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Libri di Günther Anders

Biografia e opere di Günther Anders

L'uomo sul ponte. Diario da Hiroshima e Nagasaki e Tesi sull'età atomica

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 290
Oltre che grande filosofo e scrittore, Günther Anders è stato uno dei capostipiti del movimento antinucleare mondiale. In questo diario, che raccoglie le impressioni del suo viaggio a Hiroshima e Nagasaki nel 1958, Anders mostra tutta la profondità e la radicalità della sua posizione. Hiroshima e Nagasaki rappresentano l’abominio dell’essere umano che utilizza la tecnica per annullare il suo stesso futuro. Per questo motivo, ieri come oggi, l’unico appello possibile è quello di continuare a percepirsi come parte di un’umanità in cammino. L’uomo che Anders incontra sul ponte di Hiroshima, senza volto e senza mano, rappresenta un monito per il nostro futuro. Per questo ci riguarda.
18,00 17,10

Opinioni di un eretico

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 98
In questa lunga intervista di Günther Anders, rilasciata nel 1979 al giornalista Mathias Greffrath, il filosofo passa in rassegna alcuni dei punti salienti del proprio pensiero. Un flusso spontaneo di riflessioni filosofico-politiche e di aneddoti personali: l’infanzia trascorsa in un ambiente familiare stimolante e lontano da ogni dogmatismo; l’incontro con Heidegger; l’amicizia con Bloch e Brecht; Husserl, suo maestro nel periodo universitario; il matrimonio con Hannah Arendt. Le continue peregrinazioni di Anders – dalla Germania alle migrazioni in Francia e negli Stati Uniti a causa della guerra, sino al ritorno in Europa, a Vienna, da dove condusse le sue battaglie antinucleari e pacifiste – tracciano l’itinerario esistenziale di un grande uomo che non si è limitato alla speculazione intellettuale, dedicandosi all’applicazione del proprio pensiero all’attivismo. La presente edizione di Opinioni di un eretico è arricchita da una preziosa intervista di Fritz Raddatz del 1985, in cui Anders difende il diritto alla critica e rievoca il proprio rapporto con Brecht e gli anni di esilio americano.
10,00 9,50

Stenogrammi filosofici

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2022
pagine: 160
Gli "Stenogrammi filosofici" di Günther Anders sono aforismi inediti, pubblicati per la prima volta nel 1965. In queste brevi riflessioni-lampo è raccolta la summa del pensiero di uno dei filosofi più provocatori del Novecento, quello più restio a imbrigliature e categorizzazioni. I grandi temi andersiani – il rapporto fra uomo e tecnica, l'alienazione causata dal capitale e la catastrofe imminente – risuonano nell'attualità in modo inquietante. Ancora più dirompente, oggi, è la forza degli aforismi dedicati al pericolo delle armi atomiche e alle persistenti minacce di guerre nucleari. Con il «ritmo rapsodico di una sessione jazzistica», come sottolinea il curatore Sergio Fabian, questi Stenogrammi fanno emergere le ombre di un passato così poco passato che paiono addirittura «segnali dal futuro» imminente, nell'interpretazione della germanista Rosalba Maletta che ne ha scritto la postfazione. Una riflessione intensa che aiuta a guardare con occhio critico, pur senza debordare in disfattismo, la stagnante incertezza in cui pare affossata la società contemporanea.
16,50 15,68

L'emigrante

Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 366
Ogni emigrazione è una rottura fondamentale nella vita. Sradica una persona, la rende priva di voce, sola e invisibile. Con spietata onestà, Günther Anders racconta la vergogna sperimentata nella propria esistenza da esule, vittima della persecuzione nazista, costretto a emigrare perché ebreo. Il suo brillante saggio – uscito su rivista nel 1962, pubblicato ora per la prima volta in volume e mai tradotto in italiano – getta nuova luce sulla principale «miseria morale» del XX secolo. Come mostra programmaticamente il titolo, la figura al centro è quella del soggetto migrante, che non vede se stesso come «immigrato», dunque proiettato su un luogo di arrivo, ma sempre in relazione alla propria origine e al proprio passato perduto. Nonostante le differenze di circostanze storiche tra l’emigrazione indotta dai regimi totalitari del Novecento e quella del nostro mondo globalizzato, questo breve e folgorante scritto ci porta direttamente al presente, un tempo in cui – osserva Anders – la fuga e l’esilio non sono più casi isolati o estremi ma si configurano come un’«esperienza generale».
16,00 15,20

Scrivimi qualcosa di te. Lettere e documenti

Libro: Libro rilegato
editore: Carocci
anno edizione: 2017
pagine: XV-193
Il volume presenta per la prima volta lo scambio epistolare che Hannah Arendt e Gtinther Anders ebbero tra il 1989 e il 1975» insieme ad alcuni testi che i due pensatori redassero insieme o in cui trattarono tematiche comuni. Sia le lettere sia i testi fanno emergere la relazione personale e intellettuale dell'ex coppia di sposi e gettano una luce su alcuni illustri contemporanei come Walter Benjamin, Theodor W. Adorno e Martin Heidegger. Il libro è anche una preziosa testimonianza del processo di espulsione, fuga ed emigrazione degli intellettuali ebrei dalla Germania nazista.
24,00 22,80

