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Libri di Carlo Ginzburg

Biografia e opere di Carlo Ginzburg

Miti emblemi spie. Morfologia e storia

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 332
Sono molti, e variegati, i temi affrontati in questa straordinaria raccolta di saggi: dalla stregoneria al divieto di conoscere ciò che sta in alto, inteso letteralmente e metaforicamente; dalle pitture erotiche di Tiziano all’«uomo dei lupi» di Freud, interpretato come un lupo mannaro mancato; da Aby Warburg e i suoi continuatori all’intreccio tra riflessioni sul mito e ideologia nazista negli scritti di Georges Dumézil. Che cosa lega ricerche così distanti tra loro? La prefazione alla prima edizione insisteva sulla morfologia, usata «come una sonda, per scandagliare uno strato inattingibile agli strumenti consueti della conoscenza storica». E alla morfologia si ritorna, in una prospettiva diversa, negli scritti inediti che ora si aggiungono, imperniati sulla nozione di «testo invisibile» (e perciò riproducibile) che era stata proposta in Spie. Radici di un paradigma indiziario. In questa nuova edizione Ginzburg rilegge il libro anche a partire da un tema fondamentale che, almeno in apparenza, in Spie mancava: il rapporto tra indizi e prove. È lecito supporre (come aveva fatto, in passato, lo stesso autore) che la ricchezza cognitiva degli indizi avesse indotto a trascurare l’importanza delle prove? Un dubbio da avvocato del diavolo, che ha portato a riesaminare da un’angolazione inattesa la sequenza che, partendo dalla triade Morelli-Freud-Sherlock Holmes, proietta il lettore da un lato verso i cacciatori del Neolitico, dall’altro verso il presente. E un invito a trasformarsi in cacciatori di indizi, per cercare di rispondere a questa e ad altre domande.
35,00 33,25

Il vecchio Thiess. Un lupo mannaro baltico tra caso e comparazione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 324
Nel 1691, un contadino della Livonia, noto come "il vecchio Thiess", dichiarò a un tribunale distrettuale di essere un lupo mannaro. Ma alla corte spiegò di non essere un mostro diabolico, bensì uno dei "cani di Dio", che combattevano contro stregoni, streghe e persino Satana per proteggere campi, greggi e persone: un'ammissione sconcertante, che attirò l'attenzione dei giudici di allora e che continua ad attirare quella degli storici da almeno un secolo a questa parte. In questo libro, Carlo Ginzburg e Bruce Lincoln discutono in una prospettiva comparata il processo e la sorprendente testimonianza del vecchio Thiess. Oltre alla prima traduzione italiana degli atti processuali, dove pare quasi di sentire la voce del protagonista, il libro presenta le diverse analisi dell’evento: dai tentativi di collegare il vecchio Thiess a pratiche sciamaniche, all'idea che egli stesse reagendo allo stereotipo del lupo mannaro che l'élite germanica usava per giustificare il proprio dominio sui contadini del Baltico. Intrecciando e discutendo meriti e rischi delle proprie prospettive di ricerca e di quelle di altri studiosi, Ginzburg e Lincoln riflettono anche su più ampie questioni di metodo storico: fino a che punto è rappresentativo un caso eccezionale? Quale deve essere lo statuto della prova quando si tratta di ricostruire una sfera di oralità perduta per sempre? Che ruolo hanno i nostri presupposti nell’accertamento della verità storica? Il Vecchio Thiess apre una prospettiva nuova su una serie di problemi fondamentali che caratterizzano il mestiere dello storico oggi.
27,00 25,65

Indagini su Piero. Il «Battesimo», il ciclo di Arezzo, la «Flagellazione» di Urbino

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2022
pagine: 460
Nel libro che si presenta qui, quarant’anni dopo la prima edizione, Carlo Ginzburg, un non storico dell’arte, si propose di confutare sulla base di elementi esterni, legati a committenti e iconografia, la data precoce – avanzata da uno dei maggiori storici dell’arte del ’900, Roberto Longhi – di un’opera capitale come la Flagellazione di Piero. Nel caso della Flagellazione, e in generale in queste Indagini, gli elementi connessi allo stile erano, a differenza di quelli esterni, ignorati – ma solo in apparenza, perché veniva ripetutamente esaminato un dato di convergenza (o di frizione) tra gli uni e gli altri: la cronologia. Si tratta dunque di un libro che discute con gli storici dell’arte (che l’hanno criticato, talvolta con asprezza)? Anche, ma non solo. "Indagini su Piero" si rivolge a tutti coloro che amano la pittura di Piero della Francesca, che appare qui in una luce inattesa.
48,00 45,60

