Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Il Saggiatore: La cultura

Tutte le nostre collane

La fragilità del mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 256
"La fragilità del mondo" è un invito ad abbandonare l’ossessione per la perfezione da cui siamo attanagliati da secoli e ad abbracciare, al contrario, la nostra essenza di creature vulnerabili, gettate in una realtà con cui non siamo più in grado di entrare in contatto. Secondo Joan-Carles Mèlich è successo qualcosa a un certo punto della nostra storia: ci siamo scordati quanto claudicante e carente sia la natura umana. L’universo attorno a noi è stravagante, ricco di stimoli e, nonostante tutti i nostri sforzi, in sostanza inconoscibile; eppure ci illudiamo in qualche modo di sapere tutto. L’imprevedibilità ci spaventa, per questo abbiamo messo in piedi una disciplina di sistemi simbolici di regolazione e colonizzazione (teologici, politici, economici) e una nuova metafisica della tecnologia, alla quale ci siamo affidati ciecamente. Nel frattempo, però, abbiamo dimenticato che siamo governati dal caos e dall’inaccessibilità. Accompagnati dalle idee di pensatori e scrittori quali Rilke, Nietzsche, Kafka e Woolf, apprendiamo allora in queste pagine come, per tornare a vedere davvero il mondo, dobbiamo abbandonare le nostre pretese di controllo e accettare invece la finitezza, l’assenza di senso e la possibilità del male, che sono al centro dell’essenza umana. Dobbiamo imparare, cioè, a sostituire alla logica di un progresso cieco una «ragione inerme», inoffensiva e pacifica perché aperta alla possibilità dell’errore e della vergogna. In questo libro Mèlich traccia una strada per tornare ad abitare il mondo. Non con presunzione, bensì consapevoli della possibilità di perdervisi come in un labirinto. Solo così ne riscopriremo l’autenticità e sapremo accettarci nella fragilità, rifiutando la violenza delle facili certezze e l’insensibilità di fronte alla sofferenza.
19,00 18,05

JR

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 928
JR è un’opera polifonica e torrenziale capace di ispirare autori quali Don DeLillo e David Foster Wallace: la storia di come il denaro si è trasformato nel primo filtro tra noi e la realtà in cui ci muoviamo. Il capitalismo è una promessa d’amore: chiunque può diventare ricco, basta volerlo e lavorare sodo. E nessuno al mondo ne è più convinto dell’undicenne JR che, cresciuto tra slogan pubblicitari e illusioni di ricchezza, è sicuro di poter dare vita a un impero anche dalla cabina telefonica della sua scuola. Così, semplicemente ripetendo nella cornetta formule e parole d’ordine del profitto, il ragazzo si ritrova a orchestrare manovre speculative sempre più complesse, fino a dare vita in breve tempo a un’impalcatura multimilionaria: la JR Corp, un conglomerato capace di contenere tutto e il contrario di tutto, dal compositore fallito Edward Bast, costretto per soldi a rinunciare alla sua integrità d’artista, al professor Jack Gibbs, scrittore mancato che dalla cattedra plasma futuri consumatori felici. Il mostro aziendale di JR sembra espandersi in ogni direzione, tra concessioni minerarie truccate, catene di case di riposo trasformate in pompe funebri e la commercializzazione di aspirine verdi; ma il ragazzo ignora che il capitalismo è un amante infedele e a ogni salita vertiginosa corrisponde ogni volta una rovinosa caduta. Scritto come un vortice di voci sovrapposte, JR ci restituisce il clangore degli invisibili meccanismi economici attorno a noi, riproducendone il rumore alienante, le frasi mozzate, i segnali distorti. Un’opera ironica e spietata che spalanca davanti ai nostri occhi il caos di una civiltà indirizzata al collasso, incapace di distinguere l’inganno dal successo; ma che mostra anche come possiamo sempre, in ogni situazione, essere qualcosa in più dell’ottuso ingranaggio di un macchinario autodistruttivo condannato a perpetrare il proprio sfacelo.
32,00 30,40

