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Franco Angeli: Temi di storia

Tutte le nostre collane

I sistemi del dare nell'Italia rurale del XVIII secolo

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 262
Come erano strutturati i sistemi del dare nelle aree rurali dell’Italia del XVIII secolo? Il volume analizza, attraverso gli studi raccolti, i sistemi del dare nelle diverse aree regionali italiane, le similarità, le differenze esistenti e la loro complessità in relazione agli aspetti economici, politici e sociali. Attraverso un punto di vista originale per la storiografia italiana, il volume, accanto al ruolo dello Stato, si concentra sul ruolo dei corpi intermedi nella formazione dei sistemi del dare. Nella realtà socioeconomica d’antico regime emerge un panorama molto variegato, in cui gli attori che entrano a far parte delle dinamiche assistenziali comunitarie risultano molteplici. Questo dato risulta ancor più rilevante per le comunità rurali, nelle quali l’identità comunitaria risulta a tal punto centrale da caricarsi di una valenza socio-economica. Per l’antico regime le pratiche assistenziali rappresentano uno strumento di definizione e di rafforzamento dell’identità sociale degli attori patrocinatori che, attraverso tali attività, esercitavano insieme alla carità, un’azione economica, giurisdizionale e di controllo sociale.
32,00 30,40

Le «sacre pietre» e le ciminiere. Sviluppo industriale e patrimonio culturale a Siracusa (1945-1976)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 304
I Trenta gloriosi costituiscono per l’Italia un periodo di trasformazione radicale della società ma anche dello spazio nazionale. Ricostruzione, miracolo economico, stagione della programmazione pongono la classe dirigente nazionale di fronte alla difficile sfida di gestire la crescita tumultuosa, di modernizzare il Bel Paese senza distruggerne i valori paesaggistici e culturali. La dialettica fra sviluppo e conservazione è all’origine di tensioni e scontri che hanno insieme una dimensione politica, istituzionale e culturale. Fra le tante città d’arte e storia scenario di questi processi c’è Siracusa, medio centro della Sicilia orientale dotato di uno straordinario patrimonio storico e archeologico. L’arrivo dell’industria petrolchimica alla fine degli anni Quaranta stravolge equilibri secolari e sembra minacciare l’identità stessa della città. L’autrice analizza qui le dinamiche della grande trasformazione che investe la regione siracusana attraverso una ricostruzione minuziosa dei conflitti amministrativi e politici che si sviluppano intorno ad una complessa geografia di luoghi contesi, dando voce, col ricorso costante a una ricca serie di fonti archivistiche, ai molti attori pubblici e privati che ne furono protagonisti. Tra di essi spiccano alcune personalità, espressione di una cultura tecnica riformista che operò fra centro e periferia e che vide nella stagione del centrosinistra un’occasione storica di rinnovamento.
37,00 35,15

Viaggi e soggiorni di primo Ottocento. Oltre Napoli, verso Amalfi e Sorrento

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 252
Nel primo Ottocento la città di Napoli, già meta per eccellenza del viaggio classico e scientifico, fu meta di travellers e permanent residents, viaggiatori e soggiornanti provenienti da ogni parte d’Europa e portatori di istanze romantiche, liberali, progressiste. Questi nuovi bisogni e inedite sensibilità spinsero ad andare oltre Napoli e a esplorare altre località sull’ansa meridionale del golfo, dove non solo la natura e la bellezza paesaggistica offrivano materia di emozione e riflessioni, ma l’ambiente sociale e politico era meno opprimente dell’atmosfera poliziesca che si respirava nella capitale nei decenni della Restaurazione borbonica. La semplicità, il silenzio, la sicurezza della Costiera amalfitana e della Penisola sorrentina entrarono velocemente nell’immaginario europeo, modellando rapidamente una geografia del viaggio e del soggiorno nel golfo di Napoli che resiste ancora oggi. Il volume raccoglie la ricerca più avanzata sul viaggio e sul soggiorno in quest’area del Sud Italia nel primo Ottocento, spaziando dalla storia economica a quella politica, dalla letteratura all’architettura, dalla cultura materiale alle pratiche di loisir.
34,00 32,30

