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Pacini Editore: Arte

Tutte le nostre collane

Le immagini del patrimonio culturale. Un'eredità condivisa?

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2023
pagine: 192
Le riforme del Codice dei beni culturali avviate nell'ultimo decennio hanno generato un ampio confronto, non solo fra gli addetti ai lavori. In particolare la liberalizzazione dell'uso delle immagini del patrimonio culturale pubblico per fini di studio, ricerca e libera manifestazione del pensiero, introdotta nel 2014 (c.d. Art bonus), ha suscitato una presa di coscienza dell'importanza della percezione della pubblicità del patrimonio da parte della popolazione italiana. Il dibattito si è quindi esteso a considerare l'ipotesi di libero riutilizzo delle riproduzioni di beni culturali, anche per quelle finalità commerciali rimaste sinora escluse dal regime di liberalizzazione. Al centro di questo volume, nel quale sono pubblicati gli atti dell'omonimo convegno promosso dalla Fondazione Aglaia (Firenze, 11/06/2022), si collocano interrogativi di stringente attualità: ha senso oggi porre limiti, in piena era digitale, alla diffusione delle immagini del patrimonio culturale pubblico? Come impedire l'uso di un bene immateriale che appartiene a tutti? E, soprattutto, perché? Nella prima parte del volume sono chiamati a misurarsi con questo tema giuristi, economisti, rappresentanti dell'università, del ministero e dell'associazionismo, mentre la seconda parte raccoglie esperienze tratte dall'imprenditoria culturale e da istituti culturali pubblici e privati.
23,00 21,85

Storia illustrata della scultura a Pisa. Dall'altomedioevo all'Ottocento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 192
Il volume intende ripercorrere in maniera svelta e gradevole, ma sulle fondamenta di studi scientifici e specialistici, una delle storie forse più difficili da raccontare, quella cioè di un'arte che ha reso famosa Pisa nel mondo, quella scultura che in tutto l'arco del medioevo grazie al genio, per citarne alcuni, di Biduino, Nicola e Giovanni Pisano, Andrea da Pontedera ed altri, raggiunse apici difficilmente eguagliati. Tuttavia Pisa conobbe uno straordinario sviluppo della scultura anche nei secoli successivi, nel Rinascimento ad esempio, grazie anche alla permanenza in città di Donatello, eppoi di Giambologna, Ammannati, Tribolo.... In età Barocca sarà poi la volta di personaggi come Foggini e le numerose botteghe apuane, fino ad un Ottocento ricco di sorprese e di episodi poco noti. Un volume insomma che costituisce anche un'occasione per ripercorrere una parte significativa della storia pisana.
18,00 17,10

La bellezza e la preghiera. La fede e i suoi luoghi nella Diocesi di San Miniato

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2021
pagine: 200
«Mi capita spesso di camminare per le vie di San Miniato, di percorrere le strade della nostra diocesi in auto, per raggiungere ogni parrocchia, di camminare per le tante “stradelle” bianche, come su sentieri più nascosti e di trovarmi rapito da paesaggi, colori, sguardi che vengono immortalati nel cuore e spesso anche nella telecamera del mio cellulare. È lo stupore che nasce di fronte alla bellezza che la natura ci regala, e possiamo riconoscere che con noi, nella nostra terra, la creazione è stata particolarmente generosa nel regalarci orizzonti, spazi, colori e bellezza. È con lo stesso sguardo e stupore, con la curiosità di chi ricerca, e i passi di chi incontra, che si rimane ammirati delle bellezze che l'arte, custodita nelle nostre chiese, ci regala. Essa è testimonianza della fede di chi ci ha preceduto, dell'ingegno di chi sa maneggiare pennello e creta, dell'ardire di chi in tempi diversi e più poveri di mezzi rispetto a noi, sapeva progettare e realizzare grandi cose. Ed è così che entri in una chiesa e rimani stupito, sorpreso delle bellezze che essa custodisce. Si tratta di pitture, sculture, affreschi, architettura di chiese…, e si passerebbero ore a guardare i particolari, vedere l'insieme, contemplare. È la bellezza! L'incontro con la bellezza, comunque si presenti, nella natura attorno a noi e nella armonia di una chiesa, nei colori di un dipinto e nelle forme di una scultura è incontro con l'opera di Dio, con Lui che è Bellezza. Su questa strada un'opera d'arte, la bellezza, può diventare via di incontro con Dio, di preghiera, di contemplazione. Ed è proprio così, perché bellezza vuol dire vita, contemplare la bellezza significa avere vita, regalare vita ai nostri giorni. E la preghiera è l'ossigeno per la vita. Il volume ci consegna in queste pagine la bellezza che l'arte ha saputo realizzare nei centri di San Miniato e in altri ambienti e comunità della nostra diocesi. Si rimane affascinati dalla bellezza delle immagini riprodotte in questo volume, con una qualità fotografica, insieme alla ricchezza delle didascalie e del racconto che diventano invito a intraprendere il percorso dei turisti, o meglio dei pellegrini di questa terra.» (Andrea Migliavacca Vescovo di San Miniato)
45,00 42,75

