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Quodlibet

Tutti i libri editi da Quodlibet

Miserabile miracolo. La mescalina

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 228
«Uscendo dalla mescalina si sa meglio di qualunque buddista che tutto è soltanto apparenza. Ciò che c’era prima, era soltanto illusione di salute. Ciò che c’era durante era illusione della droga. Si è convertiti.» Miserabile miracolo è il primo libro che Henri Michaux dedica alle sue esperienze con gli allucinogeni, in particolare con la mescalina. Laico e disincantato, ostinatamente deciso a non rinunciare alla lucidità e al distacco clinico di uno sguardo che è insieme poetico e scientifico sul mondo, Michaux affronta la mescalina soprattutto come un’esperienza dell’indicibile, una sfida, eminentemente letteraria, a esprimere ciò che accade nei territori più remoti della mente, dove la parola si disfa e non resta più nulla della coscienza ordinaria. Nel riportare queste avventure, lo scrittore non si accontenta di rilevare l’impotenza del pensiero ma forza gli strumenti espressivi fino a renderli conformi al proprio oggetto. Note a margine, elenchi, neologismi, grafismi e disegni sono chiamati in causa nella ricerca di un linguaggio preverbale, una sorta di stenografia capace d’intercettare, alla loro stessa velocità, le disfunzioni biochimiche del cervello, quel «meccanismo d’infinità» scatenato dalla sostanza nella mente dell’intossicato. Il risultato è un libro tormentoso e sottilmente ironico, un’immersione vertiginosa negli abissi della coscienza umana e una prova di stile che lascia senza parole. Maurice Blanchot lo definì «Un libro fiero che descrive con misura ciò che è smisurato».
16,00 15,20

Teoria della prosa

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 372
A un secolo dalla sua comparsa, Teoria della prosa (1925) si conferma una delle opere più significative della critica letteraria nove centesca. A partire dall’idea della natura costitutivamente extra-emozionale dell’opera d’arte, in questo libro aggressivo e inquieto, ricco di paradossi e sorprese, Viktor Šklovskij ingaggia un serrato corpo a corpo con un insieme sterminato di testi, dalle antiche leggende indiane a Čechov, passando per Boccaccio, Cervantes, Sterne, Dickens, Tolstoj. Letteratura «alta» e tradizione folclorica sono sottoposte a un esercizio analitico teso a snidare le leggi, i dispositivi retorici e gli artifici (come lo straniamento, la costruzione a gradini, il rallentamento) mediante i quali l’opera d’arte costruisce sé stessa, sottraendo gli oggetti all’automatismo della percezione che contraddistingue l’uomo immerso nell’orizzonte delle abitudini quotidiane.
24,00 22,80

Nessuno. Sui diversi modi di non esserci

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 336
Ci sono molti modi per essere qualcuno, ma, paradossalmente, ce ne sono forse altrettanti per essere Nessuno: dall’assenza fisica, volontaria (come nel caso del Wakefield di Hawthorne, o del Mattia Pascal pirandelliano) o involontaria (il prigioniero di guerra), alla deminutio giuridica di chi – fra la vita presunta e la scomparsa da certificare – viene privato di tutti i diritti (come il servo antico, detto dai romani «senza persona», o come Peter Schlemihl che perse la propria ombra), fino all’assenza ultima, che coincide col decesso, e che da séguito a quegli esseri fuggevoli eppure indimenticabili che sono gli spettri e le «anime morte». Come è consuetudine dei saggi di Daniel Heller-Roazen, anche il presente libro ci accompagna in un coltissimo viaggio fantasmagorico attraverso la letteratura, la filosofia, l’antropologia e il diritto, alla ricerca, stavolta, di qualcosa che non c’è.
24,00 22,80

