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Libri di Pino Aprile

Biografia e opere di Marco Ascione

Meglio soli. La secessione del Sud, stanco di essere colonia

Libro: Libro rilegato
editore: Piemme
anno edizione: 2024
pagine: 416
Un manifesto politico, un grido di ribellione, un'analisi spietata e spiegata bene delle condizioni di subalternità in cui versa il Sud Italia. Vivreste in un Paese in cui i malati sono costretti a spostarsi in continuazione per farsi curare? In un Paese in cui mancano gli asili nido, le mense per il tempo pieno nelle scuole, i treni, gli aeroporti e le strade? Restereste in un Paese in cui politici e media vi chiamano ladri di risorse pubbliche, mentre lo stesso Stato, attraverso i suoi enti delegati al controllo dei conti, certifica che siete voi i derubati di cifre mostruose ogni anno, a favore di quelli che vi chiamano ladri? Vi impegnereste per tutelare l'integrità di un Paese in cui le risorse inviate dall'Unione europea per ridurre le disuguaglianze interne fossero spese nelle aree più ricche, per far crescere il divario da quelle più povere? Pino Aprile, autore del provocatorio "Terroni", insieme a Luca Antonio Pepe, con un'attenta analisi dei numeri reali e dei trucchetti contabili e legislativi delle burocrazie italiane, riportano un campionario di discriminazioni di Stato a danno della «colonia interna» del sistema economico (e quindi politico) costruito più di 160 anni fa: il Sud Italia, da sempre, secondo gli autori, penalizzato, derubato e colpevolizzato. In tempi in cui si discute di autonomia differenziata e di ripartizione di potere regionale, questo saggio offre un punto di vista completamente rivoluzionario, ribaltando l'ottica attraverso cui è visto e percepito il Sud. "Meglio soli" è un manifesto politico, oltre che un atto di accusa fortissimo contro la retorica dominante.
19,90 18,91

Il male del Nord. Perché o si fa l'Italia da Sud o si muore

Libro
editore: Pienogiorno
anno edizione: 2020
La lente impietosa del coronavirus ha fotografato con brutale evidenza l’Italia com’è: non è un Paese, non c’è. Se ne può stupire solo chi in tutti questi anni, per interessi privatissimi ben più che per miopia, non ha voluto vedere. Ma le gigantesche falle che la pandemia e la crisi economica hanno reso palesi, frutto velenoso di mali remoti e recenti, ci hanno messo di fronte anche a un’antica, virulenta verità: ciò che si fa agli altri, si fa a se stessi. Ora, mentre vanno in scena grandi generosità e incalliti egoismi, siamo al punto di non ritorno. Se l’Italia non sarà in grado di ripartire da Sud, se si tenteranno di imporre nuovamente i fallimentari modelli del passato, allora si spezzerà definitivamente. Se non sarà finalmente equa e unita, allora non sarà proprio più niente.
16,90 16,06

A mari estremi

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2007
pagine: 153
"A mari estremi" racconta le avventure possibili nell'ultimo degli oceani non ancora rimpiccioliti dal coraggio degli uomini: quello in cui la fantasia moltiplica le navigazioni dei diportisti della domenica. È la conferma che il sapore dell'impresa e il piacere del mare non sono proporzionali alla dimensione della cosa fatta, ma della passione con cui la si fa. Solo questo non ha ancora limite, quando ogni impresa marinara è stata compiuta: si veleggia in solitaria su barche minime fra Capo Horn e Capo Buona Speranza, fra le onde e i venti più spaventosi del pianeta, che hanno terrorizzato per secoli i naviganti. E persino si può, nel mare estremo del desiderio e dell'immaginazione, fare vela all'ormeggio. Infatti, il 99 per cento dei possessori di una barca... Teorizzatore primo e gran praticante del "velismo da tavolo" (non vede la sua barca da oltre tre anni), Pino Aprile nutre il suo interesse per la navigazione anche con l'amicizia e la frequentazione di alcuni grandi velisti, da Cino Ricci a Pasquale De Gregorio, da Vincenzo Onorato al compianto Simone Bianchetti. Ma qui narra, a sorpresa, come imparò cose insospettate del mare da un maestro di appena due anni e mezzo.
14,00 13,30

