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Mondadori: Strade blu. Non Fiction

Tutte le nostre collane

California. La fine del sogno

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 204
Quando noi italiani pensiamo alla nazione che vorremmo diventare, cosa ci viene in mente? Probabilmente vorremmo avere un'economia in grande crescita e la piena occupazione: un paese in cui chiunque voglia lavorare possa farlo. Vorremmo avere le migliori università del pianeta e bellezze naturali adeguatamente valorizzate, prodotti culturali dall'influenza globale e la possibilità di definire «made in Italy» non solo un paio di scarpe ma anche un'app capace di costruire il futuro e un'idea che sappia cambiare il mondo. Vorremmo essere il posto ideale per chiunque voglia realizzare i propri sogni, per chiunque abbia un progetto e cerchi le condizioni ideali per trasformarlo in realtà, e magari anche avere una classe dirigente progressista, sensibile, accogliente. Insomma, vorremmo essere un po' più come la California, che infatti da secoli è considerata la «fine del mondo»: un paradiso di tolleranza, prosperità e paesaggi spettacolari, la terra promessa, la più pura incarnazione del sogno americano. Eppure, in California qualcosa si è inceppato, tanto che da anni le persone che la lasciano sono più di quelle che vi arrivano, e dall'ultimo censimento la sua popolazione risulta per la prima volta diminuita. Niente di tutto questo dovrebbe accadere, in teoria. Salvo in caso di guerre e catastrofi naturali, nella nostra epoca i movimenti migratori seguono direzioni segnate dall'economia e dall'occupazione: le persone vanno via dai posti che offrono meno opportunità per raggiungere posti che ne offrono di più. Quella della California è una crisi unica al mondo, ma l'acuta analisi di Francesco Costa ci mostra che le sue ragioni non sono esclusivamente californiane: cominciamo a riscontrarle anche dalle nostre parti. Le città come unici possibili centri propulsivi della crescita economica. La qualità della vita distrutta dai prezzi delle case. Un radicalismo politico infantile. La divaricazione del mercato del lavoro fra chi possiede un'istruzione di alto livello e chi no. Le discriminazioni razziali. La catastrofe climatica. L'attivismo performativo. Le crescenti diseguaglianze fra generazioni. La crisi della California ci costringe a interrogarci sulla realtà che ci circonda e ci invita a stare attenti a ciò che desideriamo, perché potremmo ottenerlo.
18,50 17,58

Lezioni di sogni. Un metodo educativo ritrovato

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 300
Siamo nel pieno di quella che papa Francesco ha definito una catastrofe educativa: molti adulti si sentono sperduti, impreparati, quasi impotenti di fronte alle nuove generazioni e i giovani si trovano senza punti di riferimento sicuri. In un mondo che cambia con rapidità, è più che mai necessario ripensare il difficile compito di educare. Ripercorrendo quanto scritto negli ultimi trent'anni, mescolando ricordi personali e pubbliche riflessioni, Paolo Crepet offre il frutto della sua lunga esperienza, delineando quello che in molti hanno definito «il metodo Crepet». Un lungo viaggio, che pone al centro il bisogno di ripensare la genitorialità, la scuola, il rapporto tra le generazioni, il futuro. Non possiamo ignorare che la necessità di un profondo cambiamento si scontri con resistenze, timori, egoismi difficili da vincere, freni che privano bambini e ragazzi del diritto di far nascere i propri sogni e di coltivarli, affidandosi alla capacità di sentire le proprie emozioni e di lasciarsi coinvolgere dalla passione per un progetto di vita. Serve dunque la forza di una voce critica, anche scomoda, che scuota da questo torpore educativo e aiuti a invertire la rotta. Le pagine di Lezioni di sogni vogliono essere dunque spunti, provocazioni, richiami, un'occasione per riflettere sul futuro delle giovani generazioni. Che cos'è il talento e come supportarlo? Come gestire il rapporto con la tecnologia e i social media? Come educare alla gentilezza, al rispetto, alla complessità? Sono solo alcuni degli interrogativi a cui nessuno può sottrarsi, perché «i bambini ci guardano e imparano da noi bellezze e viltà». Paolo Crepet scrive perciò questo libro «come un portolano utile, per naviganti impauriti da vecchie e nuove tempeste, per chi voglia riafferrare il bandolo di una matassa troppo strategica perché sia lasciata all'ignavia degli indifferenti».
19,50 18,53

