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Einaudi: Supercoralli

Tutte le nostre collane

Il paradosso della sopravvivenza

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 256
Come prima cosa, Federico ha un corpo. Esagerato, ingestibile, deriso a scuola e compatito in famiglia. Un corpo di vent'anni e centocinquanta chili, nato con una fame ancestrale. Di cibo e di altro. Finché quell'appetito incontra lo sguardo di Giulia: ecco che Fede sarà costretto, letteralmente, a sottomettersi a una nuova forma di piacere. "Il paradosso della sopravvivenza" è un romanzo sullo spazio che occupiamo ogni giorno, quasi senza badarci. E insieme una riflessione sotterranea sul potere che lo sguardo altrui esercita sulle nostre scelte. Soprattutto, è la storia di un corpo ingombrante in un mondo ingombrante, a cui corrispondono desideri ingombranti. Lui si chiama Federico Furlan, detto Fede, ma per tutti a Pratonovo è soltanto «il ciccione». In famiglia, a scuola, e poi da adulto, sul lavoro, Fede non può mai dimenticare il peso che si porta addosso, la tenera e inseparabile corazza di carne che lui foraggia costantemente a suon di cibo. Eppure, anche se infelice, Fede si sente invincibile. Il suo medico gli ha illustrato «il paradosso della sopravvivenza», bizzarra teoria clinica secondo cui le persone obese avrebbero un tasso di mortalità inferiore rispetto a quelle normopeso, come se il grasso facesse da scudo alle minacce del mondo. Le cose cambiano quando Fede conosce Giulia, consapevole di essere bellissima e forse ignara di trovarsi pericolosamente vicina all'anoressia. È lei a proporgli un gioco dalle regole spietate. Provate a immaginarli nudi, l'uno di fronte all'altra, lei quasi invisibile e lui che riempie tutto lo spazio: durante i loro incontri Fede ha il divieto assoluto di toccarla, e l'obbligo di mangiare senza sosta tonnellate di cibo. Giulia lo domina, fredda e dispotica, e per difendersi non c'è corazza che tenga. Così, pieno di vergogna, Fede prende l'unica strada che gli resta: quella della fuga. Giorgio Falco ha scritto un romanzo che contiene moltitudini: la desolazione di un paesaggio alpino non troppo dissimile dalle periferie industriali, la reificazione delle emozioni e dei pensieri, il controllo che la pornografia esercita sulle nostre pulsioni, la lotta quotidiana per la sopravvivenza che regala improvvisi lampi di comicità. Grazie a un protagonista che arriva a fagocitare se stesso, Falco ragiona su tutti i corpi – sessualizzati, perfetti, respinti, inadeguati, storpi, desiderati, mortificati, accolti – con cui ogni giorno ciascuno di noi entra in rotta di collisione. «Il mondo è il mio peggior nemico. Io sono il mio nemico».
20,00 19,00

Rumore bianco

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 424
Fin dalla sua prima apparizione nel 1985, Rumore bianco di Don DeLillo si è imposto come un vero e proprio romanzo di culto, apice del postmoderno americano: non a caso il successo di critica e di pubblico culminò con la vittoria del National Book Award. Meno scontato era prevedere che nei decenni successivi Rumore bianco avrebbe continuato a essere la più precisa, divertente e inquietante mappa per orientarsi nei tempi nuovi e sconosciuti in cui la civiltà occidentale stava entrando. È come se, nei quasi quarant'anni che ci dividono dall'uscita del libro, la realtà si fosse messa di impegno per adeguarsi e coincidere sempre più con l'immaginazione di DeLillo. Oggi più che mai quelle di Rumore bianco sono le pagine a cui tornare per fare i conti con la nostra ossessione per le merci, la fascinazione per i disastri, la dipendenza drogata dall'informazione, il terrore in tutte le sue varianti, la paura che come una frequenza bassissima penetra costantemente nelle nostre vite, «onde e radiazioni», «il culto delle star e dei morti». Ma questo classico moderno è anche, e qui sta ulteriormente la grandezza di DeLillo, la satira feroce di chi ama i concetti più delle persone, una commedia famigliare esilarante, la tenerissima storia di un matrimonio, sghembo e fallibile, umano e pieno d'amore. Rumore bianco è diventato così uno dei romanzi più influenti e amati dagli scrittori delle generazioni successive, a partire da David Foster Wallace e Jonathan Franzen, e tanti altri autori anche italiani. Nel 2022, Noah Baumbach ne ha tratto un film con Adam Driver e Greta Gerwig distribuito da Netflix e presentato come film d'apertura alla 79a Mostra di Venezia. Einaudi lo ripropone in una nuova traduzione a firma di Federica Aceto che ne restituisce la freschezza e l'incredibile modernità, tanto che anche chi l'ha già letto avrà l'impressione di scoprirlo ora per la prima volta.
21,00 19,95

