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Neri Pozza: Bloom

Tutte le nostre collane

Cavalchiamo la marea

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 240
Eulabee e Maria Fabiola hanno tredici, quasi quattordici anni, e non soltanto la vita, ma anche le strade di Sea Cliff, il lindo e ricco quartiere di San Francisco, appartengono a loro. Ogni giorno le percorrono per andare alla loro scuola, appollaiata in alto in faccia al Pacifico, o per scendere alle spiagge affollate di pescatori e di freak. Conoscono ogni angolo, ogni casa di quelle stradine. Quella del mago, ad esempio, col tavolo da pranzo che sbuca da una botola nel pavimento, o quella del cantante della rock band con l’altalena sospesa sul mare. Eulabee e Maria Fabiola girano con altre due compagne: Julia, la pattinatrice con gli occhi a suo dire «cobalto» e una sorella che, coi pantaloni a zampa e i capelli arruffati, non ha ancora capito che corrono gli anni Ottanta, anni puliti e dai colori accesi e netti; e Faith, che fa il portiere in una squadra di calcio e somiglia ad Anna dai capelli rossi per alcuni o a Pippi Calzelunghe per altri. Le vere regine delle spiagge di Sea Cliff sono però lei, Eulabee, figlia di una parsimoniosa famiglia di origine svedese, e Maria Fabiola, che a volte dice di essere italiana, a volte no, ed è di una bellezza così imbarazzante da avere sul viso un’espressione di sorpresa costante, come se fosse lei stessa incredula davanti alla propria fortuna. Un giorno, tuttavia, cambia tutto: nel tragitto verso la scuola, le ragazze si ritrovano al cospetto di un evento oscuro e perturbante. Sarà il punto di non ritorno per la loro amicizia, l’origine di una serie di conseguenze incontrollabili. Rese ancora più gravi da una scomparsa improvvisa, un rapimento, forse, che minaccia di far affiorare verità inaspettate nella privilegiata comunità di Sea Cliff.
20,00 19,00

L'artista della fuga

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2023
pagine: 400
Auschwitz, 1944. La zona è un cantiere edile e rimbomba del rumore sordo del legno, dei cani che abbaiano e delle grida delle SS e dei Kapò. Walter Rosenberg controlla con cura la machorka, il tabacco russo infilato nelle fessure delle assi della catasta di legno perché i cani trovino l’odore repellente. È nascosto con Alfred Wetzler in quella catasta da tre giorni. Ha udito migliaia di stivali che calpestavano il terreno, gli ufficiali che imprecavano, i cani con la bava alla bocca alla ricerca del minimo, fragile, trepidante segno di vita umana e, ora che l’anello esterno delle torri di avvistamento è sgombrato, è il momento giusto per scappare. Fuggire da Auschwitz a diciannove anni insieme con Fred, l’amico bohémien conosciuto a Trnava, in Slovacchia. Due ragazzi ebrei prigionieri dell’orrore nazista. Cosí comincia una fuga che è senza precedenti nella tragica vicenda della Shoah, una fuga che farà di Rudolf Vrba, – il nome che prenderà Walter Rosenberg peregrinando nei paesi dell’Europa dell’Est governati dagli alleati dei nazisti – un testimone meritevole di stare accanto ad Anna Frank, Oskar Schindler e Primo Levi. È una storia che mostra «come le azioni di una sola persona, anche adolescente, possano piegare l’arco della Storia, se non verso la giustizia, almeno verso la speranza». Rudolf Vrba racconterà, infatti, in maniera dettagliata e precisa, dello sterminio e del progetto della «soluzione finale». Non sarà creduto, sulle prime. Le trentadue pagine del suo rapporto arriveranno, tuttavia, fino a Roosevelt, a Churchill e al Papa e diventeranno poi il documento chiave del processo di Norimberga. La sua impresa è raccontata in questo libro perché «si esibisca in un’ultima fuga: sottrarsi all’oblio ed essere ricordato».
20,00 19,00

