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Maggioli Editore: Sociale & sanità

Tutte le nostre collane

OSS Operatore socio-sanitario. Manuale e quiz per il concorso

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 324
La finalità del volume è quella di dare uno strumento utile, di facile lettura e consultazione, all'Operatore Socio-Sanitario che vuole prepararsi ai test per un concorso pubblico o privato. Il volume è suddiviso in quattro aree tematiche. Queste aree vengono sviluppate attraverso un percorso mnemonico e concettuale, che, mediante una studiata articolazione di: definizioni tavole sinottiche procedure disegni parole chiave schemi prefissi e abbreviazioni è in grado di facilitare l'apprendimento da parte del lettore. Con queste caratteristiche, l'opera si presenta molto scorrevole, fluida, e al tempo stesso schematica, e va a integrare il manuale generale di studio. Oltre quattrocento domande a risposta multipla costituiscono la seconda parte del volume, e sono il banco di prova a disposizione del lettore per una preparazione seria a un concorso. Aggiornamenti normativi - Riforma sanitaria regione Lombardia - Schede normativa regionale (2 pp.) - Piemonte (a cura di Uneba) - Tosca-na (a cura di Associazione Oss Toscana - Veneto (a cura di Uneba Veneto) - Emilia Romagna.
24,00 22,80

Oltre l'Alzheimer

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 204
Che si tratti della nostra professione o di una scelta familiare, il fine di chi cura è sempre uno: coltivare la vita. E questo vuol dire, prima di tutto, cercare la felicità. Una ricerca legittima anche nelle situazioni più estreme, perché, come scrive l’autore: “Soltanto una definizione della parola vita è capace di esprimere realmente il significato dell’esistenza: vita è tutto ciò di cui noi ci prendiamo cura.”
20,00 19,00

Welfare dei servizi e welfare di comunità

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 222
Come rispondere, sui territori, ai problemi dei cittadini più fragili? Come coniugare qualità ed efficienza nella gestione dei servizi sociali? Come attivare nuove energie, valorizzare alleanze e fare regia tra attori diversi? Come integrare le risorse istituzionali con nuove risorse private? Come rendere i servizi luoghi aperti, sensibili alle evoluzioni della società e orientati al cambiamento? Come ridisegnare un welfare pubblico locale rivolto a tutti i cittadini? Il libro accoglie queste sollecitazioni ripercorrendo l’esperienza decennale di Sercop, azienda consortile per i servizi alla persona del territorio del rhodense, che gestisce in forma associata il welfare locale di dieci comuni collocati a nord ovest della città metropolitana di Milano. Il volume si divide in quattro parti: Organizzare e gestire fotografa l’azienda e il suo territorio, l’evoluzione delle linee e del modello di gestione; Costruire e consolidare partnership analizza le collaborazioni istituzionali con i comuni soci di Sercop, le alleanze con le organizzazioni del terzo settore, le relazioni con altri interlocutori e partner; Produrre servizi presenta lo sviluppo e le determinanti di alcuni servizi innovativi; Dal welfare dei servizi al welfare di comunità delinea i percorsi di innovazione intrapresi dall’azienda attraverso progetti di partecipazione e coinvolgimento della comunità territoriale. Costruito a partire da prospettive differenti, il libro documenta esperienze, ripercorre approcci, riconsidera risultati, discute apprendimenti, immagina prospettive per il futuro. Dialoga con amministratori, dirigenti, tecnici e operatori di servizi pubblici e privati, con interlocutori attivi nei processi di sviluppo locale, con attori sensibili alle trasformazioni che investono i territori e le comunità locali: si rivolge a quanti sono impegnati nel progettare e tenere insieme il welfare dei servizi e il welfare di comunità.
25,00 23,75

L'autobiografia nei servizi residenziali

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 146
Nella persona che invecchia il passato viene spesso considerato come tempo ormai perduto, occasione di rimpianto o nostalgia, ma anche prezioso contenitore di risposte di senso a ciò che si è stati. In ambito istituzionale il confronto con il limite si fa più serrato sul piano fisico, cognitivo e relazionale e diventa quindi essenziale supportare l’anziano nell’adattamento al nuovo contesto di vita e nella riattribuizione di un significato alla propria esistenza che, insieme, possano compensare il peso delle numerose perdite subite. Un valido strumento di intervento sociale utile a mettere in risalto il percorso di vita e a formare relazioni affettive è il laboratorio autobiografico di gruppo, spazio in cui i partecipanti, attraverso la narrazione di sé, si riscoprono e riconfermano la propria identità. Nel presente testo vengono proposte metodologie operative per la conduzione di tali laboratori: un’ampia raccolta di esercizi basati sull’uso di poesia, oggetti, miti, letteratura, luoghi e storie fantastiche quali mediatori per raccontarsi saranno particolarmente efficaci per gli operatori che, all’interno di una struttura residenziale, desiderino avvicinarsi alla memoria e ai ricordi delle persone assistite.
19,00 18,05