L'ultimo uomo bianco

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 136
Un mattino, Gregor Samsa, commesso viaggiatore, si sveglia da sogni inquieti e si ritrova trasformato in un immane insetto; anni dopo, Anders, personal trainer in un'anonima palestra di una città indefinita, si sveglia e scopre di essere diventato di un innegabile marrone scuro. L'incredulità presto cede il passo alla furia omicida: Anders si sente vittima di un crimine, «un crimine che gli aveva portato via ogni cosa, che gli aveva portato via se stesso», si scaglia contro la propria immagine allo specchio, si rimette a letto sperando che quell'uomo scuro se ne vada, chiama al lavoro per dire che è malato, molto malato, piú di quanto immaginasse, si aggira per la città e scopre che «le persone che lo conoscevano non lo conoscevano piú», e infine telefona a Oona. Oona, giovane insegnante di yoga, sta provando a prendersi cura di sua madre - e di se stessa - dopo la morte del fratello gemello; fra lei e Anders si è da poco riaccesa un'attrazione nata fra i banchi di scuola, ma quando Oona passa da lui dopo il lavoro, rimane di stucco di fronte all'uomo che le apre la porta, e sulle prime fatica a riconoscerlo. Ciò che Oona e Anders ancora non sanno è che la trasformazione sta prendendo piede ovunque: tutte le persone bianche stanno diventando scure, e la tensione sociale continuerà a crescere, sfociando in risse, sparatorie, suicidi e sommosse, finché «l'ultimo uomo bianco» verrà sepolto e la bianchezza non sarà che un ricordo. Hamid, in un vortice di frasi che, come i personaggi che le abitano, sembrano sorrette da un disperato bisogno di stabilità identitaria, confeziona un romanzo di commovente lucidità sulla perdita del privilegio, un'opera in cui frustrazione e violenza si trasformano nella promessa di futuro: «a volte sembrava che la città fosse una città in lutto, e il Paese un Paese in lutto, e questo si addiceva a Anders, e si addiceva a Oona, dato che collimava con i loro sentimenti, ma altre volte sembrava il contrario, che stesse nascendo qualcosa di nuovo, e abbastanza stranamente anche questo si addiceva loro».
16,00 15,20

La Certosa di Parma

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 496
Nella secolare disputa fra gli amanti di Stendhal che preferiscono "Il rosso e il nero" e quelli che preferiscono "La Certosa di Parma" (i rougistes e gli chartreux, come vengono chiamati in Francia), quasi a smentire la dedica che chiude il romanzo, «To the happy few», questi ultimi sono senza confronto i più numerosi. Consacrato come capolavoro, a un anno dalla sua pubblicazione, grazie a un monumentale saggio di Balzac, soprattutto dai primi del Novecento in poi La Certosa di Parma diviene il romanzo più celebre e più letto di Stendhal. E questo nonostante la stesura rapidissima – fu scritto in soli cinquantatre giorni alla fine del 1838 – e la natura composita dei materiali e delle fonti utilizzati. Al «preambolo milanese» del primo capitolo, l'unico che l'autore abbia voluto intitolare, segue l'anti-epopea della battaglia di Waterloo, che inaugura l'età del disincanto. Come l'oscuro Julien Sorel, anche il nobile Fabrizio del Dongo è nato troppo tardi per conoscere il tempo dell'eroismo, della gloria e della spensierata allegria dopo le vittorie. E coloro che invece lo hanno vissuto con gioia ed entusiasmo, come la duchessa Sanseverina e il conte Mosca, devono accontentarsi di meschini succedanei, feste e intrighi alla corte del principe Ernesto Ranuccio IV. In tutta la parte ambientata a Parma emerge la traccia della fonte principale di quello che nell'idea originaria di Stendhal sarebbe stato «un romanzetto»: la «cronaca» manoscritta L'origine delle grandezze della famiglia Farnese. Ne è nata invece una storia trascinante, calata, con una scelta geniale, nella realtà della Restaurazione in Italia. Storia fatta di passioni e cinismo, poesia del paesaggio e beffardo ritratto di ambienti e di figure aggrappate a idee e comportamenti dell'ancien Régime ormai solo scimmiottati, avvelenamenti sventati e riusciti, un'evasione rocambolesca, amori taciuti o confessati, esaltanti e distruttivi. La passione di Stendhal per l'opera lirica si riflette in questo melodramma nel quale ogni ruolo, sia dei protagonisti sia dei comprimari, è delineato con l'implacabile brevitas distintiva del suo stile. Spicca l'invenzione della Sanseverina, uno dei più affascinanti personaggi femminili mai creati dalla letteratura. Storia con una conclusione tragica temperata però da un'irriducibile ironia, e raccontata con quel «brio» che secondo Stendhal definisce lo spirito italiano. Storia impossibile da ambientare in Francia, e che solo l'Italia come lui l'ha immaginata e amata poteva offrire.
23,00 21,85

