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Sellerio Editore Palermo

Tutti i libri editi da Sellerio Editore Palermo

Una giuria di sole donne

Libro
anno edizione: 2022
pagine: 96
Un racconto poliziesco che, come un dramma da camera, si svolge tutto nel mondo piccolo e psicologicamente denso di una sola stanza. La «signora Hale» e la «signora Peters» (così si rivolgono l'una all'altra) si ritrovano nella grande cucina della fattoria dove è stato consumato l'omicidio del proprietario. Sono state portate qui dai mariti, cioè il testimone e lo sceriffo, per scegliere degli oggetti personali da far avere alla moglie accusata del delitto. Da quella cucina sono appena passati gli uomini; hanno deriso, un po' paternalisticamente un po' con disprezzo, il mondo piccolo delle donne. Adesso sono al piano di sopra e in giro, e si sentono le voci e i passi, mentre cercano inutilmente «prove» e «indizi», il «movente»: cose importanti. La signora Hale e la signora Peters non hanno nessuna intenzione di indagare, non si fanno domande oltre quelle di ogni cucina, non si ritengono all'altezza di nulla di cui sono capaci gli uomini in quelle circostanze. Ma è notando le loro «inezie», invisibili agli uomini, che si avvicinano alla verità del delitto, perché capiscono, con un po' di rimpianto per non averlo fatto prima, il mistero di quella Minnie, che una volta «era una ragazza piena di vita e cantava nel coro». E così possono esercitare la loro giustizia da pari. Scritto nel 1917, Una giuria di sole donne è stato visto dalla critica come un racconto paradigmatico, un esempio di innovazione sia del genere (il luogo chiuso in cui si svolge l'azione, l'indagine sostanzialmente psicologica, il rovesciamento della nozione comune nel giallo di bene e male), sia dell'idea di giustizia (verso una giustizia non formalistica, ma dell'attenzione e dell'empatia). Susan Glaspell lo rielaborò da una propria precedente pièce teatrale (Inezie), conservando nel racconto la prevalenza del dialogo e l'attenzione al movimento dei personaggi.
12,00 11,40

Piccole donne rosse

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 408
La giovane Paula Quiñones arriva nel paese di Azafrán, nella meseta spagnola, come volontaria per la localizzazione delle fosse comuni in cui i franchisti seppellivano i fucilati della Guerra civile. Dare un nome ai desaparecidos, ricucire storie interrotte, questo il compito per cui è venuta: «per ricordare e per dimenticarsi», dice lei, perché anche una ferita d'amore, una tristezza dell'animo, l'ha portata in questa terra che si va spopolando. Alloggia in un vecchio albergo, di proprietà di una famiglia numerosa sovra-stata da Jesús, un patriarca centenario, assistito amorevolmente dalla nuora Analía che tiene con lui un'ininterrotta comunicazione segreta. Analía ha un figlio, David, uomo attraente che lavora in città, con cui Paula stringe una relazione sessuale. Perché Paula è una bella ragazza, inoltre ha una caratteristica che forse la rende una perversa attrazione: «la bella zoppa» l'hanno subito chiamata i vecchi al bar. Ed è David che incomincia a parlarle della sua complicata famiglia: nonno Jesús, barbiere ambulante in origine, è diventato un ricchissimo proprietario; il padre di David, un rozzo violento, ha un fratello, delicato musicista, e un altro fratello, maggiore, con cui sono in perenne litigio; il vecchio Jesús aveva una moglie... Così Paula è introdotta alle leggende e ai segreti di quella che appare la famiglia importante del luogo. In tal modo, da due versanti diversi - la storia del paese e le trame di una famiglia -, si riversano su Paula le usurpazioni, le violenze bestiali, le crudeltà, i fatti di «risentimento, guerra, ignoranza, povertà, isteria o odio collettivo». Chi si è arricchito? Chi ha violentato? Chi ha seminato calunnie? Chi è tuttora spia o complice? Paula non è una roccia, la sensibilità e gli affetti spesso prevalgono in lei sullo zelo dell'investigatrice. Così un destino che non è detto sia benigno sembra sospingerla. L'intricatissima storia, che conta cadaveri antichi ma anche di nuovi, è narrata da due voci diverse: l'una, di Paula; l'altra è il racconto oggettivo dell'amica, che a volte sembra rispondere, a volte vigilare su di lei. «Un romanzo nero che prolunga le possibilità del romanzo politico», lo ha definito l'edizione originale spagnola. Nella storia di una famiglia si riflette infatti quella di un'epoca e di una nazione, e la realtà di un problema: il lascito della Guerra civile, lo scontro tra il ricordo e il culto accecato della tradizione. Mentre l'innocenza della protagonista si contrappone alla corporeità sanguigna, anche animale, del contesto, in cui il mistero e il senso di oppressione investono personaggi e situazioni, più che gli esiti.
15,00 14,25