Doppio cieco

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 400
Nel 2012 Edward St Aubyn pubblicò Lieto fine, l’ultimo capitolo della saga dei Melrose, e a numerosi critici apparve subito chiaro che uno scrittore di immenso talento aveva fatto il suo ingresso sulla scena letteraria internazionale. Alcuni videro nei suoi romanzi l’opera di una specie che si pensava estinta con Evelyn Waugh: l’anatomista dell’upper class. Altri colsero opportunamente nella sua scrittura, in cui la vasta gamma dei sentimenti che la anima non sfugge mai allo humour e all’ironia, «una densità filosofica» (Zadie Smith) rara nella narrativa contemporanea. Doppio cieco è, per profondità di pensiero e accuratezza dello stile, l’opera di St Aubyn più accostabile al ciclo narrativo dei Melrose. Apparentemente è un libro alla maniera di Ian McEwan – uno dei suoi personaggi minori è, non a caso, il dottor McEwan, neurochirurgo – in cui la letteratura si cimenta con i temi propri della scienza. Biochimica, botanica, immunoterapia, schizofrenia ed etica dei placebo sono, infatti, tra gli argomenti trattati. In realtà, è un’opera sulla contemporaneità e sul conflitto tra determinismo e libertà che la caratterizza. Spiccano, nella galleria dei personaggi che vi compaiono e ne fanno un romanzo corale, le figure di Olivia e Lucy, amiche sin dalla loro frequentazione di Oxford. Olivia è una biologa che si innamora di Francis, un naturalista incontrato a un convegno sulla megafauna, il quale, per conto di ricchi mecenati, si occupa di «ricreare» la spontaneità della natura. Lucy si innamora, invece, di Hunter Sterling, un capitalista megalomane e immaginifico che vuole «ricreare» l’esperienza dei mistici con il suo «casco Nirvana». Attorno a loro, un coro di figure minori, rappresentanti perfetti del caos della contemporaneità: accademici saccenti, impostori ammantati di linguaggio pseudoscientifico, schizofrenici, psicoanalisti, e sacerdoti come l’indimenticabile padre Guido, spedito a casa di Hunter dal Vaticano, incuriosito dalle sue mirabolanti invenzioni. Nell’universo tecnoscientifico dominato dalla «Medusa del determinismo» irrompe a un certo punto la fragilità della vita umana, la sua finitezza in cui solo consiste la libertà, la possibilità, ciò, di decidere e di prendersi cura dell’esistenza
19,00 18,05

Il brigante

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 336
Nel 1951, l’anno in cui pubblica "Il brigante", Berto è già uno scrittore affermato. I due libri precedenti, "Il cielo è rosso" e "Le opere di Dio", composti nell’isolamento del campo di prigionia di Hereford e apparsi tra il 1947 e il 1948, erano stati accolti favorevolmente in Italia e all’estero, dove la stampa non aveva mancato di accostare lo scrittore ai maestri del neorealismo cinematografico italiano. Con "Il brigante", Berto decide dunque di rendere aperto omaggio al romanzo al cui centro vi siano scottanti problemi sociali – dirà successivamente di aver scritto un libro «marxista» –, alla maniera dei narratori che, come mostra Gabriele Pedullà nello scritto che accompagna questa edizione, orbitano, in quella stagione letteraria, «attorno a Elio Vittorini e si riconoscono genericamente in un movimento neorealista dalle molte facce diverse». Traendo ispirazione da un fatto di cronaca, Berto narra la vicenda di Michele Renda, giovane reduce di guerra che, tornato nel villaggio natio tra i monti della Calabria, ingiustamente accusato di omicidio, si dà alla macchia e diventa un brigante. Una storia che consente all’autore del "Cielo è rosso" di porre in risalto «il conflitto assoluto di Bene e di Male, lo scandalo della virtú perseguitata, la riscossa delle vittime innocenti» (Gabriele Pedullà), e di comporre pagine particolarmente felici sulla vita delle campagne calabresi in un momento di radicale trasformazione. Come, tuttavia, Berto farà notare nella prefazione all’edizione del 1974, "Il brigante" non è un romanzo interamente ascrivibile al neorealismo, al movimento culturale, cioè, che mirava alla «rigenerazione morale del paese» e al «raggiungimento d’una decente giustizia sociale». Michele Renda, il suo protagonista, è un «sorpassato», un uomo «indissolubilmente legato al mondo arcaico dell’odio, del tradimento, della vendetta» e la comunità in cui si muove, animata da dicerie, è quanto di piú lontano dal grande mito della «comunità organica». In realtà, gli elementi psicologici propri della scrittura di Berto, quelli che troveranno la loro massima espressione nel Male oscuro, sono già presenti in questo romanzo in cui un eroe, estraneo e irriducibile al suo mondo, è mosso da un universo interiore nel quale bene e male sono divisi soltanto da un esile filo. Nel 1961, Renato Castellani trasse dal Brigante un film giudicato da Berto il migliore di tutti i film tratti dai suoi romanzi, e dalla critica odierna un capolavoro della cinematografia italiana.
19,00 18,05