Il grande libro del Regno delle Due Sicilie

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2017
pagine: XVI-180
" Perché questo libro? Si tace quello di cui ci si vergogna; si tace la colpa o la si sminuisce con una diversa narrazione delle cose. Ma qualsiasi rapporto costruito sul non detto o detto male, nasce malato e cresce storto, perché 'le parole non dette escono in nevrosi', diceva Josif Brodskij, il più giovane premio Nobel per la letteratura. E il malessere del nostro paese è la dimenticanza o diffamazione di una parte importante della nostra storia: quella del Regno delle Due Sicilie, ancora rappresentato come una terra oppressa, povera e arretrata, che non aspettava altro che la 'liberazione' per poter decollare, nonostante non fosse occupata da nessuno; e nonostante avesse una dinastia ormai napoletana da 127 anni e fosse uno Stato unito in quei confini, pur al variare delle dominazioni (sveva, angioina, aragonese, francese) da più di sette secoli." (dall'Introduzione di Pino Aprile). Con un contributo di Riccardo Muti.
15,00 14,25

Messina la capitale dimenticata

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2018
pagine: 339
Questo lavoro racconta un'epopea perduta dove Messina si distinse per laboriosità e impiantistica industriale, mai più trovata dopo l'unità italiana. In un crescendo di conquiste tecnologiche, politiche, e sociali, Messina diventerà il centro urbano dove ogni iniziativa si trasformava in guadagno. Attraverso il suo Porto Franco coagulava il lavoro e l'ingegno dell'imprenditoria siciliana e calabrese, trasformandosi in collettore d'iniziative per veicolare quei prodotti attraverso la via del mare in tutto il mondo. Una fitta rete di documenti permettono di descrivere i traffici commerciali delle materie prime: zolfo (il petrolio dell'epoca), le miniere di carbone, il commercio della seta e dell'oppio cinese, la cantieristica (fornendo veloci imbarcazioni ai marines americani), o ai traffici dell'avorio in centro Africa. Per non parlare dell'industria degli agrumi, i cui profitti riuscivano a coprire il disavanzo pubblico di tutto il regno delle due Sicilie. Le innovazioni tecnologiche producevano: stabilimenti meccanici, siderurgici, di designer per arredamenti, di scuole di progettazione per costruire macchine utensili. Trovando nel campo dell'innovazione tecnologica, tutta una serie d'invenzioni ancora oggi adottate dall'industria moderna: come il nastro trasportatore, la catena di trasmissione, i sollevatori meccanici, compressori chirurgici, additivi chimici, osservazioni scientifiche ed opere pubbliche. All'interno di questo stesso volume sarà possibile trovare novità sul risorgimento, la guerra civile siciliana (controrivoluzione) nella crisi del 1848, quando a bombardare Messina furono i liberali siciliani. Nonché sulla politica internazionale della corona di Napoli, che dietro le quinte tramava contro l'Inghilterra, spingendosi in azioni e ritorsioni in Polinesia, nell'America Latina, così pure nella crisi di Tangeri. La contaminazione del bello, e dell'innovazione tecnologia, trovava nella città di Messina un fermento mai più raggiunto. Prefazione di Pino Aprile.
20,00 19,00

Storiografia del brigantaggio postunitario

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2018
pagine: 319
"Il libro è particolarmente utile in questi anni di grande ripresa degli studi sui tanti lati oscuri di un Risorgimento che la storia ufficiale, preoccupata più di forgiare patrioti che di raccontare le cose come sono davvero andate, ha ridotto a una narrazione ingessata e in qualche caso favolistica. Al punto che, per le cattedre di lorsignori (salvo ottime e, per fortuna, sempre più convinte e numerose eccezioni), il compito dello storico più che cercare e riferire, sarebbe quello di custode della versione 'più utile' e 'revisionismo', invece di essere la missione di chi cerca e rivede alla luce di nuove conoscenze, è diventato un insulto. Un uso dichiaratamente politico della storia, rivendicato dai fondatori della nostra storiografia, 'i sabaudisti', dal 1830 fino agli attuali loro epigoni. Accade così che per saperne di più e meglio, specie su alcuni aspetti quali la repressione, l'entità dei saccheggi e delle stragi 'unitarie', si debba far ricorso più proficuamente a studiosi e autori che non devono temere per le loro carriere e cattedre. Come Rocco Biondi." (Dalla prefazione di Pino Aprile)
20,00 19,00