Portare la meditazione nella vita

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 200
«La meditazione non è una terapia. La meditazione non ci fa fuggire dal disagio e non ci fornisce soluzioni. La meditazione riguarda l’affrontare quello che siamo.» Portare la meditazione nella vita ci mostra, con semplicità e immediatezza, come la pratica zen possa diventare una pratica quotidiana e migliorare ogni aspetto della nostra esistenza. Il monaco buddhista Claude AnShin Thomas è sopravvissuto alla guerra del Vietnam e alla depressione che ne è seguita, rinascendo a nuova vita grazie alla scoperta della spiritualità e del potere della meditazione zen. In queste 108 brevi lezioni condivide la sua esperienza e gli insegnamenti che ha ricevuto, guidandoci in un cammino di esplorazione e conoscenza personale che potrà innescare, anche per noi, una vera e propria rivoluzione. Il suo è infatti un invito a guardare oltre la separazione tra i momenti dedicati alla meditazione zen e il resto delle nostre giornate, portando il silenzio, la disciplina e lo studio all’interno della nostra quotidianità. Un percorso che ci aiuterà a sviluppare una relazione più consapevole e onesta con le nostre contraddizioni, le nostre fatiche, la nostra sofferenza per non farci dominare da esse, e che ci condurrà fino a reimparare ad ascoltare, a respirare e ad abitare davvero il nostro presente anche nei momenti più difficili.
14,00 13,30

Il cinema secondo me

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 384
"Il cinema secondo me" raccoglie gli articoli di critica cinematografica che François Truffaut ha scritto per la rivista Arts negli anni cinquanta prima di iniziare la sua carriera dietro la macchina da presa: un racconto del «primo mestiere» di uno dei più influenti cineasti del Novecento attraverso le pellicole che lo hanno conquistato, infastidito, emozionato, ispirato. Nel 1952, dopo una travagliata esperienza nell'esercito, Truffaut viene accolto a Bry-sur-Marne dall’autorevole critico e intellettuale André Bazin, che da quel momento diventerà il suo punto di riferimento sia affettivo sia professionale. Lì il giovane trascorrerà mesi tra letture e cineclub, fino a quando non sarà raggiunto da un’illuminazione improvvisa: «Credo che potrei scrivere sul cinema». Così Truffaut inizia la sua attività di critico, inaugurata con un feroce pamphlet contro l’eccessivo tradizionalismo del cinema francese. Presto le sue recensioni taglienti e polemiche diventeranno celebri tanto quanto i suoi luminosi apprezzamenti: dall’amore per Alfred Hitchcock, capace di introdurre anche nelle pellicole più leggere «un prolungamento d’ordine metafisico», al disprezzo per il «dilettante» John Huston; dalle lodi per Roberto Rossellini alla crescente benevolenza verso Federico Fellini, fino alla stroncatura di Vittorio De Sica, «caricaturale e condiscendente»; dall'inatteso interesse per un feuilleton come Lola Montès alle invettive contro l’intero cinema inglese: «Dire che è morto sarebbe eccessivo, dal momento che non è mai esistito». In questa raccolta assistiamo non solo alla formazione dello sguardo di un grande artista del Novecento, ma anche alla bruciante passione di uno spettatore qualunque. Perché in fondo, come ci mostra Truffaut, quando ci sediamo su quelle poltroncine, davanti a quello schermo, siamo tutti uguali: vulnerabili ed esigenti, come ogni innamorato.
28,00 26,60