Ragazzo in fiamme. Vita e opere di Stephen Crane

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 1016
Scrittore, giornalista e corrispondente di guerra, Stephen Crane sembra davvero il protagonista di un romanzo. Povero e tormentato dai debiti, muore giovanissimo, ma fa in tempo a vivere situazioni estreme – perseguitato dalla polizia di New York, scampato a un naufragio al largo della Florida, accoltellato per errore a Cuba – e a scrivere testi straordinari. Citando da lettere e testimonianze, leggendo con cura appassionata i suoi lavori, Paul Auster ne ricostruisce la vita e le opere in un libro coinvolgente, che agli ammiratori confermerà il mito e agli altri svelerà uno dei segreti meglio custoditi della letteratura americana. Stephen Crane, autore del Segno rosso del coraggio, ha vissuto una vita breve ma intensa. Nato nel 1871 in una famiglia molto religiosa, perde il padre da bambino e cresce spostandosi da un luogo all'altro, un nomadismo che conserverà da adulto e che lo porterà in giro per gli Stati Uniti e per il mondo. A vent'anni, dopo aver abbandonato il college, si trasferisce a New York e comincia a muovere i primi passi come giornalista e scrittore. Affascinato dai luoghi malfamati e dalle persone tormentate che li frequentano, conduce un'esistenza bohémien dividendo l'alloggio con altri artisti e ritrovandosi spesso a saltare i pasti e a dormire su una cassa portacarbone. I soldi sono un cruccio costante, ma per un salto in uno dei tanti bordelli della città ne ha sempre abbastanza. Difendendo una prostituta, finisce per mettersi in grossi guai con la polizia, al punto da trovarsi costretto a lasciare New York in tutta fretta. Poco male, però. Altre avventure lo attendono, in particolare come corrispondente di guerra in Grecia, a Cuba e a Portorico. Intanto, nel 1897, si trasferisce in Inghilterra (in una casa che ovviamente non si può permettere) e lì stringe amicizia con scrittori del calibro di Joseph Conrad e Henry James. Ma chi ha dentro un fuoco spesso brucia in fretta. Crane non fa eccezione. Da sempre magro e giallognolo, si spegne a ventotto anni in un sanatorio della Foresta nera. Al suo fianco fino all'ultimo faticoso respiro c'è Cora, l'ex proprietaria di un bordello che, pur non avendo mai divorziato dal secondo marito, per un lustro è stata la sua fedele compagna di follie. Partendo dalla grande ammirazione per il Crane scrittore, Paul Auster ne ricostruisce con cura e sensibilità la vita da spirito libero e l'opera originale, così avanti rispetto ai tempi da essere stata spesso oggetto di feroci critiche.
24,00 22,80