Inquisitori, negromanti, streghe nella Sicilia moderna (1500-1782)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 864
La repressione della magia (e la sua diffusione) in Sicilia è un aspetto finora non indagato abbastanza, negli studi sull'Inquisizione spagnola. Se ne ha correntemente l'idea di un tribunale interessato per lo più a singoli casi di eresia, malcostume e magia che man mano si presentavano. Dalla chiara esposizione di Maria Sofia Messana, fondata su una enorme vastità di fonti (fino a 6.500 casi giudiziari provenienti dagli archivi siciliani e spagnoli), emerge il disegno di una strategia inquisitoriale, la trama ben più complessa della sua attività. Ossia: abolire o sovvertire ogni autonomia nel pensare il soprannaturale e nella pratica del rapporto con esso. Con uno scopo duplice, religioso e politico: da un lato, «il preciso disegno di dominare e guidare la cultura popolare», riducendo ogni rapporto con il soprannaturale a un rituale sotto il controllo della chiesa; dall'altro, «di servirsi della lotta contro l'eresia per ristabilire distanze, ruoli e ranghi». Un attacco che si dipana a onde successive: l'offensiva contro gli eretici e gli «immorali», e più oltre contro la magia alta, contro la stregoneria e le affatturazioni, contro la negromanzia e le pratiche di magia medica e le credenze popolari: tutt'una visione del mondo più diffusa e pervasiva di quanto si creda. In due secoli di repressione non semplicemente distruttiva ma anche produttiva di una nuova mentalità. Gli autodafé rimandano, come uno specchio fedele, «un profilo dell'eretico, del rinnegato, della strega, dell'adultero, come lo vede l'inquisitore, come lo individua il delatore o come lo rappresenta la popolazione». Questo libro è un itinerario nell'universo inquisitoriale che è anche un viaggio nel magico della Sicilia tra medioevo e moderno.
24,00 22,80

La fuga di Anna

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 260
La moglie, dopo una vita intera passata accanto al marito, è uscita di casa ed è scomparsa. Trascorso un anno lui decide di lasciarsi tutto alle spalle, saluta Stromboli, l'isola in cui hanno abitato, gli oggetti consueti e le abitudini quotidiane, e si mette in viaggio alla ricerca di lei. Anna e il vecchio Severino, la speranza di ritrovarla e ricondurla a sé. Inizia così un peregrinare per la Sicilia, nei luoghi che hanno segnato la loro esistenza. Non è solo un'indagine nel passato, un'immersione nella memoria, un esame delle proprie azioni e delle proprie scelte, dalle quali emergeranno le verità fino ad allora eluse, devastanti e impietose. È anche un confronto con i fantasmi, con gli uomini e le donne che potevano essere e non sono stati, perché traditi o violati da chi avevano attorno. In questo racconto di voci, di punti di vista e di ambiguità che emergono man mano, Anna vive non vista. Affiora nello sguardo di Severino, che sistema e riscrive il passato mentre prova a comprenderlo, assieme alla storia di una donna che malvolentieri ha obbedito agli ordini, il primo quello perentorio della madre: una femmina nasce per diventare moglie di un uomo e madre di un figlio. Questo era il suo destino, ma in prossimità della fine, compiuto il tragitto che per tutti le spettava, Anna ha guardato avanti, ha scrutato se stessa ed è sparita nel nulla. Cercando di essere libera come voleva suo padre, che ha abbandonato la famiglia quando lei era ancora una ragazzina, rompendo un ordine e creando il caos. Perché, sembra dire il romanzo attraverso i suoi personaggi e nella scrittura di un autore che affronta a sua volta una strada rischiosa, ogni libertà contiene una violenza, ogni rinuncia una ferita che non si può rimarginare, ogni scelta che ci rende felici è causa del dolore di qualcun altro. Ma la comprensione e l'accettazione di questa verità brutale richiede l'esperienza di tutta una vita.
16,00 15,20