Rapporti di forza. Storia, retorica, prova

Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 172
Le discussioni sul metodo storico non riguardano solo gli addetti ai lavori: oggi, più che mai, riguardano tutti. Da decenni gli scettici postmoderni sostengono che è impossibile distinguere in maniera rigorosa tra verità e finzione, perché la storia s'identifica con la retorica. Ma di quale retorica si tratta? Questo libro dimostra che lo scetticismo postmoderno s'ispira allo scritto giovanile di Friedrich Nietzsche sulla verità e la menzogna, pubblicato postumo, in cui la retorica veniva, contro Aristotele, vigorosamente contrapposta alle prove. Nella tradizione fondata da Aristotele e trasmessa da Quintiliano a Lorenzo Valla, il nesso tra retorica e prove è invece centrale. E la dimostrazione della falsità della donazione di Costantino da parte di Valla rappresenta, nell'epoca delle fake news, un punto di riferimento più che mai attuale. Uno storico che rinunci a distinguere il vero dal falso sulla base di prove farà bene a cambiare mestiere. Ma il mestiere dello storico non finisce qui. La distinzione tra le due versioni della retorica apre la strada a una lettura inattesa delle opere d'immaginazione. Chi legge si troverà di fronte a testimonianze diversissime: la violenta denuncia del colonialismo europeo da parte del capo di una rivolta indigena, inserita nell'opera di un gesuita francese del Settecento; lo spazio bianco dell'Educazione sentimentale in cui Proust vide il culmine dell'intera opera di Flaubert; il tortuoso itinerario che condusse Picasso verso le Demoiselles d'Avignon. Da queste opere emerge una rete di rapporti di forza che le rese possibili: un'esperienza di lettura a distanza che ci riporta al presente.
18,00 17,10

La lettera uccide

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 252
Di fronte alla varietà dei temi discussi in questi saggi ci si potrà chiedere se esista un filo che li leghi. Il titolo del libro ne offre uno. «La lettera uccide, lo spirito dà vita» disse Paolo di Tarso, contrapponendo alla legge giudaica in cui era nato la nuova fede – il cristianesimo – di cui fu il fondatore. «Uccide», «dà vita» sono metafore, che non vanno prese alla lettera. Ad esse si può rispondere con un’altra metafora: la lettera uccide chi la ignora. Dall’analisi ravvicinata di casi specifici emerge una versione della microstoria, qui presentata in una prospettiva inedita. Al centro di questi casi ci sono personaggi famosi (Machiavelli, Michelangelo, Montaigne) o semisconosciuti (Jean-Pierre Purry, La C.***); un testo o un’immagine; un tema (la rivelazione) o una lettera dell’alfabeto. E un elemento ricorrente: la riflessione sul metodo, sugli intrecci tra «caso» e «caso» – tra studi di caso ed elementi casuali, spesso prodotti deliberatamente. «Il libro di cui hai bisogno si trova accanto a quello che cerchi»: chi legge potrà scoprire i risultati, spesso imprevedibili, di questa affermazione di Aby Warburg.
30,00 28,50

I benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2020
pagine: 311
Nel leggere le testimonianze di questi contadini friulani, uomini e donne, vissuti tra '500 e '600, si è afferrati, come lo furono gli inquisitori, dallo stupore che si prova di fronte a qualcosa di assolutamente inaspettato. «Di notte, in casa mia, et poteva essere quattro hore di notte sul primo somno» racconta il benandante Paolo Gasparutto «mi apparse un angelo tutto tutto d'oro, come quelli delli altari, et mi chiamò, et lo spirito andò fuori ... Egli mi chiamò per nome dicendo: “Paulo, ti mandarò un benandante, et ti bisogna andare a combattere per le biade” ... Io gli resposi: “Io andarò et son obediente”». Spinti dal destino perché nati con la camicia – cioè involti nel cencio amniotico – i benandanti combattevano in spirito, tre o quattro volte all'anno, armati di mazze di finocchio, contro gli stregoni armati di canne di sorgo, per assicurare l'abbondanza dei raccolti. Gli inquisitori si convinsero che dietro questi racconti si nascondeva il sabba diabolico: i benandanti non erano nemici di streghe e stregoni, come affermavano, bensì streghe e stregoni essi stessi. Dalle voci di Anna la Rossa, di Olivo Caldo, di Michele Soppe e di tanti altri, pur filtrate dai notai dell'Inquisizione, emerge uno strato profondo di credenze contadine, altrove cancellate. Oggi i benandanti, per tanto tempo dimenticati, viaggiano in spirito per il mondo: dall'Europa, alle Americhe, alla Cina.
24,00 22,80