Morire per le idee. Le vite pericolose dei filosofi

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 304
Morire per le idee ricostruisce le esistenze di donne e uomini che hanno trasformato la propria morte in un atto di coerenza estrema e il corpo nell’ultima, più potente forma di argomentazione: un’opera affascinante e spietata che ci interroga su quale sia il limite fino a cui siamo pronti a spingerci per difendere ciò in cui crediamo. C’è un filo che unisce attraverso i secoli figure così distanti come Socrate e Thomas More, Ipazia e Giordano Bruno, il monaco vietnamita Thích Quang Đúc e il filosofo ceco Jan Patočka: questi pensatori sono stati tutti torturati, uccisi, massacrati; le loro vite sacrificate per aver difeso un pensiero in contrasto con il potere vigente. Tutti loro hanno trovato nella sconfitta terrena la possibilità di rendere immortali le proprie idee, di trasformarle in un racconto capace di oltrepassarli e propagarsi. Costica Bradatan ci mostra che cosa possiamo imparare da queste esperienze e cosa della loro opposizione radicale possiamo trasportare nella nostra pratica quotidiana: qual è il fine della filosofia? Una protesta deve essere sempre assoluta e ostinata per essere considerata tale? Qual è il senso di rinunciare al bene più prezioso per difendere qualcosa che per il resto del mondo non è importante? In un’epoca che ovunque soffoca il dissenso e celebra uno sterile vitalismo, Morire per le idee ci sfida a immaginarci ogni giorno davanti a un bivio, tra la tiepida sicurezza del pensiero comune e l’ardore letale delle idee libere. Perché, come ci mostra il cavaliere del Settimo sigillo di Ingmar Bergman che sfida la Morte pur sapendo di non poter vincere, non è eludere la fine quello che conta; è ciò che facciamo su quel tavolo da gioco chiamato vita.
26,00 24,70

L'ultimo viaggio. Storie di vita e fine vita

Libro
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 120
"L’ultimo viaggio" racconta l’esperienza del dolore, della malattia e della morte attraverso le storie di chi li incontra ogni giorno lavorando negli hospice o occupandosi di un caro che soffre. È un libro che affronta la difficoltà, ancora oggi, di pronunciare pubblicamente le parole «eutanasia» o «suicidio assistito» e l’ipocrisia che costringe ogni anno decine di persone a spostarsi in Svizzera per trovare una conclusione serena alla propria esistenza; ma è anche un’esplorazione di quanta vita e forza ci sia in chi accetta e abbraccia la propria finitezza e fragilità. In queste pagine Angelo Ferracuti e Giovanni Marrozzini ci guidano con parole e immagini a conoscere questo mondo poco visibile, assieme alle persone che lo abitano e lo animano con i loro corpi e il loro lavoro: da Erika Preisig, medica di famiglia del cantone di Basilea, che nella sua carriera ha assistito centinaia di malati terminali, a Uli Davids, direttore di una struttura per alcolisti all’ultimo stadio a Berlino, in cui viene concesso ai degenti di consumare alcol senza limitazioni; dal politico, scrittore e fondatore del manifesto Lucio Magri, che nel 2011 scelse di morire in una clinica di Bellinzona portando alle cronache nazionali il dibattito sul fine vita, a Trond Enger, sacerdote della Chiesa protestante norvegese favorevole al suicidio assistito; oltre ai tanti pazienti incontrati nei loro viaggi tra gli istituti che offrono assistenza e terapie palliative. L’ultimo viaggio è un’opera a metà tra il reportage fotografico e il saggio narrativo, che tenta di descrivere con la sua complessità i molti lati di chi convive con una malattia incurabile: il tentativo di tratteggiare con il linguaggio qualcosa di così angosciante come la sofferenza; qualcosa di così delicato come la dignità.
18,00 17,10

