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Libri di Massimo La Torre

Biografia e opere di Massimo La Torre

Il grande smottamento. La fine della storia è finita

Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2023
pagine: 160
L’illusione (molto americana) di una «fine della storia» propagandata dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e l’affondamento dell’Unione Sovietica nel dicembre 1991, la convinzione che si fosse ormai nel migliore dei mondi possibili, in cui conflitti e trasformazioni avrebbero solo potuto avere corso all’interno di un sostanzialmente immodificabile quadro illiberale e capitalista, questa idea è drammaticamente naufragata a partire dal 2001, allorché l’unipolarismo statunitense, con voglia di rivincita, ha messo in moto una nuova stagione di riarmo, guerre e rivolte. D’altra parte la globalizzazione turbocapitalista si è arrestata e poi per certi versi è affondata a partire dalla crisi di Wall Street del 2008. La storia invero non era mai «finita», a oggi anzi assistiamo attoniti a una sua repentina accelerazione. Senza però comprenderne la direzione e il senso, ma sì con la percezione che un mondo sta franando, o è già franato, e con il timore di trovarcene dinanzi uno «nuovo» dai tratti spietati.
17,00 16,15

Cittadinanza. Teorie e ideologie

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2022
pagine: 232
La condizione di cittadino è di nuovo centrale nel dibattito e nel conflitto politico. Risale a galla quella che pareva zavorra nel Novecento delle grandi promesse di giustizia sociale, ed è questa la modalità della partecipazione e dell’accesso alla comunità statale. L’appartenenza alla nazione è un fatto originario o genealogico, jus sanguinis? Oppure è convenzionale e contingente in radice, jus soli, ed è solo la stessa forma della partecipazione a darle sostanza? La questione si fa radicale nella progressiva decadenza dei regimi democratici che vieppiù si presentano come spazi dove la politica non ha più la missione né la capacità di ridistribuire risorse, bensì solo d’essere amministrazione dell’esistente, d’un mero condominio le cui regole sono dettate da poteri esterni, primo tra tutti il mercato. Le società si fanno pluraliste e multiculturali, e l’identità e l’appartenenza ridiventano un problema primario, già che non possono più darsi per scontate. Il libro discute di tutto ciò, riprendendo un’antica tradizione di pensiero che del cittadino fa un protagonista della vita attiva, e generosamente si pone la domanda se sia giustificata la sua esclusiva titolarità.
24,00 22,80

Bioetica in tempi di pandemia. Morale, diritto e libertà

Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2022
pagine: 176
Non c'è, purtroppo, momento più attuale per parlare di bioetica. Abbiamo attraversato un periodo difficile e triste: l'emergenza sanitaria provocata dal diffondersi dell'epidemia del Covid-19. Siamo stati tutti in pericolo. In molti, purtroppo, sono morti. In questa contingenza drammatica, qualcosa di inaspettato e inedito ha rotto la nostra quotidianità: una malattia contagiosa. Come rispondere a questa epidemia, quando si tratta della vita e della morte delle persone, è una tipica questione bioetica. Ma quali sono gli strumenti della bioetica? Bastano la morale e il diritto per configurare l'etica della vita? Qual è il rapporto con la giustizia e in cosa consiste una filosofia morale applicata? Quali strumenti fornisce la bioetica alla costruzione della comunità? Parlando di bioetica finiamo così per imbatterci nella figura del cittadino, del soggetto che si impegna nella comunità e coltiva la solidarietà e la cura dell'altro. Ma oggi questa figura sembra essere sostituita da un'altra, quella del consumatore, fruitore di merci, di immagini, di spettacoli. La pratica morale, allora, non è più sostenuta che da poche evidenze sempre più confuse, sostituite dal luccichio dei tanti schermi che circondano oggi la nostra giornata e dai quali una pandemia non è bastata a distrarci.
18,00 17,10