Perché l'America

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 480
Basta introdurre un elemento inaspettato, spostare di lato lo sguardo, immaginare un esito imprevisto, e la realtà di ogni giorno esplode, rivelando possibilità inattese. È l'esercizio di chi scrive romanzi e racconti: costruire un mondo nuovo a partire da quello che abbiamo davanti agli occhi, inserirvi dei personaggi, ambientarvi delle storie. Ma quando la fantasia sa spingersi senza timori in territori inconsueti, può a volte illuminare il nostro presente, o lasciarci intuire il futuro. È quanto accade in questa raccolta di racconti di uno scrittore giovane e originale, che adora la libertà della letteratura e il gioco dell'invenzione narrativa. Matthew Baker ha uno sguardo che scruta nelle emozioni, nelle paure, nei dubbi degli individui che fronteggiano le sorprese e le scelte a loro imposte dalla vita. Può trattarsi di un ragazzo che annuncia alla famiglia di voler rinunciare al proprio corpo e trasferire se stesso nel server di un computer, lasciando alla madre il dovere di creare una nuova dimensione dell'amore filiale. Oppure sono le disavventure di una giovane coppia che cerca disperatamente uno sponsor (in una società in cui tutto è sponsorizzato, persino l'università di Harvard o la Casa Bianca) per riuscire a pagare le spese del proprio matrimonio; o è il ritratto di un rito doloroso che chiede agli anziani di organizzare la propria morte così da non essere di peso alla società. Con occhio tagliente Baker passa dal naturalismo al surreale, dalla satira alla sperimentazione. La sua scrittura, nella forma come nei contenuti, evoca scrittori come Jorge Luis Borges e Shirley Jackson, e si affianca alle narrazioni contemporanee più singolari e innovative, da Margaret Atwood a Michel Houellebecq, da Friday Black a Black Mirror. I suoi sono racconti spiazzanti, toccanti, ironici, ma possiedono anche la sincerità esuberante e assoluta dei manga giapponesi. Ci trasportano in un'America tormentata da dilemmi insolubili, e come spesso è accaduto nelle pagine della sua letteratura, quell'America parla anche di noi.
17,00 16,15

Esitazione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 280
Con Lu Xun (1881-1936) inizia, nei primi del Novecento, la letteratura cinese moderna. Autore di opere narrative, per di più scritte nella «lingua piana», cioè quella più comunemente parlata («il fondatore della lingua cinese moderna», lo presentava Dario Fo), con la sua opera compiva due rivoluzioni nella tradizione. L'una nel genere: nel Celeste Impero solo le composizioni poetiche erano considerate vera letteratura; l'altra nella scrittura: fino ad allora, era obbligatoria «la lingua letteraria», ovvero la aulica, artificiale, poco comprensibile fuori dall'élite. I suoi racconti mostrano i due aspetti complementari del cambiamento sociale e della resistenza ad esso. Per lo più parlano di storie piccole, quoti-diane, che dipingono in modo vivacissimo la vita nei villaggi e nei quartieri delle persone vere, incastrate nelle ironie, o nei paradossi, o nelle tragedie della loro esistenza. In uno stile ondeggiante tra il satirico e il grottesco. «Quando pubblica questa seconda raccolta di racconti», scrive nella Postfazione la curatrice Nicoletta Pesaro, «composti a Pechino nel breve arco di tempo tra il 1924 e il 1925, Lu Xun passa dall'angosciato appello del combattente pessimista ma non ancora rassegnato al silenzio, dalle "grida" lanciate per risvegliare gli animi assopiti o ottusi del suo popolo, a un "camminare avanti e indietro in preda all'incertezza" (significato del titolo di questa seconda antologia). Il coraggio della disperazione si trasforma in uno stato di profondo dilemma».
15,00 14,25