Delitto/Colpa/Castigo

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 400
Friedhelm Fähner, rispettabile medico ultrasettantenne, massacra senza motivo la moglie a colpi d’ascia dopo quarant’anni di matrimonio. La giovane Theresa Tackler uccide l’amato fratello per salvarlo dalla vita. Una donna è accusata di aver ammazzato il marito in un piccolo villaggio bavarese, a seguito di una pratica sessuale estrema. Un giovane fa a pezzi il cadavere di un uomo trovato in casa sua, pensando che sia stata la sua fidanzata ad assassinarlo. Un uomo senza nome elimina a mani nude due skinhead armati di coltello e mazza da baseball per legittima difesa: è un killer di professione. Un altro viene assolto dopo aver ferito la sua ragazza: voleva mangiarla, ci riproverà. I membri di una banda di paese, bravi padri di famiglia, durante una festa di piazza si tramutano in mostri. Per la sua intera esistenza, Ferdinand von Schirach si è occupato delle infinite manifestazioni del male. Non soltanto per gli oltre ottocento procedimenti penali che lo hanno visto nel ruolo di avvocato della difesa, ma anche per il suo desiderio di fare i conti, come molti della sua generazione, con le pagine oscure della storia nazionale. La sua ricerca, umana ancor prima che professionale, tende alla comprensione di quell’attimo in cui il male può impadronirsi, senza motivo e senza preavviso, di un uomo o una donna inducendoli a perdersi, a infliggere dolore, a uccidere. Da questo lungo viaggio è nato uno dei piú noti scrittori tedeschi contemporanei. I racconti dei suoi veri casi, per la prima volta qui riuniti in un unico volume, parlano con una lingua scarna eppure empatica dell’abissale solitudine dell’essere umano, dell’orrore verso sé stesso di chi commette un crimine, del vuoto spaventoso che ogni morte violenta lascia dietro di sé. E del continuo, necessario interrogarsi sui temi della colpa, dei motivi di un delitto, dell’adeguatezza della pena, fino alla resa di fronte all’irriducibile complessità dell’esperienza umana.
22,00 20,90

Una infanzia laconica

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 160
La vita del protagonista di queste pagine è stata in apparenza semplice: non ha quasi mai parlato, ha solo scritto, e la scrittura è stata la spina dorsale della sua esistenza, l’unico modo per sottrarsi al silenzio. Come suo nonno, protagonista del Ghetto interiore, negli anni Venti si era lasciato alle spalle Chelm, la città polacca della sua infanzia dove tutti parlavano yiddish, per raggiungere l’Argentina, cosí Santiago Amigorena, a fine anni Sessanta, compie, con la sua famiglia, il viaggio in senso inverso: da un’America Latina dalla democrazia sempre piú fragile verso l’Europa, e piú precisamente la Francia. A dodicimila chilometri di distanza, arroccato nel «ghetto interiore» di un fragoroso silenzio, suo nonno si era trovato ad assistere allo strazio della sua famiglia per mano nazista. Santiago, da parte sua, cresce rinserrato in un’afasia totale e, anni dopo, è spettatore, muto, della cancellazione violenta di un’intera generazione di argentini. L’esilio, si sa, può offrire mille possibili anime identitarie, ma nessuna da poter fare propria, da poter abbracciare definitivamente. L’anima rimane straniera per ogni esule. Dove trovare dunque una patria se non nella lingua che, proprio perché non è «madre» può farsi strumento di grande libertà? Attraverso una scrittura scarnificata, nitida di chi ha voluto, o dovuto, abbandonare la lingua natia adottandone una nuova, al modo di Jan Potocki, Samuel Beckett, Agota Kristóf e molti altri prima di lui, Santiago Amigorena si affida in queste pagine al «mestiere macabro di chi dissotterra i ricordi», alla necessità della memoria ma anche dell’oblio – borgesianamente il solo perdono e la sola vendetta –, in un’autofiction che si fa vera e propria autobiografia dell’anima.
18,00 17,10