Élites transnazionali. Gli Acquaviva di Caserta nell'Europa asburgica (secoli XVI-XVII)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 240
Durante l'egemonia spagnola in Europa, gli eterogenei domini della Corona asburgica partecipano ad un disegno unitario di politica dinastica caratterizzato da una forte integrazione delle élites. Emerge un comune spazio politico, culturale ed economico che travalica i confini nazionali e configura un universo aristocratico di livello europeo, che attraverso le imprese belliche, gli incarichi istituzionali e le alleanze matrimoniali tra lignaggi, persegue il patronage regio e l'accesso a network di potere internazionali. La parabola degli Acquaviva di Caserta coincide con le fasi di ascesa e declino del sistema imperiale spagnolo, tra la metà del XVI e la metà del XVII secolo, illustrando l'itinerario di un casato che percepisce la dimensione transnazionale offerta dal predominio asburgico e ne coglie con intraprendenza le opportunità. Costruendo la loro identità sulla fedeltà alla Corona, fulcro unificante della pluralità dell'impero, e approfittando sapientemente delle mediazioni politiche e clientelari dispiegate soprattutto nella fase del valimiento, i principi di Caserta accedono ad un'esclusiva cerchia di superiore integrazione dinastica, pur continuando a salvaguardare il proprio sentimento “nazionale” napoletano e a cementare il rapporto col feudo e col Regno. Emblematicamente, la storia degli Acquaviva ne restituisce la duplice immagine di “nobili del Regno” e “nobili dell'Impero”.
31,00 29,45

Il Veneto nel Risorgimento. Dall'Impero asburgico al Regno d'Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 416
Nel XIX secolo il Veneto vive l’esperienza della guerra napoleonica e asburgica, il cambiamento repentino di regimi e governi, l’alternarsi di rivoluzioni e restaurazioni, che inquietano i ceti politici e immiseriscono le popolazioni. In questo clima di “tanta descontetezza e poca speranza” la terza guerra d’indipendenza, il distacco da Vienna e l’annessione della regione al Regno d’Italia segnano una cesura risolutiva nel processo storico, tra fattori interni e internazionali che si intrecciano in modo convulso. Nel volume vengono esaminati questi e numerosi altri temi, fra i quali: l’eredità della Repubblica di San Marco, il plebiscito dell’ottobre 1866, il dibattito parlamentare, le elezioni politiche e amministrative, le varie espressioni dell’opinione pubblica. Altre indagini riguardano le forme istituzionali del credito e del risparmio, la finanza pubblica, il ruolo dell’Adriatico intorno al 1866, la politica estera dopo l’unificazione e le relazioni austro-italiane. Il periodo storico esaminato, attraverso l’utilizzo di fonti archivistiche, è sufficientemente lungo per cogliere – accanto a permanenze profonde – cambiamenti incisivi che investono la società locale.
48,00 45,60

Il fascismo nella provincia operosa. Stato e società a Terni (1921-1940)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 276
Con il regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927 il governo istituiva 17 nuove province, tra cui quella di Terni, espressione di quell’Umbria verde, terra d’arte, di misticismo, ma anche di operosità e modernità, considerata dalla pubblicistica fascista cuore della nuova Italia di Mussolini. Il volume ne ripercorre il ventennio nero cercando di coniugare storia politico-istituzionale e socio-economica, delineando un case study esemplare. Emerge così il condizionamento esercitato dal regime sui processi di formazione e consolidamento dei ceti dirigenti locali: si delinea meglio il rapporto con le vecchie élites, ma anche la capacità di promuoverne di nuove o di fare coesistere entrambe. Lo studio del Pnf locale, contrassegnato, come molti altri fascismi provinciali, dal «beghismo» e da contrasti con altri poteri, ha poi rivelato lo sforzo profuso da quest’ultimo per inserirsi nelle diverse dinamiche territoriali, creare e controllare reti clientelari al fine di ottenere il consenso; nel contempo, ha permesso di accertare le difficoltà incontrate nella fascistizzazione del ceto operaio, ma anche nei rapporti con quei poteri che si dimostrano spesso refrattari alla sua influenza: la “Terni” polisettoriale di Arturo Bocciardo e la Chiesa. Ciononostante, il fascismo ternano appare in grado di esercitare un ruolo nel progetto di conquista della società locale, coerentemente con l’accelerazione nel processo di creazione dello Stato totalitario di cui negli anni Trenta è strumento il Pnf staraciano.
35,00 33,25

