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Guerini e Associati: Contemporanea

Tutte le nostre collane

Un cristiano alla corte dei Ming. Xu Guangqi e il dialogo interculturale tra Cina e Occidente

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 303
Xu Guangqi(1562-1633), eminente funzionario imperiale e grande scienziato, si convertì al cristianesimo e fu battezzato con il nome di Paolo. Matteo Ricci, di cui Xu Guangqi fu intimo amico, elogiò il "Dottor Paolo" come "la magior colonna" del cristianesimo di fine epoca Ming (1368-1644). Personaggio chiave nella storia del cattolicesimo cinese e delle relazioni culturali tra Oriente e Occidente, in un'epoca di crisi dei valori tradizionali cinesi Xu Guangqioriginario di Shanghai - adottò nei confronti delle scienze occidentali un atteggiamento aperto e intelligente, lontano da qualsiasi senso di superiorità o antagonismo. Visse, anzi, sperimentando le connessioni profonde tra i due universi e cercando di esprimerle in un'eccezionale esperienza interculturale. Confuciano e cattolico al tempo stesso, è infatti oggi significativamente ricordato nel suo Paese come "il primo Cinese ad aver assimilato la cultura cinese e quella occidentale". Questo volume indaga in modo particolare la sua vita come cristiano: la sua scelta religiosa, infatti, è alle origini di quella sintesi interculturale che esercita ancora oggi un fascino straordinario su chiunque si accosti alla sua vicenda umana.
28,00 26,60

La Democrazia cristiana in Sardegna (1943-1949). Nascita di una classe dirigente

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 480
La genesi della DC sarda nel 1943 e le successive vicende fino al 1949, anno dell'elezione del primo Consiglio regionale, sono l'oggetto di una ricerca per molti versi innovativa, che si avvale di un'ampia gamma di fonti documentarie. Per la prima volta è analizzato e ricostruito in modo organico questo importante periodo storico, che vede il peculiare svolgersi, in Sardegna, di movimenti e trasformazioni decisive per il nostro Paese. La guerra, la fine del fascismo, l'armistizio, la stessa nascita del Partito cattolico, l'affermarsi dei suoi leader principali, il ruolo di alcuni gruppi di base e delle gerarchie ecclesiastiche sono gli aspetti più significativi e interessanti del volume. Già dall'8 settembre, infatti, i vescovi operano una precisa scelta per la DC, che dichiarano unico partito da loro approvato, al quale chiedono l'adesione di tutti i cattolici. Con i suoi leader Segni e Mannironi, per il profilo nazionale della loro personalità, ma anche Castaldi e altri, la Democrazia cristiana è in prima fila nelle lotte politiche del periodo e soprattutto nella battaglia per l'autonomia dell'isola, ottenendo così un crescente e ampio consenso. Le elezioni politiche del 1946 e del 1948 e quelle regionali del 1949 sanciscono la sua leadership; da essa emergerà una nuova classe dirigente cattolica, alla sua prima esperienza politica, che rimarrà alla guida della regione sarda nei decenni successivi e diverrà la protagonista indiscussa delle battaglie politiche.
32,00 30,40

Roma e l'America Latina. Il Resurgimiento cattolico sudamericano

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 428
Il cattolicesimo latinoamericano arriva all'indomani del primo conflitto mondiale fortemente frammentato, isolato, prigioniero dei singoli destini nazionali e privo di qualsiasi coscienza unitaria: una versione indebolita del cattolicesimo coloniale. L'America Latina è ancora alla periferia delle preoccupazioni della Santa Sede, dominata in quegli anni dai problemi emergenti del contesto europeo. La nuova attenzione vaticana verso il Sudamerica conosce un nuovo interesse dopo la seconda guerra mondiale ed è parte di quel più generale disegno pacelliano che guarda al Sud del mondo. Nel giro di trent'anni il cattolicesimo sudamericano passa dall'essere una "marginalità disprezzata" alla "dignità di continente del futuro e di speranza delle Chiese cristiane". La Conferenza dei vescovi latinoamericani di Rio de Janeiro del 1955 e la nascita del CELAM segnano l'inizio del Resurgimiento católico, e sono all'origine di quel rinnovamento e di quel nuovo protagonismo che le Chiese sudamericane eserciteranno sulla Chiesa mondiale, all'indomani del Concilio Vaticano II. Sono anni che segnano l'inizio di una nuova tappa della storia del cattolicesimo nel nuovo mondo, in cui riscopre le sue responsabilità, l'esigenza interiore di differenziarsi dai modelli imitativi ecclesiastici europei, ma soprattutto la centralità della questione sociale e l'urgenza della missione, con particolare attenzione agli indigeni, ai contadini e agli emarginati delle grandi periferie urbane.
28,00 26,60