Una minima infelicità

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 160
"Una minima infelicità" è un romanzo vertiginoso. Una nave in bottiglia che non si può smettere di ammirare. Annetta racconta la sua vita vissuta all’ombra della madre, Sofia Vivier. Bella, inquieta, elegante, Sofia si vergogna del corpo della figlia perché è scandalosamente minuto. Una petite che non cresce, che resta alta come una bambina. Chiusa nel sacrario della sua casa, Annetta fugge la rozzezza del mondo di fuori, rispetto al quale si sente inadeguata. A sua insaputa, però, il declino lavora in segreto. È l’arrivo di Clara Bigi, una domestica crudele, capace di imporle regole rigide e insensate, a introdurre il primo elemento di discontinuità nella vita familiare. Il padre, Antonio Baldini, ricco commerciante di tessuti, cede a quella donna il controllo della sua vita domestica. Clara Bigi diventa cosí il guardiano di Annetta, arrivando a sorvegliarne anche le letture. La morte improvvisa del padre è per Annetta l’approdo brusco all’età adulta. Dimentica di sé, decide di rivolgere le sue cure soltanto alla madre, fino ad accudirne la bellezza sfiorita. Allenata dal suo stesso corpo alla rinuncia, coltiva con ostinazione il suo istinto alla diminuzione.
17,00 16,15

Ultima chiamata per Charlie Barnes

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 352
Charlie Barnes ha sessantotto anni, una relazione complicata con la verità, cinque matrimoni alle spalle, almeno tre figli ormai adulti, diverse idee per diventare ricco, una piú fallimentare dell’altra, e moltissime telefonate da fare. Perché, in quell’autunno del 2008, preludio della Grande Recessione, Charlie Barnes ha anche una certezza: una diagnosi di cancro al pancreas, con il suo triste annuncio di morte in arrivo «come la posta prioritaria», cosí in fretta da non avere il tempo di chiedere scusa o di regolare i conti. Come ogni essere umano, tuttavia, Charlie Barnes è un enigma senza soluzione. La speranza di una diagnosi errata convive in lui con l’inconfessabile scarica adrenalinica del sapersi al centro di una tragedia innegabile. Guardare in faccia la propria mortalità, essere guardati dagli altri nella propria mortalità, può rivelarsi una posizione privilegiata, fornire una prospettiva lunga per esaminare la strada compiuta e, magari, riportare vicino le persone che si sono allontanate. C’è forse qualcosa di meglio del momento in cui tutte le illusioni cadono, per interrogarsi sul senso della vita? Cosí, con l’aiuto del figlio scrittore, nelle cui parole si riflette come in uno specchio deformante, Charlie si trova a ripensarsi completamente e a chiedersi: cosa rende un uomo ciò che è? E in che modo il racconto che costruiamo di noi stessi si allinea con l’esistenza che realmente conduciamo? Con Ultima chiamata per Charlie Barnes, Joshua Ferris ritorna allo spirito del fortunato E poi siamo arrivati alla fine, riprendendone la prosa tesa e dinamica, la satira pungente e il cinismo scanzonato, in un romanzo che parla del dramma nascosto in ogni famiglia e fotografa, come nessun altro, lo stile di vita americano del XXI secolo, inchiodandolo senza scampo alle proprie, feroci, responsabilità.
19,00 18,05