L'eredità di un giudice. Trent'anni in nome di mio fratello Giovanni

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 144
È il 23 maggio 1992 quando, lungo l'autostrada che da Trapani porta a Palermo, la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani con una carica di cinque quintali di tritolo. Un attentato efferato e vile che scuote l'intero Paese e s'imprime nella memoria collettiva, travolta appena due mesi più tardi dal ripetersi di quel tragico copione in via D'Amelio, quando a perdere la vita sono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Per anni la rabbia e l'indignazione per il sangue sparso dalla mafia erano durate soltanto il tempo dei funerali. Dopo la strage di Capaci, invece, qualcosa cambia. Nel Paese, e soprattutto a Palermo. La rabbia diventa pretesa di giustizia, il lutto necessità di testimonianza. Nessuno può più rimanere indifferente. Né le istituzioni, né i cittadini. È l'inizio di quella metamorfosi culturale, morale e delle coscienze che Giovanni Falcone riteneva indispensabile per poter combattere la mafia su larga scala. Ma non solo: è anche l'inizio del viaggio di una donna che sceglie di tramutare il proprio dolore privato in testimonianza universale. Dalla morte del fratello, infatti, Maria Falcone ha dedicato instancabilmente la sua vita all'affermazione dei valori della legalità e dell'antimafia nella società, e in particolare tra i giovani. Oggi, a trent'anni dalla strage, ricorda il fratello e si racconta: quei terribili giorni, la voglia di reagire, l'instancabile impegno e l'attivismo per promuovere una cultura della legalità. E riflette su come siano cambiati da allora la lotta alla mafia e il nostro Paese. Una testimonianza sincera e tenace che fonde la storia personale con una delle pagine più tragiche della nostra storia recente.
17,50 16,63

Ci sono cose più importanti. I diritti che non possono più essere rimandati

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 168
«I giornali e i media parlano solo di temi politicamente corretti. Non si può scherzare più su nulla. Se usi espressioni come "signore e signori" vieni accusato di non essere inclusivo. La famiglia è quella composta da madre e padre, basta con la lobby gay! Viviamo in una dittatura del pensiero unico e nessuno lo dice.» È davvero così? Ogni volta che in Italia si prova a fare un passo avanti nel campo dei diritti civili o si lotta per la difesa o l'empowerment di quelle che definiamo minoranze, qualcuno immediatamente protesta: «Ma non ci sono cose più importanti?». La retorica del «ci sono cose più importanti» negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza, la risposta prediletta in ogni dibattito. Ed è proprio seguendo questa logica che molte battaglie vengono messe in secondo piano, perché, appunto, c'è sempre qualcosa di «più importante». E così il fine vita, il diritto all'adozione o alla genitorialità di persone single o non sposate, i diritti delle persone LGBTQIA+, lo ius soli, la parità fra uomini e donne scivolano lontani nell'agenda delle priorità. Nel frattempo, però, le «cose importanti» non sono comunque successe. L'Italia è al quarantunesimo posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa, siamo penultimi per tasso di occupazione in Europa. In questo libro, Cathy La Torre disegna la mappa di un viaggio nei diritti che non possono più attendere. Attraverso esempi concreti, racconta come altrove hanno fatto, spesso a costo zero, quello che in Italia ancora si rimanda. Un prontuario gentile che vi permetterà di avere sempre una risposta pronta e fondata all'annosa domanda: «Ma non ci sono cose più importanti?».
18,00 17,10

