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Pacini Editore: Storia

Tutte le nostre collane

Cronaca di una battaglia. Dramma sulla prigionia al tempo della Meloria

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 112
Il 6 agosto del 1284, presso le secche della Meloria, specchio d'acqua antistante l'attuale porto di Livorno, a circa tre miglia dalla costa, si consumò quella che è stata definita la più grande battaglia navale del Medioevo, in cui si scontrarono le flotte di due acerrime nemiche, ovvero la Repubblica pisana e quella genovese, con gravissime perdite da entrambi le parti. La vittoria arrise però ai liguri e ciò determinò varie conseguenze, come la deportazione di migliaia di combattenti sconfitti, i quali vennero reclusi nelle prigioni della Superba, dove molti perirono di stenti ed altri furono invece liberati dopo lunghe e complesse trattative, che coinvolsero anche personaggi resi poi celebri dalla letteratura e dall'arte, quali il conte Ugolino della Gherardesca. Questo volume si snoda attraverso tali avvenimenti, poiché contiene un testo lirico di Alessandro Scarpellini che descrive, in chiave drammativa e soprattutto attraverso la voce del protagonista (un giullare pisano frutto di fantasia), le condizioni di costrizione cui furono sottoposti coloro che uscirono perdenti dal citato evento bellico, sì da trattare il concetto di libertà in senso lato. Una prima versione di Cronaca di una battaglia andò in scena, con successo, al Teatro Verdi di Pisa nel 1998 e venne peraltro apprezzata dal compianto Marco Tangheroni, noto medievista, di cui peraltro è stato allievo Alessio Bologna, il quale ha curato l'introduzione storica di questo stesso volume (Conflitti e convergenze all'epoca delle Repubbliche marinare: la rivalità tra Pisa e Genova e la nascita del Milione), ove ricostruisce i motivi della rivalità venutasi a creare tra le suddette antagoniste, per poi osservare un particolare effetto prodotto dalla battaglia della Meloria, nella fattispecie la nascita del Milione, capolavoro letterario concepito grazie al fatale incontro tra Rustichello da Pisa e Marco Polo nel carcere di Genova; lo studioso offre infine un'interpretazione critica delle pagine scarpelliniane.
16,00 15,20

La bottega del vasaio. Uomini, tecniche, modelli

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 280
«Per uno dei due sabati della prima metà di giugno 2020 era programmato ad Orvieto il quinto Convegno biennale di studi sulla ceramica, ma il diffondersi preoccupante del Covid-19 suggerì di annullare responsabilmente l’incontro. Il tema scelto era “La bottega del vasaio”, un luogo mitico – come tutte le botteghe – per la formazione e la trasmissione del sapere, una fucina per il confronto delle idee e l’affinamento delle tecniche impiegate per realizzare oggetti funzionali e artistici. Tali botteghe, capillarmente insediate in città e borghi nel corso dei secoli, non furono nella maggior parte dei casi soggette a riorganizzazioni “industriali”: le conoscenze acquisite e tramandate spesso da padre in figlio, fortemente conservative per loro natura, mal si conciliavano con i processi di meccanizzazione, tanto che le esperienze insostituibili del passato trovano ancora oggi attivi artigiani in un ciclo produttivo non molto dissimile da quello del lontano passato. In verità la cultura materiale che sottende ogni processo creativo non era trasmessa soltanto da padre in figlio, pertanto non si tenga conto della declinazione al genere maschile delle parole scelte per il sottotitolo. All’interno delle botteghe le donne svolgono un ruolo centrale, insostituibile. Citiamo soltanto due casi, a titolo di esempio, qui trattati all’interno del volume: Daria Rubboli a Gualdo Tadino e la bottega di Ilario Ciaurro a Orvieto: il lavoro della ceramica rappresenta per molte donne una possibilità di emancipazione, un luogo dove poter esprimere – per la prima volta – la propria creatività e sensibilità. Ma la bottega, come si vedrà negli studi qui pubblicati, è sì luogo di creazione e di sperimentazione – talvolta in contesti di vita familiare – ma molto spesso anche teatro di fallimenti, trasgressioni e comportamenti illeciti. Emerge pertanto in questo volume un quadro complesso che tocca aspetti molto differenti tra loro – umani, tecnici, economici, culturali – trattati da specialisti competenti in diverse discipline applicate a casi di studio riguardanti una grande varietà regionale, dalla Puglia fino al Veneto. Nonostante l’impossibilità di presentare le relazioni in sede di Convegno è stato chiesto agli studiosi invitati di consegnare i loro testi per la pubblicazione degli Atti. Ciò anche per non interrompere la diffusione degli studi ceramistici elaborati per la serie dei Convegni tenuti fin dal 2012, prima a Civita di Bagnoregio e Bagnoregio, poi a Orvieto, e che grazie alla collaborazione dell’Istituto Storico Artistico Orvietano hanno trovato una sede fissa.» (i Curatori)
30,00 28,50

