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Quodlibet

Tutti i libri editi da Quodlibet

20,00 19,00

Il viaggio d'inverno. Il viaggio d'inferno

Libro: Libro rilegato
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 80
Un misterioso libretto del 1864 è la fonte di tutta la migliore poesia francese di fine Ottocento, Mallarmé, Verlaine, Rimbaud, Lautréamont, che risultano quindi aver copiato dalla stessa fonte. Oppure il libretto è un incredibile plagio per anticipazione? Ma il libretto è sparito e chi l’ha visto e l’ha potuto leggere una sera d’inverno del 1939, non lo ritroverà più. In questo breve, fulminante racconto alcuni dei temi ricorrenti in Perec: la vertigine dell’inventario, l’opera che nasce e scompare come gli acquerelli di Bartlebooth nel suo indimenticabile La vita istruzioni per l’uso, l’ossessione della ricerca e la duplicazione apocrifa. La ricerca del misterioso libretto continua nel racconto di Roubaud, che ne è il seguito, ambientato quarant’anni dopo, e atto d’omaggio al suo caro amico scomparso. Il titolo originale gioca sulla caduta di una lettera, Le voyage d’hiver/Le voyage d’hier, gioco lipogrammatico del refuso, come se ne facevano nel gruppo letterario dell’Oulipo: il figlio di Borrade, proprietario dello scomparso libretto, incontra nel 1981 in Australia Georges Perec in persona, che giura che la storia è vera.
12,00 11,40

L'ascolto di una tradizione. Gianni Celati e l'Ulisse di Joyce

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 176
«Un itinerario dal semplice al complesso»: così Gianni Celati definisce l’Ulisse di Joyce, e con le stesse parole si potrebbe descrivere il suo rapporto polimorfo e stratificato con il modernismo. Tra i tanti legami fra Celati e la produzione modernista, questo saggio sceglie di indagare il suo rapporto con il capolavoro di Joyce. Le riflessioni di Celati su questo romanzo intercettano vari indirizzi di ricerca contemporanei: visualità, oralità, parodia, regressione – tutti temi tipici dell’autore, e di fondamentale importanza nella riflessione letteraria del XX secolo, dal modernismo a oggi. Quella con l’Ulisse è d’altronde una relazione che puntella in più tappe l’intero percorso intellettuale di Celati, che si laurea con una tesi su Joyce nel 1965 e traduce Ulysses per l’Einaudi nel 2013. Non sorprende, dunque, che il nome dell’irlandese compaia nelle riflessioni sul comico e sul carnevalesco nella stagione degli anni Settanta. Per Celati, quella di Joyce è una regressione parodizzante, in aperta opposizione alla razionalistica e autoritaria civiltà borghese; una regressione che, mentre mette in scena il crollo del sapere occidentale, lo libera da dogmi e costrizioni. Proprio la capacità di porsi in dialogo con la stagione del primo Novecento, e con Joyce in particolare, rende Celati uno scrittore-saggista così importante: nella consapevolezza, come ha scritto lui stesso, «che l’ascolto di una tradizione e l’ascolto di una forma di pazzia siano la stessa cosa».
18,00 17,10

Saggisti italiani del Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 1450
In Italia esistono molte antologie sui poeti e i narratori del ventesimo secolo. Nessuna ne esiste, invece, su quel genere così sfuggente, ma anche così decisivo nella nostra storia letteraria, che è il saggio: il genere moderno di chi non possiede una verità sistematica ma la cerca per tentativi, mescolando autobiografia e teoria, racconto e dialogo, ritratto e aforisma. Saggisti italiani del Novecento colma la lacuna, e si presenta dunque come il primo panorama del suo tipo. A una prefazione, e a un’ampia introduzione, seguono qui gli scritti di centosei autori che nella loro diversità stilistica, tematica e caratteriale rivelano le ricchissime potenzialità del saggismo.
36,00 34,20

Miserabile miracolo. La mescalina

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 228
«Uscendo dalla mescalina si sa meglio di qualunque buddista che tutto è soltanto apparenza. Ciò che c’era prima, era soltanto illusione di salute. Ciò che c’era durante era illusione della droga. Si è convertiti.» Miserabile miracolo è il primo libro che Henri Michaux dedica alle sue esperienze con gli allucinogeni, in particolare con la mescalina. Laico e disincantato, ostinatamente deciso a non rinunciare alla lucidità e al distacco clinico di uno sguardo che è insieme poetico e scientifico sul mondo, Michaux affronta la mescalina soprattutto come un’esperienza dell’indicibile, una sfida, eminentemente letteraria, a esprimere ciò che accade nei territori più remoti della mente, dove la parola si disfa e non resta più nulla della coscienza ordinaria. Nel riportare queste avventure, lo scrittore non si accontenta di rilevare l’impotenza del pensiero ma forza gli strumenti espressivi fino a renderli conformi al proprio oggetto. Note a margine, elenchi, neologismi, grafismi e disegni sono chiamati in causa nella ricerca di un linguaggio preverbale, una sorta di stenografia capace d’intercettare, alla loro stessa velocità, le disfunzioni biochimiche del cervello, quel «meccanismo d’infinità» scatenato dalla sostanza nella mente dell’intossicato. Il risultato è un libro tormentoso e sottilmente ironico, un’immersione vertiginosa negli abissi della coscienza umana e una prova di stile che lascia senza parole. Maurice Blanchot lo definì «Un libro fiero che descrive con misura ciò che è smisurato».
16,00 15,20