La Cina è già qui. Perché è urgente capire come pensa il Dragone

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 156
Non passa giorno senza che si parli di Cina, tuttavia l'argomento viene spesso affrontato, in pubblico e in privato, attraverso una narrazione semplicistica in cui tutto è bianco o nero e il Celeste Impero è il male assoluto o il posto più efficiente del mondo. È «superfluo» commenta Giada Messetti «sottolineare quanto entrambe le versioni ci portino fuori strada». In questo libro, l'autrice traccia una mappa essenziale di una cultura ricca di fascino e, al contempo, profondamente diversa dalla nostra. Una bussola che, bypassando i tanti luoghi comuni, ci aiuta a orientarci nel labirinto di una civiltà millenaria, un mondo per antonomasia «altro», decifrando le differenze che ci separano. Un avvincente viaggio di scoperta che prende in esame alcuni dei tratti più connotanti del gigante asiatico: dal fascino della scrittura alla concezione della società e del tempo, dal potere «con caratteristiche cinesi» ai meccanismi che guidano e determinano la politica estera; e ancora l'influenza pervasiva del confucianesimo e quella del daoismo, l'aspirazione all'«armonia collettiva» e la consuetudine di «cinesizzare» tutto ciò che il Dragone incontra sulla sua strada. "La Cina è già qui" è un libro-ponte che vorrebbe scongiurare lo scontro di civiltà per molti ormai alle porte. È tempo di riconoscere che «l'Occidente ha bisogno della Cina tanto quanto la Cina ha bisogno dell'Occidente». All'orizzonte, «c'è un lavoro molto faticoso da svolgere, un'opera di connessione e tessitura non più rimandabile, perché senza conoscere e capire il proprio interlocutore è impossibile interagire».
18,00 17,10

La crepa e la luce. Sulla strada del perdono. La mia storia

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 144
Questo libro è il racconto di un cammino, quello che Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi, ha percorso dal giorno dell'omicidio del marito, cinquant'anni fa. Una strada tortuosa che, partendo dall'umano desiderio di vendetta di una ragazza di 25 anni con due bambini piccoli e un terzo in arrivo, l'ha condotta, non senza fatica, al crescere i suoi figli lontani da ogni tentazione di rancore e rabbia e all'abbracciare, nel tempo e con sempre più determinazione, l'idea del perdono. Un racconto che, partendo dalla vita di una giovane coppia che viene sconvolta dalla strage di Piazza Fontana, attraversa mezzo secolo, ricucendo i momenti intimi e privati con le vicende pubbliche della società italiana. Un'intensa e sincera testimonianza sul senso della giustizia e della memoria. Una storia di amore e pace.
17,50 16,63

L'alba dei nuovi dei. Da Platone ai big data

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 168
Nei momenti di crisi e trasformazione come quello che stiamo vivendo, la filosofia può aiutarci a rispondere alle domande più urgenti. Dobbiamo solo interrogarla. È ciò che fanno i filosofi e scrittori Andrea Colamedici e Maura Gancitano: mettendo in comunicazione il nostro presente con l'Atene del V secolo a.C., interrogano i pensatori dell'età classica, ma non solo, sui temi del dibattito contemporaneo. E si chiedono, per esempio, che cosa direbbero i sofisti delle echo chambers, la cui dinamica identitaria ed escludente ricorda tanto quella delle poleis greche, Atene in particolare, dove donne, schiavi e stranieri non avevano «diritto di cittadinanza». O quale parallelismo sia possibile rintracciare tra l'introduzione degli hypomnemata , i taccuini che sconvolsero la vita dei Greci al tempo di Platone, e l'avvento dello smartphone. Secondo gli autori, come Socrate e Platone hanno visto la scrittura soppiantare l'oralità e hanno assistito al tramonto del mondo mitico, così noi oggi ci troviamo di fronte all'avanzata del digitale, che sta nuovamente rivoluzionando la comunicazione, il linguaggio e le strutture sociali, sancendo l'alba di nuovi dèi. Dopotutto «i big data possono essere interpretati come grandi divinità in provetta che stiamo (ri)costruendo in laboratorio, capaci di conoscere, prevedere e orientare i nostri desideri, scopi e bisogni più profondi, come sa fare ogni dio che si rispetti». E i social media, lungi dal rappresentare meri luoghi di intrattenimento, incarnano il tentativo dell'essere umano di superare il sé atomistico e creare un nuovo tipo di coscienza collettiva. Eraclito diceva che non si può scendere due volte nello stesso fiume, essendo tutto in costante mutamento. Eppure alcuni eventi si ripetono nel corso della storia e molto si può apprendere imparando a riconoscere le somiglianze tra di essi. Colamedici e Gancitano ce lo dimostrano, confermando che la filosofia non solo può aiutarci a comprendere meglio il presente, ma anche a reinventarlo.
18,00 17,10