Venerati maestri. Operetta immorale sugli intelligenti d'Italia

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 288
Ce n’è per tutti in questo bellissimo, veritiero e divertente libro di Edmondo Berselli: per tutti quei personaggi pubblici ancora viventi, parlanti e onnipresenti in tv, che sanno il futuro e non ci prendono mai, dirigono l’opinione corrente e il conformismo diffuso, a proposito di arte, politica ecc.; si presentano come maestri, ma sono come i playboy dei rotocalchi, famosi per un’estate e poi più nulla, patetici residuati sbiaditi, fatti di vanterie. Ci sono tuttora questi maestri di successo, perdurano, ossia tirano a campare con ostinazione senza demordere, finché saranno solo una scoreggina che ha fatto molta puzza, e che il vento della storia avrà disperso oltre lo strato d’ozono. Le tre categorie che Berselli riprende da Arbasino ed applica su larga scala sono: le giovani promesse che però restano sempre tali, il solito stronzo ed è la maggior parte, il venerato maestro, raro, ma sempre però prossimo a diventare il celebrato cazzone. La sua vena è del grande scrittore satirico, che rivela la verità che tutti in cuor loro sanno, di quest’ultimo mezzo secolo passato tra le bugie e le sopravvalutazioni; quando forse certe canzoni ritenute di quarta categoria, hanno contato di più degli stimati maestri del pensiero, dei quali in privato tra amici si sghignazzava. Storia di tutti noi, che dalle promesse ideologiche, anzi no, che dalla fede un po’ cieca in certi intellettuali sovrastimati, siamo giunti di disillusione in disillusione a quella verità sempre sospettata e creduta indicibile. È anche la storia del conformismo, come è evoluto, come è cambiato, e come è restato sempre però conformismo, che ti chiama all’appello e a cui si risponde per non fare brutta figura, su film, romanzi, rinomati scrittori, parvenze di filosofia cui abbiamo creduto di credere. Il libro è del 2006, ma col passare del tempo si dimostra sempre più convincente, pieno di verità e comico in abbondanza.
16,00 15,20

I Franchetti. Storia di una famiglia

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 250
Piazza ducale di Mantova, anno 1600. Una donna accusata di stregoneria viene bruciata sul rogo. Si chiama Giuditta Franchetti ed è l’anziana moglie di un rabbino. È il primo episodio accertabile della storia di una famiglia le cui movimentate vicende, di generazione in generazione, hanno segnato nel profondo la cultura e la società italiane. Alla ricostruzione appassionante, documentata e rigorosa di questa epopea familiare è dedicato il presente volume. Verso la metà del Settecento un lontano discendente di Giuditta, il giovane Giuseppe Franchetti, decide di lasciare Mantova e si imbarca per Tunisi. Qui, in breve tempo, accumula una ingente fortuna grazie al commercio dei tarbùuš, i cosiddetti «berretti alla turca»; i suoi figli, che ne seguono le orme, decidono però di fare ritorno in Italia, stabilendosi a Livorno, dove soffia impetuoso il vento napoleonico.
22,00 20,90

Autoritratto

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 112
«Per una lettura pubblica dovevo scegliere alcuni brani da Anna Karenina. Un compito per le vacanze estive che mi rendeva felice. Poi, una sera di inizio agosto, eravamo una decina di persone intorno a un tavolo, sotto un tiglio, e la conversazione è caduta su Édouard Levé. Alcuni di noi lo avevano conosciuto, altri no. Per dare a questi ultimi un’idea di chi fosse sono andato a prendere Autoritratto e ho iniziato a leggerlo ad alta voce. Svegliandomi, la mattina dopo, ho pensato che era proprio quella la lettura che volevo fare, e che Édouard, lì dove si trovava, aveva più bisogno di me di quanto ne avesse Tolstoj. Pittore, fotografo, artista, Édouard Levé faceva quella che si dice arte contemporanea e i quattro libri che ha scritto sono tanto concettuali quanto, ad esempio, la sua serie di fotografie pornografiche vestite o i suoi ritratti di omonimi di persone famose. Era un personaggio elegante, divertente, affascinante. Lo scorso autunno ha consegnato al nostro comune editore il manoscritto di un libro intitolato Suicidio, un titolo sobrio, preciso, programmatico, così come i precedenti: Opere, Giornale e Autoritratto. Tre giorni dopo, il 15 ottobre 2007, si è suicidato. Aveva 42 anni» (Emmanuel Carrère). A un primo sguardo questo «autoritratto» non è altro che un elenco di affermazioni che riguardano la vita, l’opera, i dubbi, i gusti, le piccole e grandi angosce del suo autore, Édouard Levé. Sono frasi asciutte, obiettive, senza alcun ordine cronologico, che non cercano nessun effetto se non quello di un’esacerbata sincerità che può risultare a tratti cruda, triviale o addirittura banale. Nulla ci viene nascosto di ciò che lo costituisce come individuo, sul piano fisico e psicologico, ma anche sessuale, politico, filosofico, estetico. E tuttavia, accumulando più di un migliaio di informazioni su di sé, ma senza cedere all’autocompiacimento, l’autore finisce per porgerci uno specchio nel quale ciascuno, in questa o quella notazione, finisce per ritrovarsi: l’effetto voluto è quello di un’individualità universale che, al di là dell’aneddoto, attira l’adesione immediata e affascinata del lettore. Risolutamente sobrio, privo di pathos e di qualsiasi traccia di sentimentalismo, "Autoritratto" fa esplodere il concetto stesso di autobiografia.
14,00 13,30