Libertà di parola. Cittadinanza e avvocatura

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 104
Il volume pone in relazione due ambiti tematici che possono a prima vista sembrare tra loro lontani o disconnessi: la cittadinanza e l’avvocatura. La prima garantisce poteri di partecipazione alla produzione e applicazione della norma che regola la convivenza, la seconda offre assistenza per contribuire al processo che decide la norma individuale sul caso concreto e controverso. Per riallacciare il cittadino all’avvocato, il libro mette in gioco una nozione che è propria della cultura greca classica, la parresia. Essa non è mera libertà del parlare, ma è soprattutto una facoltà e una libertà qualificata. È pertanto manifestazione di un soggetto che non china il capo dinanzi al comando, ma che, anzi, a capo eretto si contrappone e chiede esplicitamente di partecipare e di condividere la produzione di una norma comune.
12,00 11,40

Pretesa di progresso. Sull'evoluzione nel diritto

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 108
Questo saggio è un tentativo di riconsiderare la nozione di evoluzione del diritto alla luce di una prospettiva normativa, non funzionale o funzionalistica. Il discorso sull'evoluzione del diritto viene così sganciato da qualsiasi ancoramento in una Weltanschauung finalistica della storia, ovvero in una cosmologia darwiniana, oppure ancora in una teoria sistemica od autopoietica per cui il fenomeno giuridico sarebbe il progressivo svolgimento di accresciuta complessità. L'evoluzione del diritto è piuttosto interpretata e studiata come modificazione (e progressione e miglioramento) puntuale, molecolare - se si vuole -, tra due specifiche coordinate temporali. A tal fine nessuna grande teoria è messa in gioco; non si presuppone alcuna teleologia interna alla natura umana né alla storia della società. Non c'è «immanenza del divenire» né «destino dell'Essere», né tantomeno «Provvidenza», nelle vicissitudini della storia al di là di ciò che in essa apportano i soggetti coinvolti. La storia non garantisce la razionalità e le virtù del diritto. L'evoluzione emerge piuttosto nella «pretesa di progresso» che può identificarsi come condizione pragmatica di validità del discorso e dell'atto giuridico. La filosofia della storia del diritto, se c'è, risiede non in una narrativa di epoche e stadi che si susseguono secondo un piano generale, bensì nel fatto modesto, nondimeno denso di implicazioni normative, che l'uso e l'applicazione della norma giuridica si dà con pretesa di giustizia ed in un orizzonte di speranza.
15,00 14,25

La dimensione ideale del diritto. Discutendo con Robert Alexy

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: VI-203
In questo libro si raccolgono scritti che derivano dalle relazioni tenute al congresso “La dimensione ideale del diritto”, organizzato nell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro nel dicembre del 2015. Non si tratta però di una raccolta di atti congressuali, ma di una raccolta di saggi nei quali gli autori hanno rielaborato il testo delle loro relazioni in vista della pubblicazione di questo volume, con l’eccezione del saggio di Robert Alexy che è la traduzione – con poche varianti – di un articolo pubblicato nel 2013 su “The American Journal of Jurisprudence”. Le tesi di questo saggio rappresentano il fulcro della discussione che si sviluppa in queste pagine, e che potrebbe essere classificata come una riflessione interna al positivismo critico, se non addirittura come una discussione sulla cosiddetta “crisi” del positivismo.
19,00 18,05

10,00 9,50

Cittadinanza e ordine politico. Diritti, crisi della sovranità e sfera pubblica: una prospettiva europea

Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2004
pagine: XIII-304
La cittadinanza è un concetto politico. A partire dall'antichità classica essa esprime l'appartenenza dell'individuo ad una concreta istituita comunità politica. In questa cittadino è colui che partecipa attivamente al governo ed alla difesa della Stato. Nell'Età di Mezzo lo status di cittadino aveva una forte valenza emancipativa rispetto all'autorità feudale, mentre all'interno della città spesso serviva a segnare una gerarchia di ceto e di funzioni sociali. È soltanto con i filosofi dell'illuminismo e con la Rivoluzione Francese che il concetto di cittadino assume in modo esplicito quella portata ugualitaria che nondimeno può dirsi essere insita in tale nozione già dagli albori della sua elaborazione.
32,00 30,40

Disavventure del diritto soggettivo. Una vicenda teorica

Libro
editore: Giuffrè
anno edizione: 1996
pagine: XV-446
28,41 26,99

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