In manicomio non c’è più nessuno. Come comincia il cambiamento. La salute mentale a 40 anni dalla legge Basaglia

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 152
«“Dio fa il mondo e intanto pensa che potrebbe benissimo farlo diverso”. Così scrisse il quasi adolescente Ulrich, protagonista de "L’uomo senza qualità" di Robert Musil. Eppure, la scandalosa bravata del giovane Ulrich era nientemeno che una pacifica dichiarazione di guerra! E che Ulrich/Musil, una volta maturato, formulò con due luminose, essenziali parole: “senso della possibilità”. È a questo senso della possibilità, dell’impossibile che diventa possibile, dell’utopia che si traduce in realtà, che bisogna ritornare se si vuole parlare di salute mentale per immaginare un futuro di cure e benessere sostenibili per tutti i cittadini. È necessario immaginare una nuova rivoluzione, riportare e portare sempre più al centro le persone, sempre più vederle nella loro totalità di affetti, di passioni, di sentimenti, di bisogni, di desideri e rispettarne a tutti i costi la libertà. È necessario porre con forza e urgenza la questione, ormai improrogabile, della “qualità dei servizi”. È necessario rivitalizzare le pratiche e le motivazioni di operatori e operatrici, promuovere attenzione delle forze politiche e sociali, delle istituzioni, dei movimenti, dei cittadini.» (Dall'introduzione di Peppe Dell’Acqua)
16,00 15,20

Il benessere organizzativo in RSA

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 212
Il senso del lavoro nei servizi sociosanitari si nutre di tanti elementi, quali il benessere della persona in situazione di fragilità, il rispetto dei tempi individuali nella giornata-tipo dell’ospite, la realizzazione dell’operatore nello svolgimento del proprio lavoro, la sicurezza sul luogo di lavoro, la rilevazione dello stress lavoro correlato, la prevenzione del burn-out, la conciliazione dei tempi di lavoro e la vita privata. L’OSS ha il diritto di esprimere il disagio e ha il dovere di segnalare il proprio senso di inadeguatezza. Il lavoro ripetitivo, uguale a se stesso, talvolta monotono porta a un appiattimento verso il basso dello spirito del lavoratore. Quando l’ambiente non è riconoscente, non vede l’evoluzione verso la guarigione e la ricompensa dei propri sforzi, non vede inizio e fine del processo dalla materia grezza al prodotto finito, si ha la spersonalizzazione dell’essere umano. In tale fase si situano il sentimento di sconforto, la vittoria dell’istinto sulla ragione e l’esasperazione che possono portare a un senso di inutilità, in un mondo poi che richiede null’altro che la perfezione. Ma esistono antidoti a questo veleno organizzativo: tecniche consolidate, innovative, positivamente immaginative. Esistono strumenti e strategie, agiti sia dall’organizzazione che dall’operatore stesso, utili per conservare e ritrovare l’entusiasmo nel proprio lavoro e la soddisfazione di compiere il proprio dovere. Donando alla persona fragile la nostra presenza equilibrata e serena. Struttura del volume • Miglioramento della qualità e contrasto del burnout nelle residenze per anziani • L’evoluzione del Clinical Risk Management • Il benessere degli operatori delle RSA e l’influenza della re- lazione con gli ospiti. Una prospettiva alternativa • L’aspetto legale nel Risk Management • Gli Anziani vittime fragili • La motivazione dell’operatore • Benessere organizzativo. Costruire il clima • Un progetto di Smart working come azione di benessere organizzativo in ASP Città di Bologna • JOBIS: un progetto europeo per la prevenzione del burnout • Dare voce al caregiver • Avvincenti esperienze di vita in struttura Irene Bruno, Dirigente Servizi anziani ASP Città di Bologna. Alessandro Battistella, Laurea in giurisprudenza e specializzazione in organizzazione aziendale e gestione di servizi sanitari e sociosanitari. Collaborazioni con Centri Studi e Università. Coordinatore progetti di ricerca.  Cristina Galavotti, Assistente Sociale, Criminologa Forense, Docente di Principi e Fondamentali del Servizio Sociale del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale Università di Pisa.
25,00 23,75