Le guerre perdute di Jurij Beljaev

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 264
Quando arriva in Ucraina nel 2014 per coprire la guerra del Donbass, il ventunenne Pierre Sautreuil entra in contatto con «il Gatto», tale Jurij Beljaev. Ex poliziotto diventato mafioso, milionario in rovina, leader di un partito di estrema destra, militare durante la guerra nell'ex Iugoslavia e accusato di aver ucciso più di sessanta bosniaci, sospettato di aver tentato di uccidere Boris El'cin, latitante ricercato in Russia, Beljaev ha deciso di rifugiarsi sul fronte di Lugansk. Quando Pierre Sautreuil lo incontra, in lui vede un uomo anziano un po' stanco, braccio destro di Aleksandr Bednov, comandante del battaglione Batman, milizia filorussa impegnata ad accaparrarsi una parte del bottino ucraino senza guardare in faccia nessuno – tantomeno la legge internazionale. Presto, però, il giornalista alle prime armi stringe con il mercenario incallito un legame fatto di confessioni ambigue, di fascinazione e repulsione. Mentre la guerra devasta il paesaggio ghiacciato del Donbass, Pierre insegue il protagonista per conoscere la sua storia: Jurij sparisce, si nasconde, e nel frattempo racconta di essere sopravvissuto a un attentato, di incarcerazioni ed evasioni, lasciando l'autore in balía delle sue preoccupazioni e della sua ricerca di risposte. Sautreuil con la storia di Jurij ripercorre gli ultimi trent'anni di storia russa, dal crollo dell'Unione sovietica alle mai sopite aspirazioni imperiali sempre più imbevute di nazionalismo sovranista. Le guerre perdute di Jurij Beljaev attraverso il ritratto di un personaggio tragicamente unico e allo stesso tempo «banale», a suo modo tipico prodotto del disfacimento di un impero, mediocre come spesso è mediocre il male, è una discesa nei territori più neri d'Europa, dal Donbass a Mosca, dalla Bosnia alla Cecenia. «Un ritratto a tinte forti, una storia vera avventurosa, piena di colpi di scena: attraverso la vita del suo antieroe, Sautreuil racconta la grande Storia dell'Est» («L'Obs»).
19,50 18,53

Goliarda

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 184
Tra i vicoli di Gaeta e nelle pagine di questo libro, Goliarda Sapienza è ancora viva. A rievocarla è l'uomo che l'ha amata pazzamente, e che ora, in anni meno pazzi, torna nei luoghi della loro felicità. Sentendo risuonare all'improvviso quella voce roca nei bar dove lei scriveva L'arte della gioia, mentre guarda le onde del mare e le fotografie ingiallite dal tempo, Angelo Pellegrino ci regala i suoi ricordi più nascosti, e tuffa nel passato uno sguardo pieno di gentilezza per ripescarne mille tesori. Potente e irrequieta, radiosa e febbrile, Goliarda rinasce attraverso le parole luminose del marito, che disegna della sua «Iuzza» un ritratto nuovo, vivissimo e privato. «A nostro modo non eravamo che una sorta di coppia a delinquere, la più solida società affettiva possibile fra due sessi diversi». Angelo Pellegrino, marito di Goliarda Sapienza e depositario della sua eredità letteraria, viene contattato da una giovane fotografa che gli chiede di accompagnarla a Gaeta, il luogo più significativo e intimo della loro vita insieme. Angelo accetta e, immerso nel sole di quella piccola città di mare, insieme a Judith si abbandona al ricordo: la casa dove Goliarda terminò L'arte della gioia e in cui morì, i loro bar e le trattorie, la spiaggia da cui guardavano l'orizzonte, l'isolotto che raggiungevano a nuoto. E le vecchie foto, Goliarda bambina, Goliarda che sorride in quell'occasione particolare, Goliarda rannicchiata sul letto... Le memorie, gli aneddoti, la figura ormai mitica della moglie diventano tutt'a un tratto presenti e vive: la sua esperienza di staffetta partigiana in giro per Roma, l'estate selvaggia a Palmarola, i giorni del carcere e quelli della scrittura senza sosta, gomito a gomito, in silenzio. E la sera d'autunno in cui si conobbero, Goliarda più grande di oltre vent'anni, lui giovane e destinato a sopravviverle. Il viaggio di Angelo e Judith diventa così una chiave per raccontare l'esistenza di Goliarda, ma soprattutto è il gioco di prestigio con cui un uomo innamorato riesce ad aggirare il tempo. Con delicatezza e garbo antico, Angelo Pellegrino si guarda indietro e ci fa dono di un romanzo profondo e venato di nostalgia, quello di chi ha avuto il privilegio di vivere accanto a una donna unica.
16,00 15,20