Francesco Pifferi monaco camaldolese. Un aspirante precettore alla corte dei Medici (con la pubblicazione inedita del suo Trattato di Architettura Militare del 1602)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 352
Un manoscritto inedito del 1602 rinasce attraverso l'opera dello storico Salvatore La Lota Di Blasi. È il "Trattato di Architettura militare" del monaco camaldolese don Francesco Pifferi, originario di Monte San Savino. È un tassello mancante nel più ampio panorama della trattatistica del settore che da Vitruvio prosegue in epoca moderna con Leon Battista Alberti, Sebastiano Serlio e lo stesso Galileo Galilei. L'autore attraverso uno studio e la ricerca delle fonti ripercorre con dovizia di particolari il profilo umano, biografico e scientifico, di un uomo che fu non solo monaco e teologo, ma anche studioso di astronomia e professore di geometria e matematica negli atenei di Pisa e di Siena; infine anche Accademico degli Intronati.
24,00 22,80

Napule '70. Chille de la balanza

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 144
Prefazione di Massimo Marino. Conclusioni di Franco Corleone.
16,00 15,20

Una storia cento storie. In tre parole. Coerenza, contraddizione, caso

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 176
La storia si può raccontare attraverso tante storie, mettendole insieme perché hanno a che fare con tre parole suggestive. Coerenza, contraddizione, caso sono i termini che ritornano spesso nelle pagine di questo volume per suggerire percorsi di lettura insoliti, divertenti, affascinanti la cui narrazione ha uno scopo principale: dimostrare che il racconto storico è davvero godibile e che il rapporto con le immagini lo rende il migliore strumento per rappresentare lo "spirito" dei tempi.
25,00 23,75

La Chigiana di Siena. Guido Chigi Saracini e la sua accademia musicale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 277
Il volume parte dalle origini dell'Accademia Chigiana per condurci poi attraverso gli ultimi decenni del Ventesimo secolo, con i protagonisti di memorabili concerti, di insegnamenti di eccellenza, fino alle vicende amministrative e gestionali che hanno portato al varo della Fondazione e al suo assetto odierno. È ciò che propone questa pubblicazione partendo da un'analisi in gran parte inedita delle motivazioni culturali che portarono il conte Guido Chigi Saracini a volere fortemente l'istituzione, creandole attorno un'aurea di corte internazionale della musica.
30,00 28,50