Cattolici d'Africa. La nascita della democrazia in Benin

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2011
pagine: 255
"Bisogna rafforzare e talvolta ricostruire l'orizzonte conoscitivo della nostra cultura verso l'Africa. Questo avviene non attraverso progetti organici, ma con la curiosità intellettuale che si fa ricerca, studio, scrittura, dibattito. Il caso del Bénin è rivelatore di come la 'mitica' stagione delle indipendenze non fu una storia idilliaca, ma anche di come si sviluppò la storia del socialismo africano, dura, tragica, ma diversa da quelli dell'Est o asiatici. Vorrei anche dire che la storia di questo Paese mostra la portata della vicenda missionaria cattolica prima dell'indipendenza e il ruolo che la Chiesa cattolica ha svolto nella transizione alla democrazia. E una storia africana di grande interesse. Attraverso il percorso di questa storia - è una delle tante vie - si entra nel mondo africano del secondo Novecento, le sue passioni, le sue lotte, i suoi dolori, le sue miserie, ma anche le sue grandezze. Sì, anche grandezze, perché si mostra come, in un Paese povero, con tante dipendenze, la democrazia è possibile." Prefazione di Andrea Ricciardi.
24,00 22,80

Ildefonso Schuster e il rinnovamento cattolico (1880-1929)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2011
pagine: 254
Nell'immaginario di molti la figura del beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster è immersa quasi in un alone di luce, al cui interno si disegna un profilo esile e piuttosto etereo, in dialogo con l'eterno e l'infinito [...] E, questo, anche il ricordo di chi ora sta premettendo poche righe di introduzione a uno studio molto accurato e originale [...] Elena Nobili punta il suo obiettivo di analisi su un vasto arco storico dell'esistenza di Schuster che non è mai stato pienamente attraversato dalla ricerca storiografica". Dalla Prefazione di Gianfranco Ravasi. Abate nel monastero benedettino di San Paolo a Roma, arcivescovo di Milano per venticinque anni, considerato dai fascisti vicino al regime ma noto anche per una dura omelia contro le leggi razziali del 1938, Idelfonso Schuster si dedicò per molti anni a un'opera di rinnovamento del cattolicesimo del suo tempo, generalmente ignorata da sostenitori e avversari e dimenticata dagli studiosi. Appassionato di archeologia cristiana e di musica sacra, si adoperò per recuperare quei legami con la tradizione ebraica e con il cristianesimo orientale di cui poi il Concilio Vaticano II ha sottolineato l'importanza. Convinto della necessità di riproporre agli uomini e alle donne del suo tempo l'esperienza più autentica della Chiesa primitiva, si impegnò in un'opera di riforma liturgica che gli attirò la condanna del Sant'Uffizio e i rimproveri del papa.
23,50 22,33

Vaticano, fascismo e questione razziale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2010
pagine: 283
La crisi tra governo fascista e Santa Sede sulla questione razziale, dalle politiche antiafricane in Etiopia al varo della campagna antisemita, sino alla controversia sui matrimoni misti e alla morte di Pio XI, è ricostruita, in questo libro, attraverso l'analisi di documenti italiani e di quelli vaticani. I passi diplomatici con cui la Santa Sede tentò di bloccare l'adozione in Italia delle leggi razziali, e il dibattito che si sviluppò in Vaticano nel merito delle teorie e delle politiche razziali del fascismo, trovano qui la giusta collocazione nelle vicende storiche di quegli anni. In particolare,è posto in risalto lo scarto esistente tra le posizioni di principio espresse da Pio XI e da L'Osservatore Romano, che condannarono chiaramente l'antisemitismo e il razzismo, e l'azione diplomatica della Santa Sede, ispirata alla logica del realismo e tesa alla ricerca di compromessi che potessero soddisfare almeno - l'unica richiesta basata su un appiglio giuridico, quella di non toccare la normativa matrimoniale, disciplinata dai patti concordatari.
23,50 22,33