L'ultima vittima di Hiroshima. Il carteggio con Claude Eatherly, il pilota della bomba atomica

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: XXII-231
Claude Eatherly, pilota e meteorologo, era un ragazzo texano di 27 anni quando ordinò lo sgancio della prima bomba atomica della storia, Little Boy, che colpì Hiroshima il 6 agosto 1945. Nonostante la giovane età, non era certo un dilettante: per quella missione vennero scelti i migliori piloti della U.S. Army Air Force, ed Eatherly aveva già dato prova del suo valore militare, abbattendo, nel corso della sua fulminante carriera, più di trenta aerei nemici. Dopo lo sgancio della bomba, tuttavia, lasciò l'esercito e rifiutò qualsiasi riconoscimento al valore da parte degli Stati Uniti. Compì anche maldestre rapine e altri piccoli crimini, con la speranza di trovare sollievo nel biasimo collettivo. Ma ciò non bastò a placare i suoi dilanianti sensi di colpa ed Eatherly venne internato in un ospedale psichiatrico. Fu in questo momento, quattordici anni dopo Hiroshima, che iniziò un carteggio con Günther Anders, il filosofo tedesco autore de "L'uomo è antiquato". Il risultato è questo libro: un commovente scambio epistolare tra Anders e un'anima persa, in cerca di un'espiazione tanto impossibile quanto necessaria. Dopo anni di assenza dalle librerie, torna disponibile una delle testimonianze più toccanti sul disastro che cambiò per sempre la coscienza collettiva. Introduzione di Robert Jungk, prefazione di Bertrand Russell.
20,00 19,00

Lo sguardo dalla torre. Favole

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2011
pagine: 194
Lo sguardo dalla torre raccoglie le favole che Günther Anders scrisse tra il 1931 e il '68. In un tempo in cui l'umanità fatica a mantenere il passo con lo sviluppo della tecnica, occorre rivedere radicalmente il nostro modo di pensare, abbandonando le tradizionali categorie del discorso. Così questa scelta narrativa del filosofo tedesco non è dovuta a una semplice ragione di stile, ma a un'esigenza concreta di resistenza all'impoverimento del linguaggio che l'incontrastata proliferazione degli apparati tecnici porta con sé. Per far fronte al senso d'inferiorità originato dalla sempre più autonoma funzionalità dei prodotti da lui stesso creati - ciò che Anders definisce "vergogna prometeica" - l'uomo tende ad assorbire le modalità univoche e immediate dei segnali delle macchine, perdendo quella capacità dialogica e riflessiva di comunicare che costituisce il fondamento dell'essere umano, e dalla quale dipende la possibilità di immaginare e di provare sentimenti. Le favole diventano allora uno strumento, tanto critico quanto salvifico, di riflessione, a partire da uno sguardo rinvigorito, fantasioso quanto provocatorio che soltanto la forma favolistica è in grado di offrire. Prefazione di Goffredo Fofi.
16,00 15,20

L'uomo è antiquato. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2007
pagine: 336
In questo libro del 1956, Günther Anders muove dalla diagnosi della "vergogna prometeica", cioè dalla diagnosi della subalternità dell'uomo, novello Prometeo, al mondo delle macchine da lui stesso create, per affrontare il tremendo paradosso cui la bomba atomica ha posto di fronte l'umanità, costringendola fra angoscia e soggezione. La vergogna prometeica è legata anche a un senso di "dislivello", di non sincronicità, tra l'uomo e i suoi prodotti meccanici che, sempre più nuovi ed efficienti, lo oltrepassano, facendo sì che egli si senta "antiquato". Oltre che perfetta la macchina è ripetibile, standardizzata, riproducibile in esemplari sempre identici; quindi possiede una specie di eternità che all'individuo umano è negata. Di qui, una rivalità, una impari gara dell'uomo, una inversione dei mezzi con i fini, di cui Anders analizza con grande anticipazione tutta la portata. In particolare, là dove tratta delle tecniche di persuasione, soprattutto televisive e radiofoniche, che ci assediano con immagini-fantasma, irreali, di fronte alle quali l'individuo diventa passivo, maniaco, incapace di pensare e comportarsi liberamente.
23,00 21,85

L'uomo è antiquato. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2007
pagine: 448
Se la prima rivoluzione industriale è consistita nell'introduzione del macchinismo, se la seconda si riferisce alla produzione dei bisogni, la terza rivoluzione industriale è per Anders quella che produce l'alterazione irreversibile dell'ambiente e compromette la sopravvivenza stessa dell'umanità. In un mondo in cui la macchina è diventata soggetto della storia, l'uomo risulta superato, "antiquato", appunto. In venticinque saggi su temi che vanno da L'apparenza a Il male, passando per La massa, Il lavoro, Le macchine, L'individuo, Le ideologie, Il conformismo, Il privato, La morte, La realtà, La libertà, La storia, La fantasia, Lo spazio e il tempo, Anders pratica un filosofare senza sistema precostituito. Eppure la sua "filosofia di occasione" o, come pure egli dice, en plein air, ha saputo cogliere per tempo i prodromi della trasformazione che sarà detta impropriamente postmoderna e che per Anders altro non è che il frutto della riduzione di tutto, del mondo e dell'uomo, a "materia prima" indefinitamente manipolata da una tecnica sfuggita a ogni controllo.
22,00 20,90

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