Storia del jazz. Una prospettiva globale

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 1000
In questa Storia del jazz Stefano Zenni si avvale di molteplici prospettive che tengono conto delle relazioni tra individui e movimenti geografici – dalle migrazioni intercontinentali alle dinamiche urbane locali –, degli intrecci tra generi, del legame tra improvvisazione e scrittura, chiarendo i rapporti con le altre musiche, dalla classica europea al rock. Per comprendere l’evoluzione del jazz è essenziale esplorare le intricate interazioni culturali e artistiche che ne hanno accompagnato lo sviluppo, dalle radici africane del XVI secolo fino alla sua nascita sul continente americano e alla sua diffusione a partire dal XX secolo. Questo processo va analizzato considerando i diversi contesti in cui si è sviluppato (club, sale da ballo, teatri), le figure professionali coinvolte (come produttori e manager), le dinamiche dell'industria musicale, nonché i legami con i movimenti politici. Centinaia di capolavori del jazz sono presentati al lettore su solide basi musicologiche, offrendo una guida selettiva agli ascolti imprescindibili.
38,00 36,10

Memorie di una beatnik

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 200
A lungo considerato un classico underground per i toni crudi e i contenuti sfacciatamente erotici, Memorie di una beatnik (1969) è un’autobiografia al confine tra storia e invenzione, arte e pornografia, confessione e fantasia. Con piglio ironico e spietata lucidità, Diane di Prima ripercorre una pagina cruciale della cultura statunitense a partire dai comportamenti e dalle vicissitudini quotidiane dei suoi protagonisti. New York, primi anni Cinquanta: Diane ha diciotto anni quando abbandona l’università e si trasferisce a Manhattan, là dove il Lower East Side si fa labirinto di miseria, rabbia e bellezza. Il suo appartamento diventa presto un punto d’incontro per amici, artisti erranti e figure irregolari di ogni sorta. Siamo in uno dei primi esperimenti di vita collettiva, in uno spazio di libertà assoluta, nel quale le relazioni affettive, il sesso, le droghe, ma anche la musica, la scrittura e la creazione artistica vengono esplorati con urgenza autentica e radicale.
16,00 15,20

Teoria della prosa

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 372
A un secolo dalla sua comparsa, Teoria della prosa (1925) si conferma una delle opere più significative della critica letteraria nove centesca. A partire dall’idea della natura costitutivamente extra-emozionale dell’opera d’arte, in questo libro aggressivo e inquieto, ricco di paradossi e sorprese, Viktor Šklovskij ingaggia un serrato corpo a corpo con un insieme sterminato di testi, dalle antiche leggende indiane a Čechov, passando per Boccaccio, Cervantes, Sterne, Dickens, Tolstoj. Letteratura «alta» e tradizione folclorica sono sottoposte a un esercizio analitico teso a snidare le leggi, i dispositivi retorici e gli artifici (come lo straniamento, la costruzione a gradini, il rallentamento) mediante i quali l’opera d’arte costruisce sé stessa, sottraendo gli oggetti all’automatismo della percezione che contraddistingue l’uomo immerso nell’orizzonte delle abitudini quotidiane.
24,00 22,80

Nessuno. Sui diversi modi di non esserci

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 336
Ci sono molti modi per essere qualcuno, ma, paradossalmente, ce ne sono forse altrettanti per essere Nessuno: dall’assenza fisica, volontaria (come nel caso del Wakefield di Hawthorne, o del Mattia Pascal pirandelliano) o involontaria (il prigioniero di guerra), alla deminutio giuridica di chi – fra la vita presunta e la scomparsa da certificare – viene privato di tutti i diritti (come il servo antico, detto dai romani «senza persona», o come Peter Schlemihl che perse la propria ombra), fino all’assenza ultima, che coincide col decesso, e che da séguito a quegli esseri fuggevoli eppure indimenticabili che sono gli spettri e le «anime morte». Come è consuetudine dei saggi di Daniel Heller-Roazen, anche il presente libro ci accompagna in un coltissimo viaggio fantasmagorico attraverso la letteratura, la filosofia, l’antropologia e il diritto, alla ricerca, stavolta, di qualcosa che non c’è.
24,00 22,80

