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Franco Angeli: Temi di storia

Tutte le nostre collane

Il Veneto dopo il Novecento. Politica e società

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 362
La ricognizione storica sviluppata in questo volume, corredata da molteplici apporti interdisciplinari, si inoltra nelle complesse problematiche del Veneto della “tarda modernità”, portando a tema le principali questioni che hanno caratterizzato il tessuto sociale, il sistema economico, l'assetto istituzionale e la vita politica dopo il Novecento. Ne esce un quadro complessivo della realtà regionale, sostenuto da un sapere storico che, pur chiamato a misurarsi con dimensioni economiche inedite, dinamiche culturali non sempre decifrabili, prospettive istituzionali problematiche, ambiti sociali difficilmente sondabili, riesce a procedere efficacemente nell'analisi della storia veneta che si affaccia sul nuovo millennio.
42,00 39,90

Il porto di Catania nel lungo Ottocento. Infrastrutture, traffici, territorio (1770-1920)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 230
Il volume ricostruisce da una prospettiva di longue durée di circa un secolo e mezzo il difficile percorso di accesso della città di Catania al mare. Nel lungo passaggio dall’età moderna a quella contemporanea, infatti, la complessa relazione tra un centro urbano vivacizzato dalla ricostruzione post-terremoto del 1693 e una costa siculo-ionica già «occupata» da altre realtà marittime più consolidate si giocava sulla capacità da parte della «Capitale» etnea di dotarsi di un porto artificiale che potesse aggiungere nuovi sbocchi «geo-commerciali» alle opportunità derivanti dal legame tradizionale con un hinterland agricolo, ma anche «minerario», sempre più esteso e penetrante verso l’interno. Il libro ricostruisce, dunque, da una prospettiva «marittima», l’ascesa di Catania nelle gerarchie urbane prima regionali, cioè a partire dal secondo ’700, e poi anche nazionali, dall’Unità all’avvento del fascismo. Si tratta di una scalata che parte dal progetto «modernizzatore» del principe di Biscari e che prosegue con l’espansione dei traffici commerciali e con la progressiva ma difficoltosa costruzione delle strutture portuali, da integrare, a partire dalla metà dell’800, alla nascente rete ferroviaria. Tutto sommato, una storia di una «successful city», che però non riesce a sciogliere pienamente lo scarto tra aspirazioni, visioni del futuro e realtà del presente, in cui si perpetua continuamente la rincorsa tra infrastrutture e traffici. Potenzialmente sempre espandibili nel futuro – e inadeguate nel presente – le prime; incapaci di stabilizzarsi e superare le fluttuazioni momentanee del mercato, i secondi. Dinamiche che fanno di Catania un interessante caso di studio nel panorama dell’Europa mediterranea durante il «lungo Ottocento».
25,00 23,75

Chiesa locale e relazioni di potere nel XV secolo. Sant'Orso d'Aosta tra il 1406 e il 1468

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
Il libro ripercorre le vicende che videro i canonici di Sant’Orso d’Aosta protagonisti tra gli anni dei priorati di Antonio di Vallaise (1406-1449), Bonifacio Bordon (1440) e Umberto Anglici (1440-1467/68), un’epoca segnata sia dal conflitto interno alla comunità sia dallo scontro con i presuli. Un caso di studio specifico diventa così occasione per osservare dal basso, attraverso le carte di uno dei più importanti enti cittadini aostani, i cambiamenti che nel corso del XV secolo interessarono molte chiese locali. Quando nel 1464 papa Pio II nomina Francesco di Prez nuovo vescovo di Aosta, il capitolo di Sant’Orso d’Aosta elegge un presule concorrente, Giorgio di Challant; un gesto estremo che evidenzia una frattura interna alla chiesa aostana e delinea la compresenza di due modelli di chiesa locale: uno policentrico e composito, l’altro gerarchicamente ordinato al di sotto di vescovi sempre più legati a Roma. Questo episodio segna il culmine del contrasto che contrappose i priori di Sant’Orso e i vescovi di Aosta nel corso del XV secolo e contestualmente costituisce la premessa alla ricomposizione del conflitto. Il mancato sostegno del duca sabaudo all’iniziativa ursina determina la fine di una fase di sperimentazione e rivela come la sola strada per la costruzione della chiesa del principe dovesse passare per la curia romana – non sorprende quindi che di lì a poco la collegiata sarebbe stata concessa in commenda. L’autrice ripercorre le vicende che videro i canonici di Sant’Orso – tra gli anni dei priorati di Antonio di Vallaise (1406-1449), Bonifacio Bordon (1440) e Umberto Anglici (1440-1467/68) – protagonisti di un’epoca segnata sia dalla frattura interna alla comunità sia dallo scontro con i presuli. L’elevato livello di conflittualità si manifestò attraverso una serie di episodi e di gesti fortemente simbolici: curati contesi tra il priore e il presule, vittime infine di punizioni esemplari; condanne di scomunica su singoli uomini e intere comunità; uso implicito ed esplicito della violenza; ostentazione del potere. L’uso strumentale di istituzioni, persone e luoghi costituisce il filo conduttore della documentazione analizzata, nella quale ogni attore – canonici, priori e vescovi – piega a proprio vantaggio i differenti sistemi normativi vigenti. Un caso di studio specifico diventa così occasione per osservare dal basso, attraverso le carte di uno dei più importanti enti cittadini aostani, i cambiamenti che nel corso del XV secolo interessarono numerose chiese locali, nell’ambito della ridefinizione dei rapporti tra stati territoriali e papato.
43,00 40,85