Separiamoci. Il Sud può fare da sé

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2019
pagine: 203
Da decenni in Italia qualsiasi scelta viene presa in base all'interesse di una sola parte del Paese. Nel Mezzogiorno prima sono sparite le banche, poi le grandi aziende, quindi si è tagliato su strutture sanitarie, autobus, treni e sono diventate a rischio scuole e università. Si è arrivati a raccogliere tasse al Sud per investirle al Nord. In compenso abbiamo i veleni degli scarichi industriali. Per quanto tempo saremo disposti a sopportare? Quanti figli dovremo accompagnare in ospedale o alla stazione prima di reagire? O l'Italia cambia registro e guarda a se stessa come a un solo meraviglioso giardino da coltivare con la medesima cura, oppure separiamoci, consensualmente. Certo, far nascere un nuovo Stato richiede una straordinaria forza di volontà, spregiudicatezza, capacità di osare. Ma forse è proprio questo che serve: credere in se stessi, tornare a sognare. Prefazione di Pino Aprile.
15,00 14,25

La questione meridionale. Nata nel 1861 per risolvere quella settentrionale, e tuttora aperta. Enciclopedia storica del Sud della penisola italica

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2019
pagine: 183
La dizione "questione meridionale" fu utilizzata per la prima volta nel 1873 dal deputato radicale lombardo Antonio Billia, che così etichettava la situazione economica del Mezzogiorno, secondo lui disastrosa se confrontata con quella di altre regioni dell'Italia unita, e viene adoperata ancora oggi nel linguaggio comune. Questo volume rilegge la "questione meridionale" come storia del meridionalismo e del neomeridionalismo (con una premessa sul periodo prima dell'unità, poi del primo parlamento unitario) attraverso i grandi pensatori che l'hanno qualificato e le vicende storiche che l'hanno accompagnato: la Prima guerra mondiale, il fascismo, la Seconda guerra mondiale, per sfociare nel neomeridionalismo con Nicola Zitara, i relativi movimenti, il neomeridionalismo 2.0 di Terroni e il Neomeridionalismo 3.0, cioè il futuro. Introduzione di Pino Aprile.
16,00 15,20

La scuola distrutta. Trent'anni di svalutazione sistematica dell'educazione pubblica e del Paese

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 640
Dalla “carta dei servizi” dell’industriale Lombardi (ministro nel 1995), con lo studente-cliente e le lettere anonime per valutare gli insegnanti, tutto è diventato “normale”. Normale, con Berlinguer, pareggiare lacune in matematica con “crediti” in educazione motoria, la Gelmini che s’inventa un “tunnel dei neutrini” dall’Aquila alla Svizzera e la Fedeli, diplomata con un titolo triennale. Legittimo valutare gli studenti con quiz che trasformano la battaglia di Azio nella “battaglia di Anzio” o che i genitori aggrediscano gli insegnanti senza venir denunciati. Che il Ministero neghi i dati sul burn out e contra legem non faccia prevenzione, mentre faccia valutare i docenti da presidi mai formati o valutati e vieti gli scioperi più che nelle unità coronariche. Giacché per l’istruzione investono meno di noi solo Slovacchia, Romania e Bulgaria, con l’80% degli istituti fuori-norma sulla sicurezza e l’obbligo più basso d’Europa, si punta sul liceo scientifico a quattro anni e senza il latino. Un terzo degli insegnanti di sostegno non è specializzato. Il codice deontologico dell’istruzione pubblica è stato scritto da un cardinale. S’impedisce solo ai sindacati di base il diritto di assemblea durante le elezioni per la rappresentatività e s’impone a tutti i pensionati l’iscrizione ai sindacati di partito. Una riforma chiamata “Buona Scuola” demansiona abilitati per latino e greco a far supplenze nelle primarie, e destina un professore di matematica dove ne serve uno di lettere. I docenti sono relegati nel pubblico impiego ove gli “aumenti” contrattuali non possono superare l’inflazione “programmata”, retribuiti al livello più basso della UE e la metà dei coreani. Così è stata distrutta la scuola. Introduzione di Pino Aprile.
30,00 28,50

Perdonate, signore, questa è la mia patria! (Perché siamo come siamo)