Le origini del nazionalismo in Polonia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 146
Il nazionalismo polacco è un tema tornato di attualità negli ultimi anni. L’autore ne ricostruisce le radici, la matrice ideologica e le diverse espressioni contrastanti con la democrazia moderna. Nel volume sono illustrati i rapporti della corrente nazionalista, che darà vita al partito di Democrazia Nazionale (Endecja) alla fine del XIX secolo, con la tradizione della democrazia nobiliare prima della Grande Spartizione di fine Settecento, e con le culture politiche sviluppatesi nel corso dell’Ottocento in Polonia. Il libro contribuisce a colmare una lacuna negli studi in lingua italiana sul pensiero politico dell’Europa centro-orientale, e polacco in particolare, e si rivolge non solo agli studiosi di storia delle istituzioni e delle dottrine politiche, ma anche ad un pubblico più vasto che comprende gli storici dei Paesi dell’Europa centro-orientale.
19,00 18,05

Voci di riforma. «Renovatio» e concilio prima e dopo il Tridentino

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 306
Nei primi secoli di vita del cristianesimo all’assemblea dei vescovi, il concilio o sinodo generale, è affidato il compito di risolvere i problemi della Chiesa: i conflitti che insorgono sulla dottrina, le questioni morali, le opinioni divergenti sulla distribuzione del potere al suo interno. Dottrina, ortoprassi, ecclesiologia sono le tre direttrici lungo le quali si sviluppano le idee, i progetti, le istanze di rinnovamento. Le riforme applicate a queste tre sfere diventano norme generali; il concilio si impone come l’istanza ultima di giudizio per tutti i fedeli e assume, di fatto, il governo dell’istituzione. Dal Medioevo, quando Roma si afferma come centro della cristianità occidentale, il concilio cessa d’essere lo strumento principale della riforma della Chiesa e il papato ne diventa il grande concorrente. Qual è dunque, in età moderna, il ruolo della sinodo? Quali poteri le restano, quale spazio nel governo della Chiesa? Tra l’autunno del Medioevo e le soglie della contemporaneità queste domande ricorrono frequentemente negli scritti, nei discorsi e perfino nella prassi politica e pastorale di trattatisti laici e di teologi, di religiosi e grandi prelati. A partire dal Quattrocento, la questione dell’identità del concilio si riafferma con forme e modalità inedite, si ripropone durante il Tridentino e ne segue la fortuna storiografica, fino a lambire gli esiti otto-novecenteschi della battaglia culturale che accompagna il processo di secolarizzazione. In questi secoli vengono proposte due concezioni diverse di riforma per concilia: la tradizione della restitutio e quella della instauratio. Alle due tradizioni fanno riferimento, tra Quattro e Cinquecento, i progetti di rinnovamento dell’istituzione e gli appelli all’assemblea conciliare. Successivamente, nell’età della Controriforma, esse ispireranno le narrazioni storiche di Paolo Sarpi e di Sforza Pallavicino e le loro opposte visioni del governo della Chiesa.
36,00 34,20

La cittadinanza e gli intellettuali (XIV-XV sec.). Con una sessione multidisciplinare (XVI-XX sec.)

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 248
Il volume raccoglie i risultati degli studi svolti da un gruppo di medievisti sul rapporto intellettuali e cittadinanza, laddove il termine intellettuale è inteso in una accezione ampia e inclusiva, che comprende tutti coloro ai quali si riconosca una funzione di «elaborazione e trasmissione di contenuti culturali» (Cuaz). Nel testo, pertanto, accanto agli universitari, trovano spazio medici e astronomi, “professionisti del diritto”, notai, umanisti, maestri di scuola, ma anche pittori, musici, bibliofili e ingegneri che si spostarono tra le città italiane, e non soltanto, del XIV e XV secolo. Si riflette, inoltre, sul significato che la cittadinanza assumeva per questi uomini e per le città che li ospitavano e sugli strumenti predisposti per la sua salvaguardia. Attraverso lo studio di casi concreti si scandagliano, inoltre, le ragioni della avvenuta o mancata naturalizzazione di questi «intellettuali della crescita urbana» (Le Goff). Chiude il libro una sezione dedicata ad altre discipline attualmente attente al tema della cittadinanza (Geografia, Storia Moderna e Contemporanea, Storia delle Istituzioni, Storia economica): dai bilanci partecipativi al concetto di cittadinanza attiva, passando per i catechismi politici, si pubblicano qui i primi frutti di una riflessione che si vorrebbe sempre più comune.
32,00 30,40