«Andai perché ci si crede». Il testamento dell’anarchico Serantini

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 167
Franco Serantini conobbe molte celle: dell'orfanotrofio, del collegio, del riformatorio - senza colpe se non d'essere orfano e povero - sino alla cella numero 7 del carcere Don Bosco di Pisa. Qui morì il 7 maggio 1972. Due giorni prima era stato arrestato ai bordi di una manifestazione antifascista e massacrato da agenti dell'ordine pubblico. Restò ad agonizzare nell'inerzia del magistrato, dei medici, di infermieri, agenti e funzionari della prigione. Poco dopo, alla «vita e morte dell'anarchico Serantini», Corrado Stajano dedicò uno splendido libro. Raccontò la sua storia, si interrogò sul conflitto tra i poteri dello Stato e una persona sola e inerme. Mezzo secolo dopo, questo testo rintraccia le carte dei tribunali e degli archivi degli avvocati di parte civile e di singole persone di buona e integra volontà, la cui azione fu determinante per impedire che i documenti di un omicidio venissero cancellati. Sono ora depositati e consultabili presso l'archivio della Biblioteca pisana che alla memoria di Franco Serantini è intitolata. Là dove si decise per un «non luogo a procedere», l'indagine storiografica e la ricostruzione del contesto politico portano assai lontano dalle conclusioni dei giudici di allora. L'archivio del caso custodisce i riscontri di un crimine e gli indizi sulle responsabilità. Ma le carte hanno serbato anche, nonostante loro, il testamento politico e morale del ventenne anarchico. E con esso un prezioso sguardo sulla ribellione operaia e studentesca in una delle città cruciali del lungo Sessantotto italiano, e sulle sue radici nelle culture eretiche marxiste e libertarie di due secoli. E la vita breve e la lunga agonia di Franco Serantini riconducono al destino di Giuseppe Pinelli e alla tormentosa vicenda giudiziaria e storica che da Piazza Fontana arriva ai processi per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi.
16,00 15,20

I colpevoli sono matti. Quattro indagini a Màkari

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 288
Gli improbabili investigatori isolani immaginati da Gaetano Savatteri sempre dentro situazioni strane e incontri un po' paradossali eppure non insoliti in Sicilia, scivolano nella trama gialla quasi involontariamente, ma sempre spinti dalla curiosità di entrare nei segreti più profondi della loro terra. Al di là dell'indagine il vero scopo del raccontare è quello di disegnare una giostra di caratteri umani nella loro irripetibile originalità. E a sostegno di questo osservare, indagare e rappresentare la vita, Savatteri gioca la carta dell'ironia, campione senza pari di un sarcasmo che usa come antidoto contro i luoghi comuni sulla Sicilia e la retorica dell'isola. Saverio Lamanna, giornalista disoccupato e freddurista incallito, e Peppe Piccionello, siciliano di scoglio, quello di Màkari, infradito, mutande e maglietta con gli slogan made in Sicily. Accanto ai due, chiude un triangolo di segugi ficcanaso, Suleima, la cameriera di Marilù proveniente da Bassano del Grappa, fiamma di Saverio e ora tornata al Nord a lavorare come architetto. Investigazione dopo investigazione, Saverio Peppe e Suleima, con passo farsesco, risalgono il filo di quattro casi precedentemente usciti nelle antologie a tema e che qui, riuniti sotto la stessa copertina, si leggono quasi come un unico romanzo in cui si ride senza sosta, ci si commuove talvolta, e sempre sotto il velo comico va in scena mascherata la miseria umana.
15,00 14,25

La compagna Natalia

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 200
Attraverso l'amicizia tra due ragazze il ritratto di una generazione sul finire degli anni Sessanta nel corso di tre anni di scuola. Settimo Torinese, all'ombra delle grandi fabbriche una classe va alla scoperta del mondo. Non è un liceo, ma un «Istituto tecnico sperimentale per addetto alla segreteria d'azienda», prepara a una carriera che non porterà né sorprese né emozioni, un mondo che non pare offrire alcuna attrattiva. La protagonista/narratrice entra nella nuova aula priva di illusioni, è Natalia a colpirla, una compagna speciale, appartata, distaccata eppure circondata da un'aura di rispetto e di grandezza, forse per quei libri dalla copertina bianca e dai titoli rossi sul banco o per quei baci scambiati con uomini maturi, davanti scuola, senza imbarazzo. La compagna Natalia diventa così l'amica inimitabile. Parla di sfruttati e di proletari, fa domande sul fascismo, si proclama atea; le bambine di un tempo si fanno grandi, e l'oratorio di Don Franz e Suor Maestra non basta più. In quei tre anni di scuola tra un'ora di stenografia e una di ragioneria, si sprigiona tutta la vitalità e la voglia di vivere dell'adolescenza, le curiosità, il sesso, i libri, la musica; nuovi orizzonti irrompono nell'aula come una raffica di vento che scombina i fogli, così la lezione d'inglese a partire da The Sound of Silence si trasforma in una lezione di vita: «Non è che adesso capissimo alla perfezione quello che voleva dire Paul Simon, però avevamo dentro le storie di tutte noi, tutte le vite di noi ragazze che quella canzone aveva fatto scaturire: adesso eravamo una classe». Una educazione sentimentale e politica, una scoperta del mondo visto dalla periferia della città industriale popolata di immigrati, un manifesto dell'adolescenza dove fra Kerouac e Dylan Thomas, Linus e Bob Dylan ironia e dolore si mescolano, e fa irruzione la vita vera.
14,00 13,30