Attività di animazione e interventi sonoro-musicali nelle case di riposo

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 140
L’animazione nelle strutture per anziani è un argomento delicato. Fare animazione non significa infatti intrattenere le persone o far loro trascorrere piacevolmente il tempo libero (che più che altro rischia di essere vuoto), ma anzitutto facilitare processi attraverso i quali le persone riscoprono la capacità di abitare il tempo che vivono. Il presente manuale vuole essere strumento valido per gli animatori che si occupano di persone anziane. Vengono pertanto formulate numerose proposte di attività di animazione, che intendono andare oltre quelle tradizionali praticate nelle case di riposo, e che possono aiutare l’anziano a ricostruire e comunicare il racconto autobiografico del suo passato, a riappropriarsi dell’identità personale e di un’immagine positiva di sé, a riattivare le funzioni cognitive e motorie, e a migliorare lo stato emotivo. Alcune proposte di animazione presentate nel volume: • Le stagioni, i mesi, gli avvenimenti atmosferici e le festività • Odore e sapore di caffè • Il pane • Cucina: laboratorio sensoriale • Narrare una favola • Rioni, mestieri ed eventi • Viaggio e gioco • Documentari di città e altri luoghi • Immagini fotografiche e opere d’arte • Dipingere • Ascolto musicale Alcune proposte di attività sonora: • Identificare il proprio nome • Il mare • Corpo e ritmo • Paesaggio sonoro • I suoni del corpo • Suoni e rumori dell’ ambiente domestico • Suoni e rumori dell’ambiente esterno • Suoni e stagioni • Viaggio a Roma • Suoni pasquali e natalizi • Passeggiata in città Anna Loredana Civita Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte di Trieste si iscrive all’I.S.I.A. (Istituto Superiore Industrie Artistiche) di Urbino. Conclusi gli studi lavora in campo  pubblicitario per diversi anni in varie città italiane, collaborando con ditte famose. Dovendo cambiare improvvisamente città, cerca un lavoro qualsiasi e inizia a lavorare come animatore in una casa di riposo. Si documenta sulla malattia di Alzheimer e ricomincia a studiare conseguendo negli anni successivi i titoli di Operatore Validation, Musicoterapista, Conduttrice di gruppi ABC e Laughter Yoga Leader. Continua a lavorare in casa di riposo e conduce i gruppi ABC per i familiari dei malati Alzheimer presso l’associazione Goffredo De Banfield di Trieste, insegnando loro un metodo per una relazione ‘felice’ con il malato di demenza.
16,00 15,20

Interventi assistiti con gli animali. Manuale per operatori

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 404
Scritto con l’intento di offrire indicazioni utili per la realizzazione di Interventi Assistiti con Animali nonché valorizzare le conoscenze, competenze ed esperienze locali e nazionali in materia, questo manuale vuole costituire uno strumento di riferimento ed orientamento a disposizione di tutti gli operatori, siano essi coadiutori degli animali, referenti di intervento, responsabili di progetto o altre figure professionali dell’équipe multidisciplinare IAA. Gli autori, di diverse professionalità e provenienza, sono accumunati da lunga esperienza nella valorizzazione del rapporto uomo-animale, quale risorsa relazionale, in una pluralità di interventi educativi, assistenziali, terapeutici e riabilitativi. Il volume si articola in quattro parti. La prima getta le basi della materia, definendo ed approfondendo il rapporto empatico tra l’uomo e gli animali e la sua evoluzione dal punto di vista storico, psicologico, medico, veterinario e neuroscientifico. La seconda parte affronta gli aspetti legali ed etici degli IAA ed il recente recepimento delle Linee Guida in tutto il territorio nazionale, con la conseguente rigida strutturazione degli interventi assistiti ed alcune considerazioni di carattere deontologico e bioetico. La terza parte è dedicata ad affrontare pianificazione e realizzazione degli interventi, approfondendo in particolare il lavoro d’equipe, la strutturazione del setting e la misurazione del comportamento animale. Infine, l’ultima parte presenta alcune esperienze in specifici ambiti: terapeutico, educativo, ludico-ricreativo. Carmelo Scarcella, Medico Specialista in Igiene e Medicina Preventiva e Psichiatria, Direttore Generale - Agenzia Tutela della Salute di Brescia.  Roberta Vitali, Medico Veterinario, Responsabile U.O.S.D. Igiene Urbana, Tutela Animali d’affezione e pet therapy - Agenzia Tutela della Salute di Brescia. Francesco Brescianini, Medico Veterinario, Direttore Servizio Igiene Allevamenti - Agenzia Tutela della Salute di Brescia.
23,00 21,85

