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Libri di Giorgio Vallortigara

Biografia e opere di Giorgio Vallortigara

Desiderare

Libro
editore: Marsilio
pagine: 240
17,00 16,15

A spasso con il cane Luna

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 219
Scritti nelle domeniche oziose, «solo con la voglia di raccontare storie avvincenti», i brevi testi qui radunati offrono un saggio dell’onnivora curiosità che è la molla vitale di ogni scienziato, anche di chi, come Vallortigara, «per mestiere passa il tempo a studiare il linguaggio delle lucciole e il tabù dell’incesto nelle falene». Intrecciando etologia, neuroscienze e amore per la letteratura, e sempre forzando i confini tra discipline diverse, Vallortigara delinea in queste pagine un itinerario affascinante: ci conduce per esempio a Capri, sulle tracce dell’etologo estone Jakob von Uexküll; oppure alla scoperta delle prodezze cognitive di Physarum polycephalum, un organismo unicellulare capace di estendere le sue propaggini protoplasmatiche in una rete che compete in efficienza con quella delle ferrovie di Tokyo; o, ancora, alla ricerca della ragione per cui l’uso alternato della narice destra e sinistra in un cane può illuminare il differente funzionamento dei due emisferi cerebrali, e spiegare perché una parte dell’umanità è mancina. Smascherando i più diffusi pregiudizi sul mondo animale, Vallortigara elargisce rivelazioni sorprendenti – sull’empatia delle formiche e l’altruismo dei pappagalli, sugli esiti dei processi di selezione genetica delle galline, sul luogo misterioso del cervello dove è custodita la memoria, sull’origine biologica delle credenze umane in entità sovrannaturali. E ci ricorda che gli animali, oltre che amici meravigliosi, sono anzitutto «una fonte inesauribile di interrogativi».
14,00 13,30

Il pulcino di Kant

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 162
«Quando si ragiona sui temi dell’origine della conoscenza è difficile liberarsi dell’argomento, in apparenza decisivo, a favore dell’empirismo, secondo cui sarebbe impossibile, anche nelle condizioni meglio controllate, essere certi che un organismo sia stato privato di ogni genere di esperienza. Verissimo. Ma il punto non è dimostrare che un qualche barlume di conoscenza è presente in assenza di qualsivoglia esperienza, bensì dimostrare che una certa specifica esperienza è necessaria perché quel barlume di conoscenza si riveli». Le ricerche di Giorgio Vallortigara, uno degli scienziati italiani più noti a livello internazionale per le sue indagini sui meccanismi neurali della cognizione animale, stanno ridisegnando il confine tra la biologia e il mondo astratto delle speculazioni metafisiche. Ne è un esempio questo saggio affascinante sull’imprinting e l’origine della conoscenza che vede protagonisti i pulcini, oggetto di studi sperimentali condotti per quasi trent’anni in parallelo con quelli sui neonati umani. Tali studi ci mostrano come, prima di qualsiasi esperienza specifica di apprendimento, un pulcino conosca le proprietà meccaniche degli oggetti e sappia che essi non solo occupano un determinato spazio con specifiche proprietà euclidee ma possono essere dotati di certe numerosità, che è in grado di stimare eseguendo in maniera non verbale e non simbolica le quattro operazioni dell’aritmetica. Così, fin dalla schiusa, il pulcino sa ravvisare gli indizi della presenza nel mondo di creature animate, quali un volto o la semovenza, presupposto per la costruzione di un cervello sociale. Alla luce di queste scoperte, la contrapposizione tra eredità e ambiente, natura e cultura appare irrimediabilmente datata. La mente, argomenta Vallortigara, non è una tabula rasa. L’apprendimento dall’esperienza è possibile solo se il sistema nervoso possiede in partenza una struttura atta a favorirlo. Le ricerche sui pulcini corroborano dunque la tesi delle conoscenze innate sintetizzata da Lorenz nell’espressione «l’a priori kantiano è un a posteriori filogenetico». Una sapienza di cui non siamo depositari esclusivi: condividiamo schemi di comportamento, predisposizioni, emozioni, organizzazioni neurali con creature da cui ci dividono trecento milioni di anni di evoluzione. Come i piccoli dell’uomo, anche i «pulcini di Kant» cercano la mamma. Divertono, commuovono e fanno pensare.
20,00 19,00

Pensieri della mosca con la testa storta

Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2021
pagine: 221
Secondo molti studiosi la coscienza sarebbe legata alla quantità e alla complessità degli elementi del sistema nervoso. Sulla scorta di nuovi dati emersi dagli studi sulle capacità cognitive degli organismi dotati di cervelli miniaturizzati, come ad esempio le api o le mosche, Giorgio Vallortigara sviluppa in questo libro affascinante una prospettiva minimalista antitetica a quella convinzione. Distaccandosi dai modelli oggi più comuni nell’ambito delle neuroscienze e della filosofia della mente, egli avanza la tesi originale che le forme basilari dell’attività cognitiva non abbiano bisogno di grandi cervelli, e che il surplus neurologico che si osserva in alcuni animali, tra cui gli esseri umani, sia al servizio dei magazzini di memoria e non dei processi del pensiero o della coscienza. Il substrato più plausibile per l’insorgere di quest’ultima va piuttosto ricercato in una caratteristica essenziale delle cellule, la capacità di sentire. Una capacità che si sarebbe manifestata per la prima volta quando, con l’acquisizione del movimento volontario, gli organismi elementari hanno avvertito la necessità di distinguere tra la stimolazione prodotta dalla propria attività e quella procurata dal mondo esterno, l’altro da sé. L’esistenza di un minimo comune denominatore tra noi e le forme di vita più umili ci allontana una volta di più dal concetto cartesiano dell’animale-macchina – e solleva interrogativi etici ai quali non potremo a lungo sottrarci.
20,00 19,00