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2020
"Quando ho scritto questo libro gli amici, incuriositi, mi chiedevano di cosa trattasse e mi è sempre riuscito difficile rispondere brevemente, perché non è un lavoro ‘lineare’; procede a zig-zag tra Storia negata, violenza taciuta ed esplorazione psicologica, intrapresa per comprendere le ragioni che portano i singoli individui, riuniti in popoli e nazioni, a compiere le loro azioni. Non è quindi un libro di Storia, anche se la storia c’è, né un testo sulla violenza, anche se la violenza c’è, né di pedagogia, e anche quella c’è. È piuttosto una ricerca delle ragioni psicologiche ed educative per cui un singolo o un popolo diventa violento o non lo diventa, così che la sua storia evolve in un modo piuttosto che un altro. Trattandosi di un lavoro ispirato dalle vicende che videro il Regno Borbonico scomparire dalla cartina geopolitica per diventare un generico Sud Italia diviso in regioni, noterete che sono emotivamente ‘di parte’, essendo quel regno la mia ritrovata Patria originaria, ma questo non mi ha impedito di riportare i fatti in modo obiettivo, così come li ho trovati, anzi… come il mio paziente me li ha raccontati". "Stea fa una psicanalisi dell’Unità d’Italia, con visioni e strumenti mai adoperati. Questo induce a dover guardare le cose senza veli, con durezza, a non potersi salvare nel compromesso della ragion di Stato, o storica… Il risultato fu la nascita di una colonia e di una popolazione che ha sentimenti, opinioni (specie di sé) e un agire in tono minore, e a quella minorità vengono abbassati i diritti, l’attenzione del Paese, persino la stima (e l’autostima, ovvio), il rispetto, in una sorta di cittadinanza amputata." (Dalla prefazione di Pino Aprile)
22,00 20,90

La mala vita di Nicola Morra

Libro: Libro in brossura
editore: Magenes
anno edizione: 2020
Nicola Morra, bandito solitario pugliese, alla macchia per un indesiderato duello che lo vide vincitore. Eroe romantico dell’Ottocento, Zorro mediterraneo, cavaliere irriverente, sbruffone e poeta, beffardo derisore di potenti e pietoso elemosiniere dei poveri, mai violento, avventuroso e burlone, amante infedele, giustiziere a cavallo e ladro di purosangue. Incarcerato per mezzo secolo, nelle galere incaricato dai capi liberali e carbonari, Luigi Settembrini e Silvio Spaventa, di unirsi alla camorra per farsi garante del loro patto scellerato contro il re Borbone, in nome dell’unità d’Italia. Poi, deluso dalla calata degli invasori sabaudi, diventa amico degli insorti rifugiati nei boschi, comandati dal generale dei briganti Carmine Donatelli Crocco, con il quale condivide gli ultimi anni di vita nel bagno penale di Santo Stefano. Infine condannato con lombrosiana sentenza per via del suo ghigno ‘meridionale’. Le gesta del celebre bandito di Cerignola, vissuto nell’Ottocento, riempivano le fantasie dei pugliesi che le avrebbero cantate per il secolo a venire nelle canzoni popolari e nei dipinti naif. Il mito comune è quello del fuorilegge suo malgrado, Robin Hood o Jesse James, del bandito gentiluomo che toglie ai ricchi per dare ai poveri, vittima della perfidia del potere. La bontà dell’eroe si dava per scontata e le sue azioni erano giustificate in quanto dettate dalla necessità della giusta punizione del malvagio o dell’osservanza di un codice d’onore dal quale non poteva prescindere. Prefazione di Pino Aprile.
15,00 14,25

Siamo meridionali

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 272
Uno studio del sociologo veneziano Cristante dimostra che nei mass media italiani prevale da tempo la narrazione di un Sud criminale e corrotto. Nonostante i dati ufficiali sui tassi di criminalità e corruzione in Italia vedano il Sud tutt’altro che primeggiare. La scuola positiva di Lombroso, nella seconda metà dell’Ottocento, considerava i meridionali addirittura biologicamente delinquenti. Lo storico britannico Duggan evidenzia che questa deriva razzista verso il Sud deflagrò all’Unità bollando i meridionali come innatamente barbari e inferiori. I pregiudizi sui meridionali, diversificatamente ancora diffusi e reiterati dai mass media, sono, in realtà, proprio ciò che impedisce la risoluzione della Questione Meridionale. La narrazione di un Sud irredimibile, infatti, induce a ritenere inutile l’impiego di fondi per risollevarne le sorti. Consentendo per contro un illegale e ininterrotto scippo di denaro al Sud, con persino la proposta di legalizzarlo e incrementarlo tramite l’autonomia differenziata. Il Nord che ha nel (sempre più povero) Sud il vitale mercato di smercio dei suoi prodotti, vede così regredire la propria economia (nell’illusione di salvarla con nuovi scippi). In danno all’intero Paese, dalla “salute” precaria e tra le più compromesse d’Occidente: sia per tale ragione che per altre, incluso il suo strutturato sistema di corruzione che, unitamente a ulteriori fenomenologie (come le mafie, la loro trattativa con lo Stato, la politica fatta a “casta”, talune esiziali mentalità ecc.), affondano le loro radici in un unico peccato originale: ovvero, la maniera deviata in cui l’Unità venne portata a compimento. Prefazione di Pino Aprile.
18,90 17,96

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