La collegiata di Sant’Andrea a Empoli. Arte e storia attraverso i secoli

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2021
pagine: 224
«Sintesi strepitosa della storia tutta di Empoli, la collegiata di Sant'Andrea s'erge al centro della città cui appartiene come tangibile luogo della memoria e insigne contenitore d'arte. Intrecciando i testi di due esperti ed appassionati conoscitori dell'argomento con la sensibilissima campagna fotografica appositamente realizzata per l'occasione, il libro ripercorre le vicende più o meno note che hanno interessato nel tempo l'edificio di culto ed il suo ricco apparato di decorazioni e di arredi. Uomini, opere, documenti, fonti letterarie, bibliografia specifica ricostruiscono il lungo percorso di una realtà monumentale di cui troppo spesso si sono estrapolati solo pochi, isolati episodi emergenti. Ne nasce una monografia vivace e piena di novità, nella quale quel singolare individuo storico che è la maggior chiesa empolese ottiene il ritratto a tutto tondo, e quasi la biografia, che soli possono rendere giustizia alla sua particolarissima collocazione nel variegato panorama artistico toscano.
38,00 36,10

La collezione Piccolomini Spannocchi. Siena, Santa Maria della Scala

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 528
34,00 32,30

Raffaello

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2021
pagine: 272
«Che Raffaello Sanzio da Urbino fosse un uomo fuori dall'ordinario e un artista prodigioso, lo capirono subito i contemporanei, a partire dai signori urbinati delle dinastie Montefeltro e Della Rovere, per continuare con le famiglie nobili e mercantili dell'Italia Centrale, i committenti ecclesiastici d'ogni rango fino ai pontefici, i curiali, i letterati umanisti e poeti. Era perfino in buoni rapporti con artisti di vari stati italiani, come provano i documenti oltre che i racconti dei biografi: fatto, questo, raro e rimarchevole in un ambiente fortemente competitivo, animato da rivalità personali. La sua capacità artistica, quanto mai versatile e universalmente riconosciuta, poté esprimersi ai massimi livelli anche grazie all'affabilità del suo carattere, che lo agevolò nello stringere relazioni di colleganza e di amicizia. Addirittura Paolo Giovio (il coltissimo monsignore comasco che visse a Roma a partire dal 1512, quando Raffaello era all'apice della sua carriera sotto Giulio II e Leone X), nello scrivere di lui la Vita in latino a pochi anni dalla morte nel 1520, mise acutamente sullo stesso piano il talento professionale e l'abilità sociale: "La grande intimità coi potenti, conquistata con un costume tutto civiltà e cortesia, gli procurò fama non meno dell'eccellenza delle sue opere" (Giovio ed. 1999). Fu poi il sommo biografo degli artisti, Giorgio Vasari, ad affermare in via definitiva la grandezza di Raffaello, di volta in volta definito "miracoloso", "eccellente", "grazioso" e "graziosissimo", da collocare tra i massimi innovatori e padri della 'maniera moderna', con Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti...» (Dall'Introduzione)
25,00 23,75

Le pievi di San Miniato. Alla ricerca del medioevo

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2021
pagine: 200
«Passo dopo passo o, meglio, pagina dopo pagina, il volume ci accompagna indietro nel tempo svelando la magia e la bellezza di queste costruzioni maestose e silenti, talune deteriorate dal tempo e dall'incuria ma ancora lì a testimoniare, attraverso la bellezza dell'espressione artistica, una proficua trasmissione di fede e di cultura. Sfogliando le pagine si accendono fasci di luce che mettono in evidenza, con sapiente regia, luoghi a noi vicini e spesso dimenticati, siti un tempo pulsanti di vita ed ora abbandonati ma che hanno rivestito un ruolo religioso, sociale, politico ed economico di primaria importanza lungo il dipanarsi dei secoli dall'anno Mille e fino ai primi anni del secolo scorso. Patrimonio ideale dal quale traggono nutrimento le nostre radici, linfa vitale che ha reso grande la nostra civiltà ed il nostro territorio. La Fondazione da sempre, nel perseguire finalità di utilità sociale, è impegnata nel mantenimento del patrimonio artistico e culturale di cui è ricco il territorio allo scopo di tramandarlo alle generazioni future. Concludo con un ringraziamento al Presidente Prof. Gianfranco Rossi ed al suo Comitato di Gestione per aver voluto questa opera e per avermi così dato l'opportunità e l'onore di presentarla.» (Dalla Presentazione di Antonio Guicciardini Salini)
45,00 42,75

