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Passigli: Biblioteca Passigli

Tutte le nostre collane

Pilota di guerra

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 152
Il 3 settembre 1939 la Francia aveva dichiarato guerra alla Germania e Saint-Exupéry era stato assegnato a una squadriglia di ricognizione aerea. Il 22 giugno 1940, dopo l’invasione tedesca, con la Francia costretta all’armistizio e il territorio sotto il dominio nazista, lo scrittore aveva raggiunto gli Stati Uniti, e fu là che scrisse “Pilota di guerra”, vero e proprio manifesto di una Francia che rifiutava la disfatta. È così che il libro, che nasce come un racconto di missioni aeree, diventa soprattutto una profonda riflessione sui fondamenti della civiltà occidentale e, insieme, l’appassionato lascito spirituale di un grande protagonista della sua epoca.
16,50 15,68

Crisi istituzionale o crisi democratica? Come Giovanni Sartori giudicherebbe oggi l’Italia

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2025
pagine: 384
La fine della Prima Repubblica ha aperto un lungo periodo di transizione che in tre decenni ha visto 18 governi, 4 cambiamenti di legge elettorale e 2 tentativi di radicale riforma costituzionale, entrambi bocciati dal voto popolare nel 2006 e 2016. È evidente che l’Italia ha sofferto di una crisi istituzionale cui la nostra classe politica non ha saputo portare rimedio, una crisi che si è progressivamente aggravata, come testimonia il crescente astensionismo elettorale, e che rischia ormai di sfociare in una vera e propria crisi democratica. È in questo contesto che Stefano Passigli si è posto l’interrogativo di come il grande politologo Giovanni Sartori avrebbe giudicato oggi il sistema politico italiano. Per portare una risposta Passigli, che quando Sartori lasciò l’Italia ne ha ereditato la cattedra, ha utilizzato scritti che nell’arco di vari decenni sono stati oggetto di un continuo confronto con i temi e le posizioni di Sartori. Da tale confronto emerge che Sartori, al contrario dei tanti soi-disant ma falsi liberali che popolano la scena politica e accademica italiana, si schiererebbe oggi decisamente contro le proposte del Governo Meloni, e in particolare contro il Premierato e la riforma della Giustizia mirata a ricondurre all’ordine una magistratura di cui il Governo sembra temere l’indipendenza. Sartori si schiererebbe contro sia perché già lo fece al tempo delle riforme tentate da Berlusconi, sorprendentemente simili a quelle oggi proposte, sia perché esse ledono profondamente il principio fondamentale della liberal-democrazia: la limitazione del potere, da conseguire attraverso la presenza di poteri aventi fonti diverse di legittimità. In una liberal-democrazia, infatti, non tutto dipende dal voto popolare, specie quando sistemi elettorali maggioritari tramutano in schiaccianti maggioranze parlamentari quelle che sono minoranze nel Paese. Quanto è necessario alla vita di un sistema realmente democratico sono i pesi e i contrappesi assicurati da un equilibrio tra poteri indipendenti. Quell’equilibrio oggi messo a rischio dalle riforme progettate dall’attuale Governo.
28,00 26,60

La parola Pace. L'utopia che deve farsi realtà

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2024
pagine: 200
Il volume raccoglie gli atti del seminario che l’associazione Promessa Democratica ha promosso a Milano il 2 dicembre del 2023 presso la Fondazione Feltrinelli, con interventi, tra gli altri, di Romano Prodi, Lucia Annunziata, del vicerettore dell’Università di Betlemme e sacerdote del Patriarcato Latino di Gerusalemme padre Iyad Twal, della vicepresidente di Medici Senza Frontiere Elda Baggio, del direttore della Fondazione Feltrinelli Massimiliano Tarantino, di Nadia Urbinati, Elly Schlein, Lella Costa, Marco Damilano, della presidente della sezione italiana di Amnesty International Alba Bonetti, degli ex ministri Lorenzo Guerini e Giuseppe Provenzano. Questo libro, il cui titolo “La parola Pace” prende le mosse da un vuoto di elaborazione e pensiero attorno a un tema decisivo come quello della «guerra mondiale a pezzi», offre una cospicua serie di punti di vista e spunti di riflessione su questo conflitto diffuso che va dal cuore dell’Europa al Medio Oriente, senza dimenticare le decine di altre guerre sparse nel mondo. Introduzione di Barbara Pollastrini.
19,50 18,53

