In attesa del Regno. Il cristianesimo alla svolta dei tempi

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 283
L’autore raccoglie in questo volume brevi studi e riflessioni intorno a ciò che ne è del cristianesimo alla svolta del millennio, nel convincimento che esso esca in frantumi dal lungo e duro confronto con la modernità, impossibilitato a proporsi ancora nelle forme istituzionalizzate che ne hanno lungamente garantito ruolo storico e potere. Di fatto già da tempo si vive «dopo Cristo», in senso opposto a quello che aveva segnato la «svolta dei tempi» annunciata da Paolo. La vita sociale che si è affermata ovunque prescinde oramai dal modo di essere cristiano, e al cristianesimo tocca perciò misurarsi con una nuova imprevista svolta, che gli impone di sperimentare altre vie e plurali per attestare credibilmente la fede evangelica. Di questa contraddittoria situazione, misurata sul tempo che dal dopo Concilio giunge ai giorni nostri, Gaeta coglie alcuni tratti salienti, puntando l’attenzione ora su figure che nel Novecento hanno avvertito per tempo la crisi, ora sulla politica ecclesiastica degli ultimi Pontefici, ora sul venir meno dell’istanza religiosa nella società e, in conclusione, su qualche attestazione di una spiritualità cristiana laicamente vissuta.
22,00 20,90

Rapporti di forza. Storia, retorica, prova

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 172
Le discussioni sul metodo storico non riguardano solo gli addetti ai lavori: oggi, più che mai, riguardano tutti. Da decenni gli scettici postmoderni sostengono che è impossibile distinguere in maniera rigorosa tra verità e finzione, perché la storia s'identifica con la retorica. Ma di quale retorica si tratta? Questo libro dimostra che lo scetticismo postmoderno s'ispira allo scritto giovanile di Friedrich Nietzsche sulla verità e la menzogna, pubblicato postumo, in cui la retorica veniva, contro Aristotele, vigorosamente contrapposta alle prove. Nella tradizione fondata da Aristotele e trasmessa da Quintiliano a Lorenzo Valla, il nesso tra retorica e prove è invece centrale. E la dimostrazione della falsità della donazione di Costantino da parte di Valla rappresenta, nell'epoca delle fake news, un punto di riferimento più che mai attuale. Uno storico che rinunci a distinguere il vero dal falso sulla base di prove farà bene a cambiare mestiere. Ma il mestiere dello storico non finisce qui. La distinzione tra le due versioni della retorica apre la strada a una lettura inattesa delle opere d'immaginazione. Chi legge si troverà di fronte a testimonianze diversissime: la violenta denuncia del colonialismo europeo da parte del capo di una rivolta indigena, inserita nell'opera di un gesuita francese del Settecento; lo spazio bianco dell'Educazione sentimentale in cui Proust vide il culmine dell'intera opera di Flaubert; il tortuoso itinerario che condusse Picasso verso le Demoiselles d'Avignon. Da queste opere emerge una rete di rapporti di forza che le rese possibili: un'esperienza di lettura a distanza che ci riporta al presente.
18,00 17,10

Niente di antico sotto il sole. Scritti e interviste

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 354
Figura centrale nel panorama internazionale della fotografia del secondo Novecento, Luigi Ghirri non è stato soltanto un prolifico autore di immagini, ma anche critico, curatore, saggista e promotore di una nuova cultura fotografica che pone questo linguaggio al centro del dibattito dell'arte contemporanea. Nel volume che presentiamo sono raccolti tutti i saggi di Ghirri e una selezione di interviste rilasciate lungo l'intero arco della sua carriera. Si tratta di un fondamentale nucleo di testi che, realizzato tra il 1973 e il 1991, contribuisce in maniera sostanziale alla letteratura del settore in un momento di grandi cambiamenti e vivacissimo fermento intorno allo stesso mezzo fotografico. Di carattere alternativamente storico e tecnico, personale e teorico, dedicati al proprio lavoro e a quello di altri protagonisti italiani e internazionali della storia della fotografia, gli scritti di Ghirri sono apparsi originariamente su libri, cataloghi, riviste e quotidiani dell'epoca. Raccolti in un'unica pubblicazione, consentono di ripercorrere l'articolato intreccio tematico, concettuale e poetico che sta alle spalle dell'opera ghirriana, costituendo allo stesso tempo una complessa impresa di scavo sulla natura della fotografia. Introduzione di Francesco Zanot.
22,00 20,90