Noi siamo tecnologia. Dieci invenzioni che ci hanno cambiato per sempre

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 192
Quando ero bambino, in estate, aiutavo mia mamma in negozio. Con le mance ricevute dai clienti, ogni sabato andavo dal ferramenta e compravo una chiave inglese. In poco tempo ho messo insieme un'intera collezione, uno spettacolo di acciaio inossidabile. Non le usavo tutti i giorni, ma sapevo che, se ne avessi avuto bisogno, ci sarebbero state. Erano la mia «coperta di Linus». È chiaro che, nonostante abbia conseguito una laurea in fisica sperimentale e fondato diversi laboratori, verso la tecnologia non nutro soltanto un interesse tecnico, ma anche un amore platonico. In particolare mi affascina molto indagare la relazione tra uomo e macchina, che ritengo cruciale per capire chi siamo e, soprattutto, dove stiamo andando. In questo libro, condensando venticinque anni di studi e ragionamenti, racconto la nascita e la diffusione di dieci tra le invenzioni più affascinanti della storia. Troverete quindi la genesi della stampante 3D, che cambierà il processo di produzione e vendita delle merci riportando al centro il valore umano della manifattura, e della selce, la madre di tutte le tecnologie, il naturale che diventa artificiale, l'origine della nostra umanità. Parleremo poi del freno, il controcampo della velocità, indispensabile per accompagnare l'umanità nell'epoca moderna, della macchina per il caffè, che ha innescato l'ascesa della borghesia dando vita a nuove forme di democrazia culturale, della penna a sfera, che ci permette di riflettere sul ritorno della cultura orale e sul futuro della scrittura, e della lavatrice, uno degli strumenti più importanti per l'emancipazione femminile. Faremo quindi un salto nel futuro raccontando la barra di Google, la più grande rivoluzione culturale dopo la stampa di Gutenberg, e il telecomando, simbolo del potere familiare. Come escludere poi lo smartphone, vero paradigma della nostra contemporaneità, e Wikipedia, il più importante progetto collettivo della storia della cultura, il cui funzionamento ci permette di capire come la nostra specie stia cambiando per sempre. Analizzando i risvolti antropologici e sociali di queste invenzioni si può toccare con mano come non ci sia nulla di più influente della tecnologia nel ridisegnare le prassi culturali della nostra specie. Perché essa, da sempre, fa parte di noi.
18,00 17,10