Quell'aspirapolvere nel buio

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 264
Mona ha ventisei anni, fa la donna delle pulizie e ha una passione per gli aspirapolvere d'epoca e gli uomini sbagliati. Dopo Mister Laido, ora è il turno del Buio, il tenebroso marito di una cliente. Del resto, per Mona trasformare i rapporti di lavoro in confusi grovigli è la norma. La situazione in cui si caccia con Lena e Paul, artisti ungheresi amanti del nudo, ne è un'ulteriore dimostrazione. E poi c'è quella svitata di sua madre, con i fantasmi e gli orchi che le riporta alla mente. Che il suo gusto per l'orrido abbia radici antiche? In "Quell'aspirapolvere nel buio" torna la stessa inconsueta eroina di "Facciamo che ero morta", e la sua esilarante schiettezza ci conquista ancora una volta.
19,50 18,53

Le notti della peste

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 720
1901. La peste dilaga sull'isola di Mingher e l'uomo chiamato a fermarla viene ucciso in circostanze misteriose. Nel destino di quella piccola isola e dei suoi abitanti Orhan Pamuk ha ricreato un mondo, parlando al nostro presente con una forza e un'intensità che sono quelle della grande letteratura. Nell'aprile del 1901 un piroscafo si avvicina silenzioso all'isola di Mingher, «perla del Mediterraneo orientale». Dall'imbarcazione scendono due persone: il dottor Bonkowski – il maggior specialista di malattie infettive dell'Impero ottomano – e il suo assistente. Bonkowski è lì per conto del sultano: deve indagare su un nemico invisibile ma mortale, che rischia di mettere in ginocchio un Impero già da molti definito il «grande malato d'Europa» e innescare così una reazione a catena nei delicatissimi equilibri continentali. Sull'isola di Mingher, si dice, c'è la peste. Il morbo viene rapidamente confermato, ma imporre le corrette misure sanitarie rappresenta la vera sfida, soprattutto quando le esigenze della scienza e della medicina più nuova si scontrano con le credenze religiose. In quest'isola multiculturale dove musulmani e cristiani ortodossi cercano di convivere pacificamente, la malattia funge da acceleratore delle tensioni sociali e non solo: poco dopo aver parlato con il governatore e chiesto che venga imposta la quarantena, il corpo del dottor Bonkowski viene trovato senza vita in un vicolo. In un drammatico crescendo la peste dilaga, spingendo le autorità a rafforzare le misure di contenimento: queste però aumentano le frizioni tra le varie identità dell'isola (e dell'Impero), tra chi le asseconda e chi nega l'esistenza stessa della malattia, o l'efficacia della quarantena, gettando la comunità nelle tenebre di una notte non soltanto sanitaria. "Le notti della peste" è un'opera-mondo grandiosa, universale, attraversata da echi di Tolstoj, di Manzoni, del Conrad di Nostromo, di Camus. Romanzo storico e allegorico (tra le righe si legge la deriva di ogni nazionalismo verso l'autocrazia dell'uomo forte), brulicante di personaggi e di storie, di guerre, amori e immortali tensioni etiche. In cui il particolare – le esistenze dei singoli individui travolti dalla Storia – si apre all'universale – il rapporto tra paura e potere, tra vita e destini generali, tra fede e ragione, tra modernità e tradizione.
25,00 23,75

Avere tutto

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 168
Dove vorresti essere con un milione di euro in più e parecchi anni in meno? Un figlio, il ritorno a casa, la partita finale con la sua famiglia. E quell’ossessione che lo muove da sempre: la vita non è avere di più, è rischiare per avere tutto. Un romanzo tesissimo e profondo sulle passioni che ci rendono vivi, sugli amori mai dimenticati, su chi scrive il proprio destino dando fuoco all’anima. Sui padri e le loro eredità nascoste. I gabbiani a Rimini non urlano mai. In nessuna stagione dell’anno, neanche quando Sandro torna a casa dopo aver vissuto a Milano, e trova suo padre con la testa sempre più dura. Neanche quando passano i mesi e si accorge di essere rimasto lì con lui per affrontare la loro partita più grande, facendo un vecchio gioco: dove vorresti essere con un milione di euro in più e parecchi anni in meno? Da giovane Nando Pagliarani aveva il torace da nuotatore e un destino interrotto. Ha lavorato sui bus turistici, fatto il ferroviere, posseduto il bar America, ma l’unica voce che dovrebbe esserci sul suo documento d’identità è: ballerino. Perché lui e sua moglie hanno ballato come diavoli, in tutte le competizioni della riviera romagnola. Ballavano per vincere. Anche a Sandro piace vincere, è una malattia di famiglia. Ma la sua danza è pericolosa. Le prime volte al tavolo da gioco era lui il tizio da spennare, poi è diventato lo sbarbato da tenere d’occhio. Quel che è certo è che prima aveva un lavoro stabile e programmava con Giulia un futuro. E adesso? Cos’è rimasto a Sandro, che voleva avere tutto? Cosa rimane a ciascuno di noi, ogni volta che sfidiamo la fortuna? Marco Missiroli firma il suo romanzo più potente e maturo, raccontando la febbre di un giovane uomo pieno di slanci e difetti, di una città di provincia che vive alla grande solo una stagione all’anno, di una famiglia arsa dall’amore e dalla smania.
18,00 17,10