Programmare al limite. La ricerca azione per il cambiamento sistemico nella programmazione locale

Libro
anno edizione: 2019
pagine: 234
La legge di riforma del settore socio-assistenziale (328/2000) ha introdotto un approccio sistemico e complesso alla programmazione che supera il limite dell’autoreferenzialità decisionale e della visione tradizionale di impronta razional-strumentale. Ancora oggi, gli sviluppi della riforma appaiono incerti e i territori si dibattono tra il desiderio di cambiare e l’istinto a “conservare”: il tema dell’innovazione non sembra essere a sufficienza messo a fuoco dagli attori locali, per i quali la parola “riforma”implicherebbe già di per sé cambiamento e innovazione. Assumere la programmazione come processo di cambiamento sistemico significa imprimerle una fisionomia processuale: l’attenzione è sulla definizione condivisa dei problemi e delle opportunità, sulla co-costruzione dei significati e delle azioni di cambiamento; i soggetti chiamati a co-programmare esplorano e sviluppano nuove visioni del futuro, sperimentano la costruzione di rapporti basati sullo scambio dei saperi e delle esperienze e co-producono decisioni di cambiamento che riguardano non solo il modo di produrre i servizi, ma soprattutto il modo di pensarli. Mentre si discute ancora di atteggiamenti contraddittori (sperimentazione vs conservazione), uno sguardo ravvicinato e più consapevole sulla realtà del sistema dei servizi richiede un nuovo asse di lettura che, mettendo a fuoco nuovi significati dell’organizzazione e dell’organizzare, applica approcci emergenti per costruire un nuovo repertorio concettuale e metodologico. Dal punto di vista metodologico, questo lavoro assegna alla ricerca azione una centralità indubbia in un duplice senso: provare a cambiare un sistema per conoscerlo, come Kurt Lewin sosteneva, e facilitare e sostenere processi di apprendimento e cambiamento per gli attori locali implicati nei processi di programmazione (apprendere facendo e fare apprendendo). Se nasce pensato in favore di studenti universitari di servizio sociale, il volume interessa in realtà una più ampia fascia di potenziali lettori. Non solo il mondo universitario fatto di ricercatori, docenti e studenti delle scuole di dottorato, ma anche altri attori sociali del mondo delle professioni.
25,00 23,75

L'applicazione del GDPR privacy nei servizi sociosanitari

Libro
anno edizione: 2018
pagine: 142
L’assistenza sanitaria e sociosanitaria e la tutela della riservatezza dei dati personali potrebbero essere considerati due mondi lontani tra loro, le cui orbite magari si intersecano ma che rimangono sistemi ben distinti. Così non è, e lo si può ben comprendere anche attraverso una rilettura della genesi delle rispettive normative di riferimento in relazione allo scenario sociale ed economico in cui si sono inserite. Il presente lavoro si propone di sintetizzare i punti fondamentali necessari a contestualizzare l’attuale situazione italiana in tema di tutela della riservatezza dei dati personali all’interno del sistema dei servizi sociosanitari, con la consapevolezza che le realtà coinvolte nel processo (il settore salute, il settore tecnologico e il settore normativo) viaggiano a velocità diverse, spesso difficilmente conciliabili tra loro. Il tema dell’assistenza sociosanitaria trova infatti la sua origine in relazione all’evoluzione ed ai cambiamenti che si sono registrati nella popolazione dei Paesi cosiddetti sviluppati nel corso degli ultimi decenni e al conseguente mutamento dei bisogni che ne è derivato sotto il profilo della tipologia dei servizi necessari a garantire il benessere delle persone. Allo stesso modo, l’evoluzione della tutela della riservatezza dei dati personali, comunemente nota come privacy, ha subìto prepotentemente i cambiamenti demografici, l’introduzione di diritti fondamentali dell’Unione Europea quali la libera circolazione di persone, beni e servizi e, soprattutto, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica. Da un lato, quindi, abbiamo un sistema che ha la necessità di trasformarsi per rispondere alla domanda di assistenza della popolazione, dall’altro lato troviamo una serie di possibilità offerte dalle nuove tecnologie che potenzialmente potrebbero essere in grado di risolvere innumerevoli problemi legati alla presa in carico di soggetti fragili con bisogni sempre più complessi, ma che necessitano di un sistema di regole e tutele in quanto divengono sempre più pervasive e dirompenti.
20,00 19,00

