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Passigli: Le occasioni

Tutte le nostre collane

I fascisti invecchiano seguito da «Le due dittature»

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 104
Apparso nel 1946, a pochi mesi dalla fine della Seconda guerra mondiale, I fascisti invecchiano raccoglie una serie di elzeviri che Vitaliano Brancati pubblicò a partire dal febbraio 1945 su «La Città Libera» e «Risorgimento liberale». In queste pagine ritroviamo molti temi che saranno centrali in opere successive come Il bell’Antonio o Paolo il caldo, ma il loro pregio principale sta forse nell’impietosa analisi – e autoanalisi – degli anni della dittatura, arrivando a individuare in maniera estremamente lucida le contraddizioni di un popolo che non ha mai saputo fare davvero i conti con il fascismo e che persevera nei suoi difetti e nelle sue più meschine abitudini: la delazione, la nostalgia per l’ordine, la populistica ricerca dell’“uomo forte”, l’idea paradossale, ma sempre reiterata, che “si stava meglio quando si stava peggio”… La lettura di questi articoli, ancora oggi ben attuali, stimola i lettori a porsi una domanda precisa e sempre scomoda: i governi cambiano, ma gli italiani? Completa la nostra edizione il raro scritto Le due dittature, che riproduce l’intervento di Brancati a un dibattito pubblico sul tema “Diversità e Universalità” tenutosi a Parigi nel 1952, nel quale lo scrittore mette a confronto le dittature di destra e di sinistra, analizzando con estrema lucidità le “ragioni” di ogni totalitarismo.
9,50 9,03

Anima di guerriero

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 120
Apparsi postumi a cura di Cunninghame Graham, un amico di Conrad, i tre racconti qui riuniti sotto il titolo di uno di essi, Anima di guerriero, appartengono alla fase più matura dell’arte del grande narratore. Come ha scritto Margherita Guidacci, che ne ha curato la traduzione, il tema che li accomuna «è dato dalla tensione accumulata intorno a un individuo da circostanze eccezionali ed esasperate, dalla sua reazione spesso imprevista, istintiva e tragica, e dal segno indelebile che gliene rimane. Per Tomassov di Anima di guerriero, la prova è l’incontro con De Castel; per Il principe Romano è la sua situazione personale e quella della sua patria; per il Comandante del Racconto, l’incontro con il misterioso e sospetto capitano neutrale». E se è vero che il racconto Anima di guerriero non è immune da un certo gusto melodrammatico – che invece non arriva a contagiare gli altri due –, è altrettanto vero che anche in questo caso ci troviamo di fronte a un piccolo gioiello narrativo. Citando ancora la traduttrice: «Guardate la potenza di certe descrizioni: i due eserciti, quello russo e quello francese, che si cercano e sfuggono vicendevolmente, stremati sull’immensa distesa nevosa durante la ritirata napoleonica; la tensione estrema di certi passaggi; la quiete solenne e sinistra dell’ultimo quadro rimasto nella memoria del narratore: Tomassov inginocchiato nella spettrale alba d’inverno accanto all’uomo da lui ucciso. Siamo di fronte ad esempi fra i più superbi dell’efficacia narrativa di Conrad».
9,50 9,03

