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Compagnia Editoriale Aliberti

Tutti i libri editi da Compagnia Editoriale Aliberti

Casa d'altri e altri racconti

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 192
«"Casa d’altri" è tristezza senza inizio e senza fine, cosmica, travalica i protagonisti gli accadimenti e lo sfondo. Io l’ho percepita. Il paese della mia infanzia la conteneva e, in qualche strano modo, la venerava. "Casa d’altri" è la tragicità del vivere, il baratro della solitudine non illuminata dallo Spirito, la caducità della carne, il dolore che opprime, la sofferenza che annichilisce», scrive Giovanni Lindo Ferretti nella prefazione. «Sette case addossate e nient’altro» dell’appennino emiliano. «Ecco tutta Montelice. Tutta quanta: e nessuno lo sa». Doctor Ironicus (così lo chiamavano da giovane), prete stanco e disilluso, pensa di sapere tutto di quella montagna, di quelle umili anime di provincia. «Vivono», dice al nuovo curato di Braino, diciotto o vent’anni appena, chissà. «E poi muoiono». Finché non conosce Zelinda, una vecchia lavandaia mai vista prima, forse di un paese vicino e che, a quel prete, ha qualcosa da dire, anzi, da chiedere. Ma non subito. Lo farà alla fine di una lunga conversazione, muta, fatta di abili evasioni e sguardi non soliti a comunicare. Come chi sa come tenersi tutto dentro, senza nulla chiedere, a Dio, alla vita, al resto del mondo. E sentendosi, quindi, sempre in casa d’altri.
15,90 15,11

Io sono colpevole. Gaza: il silenzio ci rende complici

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 192
Un libro per capire il genocidio dei palestinesi. «A oltre settecento giorni dall’inizio dell’assalto genocida che Israele ha lanciato contro Gaza nell’autunno del 2023, dopo quel giorno devastante che fu il 7 ottobre per Israele, per chi lo ama e pure chi lo critica, leggere le prime impressioni macchianti la coscienza come “sangue che gronda”, leggere di quando i morti erano “poche” migliaia, o anche i bambini uccisi erano “solo” diecimila, fa quasi venire nostalgia del tempo che fu. La distanza tra i primi mesi dell’assalto distruttivo di Gaza e oggi è la misura dell’indifferenza di troppi al dolore altrui, della nostra consolidata predisposizione al tollerare il male quando non ci tocca, della nostra miseria umana che alla fine ci schiaccia con questa sentenza: non abbiamo imparato niente o quasi dell’orrore che fu». (dalla Prefazione di Francesca Albanese). «Io sono colpevole è un atto necessario. Il titolo stesso è una denuncia che Vauro pronuncia contro sé stesso per non avere fatto e non avere saputo fare abbastanza perché il genocidio fosse impedito. Questa autodenuncia, scaturita da una profonda consapevolezza, ci interroga, ci chiama a chiederci: “Noi cosa abbiamo fatto? E cosa non abbiamo fatto?” Personalmente faccio eco a Vauro: “Anche io sono colpevole!”». (dalla Postfazione di Moni Ovadia)
17,90 17,01

Aldro. Storia di un orrore perbene

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 144
«Il telefono squilla, ancora e poi ancora. Nessuno ci fa caso, è un rumore bianco che non disturba la sequenza di gesti precisi e organizzati degli uomini scesi dalle volanti. Alcuni fanno le scale per controllare che nessuno abbia visto. Altri parlano a bassa voce, veloci, nervosi. C’è un ragazzo in terra, morto, ci sono cose da fare». È l’alba di una domenica qualunque, ma per Federico Aldrovandi, diciott’anni appena, uno studente di Ferrara, «ricci scuri come la notte», sarà l’ultima. Era il 25 settembre 2005. Sono passati vent’anni. In un’ora sospesa tra la vita e la morte, si intrecciano le voci di chi lo ha visto, cercato, amato, e di chi lo ha picchiato, ignorato, ucciso. In un racconto corale che attraversa le strade silenziose della città e i pensieri più intimi di chi ha incrociato il suo destino, c’è chi ha sentito le sue urla e ha guardato dalla finestra, chi ha risposto a una chiamata e ha indossato una divisa. Chi ha aspettato un figlio che non è tornato. E poi c’è lui, Federico, che cammina da solo verso casa, inconsapevole che il suo tempo scivoli via, veloce come il suo respiro. Un romanzo, forte e asciutto, scritto con l’aiuto della famiglia Aldrovandi. Per non dimenticare. Per amore della verità.
14,90 14,16