Manuale del centro diurno. Anziani non autosufficienti e anziani affetti da demenza

Libro
anno edizione: 2018
pagine: 262
Come si organizza e si gestisce un Centro diurno per anziani non autosufficienti o per persone affette da demenza? Il volume cerca di dare una risposta a questa domanda. Il Centro diurno è una forma assistenziale di provata efficacia, che riscuote un elevato grado di soddisfazione da parte delle famiglie e che ha costi assai inferiori rispetto alle forme di assistenza residenziali. Garantisce, oltre all'assistenza agli ospiti nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, alcuni servizi e prestazioni quali l'assistenza infermieristica, la somministrazione dei pasti e lo svolgimento di attività aggregative, ricreative, culturali e di mobilizzazione. Si propone sia come intervento per consentire la permanenza della persona non autosufficiente o con demenza al proprio domicilio il più a lungo possibile, sia come supporto ai nuclei familiari che si occupano quotidianamente dell'anziano fragile. Eppure, nonostante questo, il Centro diurno è un servizio che non si è ancora sviluppato in modo da soddisfare le esigenze delle famiglie e la sua organizzazione è piuttosto diversificata nelle regioni italiane. Per questo il volume, dopo aver analizzato la situazione organizzativa italiana dei Centri diurni, tenta di fornire suggerimenti volti a identificare dei modelli organizzativi e gestionali a cui fare riferimento. Il libro si sviluppa in quattro parti. La prima parte individua le diverse tipologie di Centro diurno disciplinate dalla normativa e realizzate dalle regioni italiane. La seconda parte approfondisce l'organizzazione e le modalità assistenziali del Centro diurno per anziani non autosufficienti e del Centro diurno demenze. Si tratta del tema centrale del libro. La terza parte affronta sinteticamente il tema dell'organizzazione del Centro diurno di protezione sociale/Centro sociale per anziani. La quarta parte, quella degli allegati, propone infine una serie di documenti tecnici utili per i gestori e gli operatori dei Centri diurni.
20,00 19,00

Storie, parole, esperienze per condividere la cura delle persone fragili

Libro
anno edizione: 2018
pagine: 184
Scrivere di fragilità. A partire dalle storie delle persone che assistiamo e dalle nostre. Riflettere sulle parole che usiamo, perché la cura è intessuta delle parole che la raccontano. Capire se i termini sintetici, professionali e pieni di significato della lingua degli operatori trovano corrispondenza nel vocabolario di pazienti e cittadini, o se invece provocano disorientamento e allontanamento. In una comunicazione asimmetrica, uno degli attori del colloquio, spesso proprio quello che porta lo zaino più pesante, fa molta fatica, deve arrampicarsi in salita e viene lasciato indietro. Occorre creare un collegamento dentro-fuori: fra strutture, istituzioni e città, casa e vita. Costruire ponti, passerelle, facilitazioni per viaggiare da un mondo a un altro, da un lessico a un altro, da una cura all'altra. Promuovere lo spirito positivo della conoscenza, e la possibilità di crescita culturale dei malati e dei loro famigliari, per favorire l'adozione di corretti stili di vita e la partecipazione attiva alle decisioni terapeutiche. Scegliere quindi parole che influenzino la capacità di apprendere. Accettare la difficoltà a esprimere il bisogno di salute o comprendere la propria condizione di fragilità, di malattia o disabilità e avere di conseguenza la capacità di affrontarla e di viverla consapevolmente. Questa capacità, definita health literacy, scorre su un doppio canale d'azione: il primo è rafforzare le competenze di salute, l'alfabetizzazione sanitaria dei cittadini, soprattutto quelli delle fasce più deboli; il secondo è promuovere fra i medici, gli operatori sanitari e sociali e fra i caregiver la capacità di ascolto, di empatia e di buona comunicazione. Capirsi fa bene alla salute, di tutti.
20,00 19,00

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