«Nessuno è rimasto ozioso». La prigionia in Italia durante la Grande Guerra

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 282
Nel corso del primo conflitto mondiale, l’enorme numero dei prigionieri di guerra divenne una risorsa economica fondamentale per gli Stati impegnati nello sforzo bellico. Attraverso un ampio scavo archivistico l’autrice analizza come si sia sviluppato in Italia un vero e proprio sistema organizzato di lavoro forzato, che modellò la struttura dell’internamento militare al punto che, in breve, agricoltura e industria si contesero l’assegnazione delle centurie di prigionieri. Le ripercussioni della sconfitta di Caporetto tolsero forza-lavoro all’economia del Paese e i prigionieri, spostati in zona di guerra, divennero vere e proprie truppe di seconda linea al fronte. Dopo la battaglia vittoriosa di Vittorio Veneto, l’afflusso massiccio di prigionieri austro-ungarici mise in grande difficoltà la struttura concentrazionaria italiana e i detenuti dei campi di concentramento scontarono la precarietà della situazione con fame, freddo e malattie epidemiche (tifo petecchiale e malaria), ma anche la volontà punitiva dei vincitori. Lo Stato italiano, infatti, dopo la firma dell’armistizio negò sempre, ostinatamente, il permesso di visitare le proprie strutture ai rappresentanti della Croce rossa ungherese e austriaca, ma anche a quella internazionale di Ginevra.
31,00 29,45

Magliana nuova. Un cantiere politico nella periferia romana (1967-1985)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 224
Costruita sul finire degli anni Sessanta con diverse irregolarità, nell’immaginario collettivo Magliana Nuova è stata a lungo – e per certi versi lo è ancora – la periferia della speculazione edilizia per antonomasia. Non solo: “grazie” all’omonima Banda, la cui fama si è negativamente riflessa sul territorio, ha assunto i connotati di una zona popolare malfamata. Per un buon quindicennio, però, questo lembo di città è stato anche uno straordinario cantiere politico che ha visto operare tante realtà associative: dai partiti tradizionali, ai gruppi extraparlamentari, ai collettivi auto-organizzati come il Comitato di quartiere, il Comitato di lotta per la casa, il Centro di cultura proletaria, il Collettivo femminista e il Canzoniere della Magliana. Tutt’oggi molte delle organizzazioni protagoniste della mobilitazione degli anni Settanta e Ottanta mantengono una loro presenza territoriale, e nuove se ne sono andate aggiungendo. Lo studio degli archivi di quartiere, unito alla raccolta di fonti orali e all’analisi di varie tipologie documentarie – telegrammi prefettizi, censimenti comunali, articoli di giornale, inchieste, fotografie, audiovisivi – restituisce l’immagine di quel fermento urbano che ha portato a un sostanziale miglioramento delle condizioni di vita nel quartiere e alla conquista di una casa per centinaia di famiglie. Se in questi anni di profondi cambiamenti appare sempre più difficile parlare di identità territoriali, si può certamente dire che l’associazionismo sia ancora oggi un carattere costitutivo di Magliana Nuova. Un carattere che eredita direttamente dalla sua storia.
29,00 27,55

