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Libri di Antonin Artaud

Biografia e opere di Antonin Artaud

9,00 8,55

Van Gogh. Il suicidato della società

Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2025
13,00 12,35

Van Gogh. Il suicidato della società

Libro: Libro in brossura
editore: Rusconi Libri
anno edizione: 2025
pagine: 128
Una riflessione radicale sul celebre e popolarissimo artista olandese Vincent van Gogh e sulla sua tragica esistenza. Ma non solo… Artaud esplora il concetto che il pittore non sia stato sconfitto dal proprio delirio, quanto piuttosto da un “delirio” più ampio e malevolo, insito nella società stessa. Attraverso uno sguardo provocatorio e profondo, Artaud denuncia la società come un’entità che opera una sorta di “crimine organizzato” o meglio una “magia nera universale”, che controlla e schiaccia gli artisti come van Gogh, fragili nella loro libertà e sensibilità artistica. Per contrastare la convinzione così diffusa ancora oggi, che vede van Gogh come l’archetipo dell’artista folle, Artaud fa un paragone solo parziale con il proprio vissuto. Piuttosto, egli richiama altri artisti, che sono state sue fonti di ispirazione e che hanno subito simili vessazioni da parte di un ambiente ottuso e repressivo: Edgar Allan Poe, Gérard de Nerval, Nietzsche… L’opera offre una prospettiva unica e radicale sulla lotta dell’artista contro le forze oscure che lo circondano; una lotta che, secondo Artaud, è alla base del suo tragico destino.
14,00 13,30

Questo corpo è un uomo. Quaderni 1945-1948

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 352
Nell’ospedale psichiatrico di Rodez (1943- 1946) e nella casa di cura del dottor Delmas a Ivry (1946-1948), Antonin Artaud riempie 404 quaderni di scuola a quadretti con febbrili, disordinate annotazioni a matita e a penna, intercalate da schizzi e disegni a volte sovrapposti alla scrittura. Da questa mole imponente, che non è possibile definire un’opera, Lucia Amara ha composto una antologia, scegliendo 21 quaderni e ordinandoli secondo cinque categorie, che corrispondono a temi e concetti che ritornano ossessivamente nel pensiero di Artaud di quegli anni: “corpo”, “Dio”, “soffio”, “nome”, “teatro”. Operazione legittima, se lo stesso Artaud aveva estratto dai quaderni i testi che saranno pubblicati da Paule Thévenin nel 1978 col titolo "Suppôts et Suppliciations" e tanto più giustificata, dal momento che, senza minimamente alterarle (i quaderni sono riprodotti integralmente), riesce a rendere in qualche modo leggibili annotazioni in apparenza caotiche e asistematiche. «La cavalcata abracadabrante del corpo attraverso i totem di una cultura crollata ancor prima d’aver preso corpo» – come Artaud definisce in "Suppôts et Suppliciations" la sua «revisione ansimante» della cultura occidentale – non soltanto non ha perso nulla della sua inquietante attualità, ma ci obbliga anche a una resa dei conti che sappiamo di non poter più prorogare.
30,00 28,50

Il Pesa-Nervi. Frammenti di un diario infernale. Testo francese a fronte

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2023
pagine: 208
"Tutta la scrittura è uno schifo. Tutte le persone che fuggono dal vago per definire quel che accade nel loro pensiero, sono schifose. Tutta la stirpe dei letterati è schifosa, specialmente nel nostro tempo. Tutti coloro che guardano allo spirito, intendo dire in un certo punto della testa, in posti rintracciabili nel cervello, che sono maestri della loro lingua, tutti coloro che danno un senso alle parole, e per i quali l’anima ha un suo culmine, e flussi nel pensiero, che rappresentano il clima dell’epoca, e che hanno dato un nome ai flussi di pensiero, per rispondere alle proprie urgenze, e a quello stridio d’automa, che il loro spirito disperde nel vento, – sono schifosi."
14,00 13,30