Looking forward to the past

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 98
«Con Massimiliano Pelletti la scultura torna ad 'invadere' le sale espositive del Museo delle Arti di Catanzaro, dopo la positiva esperienza di Bertozzi & Casoni, i ceramisti emiliani che restituiscono agli oggetti nuova esistenza, donando loro una sorta di nuova vita “eterna”. Questo importante evento si avvale della collaborazione della Fondazione Rocco Guglielmo, dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro ed è realizzata grazie al prezioso contributo della Galleria Barbara Paci di Pietrasanta. Gli accoglienti ambienti del MARCA si aprono e si piegano alle esigenze di questa personale, in occasione di "Looking Forward to the Past", a cura di Alessandro Romanini, fino al 31 luglio 2020. Un percorso scandito da circa trenta opere della sua produzione più recente, nel corso della quale potremo vedere in anteprima anche la serie di sculture concepita appositamente per gli spazi del Museo delle Arti di Catanzaro. La rassegna si configura come un'occasione particolarmente significativa per riflettere sul percorso artistico di Pelletti, nipote di un bravissimo artigiano del marmo, che sin da piccolo nella sua Pietrasanta ha vissuto la realtà della scultura calata nelle suggestioni dei luoghi. Dopo vari percorsi artistici che lo hanno visto presente con il proprio lavoro in importanti Musei, Istituzioni e Biennali, Pelletti si rimpossessa della scultura riavvalendosi di quel linguaggio classico che da sempre ha respirato nelle botteghe d'arte, ma calato nel contesto innovativo. Alla scultura è affidato un compito importante, proprio per la generale maggior resistenza dei suoi materiali: trasmettere testimonianze, valori, pagine di storia alle nuove generazioni. Per questo la scelta del MARCA di aprirsi a questo linguaggio artistico è coerente con il percorso avviato negli anni: arricchire le esperienze di dialogo artistico per allargare la platea dei fruitori e incrementare, assieme alla qualità dell'offerta, il fascino di un luogo – pubblico – che vuole essere davvero per tutti. L'arte è bellezza e deve essere alla portata di tutti. Perché “la bellezza salverà il mondo”.» (Sergio Abramo, Presidente della Provincia di Catanzaro)
18,00 17,10

A tale of two cities. Rome and Siena in the early modern period (1550-1750)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 256
60,00 57,00

Il Camposanto monumentale di Pisa. Una guida

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 120
Questa guida è stata scritta con l'intenzione di fornire uno strumento per orientarsi nella straordinaria raccolta di opere d'arte presenti nel Camposanto. Dall'arte antica a quella medievale e rinascimentale, fino allo storicismo ottocentesco passando per le stagioni barocche e neoclassiche, il Camposanto mantiene intatto il fascino che lo ha reso celeberrimo nel mondo.
14,50 13,78