La Torre civica di Camaiore. Anatomia di un monumento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 88
«La Torre Civica di Camaiore non è solo un campanile, non è solo un monumento dalla storia antichissima, non è solo l'opera dell'ingegno dei camaioresi di oltre sette secoli fa. È anche e soprattutto il simbolo della città e del suo paesaggio, l'impronta che ci è più familiare dello skyline del centro storico quando severa sovrasta la piazza e il brulicare della vita paesana o quando si accende di toni caldi all'ora del tramonto. Per tale motivo questa Amministrazione Comunale, nel corso del primo mandato, ha fatto del restauro conservativo della Torre Civica, il primo passo per il rilancio del centro di Camaiore con un congruo investimento finanziario. Un simbolo che è diventato in questi ultimi anni anche una tavolozza colorata che illuminiamo in occasioni speciali per promuovere tematiche di carattere sociale. Ma dei simboli è fondamentale, oltre a mantenerne lo stato di salute, approfondirne la conoscenza perché possa essere tramandata e diventare così patrimonio di una comunità. Il Gruppo Archeologico Camaiore, con l'indispensabile contributo scientifico dell'archeologa Elisabetta Abela, frutto di un'accurata analisi dei tessuti murari, ci guiderà in un viaggio appassionante che ci condurrà fino agli albori della Camaiore che oggi conosciamo e di questo non possiamo che essergliene grati». (Alessandro Del Dotto Sindaco di Camaiore)
12,00 11,40

La Sicilia e le Madonie. Dalla preistoria all'epoca bizantina

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 350
Il testo ricostruisce la storia della Sicilia e delle Madonie attraverso i nuovi reperti archeologici e studi storici. Dando un carattere complessivo a un territorio che per lunghi anni è stato il crocevia e un punto strategico per i contatti fra il mediterraneo e il Tirreno. Il contatto di popoli primitivi fatto di scambi, di caccia, di agricoltura e cultura, i vari insediamenti sparsi nell'isola messi in relazione fra loro ci aiutano a capire meglio l'unicità del territorio e la storia delle Madonie.
23,00 21,85

Siena e i suoi personaggi nei secoli. Volume Vol. 3

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2019
pagine: 188
«La morte del salico Enrico V, avvenuta il 23 maggio 1125 a Utrecht, lasciò l’Impero nel caos, non avendo avuto eredi maschi dalla moglie Matilde d’Inghilterra, ma solo la figlia illegittima Berta. La lotta per la successione vide opposte la famiglia degli Staufen di Svevia, signori del castello di Waiblingen (in antico Wibeling, da cui proviene il vocabolo ‘ghibellino’), e i Welfen di Baviera, da cui deriva il termine ‘guelfo’. Fu allora, tra gli anni venti e quaranta del XII secolo, che ebbero origine i nomi dei due partiti, i quali, secondo una consolidata tradizione, risuonarono per la prima volta come gridi di battaglia (‘Hye Welff!’; ‘Hye Waiblingen!’) sotto le mura di Weinsberg, roccaforte della resistenza dei duchi di Baviera, assediata dall’imperatore svevo Corrado III nel 1140. Con l’ascesa al trono di Federico I Barbarossa (1155), la lotta tra guelfi e ghibellini si spogliò del carattere di competizione legata alle particolari condizioni dell’ambiente politico germanico, per trasformarsi in un conflitto fra i due massimi poteri dell’epoca, Papato e Impero. Ciò rafforzò e rese sempre più netta la divisione tra la pars Imperii e la pars Ecclesiae, come verranno comunemente indicate nelle cronache e negli atti fino ai tempi di Federico II, mentre mai si parlerà di guelfi e ghibellini. Alla morte di quest’ultimo, però, la disputa scoppiata per la successione al Regno di Sicilia accentuò ancor più lo scontro, tanto da “costringere” vari Comuni, specie toscani, a parteggiare per l’una o l’altra parte, appiccicandosi “etichette politiche” impensabili fino a pochi anni prima, e costruendo una coerente ragnatela di alleanze e solidarietà. Da allora i due vocaboli comparvero sempre più sovente nei documenti, e dopo il 1260 verranno enfatizzati dalle cancellerie papali e angioine a fini esclusivamente propagandistici. Con i guelfi indicati come valorosi difensori della Chiesa e i ghibellini quasi come eretici. Non c’è dubbio, quindi, che nel Duecento i termini ‘guelfismo’ e ‘ghibellinismo’ assunsero un carattere diverso rispetto al secolo precedente, soprattutto in Toscana, dove a partire dagli anni venti-trenta lo scontro tra Papato e Impero si era particolarmente radicalizzato. Sarebbe fuorviante, infatti, sostenere che essi abbiano mantenuto nel tempo il medesimo significato o gli sia stato attribuito un valore universale e valido per sempre. Perché i guelfi e i ghibellini non furono mai due veri “partiti”, ma piuttosto forme di aggregazione che alimentarono la dialettica politica sia a livello intracomunale che intercomunale. Dopo la metà del XIII secolo, ad esempio, essere ghibellino poteva significare al contempo sostenere l’Impero, o piuttosto gli Svevi, oppure essere un acceso nemico di Carlo d’Angiò.» (Roberto Cresti)
22,00 20,90