Polvere. Il caso Marta Russo

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 180
Il 9 maggio 1997 Marta Russo viene uccisa da un colpo di pistola in un vialetto della città universitaria di Roma. La scena del crimine è particolarmente complessa perché su quel vialetto si affacciano più di cento finestre e passano ogni giorno moltissime persone. L'arma del delitto non si trova, il movente è inspiegabile e l'attenzione mediatica è senza precedenti. Inizialmente i sospetti si concentrano su un bagno al piano terra accanto al magazzino della ditta di pulizie. I dipendenti lo chiamano «il deposito delle munizioni», hanno il porto d'armi e sparano al poligono. Il caso sembra chiuso, quando la scientifica scopre una particella di polvere da sparo sul davanzale dell'aula 6, al primo piano di un edificio arancione. Questo granello di polvere, insieme ad alcune testimonianze contraddittorie, porta alla condanna di due assistenti universitari, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, nonostante non conoscessero la vittima e non avessero un movente per ucciderla. La perizia della scientifica però è sbagliata: il granello di polvere non è con certezza un residuo di sparo, potrebbe essere quello dei freni di una vecchia Panda. Sono passati più di vent'anni e questo caso suscita ancora tante domande, come ha confermato il successo della serie audio da cui il libro è tratto. Chiara Lalli e Cecilia Sala hanno parlato con i protagonisti di questa storia, con i due condannati e con i loro accusatori. Hanno cercato negli archivi i documenti e le registrazioni dell'epoca, hanno analizzato i risultati della perizia con degli esperti. Hanno ricostruito le indagini e il processo, per vedere se tutto tornava. Il risultato è un'inchiesta tanto avvincente quanto angosciante. Ai dubbi specifici, molti dei quali rimangono senza risposta, si aggiunge la più spaventosa delle domande: se il caso Marta Russo fosse un errore giudiziario? Se un giorno fossimo noi a trovarci «schiacciati da una macchina inadeguata e incapace di correggersi»?
18,00 17,10

Oltre la tempesta. Come torneremo a stare insieme

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 180
Spaventati, disorientati, ora depressi o inclini all'ira, ora fiduciosi nella solidarietà collettiva, stiamo attraversando la pandemia come fossimo in mezzo a un mare tempestoso, cercando di resistere nella speranza di arrivare presto a un approdo. Ma come sarà quel porto? Migliore o peggiore di quello da cui siamo partiti? E come saremo noi, alla fine del viaggio? Sarebbe desolante se ad attenderci ci fosse la realtà di prima. Al tempo stesso, non possiamo pensare che il futuro si faccia da sé, per inerzia: il futuro è il tempo della fiducia, per questo va attivamente progettato e nutrito. Dobbiamo allora coltivare la fantasia, far leva sulla nostra forza immaginativa per riparare ciò che si è incrinato dentro di noi e intorno a noi, nelle relazioni, nella vita quotidiana, negli spazi di lavoro. E lo dobbiamo fare soprattutto per le giovani generazioni, cui va restituito il diritto di sognare e di guardare avanti senza timore. Come spiega Paolo Crepet in queste pagine ricche di passione, occorrono curiosità e audacia: uno sguardo curioso ci permette di notare i dettagli, di scoprire che in ogni storia, per quanto minuscola, è contenuta una metafora; un atteggiamento audace ci aiuta a sfidare le correnti del conformismo e i freni di chi ha interesse a mantenere invariato lo 'status quo'. La costruzione del futuro, però, passa anche attraverso un maturo impegno collettivo, perché da soli si può avere un'idea, un'intuizione, ma al Nuovo si arriva solo quando le persone si incontrano, si incoraggiano, si confrontano e si criticano, arricchendosi a vicenda. Quando il virus sarà sconfitto lascerà una cicatrice interiore che ci accompagnerà per molto tempo. Per questo dobbiamo reagire, fin da adesso. «Scuotiamo le nostre anime» facendo emergere la forza propulsiva e trasgressiva che è dentro di noi, per riscoprire il senso più vero e profondo delle relazioni e dare forma a quello che sarà il mondo oltre la tempesta. Solo così potremo dire che questa terribile esperienza ci ha insegnato qualcosa: se ci aiuterà a ritrovare la nostra dimensione più autentica e a riscoprire la bellezza e lo stupore che la vita ha in serbo ogni giorno per noi.
18,00 17,10

Accendere il buio, dominare il vulcano. Come trasformare le emozioni negative in preziose alleate