Un eremita alla corte dei Savoia. Alessandro Ceva e le origini della Congregazione camaldolese di Piemonte

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 224
In età moderna il clero addetto alla coscienza dei principi svolgeva molteplici funzioni. Dimensione spirituale e ruolo politico tendevano infatti a confondersi nelle figure di confessori, cappellani, elemosinieri, la cui presenza a corte poteva talora contribuire ad orientare particolari esperienze religiose. È il caso della congregazione eremitica camaldolese di Piemonte, il cui sviluppo nell’Italia nord-occidentale di inizio Seicento fu promosso dal confessore del duca Carlo Emanuele I di Savoia, l’eremita Alessandro Ceva (1538-1612). Personalità influente e carismatica in vita, dopo la morte Ceva fu oggetto di un culto che non riuscì tuttavia a trovare riconoscimento canonico. La sua figura, già esaltata dall’erudizione settecentesca, nel XIX secolo venne rievocata dalla cultura ecclesiastica in chiave apologetica e controversistica. La vicenda di Ceva è stata qui ricostruita sulla base di documentazione inedita, fra cui una biografia (integralmente pubblicata in appendice) attribuita a Valeriano Castiglione.
28,00 26,60

Mariano Rumor. Discorsi sull'Europa

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 278
In veste di parlamentare europeo, presidente del Consiglio, ministro degli Esteri, Mariano Rumor visse passaggi cruciali del processo di integrazione politica ed economica dell'Europa, nei quali non mancò mai di manifestare il carattere che lo contraddistinse, e che egli sempre tenne a sottolineare, di «europeista convinto». Se tracce della riflessione rumoriana su questo tema possono essere individuate in molti dei documenti oggi custoditi presso l'Archivio storico del Senato, essa assume una fisionomia chiara particolarmente in quelli raccolti nel presente volume: venti discorsi, per la maggior parte inediti, pronunciati da Rumor, tra il 1966 e il 1973, come presidente dell'Unione Europea dei Democratici cristiani. La loro riproposizione ai lettori, unita ad un'introduzione di inquadramento tematico, offre spunti attuali e fecondi di discussione, soprattutto in un momento in cui l'Unione europea si trova ad affrontare nuove sfide, e si configura come «piattaforma» per ulteriori indagini e approfondimenti storiografici, stimolo e premessa al prosieguo di eventuali ricerche inerenti il profilo politico e culturale dello statista vicentino.
33,00 31,35

La Sicilia e gli anni Cinquanta. Il decennio dell'autonomia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 262
La Sicilia degli anni Cinquanta raccontata da Danilo Dolci, Carlo Levi, Leonardo Sciascia, o dai tanti reportage di quotidiani come «L'Ora», appariva l'emblema dell'arretratezza e dell'abbandono del Meridione. Ma in quegli stessi anni altre cronache giornalistiche, documentari e cinegiornali, descrivevano le trasformazioni urbanistiche nell'isola, le opere pubbliche, le speranze di un futuro petrolifero e industriale, facendone quasi un simbolo della ricostruzione e del benessere che cominciava a far capolino in Italia. Erano narrazioni diverse di una Regione protagonista di un contraddittorio processo di cambiamento, in cui progresso e povertà si mischiavano continuamente. D'altronde l'autonomia siciliana, in vigore dal 1946, aveva trovato fondamento e legittimità, non su preesistenti identità etnoculturali, ma nel suo essere strumento politico necessario allo sviluppo dell'isola e al superamento del divario economico rispetto al resto del Paese. Se da una parte vi era l'autonomismo di chi governava e metteva in mostra le proprie realizzazioni materiali, dall'altra vi erano le sinistre che in nome dell'autonomia tradita difendevano gli interessi di una Sicilia sempre sfruttata e rivendicativa. Ma in ogni caso l'autonomia e i suoi obiettivi erano il motore della politica regionale. Il volume ricostruisce questa stagione della storia siciliana, cercando di raccontare le trasformazioni dell'isola e le rappresentazioni di queste in funzione delle differenti sensibilità autonomistiche e dei loro obiettivi. La Sicilia che qui prende corpo non è quindi solo quella “patologica” della mafia e dei fallimenti della politica. È anche quella delle realizzazioni e delle speranze di una classe dirigente con tanti chiaroscuri, ma consapevole che la propria legittimazione derivava dai risultati concreti e dalla soluzione della “questione siciliana”.
34,00 32,30

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