Luigi Sturzo e la pace. Tra universalismo cattolico e internazionalismo liberale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2009
pagine: 190
Giunto a Londra, in esilio, nel 1925, Sturzo in breve tempo entrò in profonda sintonia con il vasto dibattito internazionalista sviluppato, ad opera soprattutto dei liberali, nella capitale dell'Impero britannico. Nel giro di pochi anni, egli superò i limiti della cultura politica popolare, di cui peraltro era stato uno dei maggiori ispiratori, e si convinse che la lotta contro il fascismo doveva assumere respiro europeo e confrontarsi con le grandi questioni internazionali del mondo tra le due guerre. Nel 1929, Luigi Sturzo pubblicò in inglese La Comunità internazionale ed il diritto di guerra. Il libro, tradotto in italiano molti anni dopo, sostiene la tesi che è possibile e, anzi, necessario abolire la guerra quale strumento ordinario di soluzione dei conflitti. Dal libro emergono molti aspetti inediti del fondatore del Partito popolare durante l'esilio, quasi un «altro Sturzo», da cui il cattolicesimo politico italiano ha ricevuto nuovi input, forti ed originali. La tesi dell'abolizione della guerra, ad esempio, pur raccogliendo le suggestioni di pace già espresse da Benedetto XV, entrò esplicitamente in conflitto con il cattolicesimo tradizionale, aiutando il pensiero politico cattolico a maturare una inedita svolta internazionalista.
21,50 20,43

Il caso Pio XII. Mezzo secolo di dibattito su Eugenio Pacelli

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 462
Nessun altro papa del Novecento è stato tanto discusso e la polemica intorno ad Eugenio Pacelli si è progressivamente ampliata fino a toccare tutti gli aspetti della storia della Chiesa contemporanea: l'atteggiamento verso la modernità, il rapporto con gli ebrei, la questione del comunismo, il ruolo dell'autorità ecclesiastica e quello dei laici, le relazioni ecumeniche e interreligiose... Il dibattito sulla figura di Pio XII - eletto nel 1939 e morto nel 1958 - è diventato così un evento culturale fra i più rilevanti a livello internazionale e questo volume lo ripercorre per la prima volta nella sua globalità, ricostruendo cinquant'anni di studi, polemiche e apologie. Alessandro Persico, in particolare, mette a fuoco la rilevanza di due orientamenti di ricerca: quello espresso da Giovanni Miccoli, e incentrato sul nesso fra atteggiamento anti-moderno della Chiesa cattolica e "silenzio" di Pio XII sulla Shoah, e quello interpretato da Andrea Riccardi, che contrasta l'artificioso isolamento di Pio XII, prodotto dallo scontro fra polemica e apologia, e colloca questo pontificato dentro la realtà complessa della Chiesa e del mondo contemporanei. Seguendo il dibattito nelle sue molteplici articolazioni, il volume richiama inoltre i principali temi della storiografia sul papato tra XIX e XX secolo, con molteplici riferimenti alla storia della Chiesa, del movimento cattolico e dei fenomeni religiosi nella società contemporanea.
28,00 26,60

Le chiese e gli altri. Culture, religioni, ideologie e chiese cristiane nel Novecento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 447
È diffusa l'idea che, mentre tutto cambia, la Chiesa resti immobile nel tempo. Nell'ultimo secolo, invece, le Chiese cristiane sono cambiate profondamente e tale cambiamento è stato provocato soprattutto da un rapporto sempre più stretto - facile o difficile, pacifico o conflittuale - con gli altri: i liberali e i comunisti, i laici e gli atei, ma anche i cristiani di altre confessioni e i credenti di altre religioni, come ebrei e musulmani, induisti e buddisti. Agli occhi del cristiano dell'Europa occidentale, altri sono stati anche quelli che - nei Balcani o in Russia, in Medio Oriente o in Africa settentrionale, in Estremo Oriente o nell'Africa subsahariana - apparivano diversi, per motivi storici e culturali, persino nel caso di una comune appartenenza confessionale. Nel corso del Novecento, in tanti incontri molto diversi fra loro, Chiese, comunità cristiane e singoli credenti non hanno solo accettato o respinto, apprezzato o condannato l'altro, ma dall'altro sono stati anche cambiati in profondità. Le grandi sfide poste dalle diversità culturali e religiose alle Chiese cristiane, insomma, non sono emerse solo dopo l'attentato dell'11 settembre 2001, e i saggi raccolti nel libro affrontano, in un modo nuovo e originale, il rapporto delle Chiese non solo con la modernità, intesa come cambiamento politico, economico e sociale elaborato prevalentemente dall'Occidente, ma anche con la più variegata contemporaneità di un mondo in cui convivono civiltà diverse.
28,00 26,60