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 204
Le emozioni ci appartengono, così come noi apparteniamo a loro. Possiamo controllarle oppure esserne controllati, possiamo trovarci in loro balia, lasciando che ci impediscano di raggiungere i nostri obiettivi, oppure cercare di possederne una piena padronanza così da permettere loro di dare intensità, ricchezza e spessore alla nostra vita. Sapendo che conquistare una maggiore consapevolezza emotiva significa addentrarsi in un territorio difficile da esplorare, Alberto Pellai e Barbara Tamborini mettono in campo le loro competenze e una lunga esperienza per aiutarci a entrare in contatto con quel mondo interiore che a volte tendiamo a trattare come un estraneo, e che invece è la parte più vera di noi. Gli autori si concentrano su quelle che impropriamente vengono chiamate «emozioni negative»: tristezza, rabbia, paura, disgusto. Da queste, infatti, cerchiamo di tenerci lontani, di difenderci, senza renderci conto che, così facendo, le trasformiamo in nemiche da temere e finiamo per gestirle in modo maldestro. Per aiutarci a comprenderle meglio, Pellai e Tamborini ci spiegano come nascono e come dovremmo affrontarle. Che fare quando la tristezza ci invade e ci troviamo imprigionati in un totale senso di impotenza, incapaci di riprendere in mano il timone della nostra vita? Oppure quando la paura, magari accompagnata dall'ansia e dal panico, ci porta a fuggire dal mondo esterno? Come controllare il vulcano che sentiamo esplodere in noi quando veniamo assaliti dalla rabbia? E come tramutare il disgusto – per una violenza subita, per i diritti negati, per ingiuste discriminazioni – in un sentimento che restituisca all'esistenza il profumo della bellezza? Passo dopo passo, raccontando esperienze di vita vissuta, ma anche facendo ricorso alla trama di film particolarmente significativi, Pellai e Tamborini ci accompagnano in un percorso difficile ma essenziale, aiutandoci a comprendere il significato di emozioni che fino a oggi abbiamo visto solo in bianco e nero. Perché saperle cogliere nelle loro mille sfumature non può che trasformare la nostra vita in una tavolozza sempre più ricca di colori, dandoci la possibilità di realizzare ogni giorno, nel rapporto con gli altri ma soprattutto con noi stessi, autentiche e inimitabili opere d'arte.
18,00 17,10

Un giorno lo dirò al mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 312
Nel settembre del 1993, a Norfolk (Virginia), le acque del fiume Lafayette restituiscono il corpo senza vita della diciassettenne Sarah Wisnosky. Fin dal principio i sospetti ricadono sul fidanzato, il ventiseienne italo-americano Derek Rocco Barnabei, che, al termine di un processo indiziario durato tre settimane, è condannato a morte per violenza sessuale e omicidio. Barnabei si dichiarò innocente e vittima di un complotto. In molti si mobilitarono contro la sentenza. Intervennero esponenti politici, il Parlamento europeo – che adottò all'unanimità una risoluzione sulla pena di morte citando nel documento il caso Barnabei, definendolo controverso, e chiedendo di commutare la condanna in ergastolo –, persino papa Giovanni Paolo II si unì agli appelli. Tuttavia gli estremi tentativi di bloccare l'esecuzione non sortirono alcun effetto. La Corte suprema rigettò i ricorsi presentati e Derek Rocco Barnabei fu giustiziato in Virginia il 14 settembre 2000. Alessandro Milan, agli inizi della sua carriera in una appena nata Radio24, intervistò più volte Barnabei e collaborò a due straordinarie dirette dal braccio della morte. In queste pagine, Milan fonde la puntualità dell'inchiesta giudiziaria con il racconto autobiografico, perché la vicenda di Barnabei non è per lui solo una prova giornalistica, ma un incontro umano che lo investe e lo segna personalmente. Per vent'anni ha cercato risposte agli interrogativi e ai dubbi sulla verità di Derek, seppure nella convinzione che nessuna risposta possa giustificare la barbarie di una condanna a morte. La pena capitale «è sbagliata, sempre e comunque, anche per chi si è macchiato di un crimine efferato oltre ogni ragionevole dubbio». È soltanto una vendetta, «di Stato, ma pur sempre vendetta».
19,00 18,05

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