Venerati maestri. Operetta immorale sugli intelligenti d'Italia

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 288
Ce n’è per tutti in questo bellissimo, veritiero e divertente libro di Edmondo Berselli: per tutti quei personaggi pubblici ancora viventi, parlanti e onnipresenti in tv, che sanno il futuro e non ci prendono mai, dirigono l’opinione corrente e il conformismo diffuso, a proposito di arte, politica ecc.; si presentano come maestri, ma sono come i playboy dei rotocalchi, famosi per un’estate e poi più nulla, patetici residuati sbiaditi, fatti di vanterie. Ci sono tuttora questi maestri di successo, perdurano, ossia tirano a campare con ostinazione senza demordere, finché saranno solo una scoreggina che ha fatto molta puzza, e che il vento della storia avrà disperso oltre lo strato d’ozono. Le tre categorie che Berselli riprende da Arbasino ed applica su larga scala sono: le giovani promesse che però restano sempre tali, il solito stronzo ed è la maggior parte, il venerato maestro, raro, ma sempre però prossimo a diventare il celebrato cazzone. La sua vena è del grande scrittore satirico, che rivela la verità che tutti in cuor loro sanno, di quest’ultimo mezzo secolo passato tra le bugie e le sopravvalutazioni; quando forse certe canzoni ritenute di quarta categoria, hanno contato di più degli stimati maestri del pensiero, dei quali in privato tra amici si sghignazzava. Storia di tutti noi, che dalle promesse ideologiche, anzi no, che dalla fede un po’ cieca in certi intellettuali sovrastimati, siamo giunti di disillusione in disillusione a quella verità sempre sospettata e creduta indicibile. È anche la storia del conformismo, come è evoluto, come è cambiato, e come è restato sempre però conformismo, che ti chiama all’appello e a cui si risponde per non fare brutta figura, su film, romanzi, rinomati scrittori, parvenze di filosofia cui abbiamo creduto di credere. Il libro è del 2006, ma col passare del tempo si dimostra sempre più convincente, pieno di verità e comico in abbondanza.
16,00 15,20

I Franchetti. Storia di una famiglia

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 250
Piazza ducale di Mantova, anno 1600. Una donna accusata di stregoneria viene bruciata sul rogo. Si chiama Giuditta Franchetti ed è l’anziana moglie di un rabbino. È il primo episodio accertabile della storia di una famiglia le cui movimentate vicende, di generazione in generazione, hanno segnato nel profondo la cultura e la società italiane. Alla ricostruzione appassionante, documentata e rigorosa di questa epopea familiare è dedicato il presente volume. Verso la metà del Settecento un lontano discendente di Giuditta, il giovane Giuseppe Franchetti, decide di lasciare Mantova e si imbarca per Tunisi. Qui, in breve tempo, accumula una ingente fortuna grazie al commercio dei tarbùuš, i cosiddetti «berretti alla turca»; i suoi figli, che ne seguono le orme, decidono però di fare ritorno in Italia, stabilendosi a Livorno, dove soffia impetuoso il vento napoleonico.
22,00 20,90

Autoritratto

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 112
«Per una lettura pubblica dovevo scegliere alcuni brani da Anna Karenina. Un compito per le vacanze estive che mi rendeva felice. Poi, una sera di inizio agosto, eravamo una decina di persone intorno a un tavolo, sotto un tiglio, e la conversazione è caduta su Édouard Levé. Alcuni di noi lo avevano conosciuto, altri no. Per dare a questi ultimi un’idea di chi fosse sono andato a prendere Autoritratto e ho iniziato a leggerlo ad alta voce. Svegliandomi, la mattina dopo, ho pensato che era proprio quella la lettura che volevo fare, e che Édouard, lì dove si trovava, aveva più bisogno di me di quanto ne avesse Tolstoj. Pittore, fotografo, artista, Édouard Levé faceva quella che si dice arte contemporanea e i quattro libri che ha scritto sono tanto concettuali quanto, ad esempio, la sua serie di fotografie pornografiche vestite o i suoi ritratti di omonimi di persone famose. Era un personaggio elegante, divertente, affascinante. Lo scorso autunno ha consegnato al nostro comune editore il manoscritto di un libro intitolato Suicidio, un titolo sobrio, preciso, programmatico, così come i precedenti: Opere, Giornale e Autoritratto. Tre giorni dopo, il 15 ottobre 2007, si è suicidato. Aveva 42 anni» (Emmanuel Carrère). A un primo sguardo questo «autoritratto» non è altro che un elenco di affermazioni che riguardano la vita, l’opera, i dubbi, i gusti, le piccole e grandi angosce del suo autore, Édouard Levé. Sono frasi asciutte, obiettive, senza alcun ordine cronologico, che non cercano nessun effetto se non quello di un’esacerbata sincerità che può risultare a tratti cruda, triviale o addirittura banale. Nulla ci viene nascosto di ciò che lo costituisce come individuo, sul piano fisico e psicologico, ma anche sessuale, politico, filosofico, estetico. E tuttavia, accumulando più di un migliaio di informazioni su di sé, ma senza cedere all’autocompiacimento, l’autore finisce per porgerci uno specchio nel quale ciascuno, in questa o quella notazione, finisce per ritrovarsi: l’effetto voluto è quello di un’individualità universale che, al di là dell’aneddoto, attira l’adesione immediata e affascinata del lettore. Risolutamente sobrio, privo di pathos e di qualsiasi traccia di sentimentalismo, "Autoritratto" fa esplodere il concetto stesso di autobiografia.
14,00 13,30

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