Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Mondadori: Oscar classici. Serie cult

Tutte le nostre collane

Memorie trovate in una vasca da bagno

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 264
In un lontano futuro, tra le rovine di una costruzione sepolta dalla lava, viene ritrovato un manoscritto appartenente al Tardo Neogene. Su questa base un anonimo studioso tenta di ricostruire i caratteri di quella civiltà ormai in crisi, scomparsa improvvisamente in seguito a una misteriosa epidemia che distrusse la carta, cancellando quasi ogni memoria scritta dell'umanità, e riporta alla luce il contenuto dell'unico documento miracolosamente scampato alla catastrofe: le Memorie trovate in una vasca da bagno . L'autore di queste ultime e protagonista del romanzo è un agente segreto dell'era Precaotica, giunto in un luogo ermeticamente chiuso e retto da oscuri rituali, detto l'Edificio, dove gli viene affidata una cruciale missione, il cui oggetto egli cerca invano di conoscere, mentre viene coinvolto in un labirintico meccanismo di ossessioni, doppi giochi, paradossi, codici indecifrabili, macabre rivelazioni. Intrecciando abilmente diversi generi, dalla spy story al racconto gotico-fantastico, fino al romanzo distopico, e riecheggiando illustri precedenti, primi tra tutti Potocki e Kafka, in questa originalissima opera Lem affronta i grandi temi a lui cari: il rapporto tra individuo e potere, l'impenetrabilità del mistero, la necessità e l'inutilità assieme della ricerca di senso. Grazie all'inesauribile invenzione linguistica e a un irresistibile effetto straniante, la farsa della fine dell'era Precaotica messa in scena da Lem diventa lo specchio deformante, ricco di mille possibili interpretazioni, in cui riflettere il caos della nostra epoca e delle nostre anime.
13,50 12,83

Da noi, ad Auschwitz

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2023
pagine: 564
«È difficile scrivere di Tadeusz Borowski» sostiene Luca Bernardini «perché la sua opera è disuguale, frammentaria, incompiuta e insieme tragica, grandissima e dolorosa. Un'opera che riflette alla perfezione il suo autore, un uomo contrassegnato dalla tragedia, pieno di contraddizioni, scrittore di purissima razza, di cui rimangono un pugno di racconti e un gran numero di aspirazioni infrante, di desideri delusi.» Scrittore del lager e dal lager, Borowski non nasce come autore ad Auschwitz, né limita entro l'orizzonte dell'universo concentrazionario la propria esperienza. Della sua molteplice attività dà conto questo volume, una raccolta che alterna versi e racconti – molti dei quali tradotti per la prima volta in italiano – a ricostruirne idealmente la biografia letteraria, presentandolo di volta in volta come studente, amico, poeta, intellettuale, innamorato, deportato, infine cronista nello scenario postbellico tra le macerie morali e materiali dell'Occidente. L'aberrazione del totalitarismo, conosciuta fin dall'infanzia, e la vita nel campo sono sempre al centro della sua opera, che mette spesso in scena, con toni crudi e lirici assieme, l'uomo del lager, assuefatto anche al male più inimmaginabile. Accusato più volte di cinismo, Borowski si aggrappa in realtà a una serie di valori profondamente umani – l'amore e l'amicizia, l'arte, la poesia e l'istruzione – che tenta di salvare anche in quel "mondo di pietra" dove non sembra esserci più posto neppure per l'indignazione.
16,00 15,20

Evgenij Onegin

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 480
Se c'è un'opera della letteratura russa che ha segnato – con la discontinuità propria del genio – una svolta decisiva, un vero "sparo nella notte", è "Evgenij Onegin": iniziato dal ribelle 'enfant prodige' della poesia russa nel 1823 e pubblicato in volume da uno scrittore maturo e affermato nel 1833, questo romanzo in versi è assolutamente innovativo e multiforme. Nei suoi otto capitoli Puškin narra le vicissitudini di un "giovin signore" dell'Impero zarista, un 'dandy' ozioso e disilluso, ma solo apparentemente vanesio: sotto la superficie egli cela infatti un dolore esistenziale profondo, uno spaesamento, un male di vivere insanabile che lo condurrà a rifiutare la felicità che amore e amicizia potrebbero dargli. È un racconto su un amore che ha fatto palpitare generazioni di lettori, e su molto altro: è in questi versi che la lingua letteraria russa, ancora in formazione, assume un volto e mostra le proprie possibilità, non senza misurarsi con i modelli dell'Europa occidentale. Ed è in queste pagine che la sensibilità ancora tipicamente romantica si apre a un più robusto realismo, spalancando davanti al lettore uno straordinario affresco dell'epoca di Puškin, con i suoi ideali, pregiudizi e conflitti. Molteplici sono state le interpretazioni dell'"Onegin" che, come tutti i veri classici, non finisce mai di dire quello che ha da dire. Questa nuova traduzione – che dell'originale restituisce il ritmo e la ricchezza linguistica – offre ancora una volta al lettore italiano del Ventunesimo secolo il piacere di immergersi nella Russia dell'Ottocento e di seguire il destino dei diversi personaggi fino a trovare il "suo" Onegin e la "sua" Tatjana.
12,00 11,40