Zelig Republic. Storia del cabaret più famoso d'Italia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 256
Nel 1986 apre a Milano il più famoso locale della comicità italiana di fine Novecento, lo Zelig. Tra gli ideatori la coppia umoristica Gino & Michele e il ristoratore Giancarlo Bozzo, che grazie ai buoni uffici del giovane Filippo Penati – futuro sindaco di Sesto San Giovanni e Presidente della Provincia di Milano – rilevano il Circolo di Unità Proletaria, in viale Monza 140, con lo scopo di rivitalizzarne le attività ricreative. Quel nome, ispirato all’omonimo film di Woody Allen, e il marchio omonimo segneranno la comicità italiana per anni. Da Smemoranda in poi le tante società collegate al gruppo iniziale dei fondatori trasformarono il mondo economico che ruotava intorno a Zelig, compresa la famiglia Moratti, in una holding di tutto rispetto, che sfiorò persino la quotazione in Borsa, mentre il marchio Zelig, venduto alle emittenti guidate dalla famiglia Berlusconi, oggi sopravvive in trasmissioni revival. Ultimo baluardo di questa lunga avventura comica rimane il locale omonimo diretto da Giancarlo Bozzo. Da qui sono passati, fra gli altri, Antonio Albanese, Paolo Rossi, Claudio Bisio e Silvio Orlando, Elio e le Storie Tese e Checco Zalone, Giobbe Covatta e Gene Gnocchi, la Gialappa’s Band e Gabriele Salvatores, Ficarra & Picone e Aldo, Giovanni & Giacomo. Giangilberto Monti e Vito Vita raccontano i tanti retroscena della parabola tragicomica di Zelig, ma anche le “discese ardite e le risalite” della città dello spettacolo. A leggerlo sembra una favola, solo che è tutto vero. Prefazione di Giobbe Covatta.
18,90 17,96

Mistero rosso

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 304
Sulle dolci colline modenesi, alla vigilia di un importante evento per celebrare le mitiche rosse della Ferrari, avviene una misteriosa aggressione, forse un tentativo di furto. Siamo a Maranello, nella storica sede del Cavallino, dove scompaiono alcuni pezzi della leggendaria Ferrari 312 T4, quella dell’indimenticabile Gilles Villeneuve. Riuscirà il maresciallo Carlo Esposito – alle prese con la sua prima indagine importante, e con l’aiuto della psicoterapeuta Lia Ferrari, grande appassionata di criminologia – a risolvere il caso? Un noir in salsa padana fatto di intrighi, sopraffazioni, tradimenti, spionaggio industriale, mercato della prostituzione e molto altro.
17,90 17,01

L'enigma di Garlasco. Anatomia di un delitto

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il sole picchia forte su Garlasco la mattina del 13 agosto 2007. Nel piccolo centro della provincia pavese, in una giornata come tante, dietro le persiane abbassate di una villetta in via Giovanni Pascoli 8, una ragazza sta per morire. Il suo nome è Chiara Poggi e ha ventisei anni. Laureata in Economia e commercio, impiegata in una società con sede a Milano, Chiara è una giovane donna che trascorre una quotidianità, almeno all’apparenza, priva di ombre o fantasmi: una vita ordinaria, una famiglia presente, una relazione stabile e serena da sei anni. Chiara, per tutti, rappresenta la classica ragazza della porta accanto. Una bellezza acqua e sapone, lontana dagli eccessi, tanto nella forma quanto, sembrerebbe, nella sostanza. Quando Chiara sarà trovata senza vita, la normalità di quella casa, di quella routine, viene spazzata via da una violenza improvvisa e inspiegabile. È evidente fin da subito: non si è trattato di un incidente, Chiara è stata assassinata. Le indagini si aprono, quindi, su uno dei casi giudiziari più discussi e divisivi della cronaca nera italiana degli ultimi decenni. L’indiziato numero uno è Alberto Stasi, fidanzato della vittima, condannato definitivamente nel 2015 per omicidio volontario a sedici anni di carcere. Ma nel 2025 la Procura di Pavia riapre il caso, c’è un nuovo indagato: Andrea Sempio, amico del fratello minore della vittima. A distanza di quasi vent’anni mancano ancora l’arma del delitto e i testimoni in grado di confermare quanto accaduto. E, soprattutto, manca un movente chiaro e definito. Ancora oggi, quindi, sembra che solo il silenzio di via Pascoli custodisca la verità. E, dopo tutto questo tempo, continuiamo a porci la stessa domanda: chi ha ucciso Chiara Poggi?
16,90 16,06

Leone XIV. Vita di Papa Bob, il missionario che lo Spirito Santo ha spedito a Roma