Il formaggio e i vermi. Il cosmo di un mugnaio del '500

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2019
pagine: XXXVIII-231
Pubblicato per la prima volta nel 1976, «Il formaggio e i vermi» ritorna con una postfazione. Nel frattempo, tradotta in ventisei lingue, la vicenda del mugnaio friulano Domenico Scandella detto Menocchio, messo a morte dall'Inquisizione alla fine del Cinquecento, ha fatto il giro del mondo, mostrando come sia possibile, attraverso gli archivi inquisitoriali, cogliere le voci di individui che spesso non compaiono, o compaiono solo in maniera indiretta, nella documentazione storica: dai contadini alle donne. Il mugnaio Menocchio era senza dubbio una figura straordinaria, percepita come anomala anche dai suoi compaesani; l'ampiezza delle sue letture, la ricchezza delle sue reazioni ai libri, l'audacia delle sue idee non finiscono di stupire. Ma anche un caso eccezionale (qui sta la scommessa del libro) può gettar luce su problemi di vaste dimensioni: dalla sfida alle autorità in una società preindustriale all'intreccio fra cultura orale e cultura scritta. Come chiarisce la nuova postfazione, «Il formaggio e i vermi» è stato letto retrospettivamente come un esempio di microstoria. Ma lo scopo di quest'esperimento di scrittura della storia era, ed è, quello di far arrivare al lettore la voce di Menocchio: «Io ho detto che, quanto al mio pensier et creder, tutto era un caos, cioè terra, aere, acqua et foco insieme; et quel volume andando così fece una massa, aponto come si fa il formazo nel latte, et in quel deventorno vermi, et quelli furno li angeli...».
24,00 22,80

Nondimanco. Machiavelli, Pascal

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2018
pagine: 242
Machiavelli, Pascal: un accostamento inatteso, per più versi sorprendente. Machiavelli, frugando nella biblioteca di suo padre, scopre la casistica medievale e mette il rapporto tra la norma e l'eccezione al centro di un mondo inventato (la "Mandragola") e di quello in cui vive e agisce ("Il Principe"). Pascal, feroce avversario della casistica (soprattutto quella dei gesuiti), legge Machiavelli attraverso la lente di Galileo, e la realtà del potere attraverso Machiavelli. Un viaggio negli intrichi della lettura, sulle tracce di due lettori straordinari — e dei loro interlocutori, avversari, seguaci. Vi si affacciano personaggi famosi (Campanella, Galileo) visti dal loro censore, il domenicano Niccolò Riccardi, detto «Padre Mostro»; e personaggi meno noti, come Johann Ludwig Fabricius, al quale una lettura obliqua delle "Provinciali" di Pascal consente di proporre un'immagine inedita del «religiosissimo» Machiavelli. Un invito a leggere tra le righe, lentamente, testi cifrati, spesso criptici. Per anni Carlo Ginzburg ha lavorato su casi molto diversi tra loro, tutti però fortemente anomali. L'incontro con la casistica — ossia la tradizione, all'incrocio tra teologia e diritto, che riflette sulla tensione tra norma e anomalia, a partire da casi specifici — era forse inevitabile. Un tema insieme lontanissimo e vicino: ferita a morte da Pascal e resuscitata dalla bioetica, la casistica non smette di interrogarci, nei suoi risvolti tragici o grotteschi.
18,00 17,10

Storia notturna. Una decifrazione del sabba

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2017
pagine: XLIX-410
Voli notturni verso luoghi solitari, rapporti sessuali con il demonio, orge e infanticidi, profanazione della croce e dei sacramenti: per alcuni secoli, tra Quattro e Settecento, l'immagine del sabba affiorò da un capo all'altro d'Europa (e poi in altri continenti, nei paesi colonizzati dagli europei) descritta da donne e da uomini accusati di stregoneria, di fronte a tribunali laici ed ecclesiastici. Confessioni raramente spontanee, più spesso estorte dalla tortura e dalle sollecitazioni dei giudici: ma che cosa si nascondeva dietro l'immagine del sabba? Questo libro ricostruisce una traiettoria secolare in cui l'ossessione di un complotto contro la società, attribuito a gruppi via via diversi (lebbrosi, ebrei, musulmani, eretici e streghe), s'intrecciò a credenze popolari a sfondo sciamanico. Il complotto immaginario prese forma in un territorio limitato, dalla Francia all'arco alpino. L'indagine sullo strato sciamanico trascina chi legge in un immenso spazio eurasiatico, popolato da uomini e da donne, da personaggi del mito e della fiaba. Benandanti friulani, lupi mannari baltici, sciamani siberiani, zoppi e nati con la camicia, divinità notturne signore degli animali, Edipo e Cenerentola, segnano le tappe di un viaggio che si chiude affacciandosi sulle radici antropologiche del raccontare.
40,00 38,00

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