Le navi antiche di Pisa. Guida all'esposizione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 76
Un racconto lungo 1000 anni fatto di commerci e marinai, rotte e naufragi, navigazioni e vita di bordo e della storia della città di Pisa. 800 reperti esposti in 8 sezioni tematiche nel suggestivo contesto degli Arsenali Medicei.
10,00 9,50

Le vacanze dell'arte. Musica e teatro a Castiglioncello fra le due guerre

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 126
Le vacanze dell’arte narra il teatro a Castiglioncello dal 1918 al 1942. Una scena sorprendente, ricca, variata, che per motivi storici non è mai stata finora studiata. I nomi sono molti tra scena e musica, rivelati nel corso delle lunghe estati in spettacoli destinati a poche repliche che poi tornavano nelle maggiori scene italiane del tempo. Basandosi su materiali inediti o poco noti, il libro narra un luogo di villeggiatura, fortemente segnato da una comunità di teatranti e musicisti prima che arrivasse la stagione, più nota, del cinema.
10,00 9,50

Le stanze del palazzo: gli ambienti della vita nelle carte d’archivio. Quaderni a cura degli Archivi storici delle famiglie

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 176
Possiamo oggi addentrarci nelle stanze di rappresentanza di alcuni antichi palazzi nobiliari aperti al pubblico. Rimane il desiderio di vedere come in quelle stanze si svolgeva la vita delle persone che le abitavano. È anche per rispondere a questa curiosità che entrano in gioco gli archivi familiari dove si trovano le carte che quelle persone hanno scritto e conservato. Lettere, diari, libri di conti, inventari, narrano le trasformazioni dei luoghi, i mutamenti del gusto e mettono in scena i fatti avvenuti nelle antiche dimore. Gli scritti pubblicati in questo volume sono il risultato di un ciclo di conferenze dedicato alle "Stanze del palazzo: i luoghi della vita" e contribuiscono a rivelare fatti, a conoscere persone e a rappresentare luoghi insoliti e sconosciuti. Il libro è diviso in tre sezioni. Nella prima, Gabriella Macciocca, Antonella D'Ovidio, Rita Romanelli e Marco Giusti mettono in scena alcuni personaggi vissuti nel passato nei luoghi da loro abitati. Nella seconda, Farida Simonetti, Laura Baldini, Zeffiro Ciuffoletti, Matteo Faglia, Diletta Corsini, Silvia Ciappi e Fulvio Bennati percorrono gli ambienti di servizio poco noti della casa, lontani dai luoghi della rappresentanza. La terza sezione è dedicata alla famiglia Martelli e alle loro antiche dimore di Firenze. Barbara Maria Affolter e Laura Rossi rivelano aspetti della personalità di alcuni Martelli, Francesca Fiorelli Malesci, Monica Bietti e Anna Moore percorrono stanze note e poco note del palazzo di via Zannetti, oggi sede del Museo di Casa Martelli che ha accolto le conferenze sulle Stanze del palazzo.
20,00 19,00

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