Domani a quest'ora

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 352
Alice Stern ha quasi quarant’anni, vive da sempre nello stesso appartamento di Brooklyn e lavora nell’ufficio ammissioni della Belvedere, la sua scuola, adorata fin da quando era una bambina. La notte, il rumore della superstrada Brooklyn-Queens la culla fino a farla addormentare. Matt, l’uomo che frequenta da un po’, vive invece in un altro appartamento, nell’Upper East Side, e ai due non dispiace affatto l’idea di non abitare insieme. Alice è una giovane donna di città, libera e moderna. Che nel giorno del suo compleanno Matt possa chiederle di sposarlo, prospettiva per niente improbabile che farebbe felice chiunque, le provoca una piccola stretta allo stomaco. Innanzi tutto per il matrimonio in sé, una istituzione che nel caso dei suoi genitori si è dimostrata fallimentare, ma anche perché le cose non vanno tutte per il verso giusto. Leonard Stern, suo padre, scrittore di un fortunatissimo romanzo di fantascienza, si trova da settimane in un letto d’ospedale, attaccato a piú macchine, sacche e tubicini di quanti se ne riescano a contare, in una stanza fredda e spoglia dove le luci non vengono mai spente. Quante conversazioni le restano con lui? Potranno dirsi ciò che, in un’intera vita, non si sono ancora detti? Oppure non c’è piú tempo? La mattina successiva al giorno del suo quarantesimo compleanno, Alice si sveglia con i postumi di una sbronza memorabile. Si sente strana, si guarda e il suo cuore si tramuta in un muscolo impazzito: è tornata nel suo corpo di sedicenne, la stanza sembra proprio quella di quando era bambina. Poi incontra lo sguardo di suo padre e non riesce a credere ai propri occhi. Leonard è bello, giovane, vitale; somiglia a una star del cinema e le si rivolge con una complicità che Alice non ricordava piú. Che, per qualche imperscrutabile ragione, l’universo le abbia concesso una seconda possibilità? Per cambiare il corso delle cose? E, forse, per salvare suo padre?
19,00 18,05

Le brave ragazze

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 336
Uttar Pradesh, Nord dell'India, 2014. Sono simili quanto due chicchi di riso, Padma e Lalli, due cugine di sedici e quattordici anni. Stesso viso a forma di cuore, stessi capelli di seta nera: Padma Lalli, cosí vengono chiamate, con un nome solo perché stanno sempre insieme, inseparabili mentre lavorano fianco a fianco dall'alba al tramonto, badando alle capre, accendendo il fuoco con il letame, impastando il pane per la famiglia. Avete visto Padma Lalli? È il 27 maggio quando le due ragazze svaniscono dal loro villaggio di Katra, poche, misere casupole affastellate in poco più di un chilometro quadrato e bastano poche ore di ricerche per scoprire l'orrenda verità: Padma e Lalli vengono trovate impiccate a un albero di mango, i loro corpi, smossi dalla brezza, tendono l'uno all'altro come a condividere un ultimo segreto. La voce si sparge e da Delhi, distante centinaia di chilometri, accorrono torme di giornalisti. È una «morte come tante», ma la notizia è che i parenti non vogliono che vengano rimossi i corpi, invocano le autorità: che vengano a vedere, che li aiutino a trovare i responsabili di quello scempio. Le immagini macabre fanno il giro del mondo. Chi siano state Padma e Lalli in vita e che cosa sia accaduto prima di quella tragica fine sembra avere meno importanza di ciò che la loro morte significa per quelli che rimangono. Come se la tragedia avesse colpito le due famiglie e il villaggio intero, più ancora delle due vittime. Le indagini, che assumono subito rilevanza nazionale, mettono a nudo la piaga di un sistema sociale atavico dominato dalla violenza e da un distorto senso dell'onore. E ogni volta che sembra emergere il profilo di un colpevole, subito la verità torna a farsi sfuggente. In una narrazione dal ritmo incalzante, la scrittrice indiana Sonia Faleiro si addentra con coraggio in un caso di cronaca scioccante, che ha messo a nudo la corruzione della società castale e la condizione insostenibile delle donne del suo paese. E ci lascia con un inquietante interrogativo: qual è il costo umano della vergogna?
22,00 20,90