Vecchio Bloomsbury

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2023
pagine: 144
In seno al Bloomsbury Group – il circolo di intellettuali, scrittori e artisti che si era costituito nei primi anni del Novecento e che aveva tra i suoi protagonisti Virginia Woolf – il Memoir Club, che venne inaugurato nel marzo del 1920, aveva in primo luogo lo scopo di riunire i membri del gruppo, dopo la dispersione dovuta ai drammatici effetti della Prima guerra mondiale. Protagonisti di questi raduni erano dunque gli stessi rappresentanti del Bloomsbury: oltre a Virginia Woolf, il marito Leonard, e poi la sorella Vanessa con il marito Clive Bell, e ancora Desmond e Molly MacCarthy, John Maynard Keynes, Edward Morgan Forster, Roger Fry, Duncan Grant, Lytton Strachey. Nell’ambito di questi incontri, venivano lette ad alta voce delle “memorie”, e quattro furono quelle di Virginia Woolf, che vengono raccolte integralmente per la prima volta in questo volume. Sono testi di grande fascino, che ci offrono l’immagine viva di quell’epoca e di quel gruppo inimitabile di amici, permettendoci anche di gustare ancora una volta la grandezza della Woolf saggista e memorialista. Queste quattro “memorie” della Woolf coprono un arco di tempo che va dal 1921 al 1940; se le prime due, “22 Hyde Park Gate” e “Vecchio Bloomsbury”, sono bellissimi affreschi della vita della famiglia Stephen (questo il cognome di Virginia prima delle nozze con Leonard Woolf) – con il passaggio dalla casa natale in Hyde Park Gate al quartiere di Bloomsbury – la terza e la quarta hanno carattere differente: “Sono una snob?” è l’autoironica riflessione sulla natura dello snobismo, un’altra chiave per leggere l’ambiente del Bloomsbury Group; mentre “La beffa della Dreadnought”, qui per la prima volta tradotta in italiano, è la divertentissima ricostruzione dell’incredibile scherzo giocato da un gruppo di amici (tra i quali la stessa Virginia) ai danni della Royal Navy britannica. Ma anche in questo caso, come scrive Federico Mazzocchi nella prefazione, «Virginia Woolf non ci mostra soltanto le peripezie dello scherzo, ma anche le reazioni di parenti e conoscenti, facendoci tornare a quel clima di scandalo e sbigottimento che permeava il Vecchio Bloomsbury».
16,50 15,68

Il caso Lemoine

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2022
pagine: 142
Henri Lemoine fu una singolare figura di truffatore, che nei primi anni del Novecento riuscì a imbrogliare il presidente di una delle maggiori industrie del commercio dei diamanti, la De Beers, convincendolo di avere trovato il modo di fabbricarli. Scoperta poi la truffa (che gli aveva fruttato oltre un milione di franchi), Lemoine sarà processato e condannato a sei anni di prigione. Tra i beni ereditati da Marcel Proust c’era anche un pacchetto di azioni della società De Beers di cui Proust tentò ripetutamente di disfarsi, ma senza successo in quanto il titolo continuava a perdere a causa di quello scandalo finito in tribunale. Dunque, lo stesso Proust fu in parte vittima, anche se molto relativa, di quella truffa; il che non gli impedì, quando gli fu commissionato da «Le Figaro» di seguirne il processo, di scrivere articoli che erano tutto fuor che resoconti giornalistici, definendo l’affaire Lemoine del tutto insignificante, e prendendolo invece a pretesto per vere e proprie parodie – consacranti, se vogliamo, ma mai disgiunte da un sorriso un po’ beffardo – esercitate su scrittori che hanno costituito parte integrante della sua formazione: da Balzac a Flaubert, da Sainte-Beuve a Régnier, dai Goncourt a Michelet, da Renan a Faguet, per concludere con le Memorie di Saint-Simon, in cui Proust mescola personaggi dell’epoca e suoi contemporanei. La scrittura di Proust si adatta ai diversi scrittori, li insegue e li imita, allo scopo – come scrive Maurizio Ferrara nella prefazione che ricostruisce l’intera vicenda – di «potersi liberare della loro influenza ed essere se stesso, cioè per dedicarsi finalmente alla propria creazione personale». Lo stesso Proust avrebbe voluto raccogliere questi suoi scritti in un libro a sé, ma collezionò più di un rifiuto; così occorrerà attendere una decina d’anni perché vengano pubblicati, all’interno di Pastiches et mélanges, in quell’anno 1919 che valse al suo autore, dopo la pubblicazione del secondo volume della Recherche, il premio Goncourt.
16,50 15,68

10,00 9,50

Aldo Moro. Cronache di un sequestro

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
18,50 17,58

16,50 15,68

14,50 13,78

Italia barbara

Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
14,50 13,78

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