Il podestà «Giusto d'Israele». Vittorio Tredici il fascista che salvò gli ebrei

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 255
Il 16 giugno 1997 lo Yad Vashem ha conferito il titolo di Giusto tra le Nazioni a un italiano poco noto: Vittorio Tredici. Nonostante il suo nome sia sconosciuto a molti, Vittorio Tredici ha lasciato vari segni del suo passaggio nei luoghi in cui è vissuto, attraversando e prendendo parte ai grandi eventi della prima metà del secolo scorso. Risulta più interessante di quanto si creda a prima vista ripercorrere la parabola biografica di uno degli italiani che di fronte al male radicale della Shoah ha saputo fare una scelta in favore degli ebrei, mettendo a repentaglio la sicurezza propria e dei familiari. Combattente nella prima guerra mondiale, Tredici, al ritorno nella vita civile in Sardegna, milita insieme a Lassù, Bellieni, Pili, nel Partito Sardo d'Azione. Sarà uno dei protagonisti del passaggio dal Partito Sardo d'Azione al Partito Nazionale Fascista nel 1923. Fu primo podestà di Cagliari e successivamente deputato ed esperto minerario del regime. A Roma nel 1943 salvò una famiglia di ebrei e un dirigente partigiano, collaborando all'attività di soccorso e assistenza organizzata negli ambienti ecclesiastici della capitale. Quella di Tredici è la storia di un sardista, di un fascista, di un cattolico; ma è soprattutto la storia di un uomo complesso, irriducibile alle schematizzazioni politiche e alle semplificazioni di parte.
24,00 22,80

Montini e l'apertura a sinistra. Il falso mito del «vescovo progressista»

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2007
pagine: 281
Negli anni Cinquanta in Italia si consuma la crisi della politica centrista, di cui De Gasperi era stato il principale artefice, e si inizia a dibattere, anche negli ambienti cattolici, sull'opportunità di un'"apertura a sinistra" verso il Partito socialista. Proprio in quel periodo, alimentata dalla pubblicistica corrente, si diffonde la fama "progressista" di Giovanni Battista Montini, dal 1954 arcivescovo di Milano: si parla di lui come di un "vescovo rosso" che, in contrapposizione alla Curia romana e all'episcopato tradizionalista, appoggia i tentativi democristiani di coinvolgere i socialisti nel governo del Paese. Il volume, scavando in profondità nella documentazione di Montini e della diocesi milanese, fino a oggi inedita, smentisce queste ricostruzioni, facendo emergere una opposizione non episodica, ma motivata da ragioni dottrinali e morali, a ogni tentativo di collaborazione politica con i socialisti. Questa opposizione spiega anche i difficili rapporti dell'arcivescovo Montini con i dirigenti lombardi della Democrazia cristiana, appartenenti in maggioranza alla corrente della Sinistra di Base e tenaci sostenitori dell'apertura ai socialisti; e giustifica il dialettico confronto sul tema dell'autonomia politica dei cattolici anche con i maggiori leader democristiani del tempo, Fanfani e Moro, fautori dell'alleanza di governo con il Partito socialista.
24,50 23,28

La diocesi del Papa. La Chiesa di Roma e gli anni di Paolo VI (1963-1978)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2006
pagine: 192
Gli anni Sessanta e Settanta del Novecento sono un periodo complesso della storia di Roma. La città vive una rapida crescita demografica ma con un'endemica crisi della pianificazione urbana, e investita dalla contestazione sociale e politica e da un forte confronto politico. La capitale conosce profonde trasformazioni, ma fatica a essere un modello per l'intera nazione. E una città dove convivono culture e modelli diversi, e si registra un forte mutamento del tessuto urbano, umano e culturale. Sono trasformazioni che interessano anche la Chiesa, la più antica istituzione della città. Attraverso l'osservatorio della vita religiosa a Roma, si colgono tensioni e problemi che attraversano l'intera società, perché mentre la Chiesa acquista una presenza rinnovata tra i romani, viene investita dal processo di secolarizzazione che cambia radicalmente i costumi dei cittadini. E in questa città profondamente mutata, diversa dall'ideale certo mai realizzato della città sacra, che la diocesi del Papa negli anni di Paolo Vi costruisce un suo profilo autonomo di Chiesa locale ed esercita un'autorità morale e pastorale sulla città. Roma si secolarizza, ma resta una città dove la vita religiosa ed ecclesiale è una componente di grande rilievo e un riferimento nella vita quotidiana della gente, soprattutto nei momenti di passaggio o di crisi come i cosiddetti anni di piombo che la videro scenario di tragici eventi.
17,50 16,63

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