Gli ultimi giorni di Byron e Shelley

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 240
Shelley muore nel 1822 a poco meno di 30 anni, travolto da una tempesta nel golfo di La Spezia, nel momento in cui nessuno può mettere in dubbio l’integrità della sua anima. Byron muore nel 1824 a poco più di 36 anni, consumato da una febbre mentre, con l’anima ormai compromessa dalla vita, era in Grecia per sostenere la guerra d’indipendenza. Trelawny, amico e compagno di avventure di entrambi, ne racconta gli ultimi mesi fino alla morte, ed è un frammento di vite parallele di due uomini nati uguali e fatti diversi dal tempo che li divide, seppure non così diversi da non riconoscersi e potersi specchiare l’uno nell’altro. Il resoconto che queste memorie ci lasciano è una fonte insostituibile per conoscere la quotidianità, le conversazioni, le letture dei due grandi poeti. È anche un esempio del più alto romanticismo, nel suo intreccio di lirismo e aspirazioni rivoluzionarie. L’eroe di questa epopea è il puro, impulsivo, ingenuo, generoso, solitario Shelley, l’aspirante marinaio che non sapeva nuotare, il santo laico la cui fine è narrata in pagine indimenticabili: il terribile naufragio, il ritrovamento del corpo sulla spiaggia, il falò notturno con cui il gruppo di giovanissimi amici brucia i resti del poeta, Trelawny stesso che affonda le mani nella cenere per prelevarne il cuore miracolosamente intatto e consegnarlo alla vedova, Mary Shelley (le ceneri saranno invece sepolte a Roma, nel «cimitero degli inglesi»). Su Byron il giudizio è più ambiguo: il suo indubitabile genio è offuscato da un carattere talvolta meschino, irresoluto e opportunista, di attore che recita sé stesso. Ma a lui rimane la qualità preziosa di cogliere gli aspetti comici e ridicoli dell’esistenza, prima di tutto la propria. Prefazione di Dino Baldi.
16,00 15,20

Luca ed io

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 160
"Luca ed io" è un racconto inedito sulla ritirata di Russia scritto da Giovanni Pirelli nel 1948. Dietro lo schermo della finzione letteraria, Luca, alter ego dell’autore, attraversa le vicende vissute in prima persona dal giovane tenente Pirelli, ufficiale di collegamento presso il Comando ungherese di stanza a Karpenkovo, nell’inverno 1943, tra lo sfondamento del fronte del Don da parte sovietica e il bombardamento che, a ritirata conclusa, lo sorprese nella città bielorussa di Homel. In un dialogo che intreccia amicizia, confessione e psicoanalisi, il testo ripercorre lo sfascio della catena di comando e la frettolosa ritirata degli alleati tedesco e ungherese; l’abbandono dei soldati italiani al loro destino nella steppa innevata, appiedati e mal equipaggiati; la disperata corsa contro il tempo per salvare più vite possibili e il senso di colpa per un privilegio a cui non è possibile rinunciare. Soprattutto, il racconto restituisce la scissione provocata dalla dolorosa presa di coscienza dell’illusorietà dei valori in cui il protagonista, come l’autore, era stato educato dall’Italia fascista.
15,00 14,25

Viaggio in Italia

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 132
In occasione dei quarant’anni dalla sua prima edizione, Quodlibet ripubblica Viaggio in Italia. Ideato da Luigi Ghirri, uscito per la prima e unica volta nel 1984, è un caposaldo della storia della fotografia contemporanea. Le idee che lo guidarono sono il manifesto della Scuola italiana di paesaggio. Agli inizi degli anni Ottanta Luigi Ghirri raccoglie intorno a sé un gruppo di venti fotografi che già dalla fine del decennio precedente sperimentavano modi non convenzionali di rappresentare la realtà e i cambiamenti sociali in atto un po’ ovunque nel Paese. Il confronto darà vita alla mostra collettiva Viaggio in Italia, inaugurata il 15 gennaio del 1984 alla Pinacoteca Provinciale di Bari e riproposta a Genova, Ancona, Roma, Napoli e Reggio Emilia. L’esposizione era accompagnata dall’omonimo volume, disegnato da Ghirri e Paola Borgonzoni, con un saggio di Arturo Carlo Quintavalle e uno scritto di Gianni Celati.
42,00 39,90