Antonello da Messina

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2020
pagine: 272
Di Antonello si fa presto a sgombrare il campo da infelici illusioni: di lui non si sa praticamente niente. Ma non niente nel senso della trovata retorica per poi stupire i lettori con giochi pirotecnici; no, niente nel senso di (quasi) niente. Non conosciamo la sua data di nascita (1430? Forse), e neppure il giorno della sua morte. Sappiamo, da una notazione quasi marginale di un umanista, che fu a Napoli, ma non conosciamo quando vi arrivò e quanto vi stette. Le chiese napoletane non ci restituiscono opere di lui sicure, e gli archivi tacciono. Non conobbe mai, in vita e negli anni immediatamente successivi, il beneficio della biografia, e il plutarchismo cinquecentesco si fermò sostanzialmente al pur nobilissimo Vasari, che però, quando parlava di non toscani, sapete tutti come andava a finire: un poco di storia, un poco d’invenzione. Del resto per tutti, o quasi, Antonello sarà colui che porterà in Italia la tecnica della pittura ad olio, imparata nelle Fiandre da Jan van Eyck, e se questi morì troppo presto per insegnare alcunché al Nostro, il particolare parve del tutto ininfluente. Nelle Fiandre probabilmente non andò mai, e forse neppure nella Francia del sud, ma il fascino dell’enigma è intrigante, e in campo storiografico si tende spesso a far di tutto per far tornare tutto. Noi ci siamo accontentati di far finta di nulla. Poco prima di morire fece anche un fruttuoso viaggio a Venezia, dove secondo qualche tardo biografo si distinse anche per le sue robuste doti amatorie, ma anche in questo caso non sappiamo quando e come. Abbiamo solo un paio di testimonianze, e ce le teniamo strette, anche perché dovrebbero dirci che fece pure in tempo, prima di tornare a Messina, ad andare a Milano, da quel bel tipo di Galeazzo Maria Sforza, grande amante delle arti, ma anche dei modi spicci, talvolta molto spicci. Ma anche dei suoi soggiorni messinesi finiamo con non sapere molto. Sì, qualche documento esiste, e ci dice qualcosa sulla famiglia, e su quello che dipingeva, ma sono pochissime cose, e poi si tratta di freddi documenti notarili, senza palpiti né indugi sugli aspetti di colore che a noi tanto servirebbero. A causa del terribile terremoto di Messina del 1908, che tutto distrusse, non c’è poi neppure la speranza di saperne di più, e questo è tutto. Non fece affreschi, o almeno non ne esistono testimonianze. Fece in compenso molti ritratti, di qualità in genere strabiliante, ma se il dibattito sull’identità della Gioconda di Leonardo vi appassiona, è perché non avete mai fatto mente locale alle identità dei ritratti di Antonello. Sono uomini, di questo siam sicuri, ma non sappiamo chi fossero, e neppure quale professione svolgessero. A volte esiste almeno il sollievo di un data scritta di suo proprio pugno, accanto alla firma in latino. Poi basta. Non possediamo una lettera scritta da Antonello, neppure di banale notazione di vita…» (Stefano Renzoni)
25,00 23,75

Tesori di Volterra

Libro: Libro rilegato
anno edizione: 2020
pagine: 192
"Difesa dalla pietra e scolpita nell'alabastro, plasmata dai venti, erosa dalle Balze e benedetta dalle sorgenti d'acqua, Volterra colpisce per la sua storia lunga come quella dell'uomo: viva di bellezza infinita, e bella perché viva nei suoi indomiti abitanti. È in fondo questo il primo vero tesoro di Volterra: i suoi abitanti, da quelli più antichi che ne hanno delineato i ciclopici contorni murati, ai tanti che l'hanno arricchita di opere d'arte e palazzi, fino a coloro che oggi ne animano i vicoli e le strade, rendendola una città ancora laboriosa e intellettualmente vivace. Questo testo nasce dalla volontà della Cassa di Risparmio di Volterra di illustrare questi Tesori, la Vita e la Bellezza di Volterra, ancora più delle sue straordinarie opere d'arte. E per farlo è stato scelto un punto di vista originale: lo sguardo di un giovane fotografo, Antonio Maria Storch, che ha realizzato tutte le immagini del libro in piena libertà suggerendo un punto di vista inconsueto e analitico, incline alla sorpresa più che alla descrizione, mai didascalico e volutamente eterogeneo, figlio della curiosità e attento al particolare. La scrittura dei testi che accompagnano le fotografie è stata la fonte di un viaggio tra presente e passato in dialogo infinito tra monumenti e vita quotidiana, tra artisti antichi e attuali, tra lo sguardo dei Santi e il talento demiurgico degli artigiani. Non vi è naturalmente nessuna pretesa di completezza scientifica quanto piuttosto l'intento – questo sì – di dare uno spunto di profondità storica all'immagine e di offrire un'occasione di riflessione all'occhio curioso di chi vi si accosti per la prima volta. Nella costruzione di questo percorso, per la mia formazione specifica, non potevo che andare in cerca dell'Archè, l'origine degli avvenimenti, la forza primigenia da cui scaturiscono gli elementi artistici e culturali di una comunità, ben conscio che tra il principio delle cose e l'evoluzione del reale tout se tient, e i linguaggi artistici inscindibilmente connessi divengono il fulcro con cui le personalità artistiche, facendosi opera, valicano le linee del tempo per depositarsi nella storia". (Fabrizio Burchianti)
25,00 23,75

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