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il viaggio umano e spirituale di Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, dagli Stati Uniti al Vaticano, passando per il Perù, nel ritratto di Giorgio Dell’Arti, uno dei più grandi biografi e narratori italiani. L’opera, ricca di dettagli inediti, racconta lo straordinario percorso umano e spirituale che lo ha condotto fino al soglio pontificio. Ritenuto «il meno americano dei cardinali americani», riservato e prudente, nominato cardinale e prefetto al dicastero dei vescovi da papa Bergoglio, nel discorso ai fedeli in Piazza San Pietro, ha citato e ringraziato Francesco e ha ripetuto per ben cinque volte la parola «pace». Papa Prevost è il primo pontefice agostiniano e statunitense della storia, per il dialogo e il sociale, per i ponti fra i popoli che, con il nome di Leone XIV, si prepara a proseguire il cammino del papa sociale della Rerum Novarum. L’autore, coniugando rigore storico a una narrazione avvincente, porterà il lettore nei momenti chiave della vita del Papa, dalle strade di Chicago alle missioni in Perù, fino all’elezione al soglio pontificio. Arricchito da aneddoti personali, testimonianze, e una narrazione fluida, questo libro permetterà di comprendere la sua visione e di prevedere il suo impatto sulla Chiesa.
14,90 14,16

Strumpalate. Tutte (o quasi) le ca**ate del presidente degli Stati Uniti d'America

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 160
Dimostrando di non avere studiato a Oxford, Mr. President Donald Trump ha sintetizzato con «Tutti ci chiamano per baciarmi il culo» la condizione comatosa delle relazioni economiche fra Stati Uniti d’America e il resto del globo. Ma non è stata la prima e certamente non sarà l’ultima smargiassata dell’uomo che guiderà per quattro anni la più importante potenza industriale del pianeta. È sufficiente rovistare negli archivi dei media per rendersi conto che Trump, ben prima di diventare il protagonista della scena politica internazionale, ha da sempre inanellato una serie di frasi sincere che si sono contraddistinte per sessismo, razzismo, volgarità, letture economicistiche da bar e facilonerie geo-politiche da tassista medio. Una cospicua e ininterrotta sequela di dichiarazioni sparse la cui somma è tale da superare di slancio l’inevitabile sostantivo-etichetta di “cazzate” per risultare una nuova categoria: le strumpalate. Le Strumpalate raccoglie le parole pronunciate senza filtri da Trump, nella sua incredibile parabola che l’ha visto in trent’anni partire palazzinaro newyorkese e arrivare, ben pettinato, a essere l’inquilino della White House; a rileggerle tutte d’un fiato sorge il dubbio che Mr. President voglia passare alla storia come uno stand-up comedian dedito alla auto-satira.
12,90 12,26

La destra e le donne. Da Mussolini a Giorgia Meloni

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 240
«Il patriarcato non esiste; il femminicidio è solo un omicidio; povero maschio bianco disorientato; la violenza è riconducibile alle culture dei migranti; essere madre è la piena realizzazione delle donne, complementari all’uomo; le femministe sono brutte e pericolose e il “gender” ci ucciderà tutti». Da dove arrivano certe sparate degli attuali ministri, quale cultura vive dietro certe affermazioni, convinzioni e “tradizioni”? La destra come vede le donne? A queste domande la giornalista e scrittrice Sara Lucaroni prova a rispondere partendo dal Ventennio fascista e da chi lo modellò, Benito Mussolini. Uno che da certe fi gure femminili ha preso idee, soldi e coraggio, ma per il quale «la donna deve obbedire, badare alla casa, mettere al mondo fi gli e portare le corna». Se è vero che «il personale è politico», ci interessano i segreti delle sue avventure sessuali e soprattutto il fascismo come “virilismo” al potere, perché esaltò bene certi tratti della cultura misogina dell’epoca. Nel Paese che si trasforma senza mai cambiare davvero, specie nella mentalità, è poi arrivato un altro Ventennio, quello berlusconiano, in cui il rapporto tra sesso e potere ha avuto un’altra declinazione e nuovi sviluppi: un altro “uomo del destino” si è affacciato alle cronache per scandali sessuali, polemiche, colpi di scena, e per la sua personale idea di emancipazione femminile. E oggi? "La destra e le donne" è un viaggio serio e ironico, antico e attualissimo, dentro nuovi vizi e ataviche convinzioni, quando per la prima volta nella storia nazionale a guidare il Paese è una donna, Giorgia Meloni. Guarda caso di (estrema) destra.
18,50 17,58

Alto tradimento. Come gli Agnelli Elkann se ne sono andati dall'Italia e chi li ha aiutati