Lo storico e il falsario. Rosario Gregorio e l'arabica impostura (1782-1796)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 464
Nel 1782, di ritorno da una missione diplomatica a Napoli, l'ambasciatore del Marocco Muhammad ibn Uthmàn al-Miknasi fu costretto da una tempesta a riparare a Palermo. Nel corso del suo soggiorno gli fu affiancato, in qualità di traduttore ufficiale, il prete maltese Giuseppe Vella. Qualche tempo dopo, l'interprete avrebbe annunciato il ritrovamento di un manoscritto di grande importanza: un registro della cancelleria araba di Sicilia, che avrebbe consentito di ricostruire uno dei periodi più oscuri della storia dell'isola, l'epoca della dominazione saracena. Ha così inizio uno dei casi più clamorosi di falsificazione storica dell'Europa settecentesca: l'arabica impostura dell'abate Vella, che in meno di un decennio avrebbe condotto alla pubblicazione di due opere destinate a grande risonanza: il Codice diplomatico di Sicilia (1789-1792) e il Libro del Consiglio di Egitto (1793). Tra i pochi a sospettare delle traduzioni di Vella, lo storico Rosario Gregorio si oppose, con gli strumenti della critica e della filologia, alla resistibile ascesa del Cagliostro maltese. Tale conflitto diede vita a un'avventura dai tratti rocamboleschi, segnata da lettere anonime, scambi di persona, faide letterarie e progetti di eversione della feudalità. Attraverso lo studio di fonti coeve e dei testi incriminati, il libro ricostruisce il dibattito sull'autenticità dei codici arabo-siculi e le ragioni del consenso, fino alla domanda-chiave dell'intera vicenda: perché un falso ha successo?
48,00 45,60

L'Italia e la questione mediorientale (1947-1953)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 192
La fine della seconda guerra mondiale vide un forte impegno della diplomazia italiana per conservare all'Italia parte delle colonie africane. Ma gli esiti negativi di tale azione finirono per produrre nell'opinione pubblica un forte risentimento verso i vincitori e nei confronti della stessa classe politica nazionale. La “vocazione mediterranea” dell'Italia diveniva ben presto un ricordo, anche se la diplomazia italiana, nel corso della prima legislatura repubblicana, si impegnò a preservare le relazioni con il mondo arabo, tuttavia incontrando una decisa ostilità di Gran Bretagna e Francia. Con l'estendersi della guerra fredda in Medio Oriente e la nascita dei nazionalismi arabi, l'Italia diveniva una pedina fondamentale del Patto atlantico nel mar Mediterraneo, ma nulla di più. La nascita dello Stato di Israele si inseriva in questo nuovo contesto internazionale, mentre l'Italia era in gravi condizioni economiche, traversata da un duro scontro politico interno. L'iniziale atteggiamento italiano, di distacco nei confronti dello Stato ebraico, privilegiava i consolidati rapporti con il mondo arabo, mentre Israele, impegnato a stringere relazioni globali, considerava l'Italia, in ragione della sua posizione strategica, un importante partner politico ed economico. Negli anni Cinquanta venivano definitivamente a cadere le ambizioni italiane nel Mediterraneo, e Israele, dopo la vittoria sugli arabi nella guerra del 1948-'49, raggiungeva un solido ancoraggio nel Medio Oriente. Si scioglieva così l'ambiguità italiana, e ciò favorì una più stretta collaborazione tra le due nazioni, che si sarebbe sviluppata infine sotto l'egida degli Stati Uniti d'America.
24,00 22,80

Milano 1814. La fine di una capitale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 276
Fatta eccezione per il breve intermezzo dei tredici mesi austro-russi, gli anni che vanno dal 1796 al 1814 furono gli unici, per l'età moderna e contemporanea, nei quali Milano fu capitale politica di un Regno fondato per la prima volta su basi nazionali. Si trattò di una stagione decisiva per la città, che in quegli anni divenne un punto di riferimento per l’intera penisola. Nel 1814 le vicende internazionali e un colpo di mano misero fine al suo ruolo di capitale politica, ma l’eredità napoleonica rimase vitale anche nell’età successiva, consentendo a Milano di rimanere un importante laboratorio di modernità istituzionale e culturale per il Paese. I saggi qui raccolti evidenziano numerosi aspetti inediti di un’epoca fondamentale per la storia di tutto il Risorgimento che, per molti versi, attende ancora un significativo bilancio storiografico.
35,00 33,25