Le ultime ore di Ludwig Pollak

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 200
Archeologo, antiquario, mercante d’arte, Ludwig Pollak è lo scopritore agli inizi del ’900 del braccio mancante del gruppo scultoreo del Laocoonte, il celeberrimo capolavoro della scultura greca ellenistica conservato ai Musei Vaticani. Questo è il romanzo della sua vita e delle sue ultime ore, prima di venire deportato ad Auschwitz.
14,00 13,30

Fragranze di morte

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 192
L'anziana matriarca di una dinastia finanziaria, l'«Impero delle essenze» così detto per la diffusione planetaria che ha sviluppato nel settore dei profumi, invita nella propria residenza di montagna Kindaichi Kōsuke per un incarico investigativo. Nella casa è successa una tragedia. È morto impiccato il nipote, nonché erede della dinastia; accanto a lui una giovane donna strangolata. L'ipotesi del «suicidio d'amore», secondo cui lui avrebbe ucciso lei per poi togliersi la vita, non convince la ricca signora. Varie cose non tornano, e a Kindaichi dà molto da pensare una fragranza di profumo che si solleva dai corpi.
14,00 13,30

Genesi dell'antisemitismo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 340
Un libro classico e attuale insieme. È un classico in quanto primo studio rivoluzionario sulla nascita del sistema di pensiero dell'antigiudaismo. È attuale in quanto queste false idee tendono oggi a ripresentarsi, sia in alcuni paesi, sia nei rigurgiti di nazionalismo e di tradizionalismo, così come nelle polemiche contro il rinnovamento della chiesa cattolica e contro il dialogo interreligioso. Isaac dichiara che è «un libro di passione»: fu iniziato infatti nel 1943, nel pieno della furia nazista, e scritto «di rifugio in rifugio». Si occupa delle origini, gli anni che vanno dal paganesimo alle Crociate dell'anno Mille, epoca in cui l'antisemitismo si è definitivamente radicato nel mondo cristiano. L'autore affronta il suo tema (come mai «cristianesimo e giudaismo, nati dallo stesso nucleo biblico, siano arrivati a quest'asprezza di odio reciproco»?) da più punti di vista: storico, teologico, scritturale e anche, diremmo, mass-psicologico. È oggi unanimemente riconosciuto che Gesù era un ebreo, e agiva nell'ambito di quella cultura e quella religione cui apparteneva. Parimenti è riconosciuto come falso che gli ebrei, e non i romani, fossero stati artefici della passione e della morte di Gesù. Eppure, secondo Isaac, l'antisemitismo si basa su queste falsità: Gesù antiebraico, ebrei nemici di Gesù. Una ostilità inesistente nei primi anni giudeo-cristiani e costruita tempo dopo forzatamente. Indagando storia e testi, Isaac scopre che l'antisemitismo cristiano ha un'origine ecclesiale e non popolare. I padri della Chiesa tra III e V secolo hanno contro gli ebrei parole di una violenza anticipatrice delle offese future. È così che cominciano a essere diffusi tra le masse i due fattori su cui per sempre si costituirà l'odio antigiudaico: «l'insegnamento del disprezzo» e il «sistema dell'umiliazione»; saranno questi due elementi a fondare una specie di subconscio antisemita dei cristiani, ceppo di tutte le persecuzioni. Un saggio agile con una scrittura polemica e piena di vivaci variazioni stilistiche.
22,00 20,90

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