Mondo quantistico e Umanesimo

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2018
pagine: 175
Che cosa possono portare di nuovo i progressi della scienza nel modo di vedere il mondo, o addirittura nell'etica, nel rapporto con il prossimo e la società, nella ricerca di se stessi e della felicità? Sono queste le domande poste dal volume, che cerca di indicare alcune risposte partendo dalle Leggi della natura e conducendo il lettore sino al primato della cultura. Le Leggi della natura hanno una validità ed esistenza oggettiva; la conoscenza che ne abbiamo si raffina con l'avvento di nuove teorie, che precisano i limiti di quelle precedenti, ma senza mai contraddirle. Questa è la sola forma di conoscenza affidabile che l'uomo può avere di ciò che gli è esterno e anche di se stesso. Da questo rovesciamento dell'assunto cartesiano derivano delle conseguenze per quanto concerne il soggetto, il sentimento del sacro, il primato della cultura, come fondamento dell'etica, della ricerca della felicità, e come, forse, unica via di salvezza.
18,00 17,10

Il cervello a scuola. Neuroscienze e educazione tra verità e falsi miti

Libro: Libro in brossura
editore: Erickson
anno edizione: 2016
pagine: 320
Nel campo dell'istruzione vi è un crescente interesse per le neuroscienze e per quello che possono insegnare a chiunque lavori nell'educazione, in particolare riguardo a questioni chiave come l'apprendimento, la memoria, le abilità cognitive, la motivazione. In che modo il cervello ci permette di imparare? Perché alcuni bambini hanno difficoltà di apprendimento? Come la ricerca neuroscientifica può essere applicata al curricolo e alla didattica? A queste e altre domande John Geake, forte di una lunga esperienza sia come insegnante che come neuroscienziato, risponde con chiarezza e rigore. Sfatando falsi miti e pregiudizi, l'autore dimostra a insegnanti, dirigenti scolastici, educatori come le neuroscienze possono aiutarli nel loro lavoro, fornendo in ogni capitolo esempi pratici da applicare in classe e studi di caso tratti da esperienze reali di insegnamento.
24,00 22,80

Cervelli divisi. L'evoluzione della mente asimmetrica

Libro
anno edizione: 2016
pagine: X-342
Che la parte destra e sinistra del cervello svolgano funzioni diverse è stato a lungo considerato una prerogativa della specie umana. Questa concezione però si è rivelata completamente errata alla luce della ricerca neurobiologica più recente, che ha mostrato come nei cervelli degli animali più diversi, vertebrati come pesci, rettili, uccelli e mammiferi, ma anche invertebrati come api, vermi o moscerini, l’asimmetria di funzioni tra la parte destra e sinistra rappresenti un principio di funzionamento generale dei sistemi nervosi. In questo libro tre studiosi che sono tra i massimi specialisti dell’argomento a livello internazionale fanno il punto sullo stato delle nostre conoscenze, considerando le caratteristiche generali, lo sviluppo e la storia evolutiva dell’asimmetria del cervello in una prospettiva nuova e del tutto originale.
23,10 21,95

La mente che scodinzola. Storie di animali e cervelli

Libro
anno edizione: 2011
pagine: 224
Ci sono due idee sulle menti e i cervelli che diamo per assodate. La prima prende origine dalla concezione secondo cui esisterebbe una sorta di scala ascendente delle creature viventi, che vede collocate sui gradini più bassi le creature meno complesse e meno evolute e agli apici quelle più complesse ed evolute. Tale gerarchia si applicherebbe a tutte le strutture dell'organismo, cervello incluso. Vi sarebbe perciò anche una scala ascendente e progressiva delle funzioni mentali, con la sommità occupata dalla nostra specie. La seconda è l'idea che i cervelli servano a darci una rappresentazione veridica della realtà. Le due idee hanno in comune vari aspetti, tra cui quello, ritiene l'autore, di essere entrambe sbagliate. I biologi sanno che per gli organismi viventi non ha alcun significato parlare di specie più o meno evolute. Tutte le specie viventi sono egualmente evolute. La complessità della vita mentale è associata tradizionalmente al fatto che gli esseri umani avrebbero una migliore, più completa rappresentazione della realtà. Non c'è dubbio che il confronto tra le diverse specie riveli capacità differenti. Ma gli etologi hanno compiuto grandi progressi nello studio della comunicazione animale quando si sono resi conto della falsità dell'assunto secondo il quale la comunicazione serve a trasmettere informazioni veridiche. In natura la comunicazione animale serve principalmente per ingannare e imbrogliare.
18,90 17,96

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