Giù la piazza non c'è nessuno

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 888
"Giù la piazza non c’è nessuno" è il libro che Dolores Prato dedica alla sua infanzia di «bastarda integrale» – figlia di padre ignoto e di una madre che la affida a due vecchi zii all’età di tre anni – e a Treja, la piccola città delle Marche che fu «bambina con lei» tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. L’autrice compose questo lavoro quasi novantenne, «con la libertà estrema di chi gioca l’ultima carta», ricucendo e dettando appunti e brogliacci in parte già predisposti sin dagli anni Quaranta. Con piglio spericolato e perentorio, dalle pagine del testo sorgono davanti agli occhi del lettore, come se accadessero per la prima volta, il tappeto dai colori cangianti su cui la bambina s’incanta dopo aver temuto un nuovo abbandono; la sua inappetenza corretta forse dal consiglio di un medico, forse da una grazia estorta alla Madonna di Loreto; lo zio prete che verosimilmente ha strani commerci col diavolo e aggiusta senza chiedere compenso le pignatte rotte dei poveri; il chiacchiericcio del paese per gli sguardi d’amore alla finestra tra la figlia del macellaio e la sarta; Treja che è «una canestra enorme di persone, di paure, di meraviglie, di parole in movimento», dentro la quale la bambina non sa «d’essere infelice» e tuttavia impara, e crea i suoi saperi. Sovranamente musicale nell’attingere alle risorse dell’oralità, gioiosa nel labor limae, conscia dei toni e dei modi della satira antica, Dolores Prato regala alla letteratura del Novecento una miriade di immagini di un mondo scomparso, con descrizioni e accenni che compendiano e superano molti libri d’antropologia. Nello stesso tempo, crea un leggerissimo e ipnotico nastro narrativo, un caleidoscopio di visioni denso di humour e candore, di meraviglie e misteri, che catturano e avvincono, fanno sorridere e rabbrividire, perché accadono contemporaneamente negli occhi della bambina, dentro la città (e le case, le botteghe, la campagna) e nel presente magico e incandescente della sua scrittura.
32,00 30,40

Teatri minimi della Valpadana. Trentuno drammi & drammetti pubblici e privati

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 176
La capacità straordinaria di "Permunian" è di rimescolare il torbido che c’è nelle vite, in certe vite; e anche continuamente di far sorridere di gusto, un po’ satanicamente, in un infernetto spirituale di quarta categoria, che è il suo bello originalissimo. Cosa c’è nel libro? C’è, tra i tanti casi narrati, un alto e stimato dirigente scolastico che si trasforma in un serial killer di vecchiette, operante qui e là per la Valpadana. Ingenue pulzelle ingravidate da preti, che più per lussuria che per amore buttano poi la tonaca alle ortiche. E c’è il protagonista stesso del libro, un tremulo e patologico masochista esperto nella Lingua dei Segni, che s’innamora e poi sposa una giovane sordomuta che finirà per impiccarsi davanti ai suoi occhi. Cioè un’allegra e sgangherata compagnia di guitti e buffoni che si agitano sulle assi polverose di un palcoscenico di provincia, con lazzi, anatemi e battute che stanno tra le comiche di Ridolini e il teatro della morte di Kantor.
15,00 14,25

Madbar. Madrid e Barcellona: progetti, teorie, immaginari

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 176
Il volume presenta il lavoro di trentadue studi di architettura attivi nelle due principali città spagnole, Madrid e Barcellona, secondo otto diverse traiettorie. Ciascuna di queste è introdotta da una relazione critico-tematica: Contesto (Renato Bocchi), Effimero (Luca Molinari), Frammento (Francisco Arques), Infrastruttura (Valerio Paolo Mosco), Paradigma (Damiano Di Mele), Ricerca (Ilia Celiento), Scala (Orazio Carpenzano), Tradizione (Sara Marini); a seguire, ogni traiettoria presenta le opere di quattro giovani studi, aprendo un dialogo tra loro e con la cultura architettonica più in generale. Infine, in un atlante di opere (realizzate e idealizzate), i giovani architetti qui selezionati svelano il loro volto nascosto: una costellazione di progetti orchestrati attraverso montaggi, trascrizioni e disegni inediti. Ne emerge una visione, a tratti frammentata, delle due città dove si sono sviluppate storicamente le due scuole iberiche di architettura più importanti (Univerdad Politécnica de Madrid e Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Barcelona), entrambe fondate sul modello dell’École des beaux-arts e con un’attenzione comune verso l’architettura italiana. Come scrive nell’introduzione Josep Maria Montaner: «Madrid e Barcellona hanno avuto influenze e obiettivi diversi nella loro architettura. A Madrid, città maggiormente segnata dal costruttivismo e dall’organicismo di Bruno Zevi, hanno predominato proposte più formaliste […] Barcellona, invece, è sempre stata più eclettica e realista, ispirandosi, ad esempio, alla Scuola di Amsterdam, all’architettura italiana del dopoguerra e all’organicismo finlandese».
20,00 19,00

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