La voce dell'acqua

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 176
Una sorella e un fratello decidono di trasferirsi nella casa della loro infanzia a Tokyo, nel quartiere di Suginami. Per lunghi anni sono stati separati da una distanza incolmabile ma ora, adulti e soli, Miyako e Ryo cercano insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano: il ticchettio ostinato degli orologi amati dal padre, le piante di Mami nel piccolo giardino, le colazioni della domenica, i giochi nei caldi pomeriggi d'estate. E qui, nelle stanze affollate dai fantasmi della felicità passata, i desideri più segreti e proibiti premono per tornare alla luce. «Sentite, voi due, non bisogna avere rimpianti», diceva Mami ai due figli, Miyako e Ryo quando, già molto malata, si preparava agli ultimi istanti con la serena leggerezza di sempre. Era una persona speciale, Mami, una donna coraggiosa che amava sfidare le convenzioni sociali. Miyako e Ryo sono cresciuti con lei e l'uomo che considerano il loro padre nel quartiere di Suginami. Proprio qui, nella casa della loro infanzia, i due fratelli decidono di tornare ad abitare a dieci anni dalla morte di Mami. È il 1996, e su Tokyo incombono ancora le immagini tragiche del recente attentato alla metropolitana. A lungo Miyako e Ryo sono stati separati da una distanza incolmabile, ma ora, adulti, ognuno con la propria vita e la propria solitudine, si ritrovano a cercare insieme un nuovo equilibrio tra i ricordi che disordinati riaffiorano, nelle stanze in cui riecheggiano le voci del passato. I giochi con Nahoko, la bambina con cui formavano un gruppo indivisibile, il tragitto di ritorno da scuola, un bacio rubato, i pomeriggi d'estate, le vecchie storie che Mami diceva di odiare ma inevitabilmente raccontava, un paio di sandali regalati da Takeji, un dipendente del negozio dei nonni e amico di famiglia – e forse anche qualcosa di più –, parole luminose e misteriosi non detti, gioia e amarezza, resistenza e abbandono. Miyako ripercorre la strada della memoria all'interno di un universo domestico fatto di un intreccio di dettagli, ombre, sensazioni, muovendosi con cautela sui fili invisibili che hanno tenuto unita la sua famiglia. Perché cadere significherebbe finire nell'abisso di un'attrazione proibita, di un segreto indicibile. Dalla ferita della Seconda guerra mondiale, ai dolorosi anni del dopoguerra prima della rinascita, attraversando più di mezzo secolo della grande Storia del Giappone fino al post-Fukushima, Kawakami Hiromi traccia il ritratto intimo di una famiglia con le sue debolezze e contraddizioni, ma capace di una tenace volontà di vivere anche – e forse a maggior ragione – dopo la catastrofe.
17,50 16,63

Notte di battaglia

Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 224
Da sua nonna Swiv impara milioni di cose indispensabili e del tutto inutili, essenziali e strampalate. Soprattutto impara a ridere sempre e non mollare mai. «Siamo tutte combattenti. Siamo una famiglia di combattenti»: sua nonna Elvira, incontenibile e meravigliosamente irriverente, sua mamma «Mooshie», lunatica e pericolosamente incinta, e lei, Swiv, un vulcano di parole e idee da brandire contro le avversità. Ridere, combattere, semmai piangere, ma tutte insieme, perché «disfunzionale» può non essere così male, se si accompagna a una famiglia come la sua. E poi si sa, le battaglie solitarie sono le più dure.
19,00 18,05

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