L'infanzia del mondo

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 184
Anno 2272, la Terra si è trasformata in un arcipelago di sopravvivenza dove galleggiano solo i frammenti di un mondo sommerso e il capitalismo ha raggiunto il compito a cui era destinato: tramutare la malattia in ricchezza, i figli in investimento, la morte stessa in algoritmo di borsa. Qui vive il «pupo dengue», che non conosce il significato di «inverno», «freddo», «neve», semplicemente perché queste parole descrivono una realtà che non esiste più. I compagni di classe lo tormentano, la madre lo disprezza, il padre è scomparso. È in questa Argentina che ha inizio la nuova infanzia del mondo. Dalle viscere della Terra morente emergono pietre telepatiche che custodiscono la memoria di quando il pianeta possedeva ancora un’anima, frammenti di saggezza primordiale che vengono contrabbandati come l’ultima droga per chi cerca di ricordare cosa significasse essere umani. In questo labirinto di speculazione e mutazione, il pupo dengue intraprende un viaggio iniziatico attraverso le rovine della civiltà, cercando non solo le proprie origini, ma il significato stesso dell’esistenza in un universo dove tutto è stato trasformato in capitale e i bambini passano le loro giornate a giocare a un videogame chiamato Cristiani vs indios perché la realtà virtuale è più sopportabile di quella vera. Con una prosa che mescola la tradizione dei manga, del body horror e del realismo magico, Nieva costruisce un microcosmo dove ogni pagina è una rivelazione e ogni personaggio una incarnazione perversa dell’anima contemporanea. Un romanzo che non si limita a immaginare il futuro, ma lo fa pulsare sotto la pelle del presente.
17,00 16,15

Storia mondiale della cotoletta

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 280
Questa è una storia che inizia in una padella di burro bollente e oltrepassa secoli, continenti, ideologie e cucine. È il racconto di un piatto considerato un simbolo della gastronomia locale, prodotto «tipico» conteso tra Austria e Lombardia e rivendicato da entrambe con orgoglio, ma che in realtà ha tante patrie quante varianti, definendosi grazie a continue contaminazioni e trasformazioni. "Storia mondiale della cotoletta" è uno sguardo sull’umano attraverso il filtro fragrante del cibo. Ognuno di noi ha in mente la propria cotoletta ideale, ma non ne esiste una sola: c’è chi la vuole con l’osso e chi la preferisce sottile e croccante, chi la chiama Schnitzel e chi tonkatsu. In queste pagine Luca Cesari ci guida in un viaggio che parte dalle nebbie della Milano medievale per toccare i salotti della Vienna imperiale, i pub londinesi, i bistrot parigini, fino a raggiungere le cucine americane e i ristoranti giapponesi più raffinati. Sfogliando ricettari impolverati e curiosando tra i dettagli di banchetti religiosi dimenticati, analizzando verbali di processi antichi e sbirciando nelle cucine domestiche di epoche passate, Cesari ci svela una verità sorprendente: ciò che crediamo scritto sulla pietra non è mai stato tale, le certezze indiscutibili sul cibo e l’identità sono quasi sempre leggende costruite a fini propagandistici, e una fetta di carne impanata e fritta può farci scoprire la storia dell’Europa; e, di riflesso, del mondo intero. Questo libro è un pellegrinaggio sorprendente nel cuore delle nostre tradizioni alimentari, tra mitologie locali e contaminazioni globali, che ci mostra quanti universi si nascondano sotto a una semplice crosta di panatura.
19,00 18,05

La vita è breve, il mondo è strano

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 192
"La vita è breve, il mondo è strano" racconta il tentativo di curare con l’arte le ferite dell’esistenza. Una ricerca personale e letteraria tra biografia, storia familiare e pittura per provare a trattenere da esse qualcosa che vada oltre la nostra finitezza. Nel 2012, dopo la morte del padre e la scoperta di stare diventando padre a sua volta, Toby Ferris prende una decisione tanto peculiare quanto profondamente sentita: visitare tutte le città che custodiscono i quarantadue dipinti superstiti di Pieter Bruegel il Vecchio, uno dei pittori più visionari del Rinascimento nordico, per poterli finalmente osservare in dettaglio. È un progetto bizzarro e ambizioso che tocca molti nodi della sua vita in modi diversi, spesso inattesi, e così il desiderio di ricomporre il corpo smembrato e diviso delle opere di Bruegel si trasforma in qualcosa di molto simile alla ricerca di un senso e forse di una salvezza. Seguendo un itinerario che lo porterà da Roma a Madrid fino ad Anversa, da Napoli a Bruxelles fino a Detroit, Ferris si confronta non solo con i quadri di Bruegel, ma anche con ciò che raffigurano: l’infanzia, la vecchiaia, la marginalità, la malattia, l’esclusione, il senso di appartenenza. Alternando filosofia, curiosità e ricordi privati, gli incontri fatti e le storie che ogni tela porta con sé, Ferris ci trascina in un percorso composto da spazi sempre nuovi: dall'irrealtà di stazioni, camere d'albergo e aeroporti alla verità dei paesaggi disegnati da Bruegel, tra folle carnevalesche, eserciti sanguinari, demoni mostruosi e città in fiamme. Un libro ibrido e incatalogabile, che ci offre una lezione preziosa sul nostro posto nel mondo: perché la verità si nasconde nei dettagli, ma solo uno sguardo d’insieme può rivelare l’essenza delle cose.
29,00 27,55