Il ritratto di Dorian Gray

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 276
«Ci ho messo molto di me. Basil Hallward è come ritengo di essere; Lord Henry è come il mondo ritiene che io sia; Dorian è come vorrei essere – in altri tempi, forse». "Il ritratto di Dorian Gray" è forse l'opera in cui Oscar Wilde si è maggiormente riconosciuto. La storia è quella di un bellissimo giovane, Dorian Gray, che riesce a conservare intatte gioventù e avvenenza, nonostante le dissolutezze cui si abbandona: è infatti un suo ritratto, tenuto nascosto, a invecchiare al suo posto. Accolto dalla critica vittoriana con scandalo e furiose polemiche, il romanzo costituisce una sorta di manifesto del decadentismo europeo, e ancora di più una summa della "filosofia" wildiana. Non c'è solo la ricerca della sensazione intensa e rara, la fede nel piacere come unica guida e nella supremazia dell'artista su ogni convenzione. L'esule irlandese Wilde – «figlio di una patriota, dileggiato dalla grettezza di un popolo che mai lo adottò, e anzi, lo mise alla berlina, lo condannò ai lavori forzati, lo bandì», come scrive Enrico Terrinoni nell'introduzione – critica la società, quella britannica in particolare, dal punto di vista estetico, morale e sociale, e la pone come esempio non da imitare ma da rifuggire. La sua è prima di tutto la battaglia dello spirito e dell'immaginazione contro l'etica utilitaristica. L'estetismo esasperato del "Ritratto di Dorian Gray", con la sua lingua raffinata – e affilata – ai limiti dell'artificio, è solo una superficie: quando parla di arte, di musica, di letteratura, infatti, Oscar Wilde sta parlando di politica, sta parlando di come cambiare il mondo. In nome di quei valori di bellezza, cultura, umanità, che ha incarnato e difeso con la propria esistenza "vissuta come un'opera d'arte".
13,00 12,35

Delitto e castigo

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2021
pagine: 756
Spinto da considerazioni teoriche, oltre che dalla miseria, Rodiòn Romànovic Raskòl'nikov, ex studente, massacra a colpi di scure un'anziana usuraia e la sorella di lei: un delitto orribile che lo condanna al rimorso e alla nevrosi, ma che è anche l'inizio di un percorso di perdizione e redenzione nel quale è centrale l'amore per la dolce Sonja. Questa la vicenda di "Delitto e castigo", un romanzo nel quale confluiscono le grandi questioni che agitavano la Russia di metà Ottocento e tormentavano l'animo di Dostoevskij: problemi sociali (la fame, l'alcolismo, la prostituzione, l'usura, l'inurbamento), così come grandi temi etici (il bene e il male, l'autorità e la giustizia, la libertà, il potere dell'uomo sull'uomo…). Tutti questi argomenti si intrecciano, tra le pagine di "Delitto e castigo", su un piano onirico e malato. Una dimensione visionaria, popolata di fantasmi, che è ben rappresentata anche nel cosiddetto "Diario di Raskòl'nikov", qui aggiunto in appendice: alcune pagine della tormentata prima stesura del romanzo, in cui il protagonista rievoca in prima persona il momento del delitto.
15,00 14,25

I viaggi di Gulliver

Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2020
pagine: 384
Medico di una nave mercantile, Lemuel Gulliver si salva da un naufragio e approda fortunosamente a Lilliput, sorprendente isola abitata da esseri minuscoli. Il caso lo porterà in seguito a Brobdingnag, popolata da giganti alti come campanili; quindi a Laputa, l'isola volante su cui vivono raffinati sapienti, del tutto incapaci però di dare un senso pratico alla loro scienza; e poi a Balnibarbi, Glubbdubdrib, Luggnagg e in Giappone. Infine nella terra degli Houyhnhnm, creature dall'aspetto equino ma di profonda intelligenza e sopraffina civiltà, che convivono con gli yahoos, umanoidi brutali e degenerati. A lungo proposto come lettura per ragazzi, "I viaggi di Gulliver" (1726) è piuttosto un romanzo sfuggente, ricco di paradossi e immagini grottesche, illuminato dall'acuminata ironia di Swift, che riflette in modo dialettico sulle forme e le assurdità del potere e riversa nel suo protagonista tutta la propria inesausta curiosità per il mondo, gli uomini e le loro parole, e una profonda avversione per la schiavitù e la sopraffazione. La portata di quest'opera, nella letteratura non solo irlandese o anglosassone, è enorme, rivoluzionaria: per il modo in cui affronta la narrazione di viaggio; per come, utilizzando sapientemente le strategie stranianti della satira, sembra parlare di mondi lontani e immaginari, mentre riflette sulla realtà di casa; per come infine sa reinventare a ogni pagina il linguaggio: una caratteristica abilmente resa in questa nuova traduzione firmata da Fabio Pedone, che restituisce intatta la pungente attualità di un grande classico di ogni tempo.
11,50 10,93

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.