L'arte e la morte

Libro: Libro in brossura
editore: L'orma
anno edizione: 2023
pagine: 88
Vertiginosa raccolta di scritti surrealisti del 1929, «L’arte e la morte» è un fuoco d’artificio nella scrittura di quell’inquieto poeta in prosa che è stato Antonin Artaud. Otto testi per stravolgere ogni logica. Con una lingua lirica e allucinata, Artaud scrive una lettera d’amore a una veggente, narra il tormento erotico di Eloisa e Abelardo, si abbandona a visioni bibliche, trasfigura il suo corpo in immagine e ne esplora i confini sensoriali. Frutto della giovanile adesione di Artaud al movimento surrealista, «L’arte e la morte» è un piccolo gioiello di scrittura visionaria, un’avventura folle nella mente di una delle personalità più eclettiche e irrequiete del Novecento.
14,00 13,30

Per farla finita col giudizio di Dio

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2019
pagine: 155
Concepito per la radio francese nel 1948 e subito colpito da un provvedimento di censura prima della messa in onda, "Per farla finita con il giudizio di Dio" è uno dei più corrosivi lavori di Artaud, e probabilmente la massima espressione di quel “teatro della crudeltà” da lui teorizzato. Una poesia che prende forma di visione, grido, gesto profetico, performance e rivolta antimetafisica: l’uomo è torturato, costretto in un corpo che non gli appartiene, espropriato e corrotto da un potere di volta in volta politico, giudiziario, psichiatrico. Poco si salva dalla ferocia critica dell’autore: non l’America, né i preti, né tantomeno Dio, principale imputato di questo verdetto senza appello. Un testo di riferimento per tutte le avanguardie del XX e XXI secolo. Prefazione di Antonio Caronia.
15,00 14,25

Il teatro e il suo doppio

Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2019
pagine: 152
"Il teatro e il suo doppio", pubblicato da Gallimard nel 1938, raccoglie i saggi più significativi di Artaud. Questa è la seconda traduzione italiana. L'altra uscì presso Einaudi mezzo secolo fa, a vent'anni dalla morte dell'autore, e chiuse l'arco di trformazione con cui da noi si era raccontato Artaud: dall'anarchico che attentava al teatro con brutali messinscene, dal grafomane recluso, distrutto dagli elettroshock, al poeta finalmente consacrato con l'Opera Omnia dal più prestigioso editore francese. Scrive Giuseppe Rocca, curatore di questa edizione: «In varia misura e legittimità, quasi tutto il teatro di ricerca, di questo cinquantennio si è riconosciuto illuminato dal Sole Nero di Artaud. Nel bene e nel male. [...] Spesso, chi ha agito nel nome di Artaud ne conosceva solo qualche massima. E poche parole d'ordine sono bastate, per esempio, a provocare nel DNA teatrale una vera mutazione genetica: l'atto performativo (recitazione o lettura registica di un dramma) è, di fatto, passato da attività di secondo livello (interpretazione del testo) ad azione di primo livello (creazione scenica). [...] Una nuova traduzione può servire anche à discutere di questo, a invitare a un consuntivo della fase che la versione Einaudi ha contribuito ad avviare e che oggi siamo maturi per storicizzare. [...] .Artaud distruttore del testo? Può esserlo uno che lascia ventisei volumi di scritti? Cos'è il rito, tanto sognato da Artaud, se non proprio quella ripetizione e quella fissità da lui tanto negate? È veramente applicabile in teatro quello che Artaud ha scritto sul teatro? Se cinquant'anni di teatro italiano sono stati influenzati da questo libro vuol dire che esso può avere effetti pratici. E vuol dire anche che la prassi ha bisogno di un pensiero che ia stimoli, la guidi e la controlli eticamente.» (Dalla Prefazione)
15,00 14,25

Il teatro e il suo doppio

Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
21,00 19,95

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