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 368
Lo snobismo torinese, la diffidenza per Roma e i politici, l’ottima predisposizione a incamerare soldi pubblici con qualunque governo. La vocazione internazionale del gruppo Fiat, dall’Argentina alla Russia al Brasile, sempre sotto il cappello di regimi dittatoriali (non ultima la Libia del dittatore Gheddafi). Il declino del settore auto e il passaggio alla finanza con Romiti, fino al famoso “maxi-dividendo”. I guai con il fisco dell’Avvocato, i rapporti privilegiati con politici, sindacalisti, banchieri, magistrati, giornalisti, spesso trattati alla stregua di (volonterosi) cortigiani. La “fuga” da Torino degli Agnelli comincia nel 2005, quando vengono venduti al pubblico trecentomila metri quadrati dell’area di Mirafiori. Ma come si è arrivati a questo punto? Ripercorrendo la storia della Fiat, la più importante azienda italiana del Novecento, il giornalista Francesco Bonazzi racconta e analizza il processo, storico ed economico, che ha portato al semiabbandono degli stabilimenti, avvenuto quasi sotto silenzio. Sono più di vent’anni, ormai, che con Romiti, Marchionne e infine Tavares, la Fiat – sempre più protetta e aiutata in Italia –, è una sorta di entità senza patria, e non solo perché Gianni Agnelli ha accumulato un tesoro nei paradisi fi scali di mezzo mondo (la vicenda della sua eredità estera si trascina da quindici anni con la figlia Margherita, in causa coi figli Elkann). Oggi Stellantis ha delocalizzato in Serbia, Polonia, Marocco, Algeria, Turchia, Spagna, Portogallo, dove il lavoro costa meno, con il benestare di politica, informazione, giustizia e altri pezzi dello Stato. Solo i sindacati di base e Fiom-Cgil avevano capito che dell’auto, in Italia, sarebbe rimasto solo il cadavere.
19,90 18,91

«Non temete la morte». Dialoghi con papa Francesco. Le guerre nel mondo, la Chiesa del futuro, l’appello per il clima e la grandezza di Pelé

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 144
Dalla viva voce del Papa, i temi della guerra in Medio Oriente, il conflitto in Ucraina, con l’appello a deporre le armi. Il bilancio del Sinodo, il ruolo della Chiesa e delle donne e la necessità di rinnovamento. Non mancano i riferimenti ai grandi del calcio ‒ quali Maradona, Pelé e Messi ‒ e agli amori giovanili. In primo piano nelle interviste a Papa Francesco ci sono anche la questione dei flussi migratori, il ruolo fondamentale dell’Europa nell’aiutare i Paesi di primo approdo dei migranti, l’emergenza climatica con l’appello del Pontefice per fermare il climate change. Nelle interviste, però, c’è spazio anche per la sfera privata del Papa: il momento più difficile del pontificato, il suo stato di salute, la vita da ragazzo, la fidanzata prima di prendere i voti, la nostalgia del mare e, infine, il calciatore preferito. Papa Francesco, in queste pagine, ridona speranza, attenua le paure collettive, riscalda le coscienze, indica strade alternative a quelle che portano dritte all’odio, ai lutti, alla disumanità. Nel suo pontificato, con spiritualità profonda e simpatia contagiante, con la delicatezza e la schiettezza viva di un “prete di campagna” – che non solo conosce tutti i suoi parrocchiani ma anche il nome dei loro cani –, ci ha fatto riflettere e sorridere, ci ha spiazzato e rasserenato. E, anche ora che è tornato alla Casa del Padre, siamo certi che non mancherà di farlo ancora.
12,90 12,26

Buon compleanno duce. Anno 50 Era fascista

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 176
1972. Anno Cinquanta dell’Era fascista: fervono i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della Marcia su Roma. Mancano un paio di mesi all’ottantanovesimo compleanno di Benito Mussolini che ha lasciato il governo a Marcello Petacci. La Seconda guerra mondiale si è conclusa il 20 aprile 1945 – giorno del compleanno di Hitler – con due bombe atomiche sganciate su Leningrado e Boston e con il trionfo dei nazifascisti. In un’Europa nazificata, l’Inghilterra è l’ultimo baluardo di democrazia e i Romanov sono tornati a Mosca. L’Italia è una potenza politica ed economica per le risorse energetiche delle colonie africane e balcaniche e conserva l’alleanza con la Germania, guidata ancora dall’anziano Führer. A Reggio Emilia, dove le grandi fabbriche Reggiane (di proprietà tedesca Heinkel) informano a loro misura e desiderio la popolazione, si sviluppa la storia di quattro ragazzi all’ultimo anno del Liceo Classico Alessandro Pavolini: Andrea, Bruno, Vince, Patrizia e Stefania, figli dell’alta borghesia cittadina, destinati a un futuro luminoso, fino a quando un incidente in montagna scombinerà le loro vite. «Niente Liberazione, niente Resistenza, solo una servitù sociale protratta per mezzo secolo, incarnata dal corpo di un duce ormai in disarmo ma sempre incombente, sempre temuto più che ammirato», scrive Francesco Filippi nella prefazione. «Massimo Storchi narra una vita che non si snoda “con” il fascismo, ma “nonostante” il fascismo, entrando con bravura in una delle questioni più difficili da spiegare per gli storici, vale a dire la sua quotidianità».
17,90 17,01

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