Kafka. Per una letteratura minore

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 144
"Come entrare in un’opera come quella di Kafka? un’opera che è un rizoma, una tana?". Proprio come il Castello, essa presenta molteplici ingressi, senza che si sappia quali siano le leggi che ne regolano l’uso e la distribuzione. Si potrà allora entrare da un punto qualsiasi, non ce n’è uno che valga più dell’altro, nessun ingresso è principale o secondario. Deleuze e Guattari scelgono di partire dal concetto di lingua (e letteratura) minore, facendone il cardine di un vero e proprio programma filosofico-politico e la chiave per rileggere, insieme con l’opera di Kafka, tutta la letteratura del Novecento. Letteratura minore non vuol dire letteratura in una lingua minore, ma letteratura di una minoranza che impiega una lingua maggiore. Di fronte a una triplice impossibilità (impossibilità di non scrivere, impossibilità di scrivere in tedesco, impossibilità di scrivere in un’altra lingua), Kafka ha deciso di usare – e qui sta il suo genio – il tedesco come lingua minore. "Di grande, di rivoluzionario non c’è che il minore. Odiare ogni letteratura di padroni. Attrazione di Kafka per i servi e gli impiegati – stessa cosa, in Proust, per i servi e il loro linguaggio. Ma, altrettanto interessante, la possibilità di fare della propria lingua un uso minore. Essere nella propria lingua come uno straniero... Quanti stili, o generi, o movimenti letterari, anche minimi, sognano una cosa sola: assolvere una funzione maggiore del linguaggio, offrire i propri servizi come lingua di Stato, lingua ufficiale... Fare il sogno al contrario: saper creare un divenir-minore – c’è una chance per quella filosofia che per secoli formò un genere ufficiale e referenziale? Oggi l’antifilosofia vuol essere linguaggio del potere. Approfittiamone".
14,00 13,30

Del principio di contraddizione in Aristotele

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il saggio di Lukasiewicz che proponiamo qui per la prima volta in italiano è stato considerato per tutto il Novecento una pietra miliare sia fra gli studi dedicati al pensiero di Aristotele, sia, e soprattutto, per gli sbocchi che apre alla logica contemporanea, di cui l’autore è universalmente riconosciuto come uno dei principali esponenti. La sostanziale indimostrabilità (ma soprattutto non necessità) logica di una legge all’apparenza inconfutabile come il “principio di contraddizione” consente a Lukasiewicz di giungere alla scoperta della cosiddetta logica polivalente, in cui, in buona sostanza, il “vero” e il “falso” non sono più le uniche due alternative possibili per il pensiero. Con esemplare chiarezza Lukasiewicz ci fa vedere come sia perfettamente possibile pensare rigorosamente senza far valere il principio di contraddizione; mentre, a suo parere, la necessità di detto principio deriva dalle sfere dell’etica e della politica, come se si trattasse del collante indispensabile affinché la civile convivenza non si sgretoli come d’incanto. Presentazione di Maurizio Matteuzzi.
22,00 20,90

Escatologia occidentale

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2019
pagine: 325
Quale senso può avere la storia dopo l’Apocallisse delle guerre mondiali, la Shoà e Hiroshima? Per rispondere a questa domanda Jacob Taubes ha scelto la prospettiva messianica giudaico-cristiana della fine della storia. Taubes passa in rassegna la storia della coscienza dell’uomo occidentale, a partire da Gesù Cristo attraverso san Paolo, sant’Agostino, Gioacchino da Fiore, Hegel, Marx e Kierkegaard fino a Nietzsche, che chiude senza alcuna possibilità di riapertura questo ciclo «apocalittico». Per questo «apocalittico della rivoluzione» (così si definiva Taubes) che sfida il pensiero del Novecento sia sul versante teologico sia su quello più propriamente filosofico, si tratta di interrogare il percorso della storia in quanto disvelamento della verità, ma usando strumenti al di fuori di essa: il tempo, l’origine, la fine, l’essere. Il destino ultimo si rivela come creazione e redenzione, in mezzo a cui sta la storia che nel suo scorrere è destinata a svelare la verità della coscienza occidentale. Questo libro del 1947 è l’unico testo scritto interamente da Taubes. In esso appaiono quei temi che accompagneranno la sua storia intellettuale e umana.
24,00 22,80

I cani del Sinai

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
«Se tu non vuoi più credere alla verità, nessuno vorrà più credere a te». Con la citazione di queste parole che Zelman Lewental scrisse nell’agosto del 1944 ad Auschwitz prima di essere ucciso dai nazisti, si chiude “I cani del Sinai”, uno dei libri più intensi di Franco Fortini. Libro che sfugge ad ogni definizione, attraversa e supera ogni genere: pamphlet e autobiografia, racconto e saggio; prosa tesissima e lapidaria, scandita in brevi paragrafi, obbediente ad una metrica autonoma e rigorosa come in una poesia. Scritto «a muscoli tesi, con rabbia estrema» nell’estate del ’67 a ridosso della «guerra dei sei giorni», “I cani del Sinai” è un libro contro: contro «quanti amano correre in soccorso ai vincitori», contro «il diffuso e razzistico disprezzo antiarabo», contro «l’arma totale» dei media; ma è anche e soprattutto il luogo in cui Fortini volle «chiarire a se stesso la storia di un combattuto rapporto con le proprie origini». E forse proprio da questa doppia lettura di presente e passato, dalla volontà ostinata di tenere insieme l’interpretazione di sé e della storia (di sé nella storia) e di «disegnare il futuro segnando a dito, con esattezza, le fosse di quel che non c’è, le lacune del reale», nasce la forza, non intaccata dal tempo, di queste pagine, da cui Jean-Marie Straub e Danièle Huillet trassero un film a sua volta memorabile. Con una Nota 1978 per Jean-Marie Straub. In appendice “Lettera agli ebrei italiani”.
14,00 13,30

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