La casa sul Nilo

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 288
È un tempo lungo quello che Denise Pardo racconta in questo romanzo. Un tempo affascinante, cosmopolita, tollerante, ricco di stimoli. Un tempo di amicizie e di comprensione. Al centro de "La casa sul Nilo", una famiglia di ebrei sefarditi arrivati al Cairo assieme alle vicissitudini dell'Europa dei primi trent'anni del Novecento. La narratrice racconta la sua infanzia in una sorta di Eldorado magico: i caffè del Cairo, le feste, gli stimoli, la civiltà della conversazione, i salotti. L'Egitto di quel tempo è un crocevia di storie e di suggestioni: un paese mondano e sorprendente dove le diverse religioni sono rispettate e si parlano tutte le lingue. E il Cairo di quel tempo, di quei primi anni Cinquanta, è narrato con una precisione e una nitidezza esemplari perché questo romanzo è soprattutto la storia dell'autrice. La sua famiglia composta dalla nonna, dal padre, dalla madre e da altre due sorelle non avrebbe mai immaginato di dover fuggire da quel mondo. Finché non sale al potere Nasser, cambiando in pochi anni le regole del gioco, e della convivenza civile. E tutto, dapprima impercettibilmente, e poi con sempre maggiore evidenza, diventa fosco e insidioso. Gli stranieri non sono ben visti, l'intolleranza religiosa si fa dogma. E gli stranieri, che stranieri non sarebbero, si sentono sempre più in pericolo. Fino a una partenza precipitosa per Roma e l'Italia, nel 1961. Un abbandono doloroso, straniante, figlio di un mondo cambiato senza una ragione. "La casa sul Nilo" è la storia di un tempo perduto, e di un tempo ritrovato a fatica. Ci mostra mondi dove tutto era scambio e curiosità, rispetto e attenzione. Ci dice, senza alcuna nostalgia, ma con l'intensità dei sentimenti e delle passioni, che non dobbiamo dimenticare che c'è stato un tempo diverso e più giusto. Dove ogni dettaglio era una ricchezza e ogni giorno una scoperta.
18,00 17,10

La nipote

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 336
Non c'è forse scrittore oggi, in Germania, che più di Bernhard Schlink abbia al centro della sua narrativa l'eterno conflitto tra i sogni della ragione e del cuore e le crudeli disillusioni che il tempo e la Storia approntano inesorabilmente. "La nipote" è un'opera che si svolge interamente attorno a questo conflitto... Nel maggio del 1964 a Berlino Est, al convegno promosso dalla Freie Deutsche Jugend, l'organizzazione giovanile del partito al comando dell'allora DDR, Birgit e Kaspar si incontrano per la prima volta. Birgit è incaricata dalla FDJ di accogliere gli ospiti provenienti da ogni parte della Germania, Kaspar è un giovane studioso di storia dell'Ovest. Si incontrano e si innamorano, in luminose giornate di primavera in cui tutto sembra possibile. In Alexanderplatz, i giovani delle due Germanie ballano e suonano insieme, superando ogni barriera e confine. Nella Berlino odierna, quella primavera del 1964 è ormai parte delle illusioni perdute. I suoi sogni di fratellanza chimere, l'amore dissolto nel potere distruttivo delle bugie e dei segreti della vita. Dopo la morte della donna con cui ha vissuto una vita intera senza avere figli, Kaspar scopre nel suo computer che, prima di lui, Birgit aveva avuto una relazione con un funzionario del Partito dalla quale era nata una bambina, affidata poi a un'amica. Kaspar è distrutto dal dolore, ma animato anche da una nuova speranza: fare ciò che Birgit non ha mai avuto il coraggio di fare, trovare la figlia perduta. Nel Meclemburgo, in uno degli insediamenti dei Völkischen, l'estrema destra tedesca che ha rispolverato il Drangnach Osten, la spinta verso est dei nazisti, in una casa in cui su una parete campeggia il ritratto di Rudolf Heß, Kaspar si imbatte in Svenja, una donna che negli occhi, nei capelli, persino nella voce, ricorda Birgit. Accanto a lei una ragazzina dai capelli rossi, dinoccolata, sui quindici anni. La nipote? Romanzo in cui la storia tedesca, dal dopoguerra agli anni successivi alla unificazione, appare come l'impossibile impresa di ritrovare una patria comune, La nipote è una di quella opere in cui il naufragio della Storia accompagna il naufragio degli individui, perché la forza della speranza e della ragione affiori di nuovo.
19,00 18,05

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