Prove di libertà. Donne fuori dalla norma. Dall'antichità all'età contemporanea

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 208
Il presente volume è frutto del lavoro del gruppo interdisciplinare sulla storia delle donne e di genere che, nato in seno al Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli studi di Torino, ha coinvolto studiose e studiosi di diverse provenienze e discipline. I contributi rappresentano il tentativo di indagare come, in diversi contesti ed epoche, l’invenzione delle categorie di regolarità e di irregolarità, di normalità e di anormalità, di conformità e di devianza abbia influito sulla costruzione sociale delle identità di genere e sulla definizione del femminile come alterità. I saggi qui raccolti affrontano, nel lungo periodo, i presupposti e le strutture culturali, le codificazioni e le procedure giuridiche, le norme e le pratiche sociali che hanno condotto alla marginalizzazione, alla segregazione e all’esclusione delle donne “diverse”, ma al contempo esplora, attraverso una serie di case studies, i comportamenti adottati da alcune di quelle donne per eludere i sistemi normativi e di controllo e le loro strategie per manipolarli e usarli a proprio vantaggio. Scritti di: D. Adorni, E. Belligni, E. Bianco, C. Bonato, C. Carnino, P. de Vingo, S. Giorcelli Bersani, M. Graziosi, V. Maher, D.F. Marchiandi, S. Romani, M. Vallerani.
27,00 25,65

Un filo di voci fra le pagine di Pietro Verri. Merci e «prezzi» del tessile nello Stato di Milano (anni sessanta del XIII secolo)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 154
«Uno strumento di lavoro per chiunque fosse interessato a comprendere alcuni aspetti del tessile milanese: i vocaboli utilizzati per definire fibre, semilavorati, manufatti, e il loro valore; ma non solo. Uno strumento per riflettere sui consumi, sulle preferenze nell’arredamento e nell’abbigliamento, sulla ricca iconografia sulla moda dell’epoca offerta dai ritratti, ma anche sulle diverse componenti della società. I numerosissimi tipi di stoffe e le differenti provenienze danno un’idea della ricchezza, della capacità di acquisto e di smercio della Milano del tempo e dello Stato del quale era capitale: una città che viveva un periodo di splendore anche civile. La Milano delle riforme, che razionalizzarono l’amministrazione e abolirono molti privilegi. La Milano prospera e internazionalizzata sotto il profilo sia economico sia culturale, che partecipava al dibattito intellettuale europeo con «Il Caffè»; la Milano che sarebbe stata sede della corte arciducale e del teatro alla Scala. La Milano governata da sovrani che, con coerenza e tenacia, provvedevano concretamente alla “Felicità” dei sudditi.» (dall’Introduzione dell’autrice)
21,00 19,95

I processi per collaborazionismo in Friuli. La Corte d'Assise straordinaria di Udine (1945-1947)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 278
La «resa dei conti» con il fascismo e con il collaborazionismo assume un’importanza fondamentale nel passaggio tra guerra e dopoguerra alla fine del secondo conflitto mondiale. Questo volume prende in esame la Corte d’Assise Straordinaria (CAS) di Udine e i processi per collaborazionismo da essa celebrati dal 1945 al 1947. Avvalendosi per la prima volta dell’intero e ricco materiale documentario prodotto e acquisito dalla Corte e di numerose fonti inedite, l’autore ricostruisce le strutture e il funzionamento degli apparati giudiziari; ne studia peculiarità ed evoluzione, offrendo uno spaccato inedito sull’azione, la composizione e le sentenze del Tribunale del Popolo e della CAS friulana.
36,00 34,20

Massoneria e totalitarismi nell'Europa tra le due guerre

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 240
Nell’Europa tra le due guerre la diffusione del fenomeno totalitario procede di pari passo con quello dell’avversione alla Libera muratoria e della persecuzione dei suoi aderenti. Alle prese di posizione dei primi congressi dell’Internazionale Comunista che danno l’ostracismo alla massoneria considerata “strumento della borghesia”, fa riscontro la lotta contro di essa ingaggiata dal fascismo al potere con l’uso combinato della violenza squadrista e della legislazione antimassonica. Con non minore rapidità con la quale il nazismo pervenuto al governo del Reich procede all’annientamento della massoneria, i franchisti avviano, sin dai giorni immediatamente successivi allo scoppio della guerra civile spagnola, l’eliminazione sistematica dei Liberi muratori che cadono nelle loro mani. La persecuzione antimassonica culminerà nella parossistica campagna propagandistica e nell’implacabile caccia al massone messa in atto in Francia, Belgio, Olanda, Norvegia, Jugoslavia, Romania, da governi fantoccio o movimenti asserviti all’occupante nazista, senza che ciò riesca tuttavia a impedire una significativa presenza dei Liberi muratori nel movimento resistenziale dei rispettivi paesi.
27,00 25,65

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