Giacomo Joyce

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 168
Se è vero che gli anni di Trieste sono stati per James Joyce anni fondamentali e che l’amicizia con Italo Svevo ha certamente prodotto per entrambi risultati molto significativi, pare che proprio a una domanda di Svevo possa risalire l’origine di questa breve ma intensissima opera; infatti, lo scrittore triestino in una lettera del 1914, dopo aver parlato dei racconti di “Gente di Dublino” e del “Ritratto dell’artista da giovane”, domandava a Joyce: «Quando scriverete un’opera italiana sulla nostra città?». Le brevi prose che compongono “Giacomo Joyce” sono probabilmente la risposta dello scrittore irlandese, e fin dal titolo l’opera insiste sull’acquisita italianità del protagonista, traducendo il nome natale James in Giacomo. Certo, la lingua della narrazione è pur sempre l’inglese dell’autore, che peraltro nel cognome non maschera neppure se stesso, cosa che può anche meravigliare, se si pensa che l’intera storia ruota intorno all’attrazione amorosa di un insegnante d’inglese – come lo era Joyce a Trieste – per una sua giovane allieva. Proprio questo ha forse fatto sì che l’opera restasse inedita durante la vita di Joyce. Alessandro Gentili, negli scritti critici che accompagnano questa sua traduzione, indaga sull’identità di questa donna, come aveva fatto prima di lui Richard Ellmann, il grande biografo dello scrittore irlandese e il primo a pubblicare “Giacomo Joyce”: Amalia Popper? Annie Schleimer? Emma Cuzzi? Maria Luzzatto? Olivia Hannappel? Furono tutte allieve di Joyce in quegli anni e tutte restarono affascinate da quell’insolito e geniale insegnante. È probabile che ognuna di loro abbia concorso a creare la figura femminile che ha dato origine a questo «poemetto triestino», come lo definisce Stelio Crise, le cui movenze, in effetti, sono simili a quelle di un poema in prosa: una prosa affascinante, affilata e musicale che è già di per sé uno straordinario raggiungimento prima dello sperimentalismo linguistico dell’“Ulisse” e del “Finnegans Wake”.
14,50 13,78

Il vecchio con gli stivali

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 80
Pubblicato nel 1944 sulla rivista «Aretusa» e in volume l’anno successivo, Il vecchio con gli stivali – da cui venne tratto il fortunato film Anni difficili (1948) di Luigi Zampa, con Brancati tra gli sceneggiatori – illustra meglio di qualunque trattato il rapporto tra la piccola borghesia italiana e il fascismo, e lo fa con l’ironia di cui Brancati è maestro indiscusso. Il modesto impiegato comunale “avventizio” Aldo Piscitello, totalmente indifferente alla politica, viene costretto dal podestà a iscriversi al Partito Nazionale Fascista per non perdere il posto di lavoro. In seguito, la sua ambiziosa moglie, desiderosa di ottenere il lauto sussidio promesso dal partito ai “fedelissimi”, trova il modo di far figurare il travet tra gli “squadristi”, ovvero i fascisti della prima ora. Costretto a partecipare a manifestazioni e adunate, Piscitello si scopre sempre più lontano dal fascismo e sviluppa un odio profondo nei confronti di quei rituali, ma quando finalmente il regime cade lo attende un tragicomico destino… Come scrive Leonardo Sciascia nel suo articolo del 1948 “Brancati e la dittatura” (ripubblicato in appendice a questa nostra edizione): «… basta quello stivale a rendere la pena di quegli anni, lo stivale che Piscitello porta alle adunate come un cilicio. È tragico che un uomo debba ogni sabato mettersi un paio di stivali, se vuol conservare il posto; più tragico di quel che può sembrare. Si può sorriderne, ma a patto di essere decisi a non tollerare più stivali».
9,50 9,03

Ebrei di campagna

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 120
La famiglia Shapir è da generazioni proprietaria della tenuta di Krinivitz, nella campagna polacca allora parte dell’impero zarista. A causa della morte di Uri Levi Shapir, l’anziano padrone, uomo di grande dottrina e umanità, la proprietà passa nelle mani del figlio Ozer, che dal padre non ha ereditato affatto la capacità di ricavare un qualche guadagno da quella terra arida e povera. Mentre il mondo all’esterno cambia radicalmente a causa prima della Grande guerra, che annienta popoli e nazioni, e, successivamente, del radicarsi dell’antisemitismo, la famiglia Shapir va incontro a una sventura sempre maggiore, che la porta a crollare nella sua incapacità di adattarsi alla nuova realtà. Apparso inizialmente su «Forverts» come gli altri racconti di Singer presenti in questa stessa collana, in “Ebrei di campagna” l’autore riesce a scolpire nel breve spazio di un racconto la decadenza di una famiglia, tema assai ricorrente nella sua narrativa, e, pur con una narrazione che scivola piacevolmente in un’aura di leggerezza e di ironia, l’inquietante destino verso cui stava andando incontro la comunità ebraica in Polonia.
10,00 9,50

