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Libri di Marina Valensise

Biografia e opere di Lorenzo Capellini

Per amore dei classici

Libro
editore: Neri Pozza
pagine: 300
20,00 19,00

Il passato di un'illusione. L'idea comunista nel XX secolo

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2024
pagine: 888
A partire dal 1917, l’idea del comunismo ha vissuto in bilico tra la sua universalità astratta e la sua incarnazione nella storia. Eppure, per quanto sfortunato e tragico sia stato il corso della rivoluzione bolscevica, la sua promessa ha attraversato il Novecento a bandiere spiegate. Da Lenin a Gorbacëv, per decenni la realtà non ha spento la fiamma dell’utopia, ma l’ha ravvivata. Al centro di "Il passato di un’illusione" è la fascinazione che l’idea comunista ha esercitato sugli intellettuali del Ventesimo secolo, un’influenza sentita ben oltre i regimi di tipo sovietico, che ha trovato vita più lunga in Occidente – in Italia e in Francia, soprattutto – che nell’Est Europa. Il mito sovietico non sarebbe durato così tanto, e non sarebbe stato accolto con una fede così cieca, se le circostanze non avessero alimentato le sue menzogne. Capace di risvegliare le forze sopite della tradizione rivoluzionaria occidentale, non appena ottenuta la vittoria il bolscevismo ha fatto propria l’eredità giacobina, assumendosi il compito di rigenerare l’umanità. Nato dalla prima guerra mondiale, ha dato un volto al nichilismo dell’epoca, ha tratto profitto dalle ingiustizie del trattato di Versailles, si è arricchito grazie allo spettacolo offerto dalla grande Depressione, è prosperato con l’antifascismo e ha toccato il punto più alto alla fine del secondo conflitto mondiale, con la vittoria sul nazismo. Persino la destalinizzazione, che segnava il declino di quel mito, ha contribuito a guadagnare il consenso di coloro che in tutto il mondo avevano condannato il passato regime per i suoi crimini. L’illusione ha continuato ad alimentare per quasi un secolo le speranze di milioni di sostenitori e, apparentemente immune alle svolte del destino, è andata in pezzi solo con la caduta dell’URSS. È una parabola che incarna, più di ogni altra, il Novecento, i suoi entusiasmi, i suoi miti e le sue tragedie.
30,00 28,50

Sul baratro. Città, artisti e scrittori d'Europa alla vigilia della seconda guerra mondiale

Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2024
pagine: 208
Un continente sull’orlo dell’abisso, incredulo, preso alla sprovvista dall’accelerazione dei fatti e dalla spirale di eventi imprevedibili e ingovernabili che ne derivano. Il 1938 è l’ultimo anno di un’apparente pace nell’Europa che ha vissuto male i vent’anni che la separano dalla fine della Grande guerra. La Germania nazista vuole imporle la sua egemonia. Marina Valensise coglie mirabilmente l’ansia segreta, l’inquietudine, il tormento o la semplice indifferenza che aleggiano sul Vecchio continente. Per farlo, sceglie la chiave di un viaggio attraverso le sue capitali, e in ogni città si fa accompagnare da un personaggio che la rappresenti, ricostruendo così il destino di quindici scrittori, artisti, poeti, intellettuali, con i loro drammi, le passioni, i sogni, le ambizioni e le angosce nell’imminenza del conflitto. Da Anna Achmatova fino ad Alberto Moravia, passando da Freud e Stefan Zweig, Licy von Wolff-Stomersee, Bruno Schulz e molti altri, questo libro racconta i sogni, le illusioni, i pensieri dei grandi intellettuali, scrittori e artisti del Novecento. Le loro inquietudini increspano le pagine come fossero onde di un mare sconvolto e ricordano al lettore contemporaneo quanto sia vulnerabile la libertà europea, quanto fragile la civiltà che ne è il fondamento.
12,50 11,88

Sul baratro. Città, artisti e scrittori d'Europa alla vigilia della seconda guerra mondiale

Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 208
Un continente sull’orlo dell’abisso, incredulo, preso alla sprovvista dall’accelerazione dei fatti e dalla spirale di eventi imprevedibili e ingovernabili che ne derivano. Il 1938 e l’ultimo anno di un’apparente pace nell’Europa che ha vissuto male i vent’anni che la separano dalla fine della Grande guerra. La Germania nazista vuole imporle la sua egemonia. Marina Valensise coglie mirabilmente l’ansia segreta, l’inquietudine, il tormento o la semplice indifferenza che aleggiano sul Vecchio continente. Per farlo, sceglie la chiave solo apparentemente rapsodica di un viaggio attraverso le sue capitali, da Vienna a Budapest, da Berlino a Parigi, da Praga a Bucarest, passando da Vilna e Varsavia, Mosca e Leningrado, e poi ancora da Riga a Drohobyč, da Salisburgo a Lucerna, da Roma sino all’approdo finale a Bruxelles. In ogni città si fa accompagnare da un personaggio che la rappresenti, ricostruendo cosi il destino di quindici scrittori, artisti, poeti, intellettuali, con i loro drammi, le passioni, i sogni, le ambizioni e le angosce nell’imminenza della guerra. Allora molti capirono, alcuni fraintesero, altri fuggirono. I fili di tanti destini si intrecciano di continuo senza mai confondersi. Ci sono amici come Anna Achmatova e Osip Mandel’štam, poeti uniti dal patimento per la persecuzione subita durante il terrore stalinista. Ci sono semplici conoscenti, come Sigmund Freud e Stefan Zweig, l’ebreo viennese esule a Londra già prima dell’Anschluss, che nell’estate del 1938 sarà fra i primi, col pittore Salvador Dali, a dare il benvenuto al fondatore della psicoanalisi espatriato in Inghilterra. Ci sono emuli e seguaci, come Licy von Wolff-Stomersee, l’aristocratica del Baltico e psicoanalista, moglie di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che resistette al cambio di regime psicoanalizzando un bolscevico nel suo castello in Lettonia. Ci sono stranieri in patria come Bruno Schulz, nato polacco nella Galizia orientale consegnata prima all’Ucraina, poi all’Unione Sovietica, e infine ai nazisti, o come Czesław Miłosz, nato suddito dello zar in Lituania e mai diventato del tutto polacco. Ci sono artisti e poeti in fuga come Arturo Toscanini dalla Bayreuth di Winifred Wagner, o come Wystan H. Auden e Alberto Moravia che partono per l’Estremo Oriente e si ritrovano a vagare per le strade di Pechino mentre in Europa sta per scoppiare la fine del mondo. E ci sono apolidi che scelgono l’esilio come Odon von Horvath, nato a Fiume suddito asburgico e morto a Parigi una sera di giugno per un incidente assurdo che è il simbolo stesso del trauma europeo. In questo libro si agitano le anime di grandi intellettuali, scrittori e artisti del Novecento, con i loro sogni, le illusioni, i pensieri. Le loro inquietudini increspano le pagine come fossero onde di un mare sconvolto e ricordano al lettore contemporaneo quanto sia vulnerabile la liberta europea e quanto fragile sia la civiltà che ne e il fondamento.
19,00 18,05

Autunno in Calabria

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 168
18,00 17,10

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