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Libri di Roberto Beneduce

Biografia e opere di Roberto Beneduce

Il rancore del tempo. Follia, cura e violenza sull'altopiano dogon (Mali)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2025
pagine: 400
Si può ancora scrivere sui dogon? Dopo decenni di studi – dall'egemonia della scuola di Marcel Griaule alle critiche più recenti – l'antropologia sembrava aver detto tutto sulla vita culturale e religiosa di questa società dell'altopiano maliano. Ma proprio l'idea che una cultura possa essere compresa una volta per tutte è ciò che "Il rancore del tempo mette" in discussione, nella convinzione che ogni sguardo vada riattraversato, ogni racconto riaperto. Antropologo e psichiatra, Roberto Beneduce è stato partecipe e testimone di mutamenti profondi nel corso degli ultimi trent'anni. Le sue ricerche restituiscono ai dogon una voce resistente e inquieta: racconti di guaritori e migranti, di malati e divinatori, che parlano da un luogo segnato dalla violenza, dai conflitti per la terra, dalla guerra e dalle nuove mappe della migrazione. La follia, le terapie rituali, i sogni e i silenzi si intrecciano in un racconto che mentre dissolve la presunta unità della cultura dogon scava nella crisi e ripensa la cosiddetta «medicina tradizionale» come dispositivo di cura e, allo stesso tempo, di memoria e riscatto. Contro l'antropologia di «secondo grado» già denunciata da Jean-Loup Amselle, e in dialogo con il pensiero di de Martino e Lévi-Strauss, Beneduce propone un'etnografia che non si accontenta più di interpretare simboli o rituali, ma si lascia attraversare dalla storia e dall'ascolto. Il suo progetto è scrivere con i dogon, non più su di loro, e costruire insieme strategie di conoscenza anziché accontentarsi di rappresentare l'altro da una distanza sicura. Le silhouette dei dogon, per anni prigioniere dei musei e dei cliché etnografici, tornano a muoversi come soggetti di memoria e di trasformazione. "Il rancore del tempo" è un'etnografia che interroga i suoi stessi strumenti e si fa gesto politico: per restituire complessità a vicende dimenticate, per non mascherare il dolore della storia, e continuare a raccontare – con rigore e rispetto – ciò che resiste e pulsa nell'ombra.
32,00 30,40

Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale

Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 170
Nell'opera di Frantz Fanon, racchiusa in un periodo di pochi anni (1951-1961), prendono voce temi decisivi che non smettono d'interrogare il dibattito sulla condizione postcoloniale: le contraddizioni delle borghesie nazionali negli anni dell'indipendenza, lo spettro del razzismo e la sua oscura riproduzione nello Stato moderno, la costruzione della soggettività africana. Con l'ostinazione di chi aveva scritto "Ci sono troppi imbecilli su questa terra, e poiché lo dico, si tratta di provarlo", nei lavori qui raccolti, per buona parte mai tradotti in italiano, Fanon ripercorre con altrettanta sistematicità le teorie psichiatriche e psicanalitiche dell'epoca. La sua è urìar-cheologia sovversiva che, di quelle teorie, rivela limiti e paradossi: un'etnologia critica dell'Occidente. Con toni a tratti profetici, i suoi scritti disegnano una fenomenologia politica del corpo coloniale nella quale affiorano molti dei problemi con i quali si misurano oggi l'etnopsichiatria e l'antropologia mèdica critica: la violenza quotidiana e invisibile che secerne la sofferenza dei dominati, il difficile incontro fra il clinico occidentale e il corpo inquieto dell'immigrato, Yeconomia morale delle sue menzogne. La psichiatria, chiamata da Fanon a riconoscere che è "impossibile guarire" in un contesto di oppressione e di arbitrio, è invitata in queste pagine a interrogare conflitti e omissioni, e a confrontarsi con l'enigma politico della differenza, della malattia e della cura.
18,00 17,10

Etnopsichiatria. Sofferenza mentale e alterità fra storia, dominio e cultura

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2019
pagine: 398
Il volume percorre quel paesaggio contrastato e affascinante che fa oggi dell'etnopsichiatria un sapere inquieto, ma a certe condizioni "sovversivo". Nato in epoca coloniale, lo studio della malattia mentale in società non occidentali ha riproposto a lungo i cupi stereotipi dell'Altro e dell'alterità riprodottisi all'ombra del paradigma evoluzionistico, quando categorie diagnostiche finivano spesso con l'etichettare e stigmatizzare sotto forma di differenze culturali conflitti di natura sociale o politica. È solo con la fine del dominio coloniale che si determinano le condizioni di una nuova stagione di ricerche a partire dalla quale l'etnopsichiatria definisce il suo orizzonte più noto: l'analisi delle rappresentazioni della malattia o della persona, il dialogo con i guaritori e le terapie tradizionali, ma anche la critica della psichiatria occidentale e la clinica della migrazione.
17,00 16,15

Frontiere dell'identità e della memoria. Etnopsichiatria e migrazioni in un mondo creolo

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 320
Le frontiere simboliche, temporali o geografiche che scandiscono la nostra esistenza trovano nell'esperienza di immigrati e rifugiati la loro più esemplare testimonianza. Nell'attraversarle, identità individuali e collettive si affrontano, si riconoscono e si trasformano. Queste vicende possono diventare teatro di eventi che assumono rilevanza clinica: l'etnopsichiatria è la disciplina che ne esplora significati e ragioni, che cerca di scoprire i linguaggi di una cura rispettosa delle differenze culturali e da queste differenze trae altrettante risorse terapeutiche. La sua pratica promuove inoltre un ripensamento critico delle categorie diagnostiche e delle tecniche della psichiatria e della psicoterapia occidentali.
39,00 37,05

Poteri e identità in Africa subsahariana

Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2009
pagine: 456
41,49 39,42

Breve dizionario di etnopsichiatria

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 143
Chi sono i bambini "nati per morire"? Di quali vicende narrano la drapetomania o i culti del cargo? Il testo passa in rassegna i concetti più significativi dell'etnopsichiatria, un territorio in cui si incontrano saperi diversi (antropologia, psicanalisi, psichiatria), inquieto per la sua stessa storia (i modi in cui è stata classificata in epoca coloniale l'alterità culturale e patologica), la cui rilevanza nasce oggi dalla volontà di promuovere un approccio critico a formule diagnostiche, interpretazioni o tecniche terapeutiche anche nella psichiatria occidentale. Attraverso le varie voci, il dizionario tratteggia gli sviluppi di questo sapere, il contemporaneo profilo dell'Altro (immigrati, rifugiati, clandestini) e le fratture dell'esperienza che l'etnopsichiatria esplora.
12,00 11,40

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