Sender Prager

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 80
Varsavia, inizi del Novecento. Sender Prager, padrone del ristorante “Praga”, è uno scapolo di mezza età con la fama di sciupafemmine: non c’è cameriera nel suo locale che non gli si sia concessa, nella vana speranza che prima o poi sarà proprio lei a divenirne la moglie, ma di accasarsi Sender non ne vuole sapere. Un giorno, rendendosi conto che il tempo sta passando inesorabilmente, e convinto dal suo rabbino che Dio lo punirà se non metterà la testa a posto, decide di prendere in moglie Edye Barenbaum, una ragazza di buona famiglia hassidica. La giovane pare avere tutti i requisiti per essere una sposa ideale, ma “Colui che tutto può” ha in serbo un destino tanto inaspettato quanto ironicamente crudele per il ristoratore libertino… Apparso per la prima volta a puntate sul quotidiano «Forverts» nel 1937, anche in “Sender Prager” Singer dà prova di non avere rivali nella creazione di situazioni e personaggi che puntualmente vengono posti sotto la lente del suo straordinario humour ebraico.
8,00 7,60

James Joyce e il presente

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2023
pagine: 96
Il 2 febbraio del 1922, quarantesimo compleanno di James Joyce, l’amica libraia e editrice Sylvia Beach gli consegnava le prime copie di Ulysses, il romanzo che lo aveva tenuto impegnato per diversi anni e che aveva incontrato non poche tribolazioni per essere pubblicato, a causa della censura. Questo romanzo fu in qualche modo concepito fin da subito come uno spartiacque nella narrativa contemporanea, e tra i primi a rendersene conto fu lo scrittore austriaco Hermann Broch, che dieci anni più tardi, in occasione del cinquantesimo compleanno del grande scrittore irlandese, gli dedicò una conferenza che divenne poi nel 1936, opportunamente integrata, il saggio James Joyce e il presente. Broch è tra i primi a capire che la complessità della narrativa di Ulisse non deriva da meri espedienti stilistici, ma sta alla base di una coerente ricerca espressiva che ricapitola e sintetizza un’epoca intera: la psicanalisi freudiana (che pure Joyce avversava), la relatività einsteiniana, la nuova musica, le arti delle avanguardie. Da questo punto di vista, Joyce con il suo Ulisse rappresentava un modello anche per lo scrittore austriaco, perché – come possiamo leggere nella prefazione di Luigi Forte che accompagna questa nostra edizione – «il suo omaggio a Joyce è in realtà una profonda e potenzialmente innovativa riflessione sul proprio percorso», e non a caso «le sue riflessioni sull’Ulisse sottolineano una serie di prospettive al centro della sua stessa poetica: l’idea di letteratura in generale come strumento gnoseologico in grado di riconnettere un universo frammentato e il concetto di totalità che sembra essere il fine ultimo della creazione artistica, grazie a cui l’arte diventa specchio dello spirito universale di un’epoca». Prefazione di Luigi Forte.
10,00 9,50

Cento sonetti d'amore. Testo spagnolo a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2000
pagine: 239
I "Cento sonetti d'amore" rappresentano lo sviluppo, in forme di accentuata originalità e autonomia, di un motivo che viene di lontano. Il filone da cui scaturisce quest'opera affonda non solo in Stravagario, ma anche e soprattutto nei Versi del Capitano, documento di un'epoca turbolenta in cui l'amore si manifesta in raffiche improvvise, appare dominato da accese note di passione, insidiato da furori e gelosie, agitato da rinunce e ritorni, da condanne e proteste disperate, fino alla definitiva affermazione. Matilde equivale, per Neruda, alla terra; il bacio dato alla donna rappresenta l'unione con il mondo. Per il poeta l'amore è elemento che ravviva il mondo, miracolo che si verifica attraverso la presenza della donna.
14,00 13,30

Venti poesie d'amore e una canzone disperata. Testo spagnolo a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 1999
pagine: 91
"A lato della prodigiosa voce del maestro Rubén Darío e della stravagante, adorabile, affascinantemente goffa e fosforescente voce di Herrera y Reissig e del gemito dell'uruguaiano e mai francese Conte di Lautréamont, il cui canto riempie di orrore l'alba dell'adolescente, la poesia di Pablo Neruda si leva con un tono mai uguagliato in America, di passione, di tenerezza e di sincerità". (Dalla presentazione di Federico García Lorca)
9,50 9,03

12,50 11,88

Vanina Vanini

Libro
editore: Passigli
8,50 8,08

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