La moneta bianca. Viaggio politico e sociale nei territori del riso

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 240
Dalle origini della civiltà cinese alle risaie del Nord Italia, dal Giappone feudale all’illusione dei moderni programmi di sussistenza in India e nelle Filippine, dai cartelloni pubblicitari in Senegal alle nostre tavole, "La moneta bianca" racconta la storia globale del riso, alimento essenziale e merce strategica. Un viaggio tra continenti, epoche e sistemi economici, in cui il riso diventa la chiave per comprendere le trasformazioni del mondo moderno. Francesca Grazioli segue il filo di questa coltivazione millenaria addentrandosi nei villaggi rurali del Bengala, nelle coste del Senegal da cui partivano gli schiavi impiegati nelle colture americane, nelle campagne italiane dove la monocultura ha modellato il paesaggio e le relazioni sociali. Ricostruisce l’impatto della Rivoluzione verde sulle economie locali, le promesse della biotecnologia, le disuguaglianze prodotte dal mercato globale. Al centro, le figure delle lavoratrici del riso – braccianti, contadine, raccoglitrici – che per secoli, ovunque nel mondo, hanno sostenuto l’economia di questo cereale nell’invisibilità: sottopagate, marginalizzate nei processi decisionali ma centrali nella sopravvivenza quotidiana. Il riso, da strumento di autosussistenza, si trasforma in oggetto di controllo, vettore di potere, leva per riorganizzare territori, corpi e comunità. "La moneta bianca" è un racconto documentato e appassionante che attraversa economie, migrazioni e sistemi di produzione. Seguendo il percorso di un chicco di riso si scopre una mappa del mondo fatta di scelte politiche, sfruttamento ambientale, tensioni di genere, ma anche di resistenza e saperi contadini. Un libro che interroga il nostro modo di nutrirci e di stare nella storia.
19,00 18,05

L'occhio e il rasoio. Il mondo come interfaccia

Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 272
Nell’epoca in cui tutto è visibile, ogni cosa può essere controllata e sorvegliata. In "L’occhio e il rasoio" Ingrid Guardiola ci mostra come, in un presente di immagini moltiplicate fino a essere ovunque, capaci di insinuarsi nei nostri gesti, nelle città che abitiamo, nelle comunità che costruiamo online e offline, la realtà che crediamo di vivere rischia di non essere altro che una mera copia disegnata dagli algoritmi e dalle grandi corporation che li governano. Ogni nostra foto, ogni nostro video, ogni nostra story non è solo un contenuto: è lo strumento con cui ci relazioniamo con quell’interfaccia virtuale in cui si è trasformato il mondo. Attraverso la filosofia e la sociologia, la tecnologia e la cultura visuale, Guardiola ci conduce in un percorso inquietante attorno al potere nascosto delle immagini di cui fruiamo quotidianamente, indagando il modo in cui esse condizionano la nostra vita privata e la sfera pubblica. Dialogando con i giganti del pensiero critico – dagli insegnamenti di Roland Barthes per decifrare i codici del visibile agli avvertimenti di Marshall McLuhan sui pericoli della seduzione mediatica, dalle riflessioni di Donna Haraway sui «corpi ibridi» a quelle di Byung-Chul Han sull’«inferno dell’uguale» –, "L’occhio e il rasoio" ci mostra come riconoscere le strategie di mercificazione del nostro sguardo e le dinamiche di potere dietro la condivisione anche di un semplice selfie, indicandoci nuove pratiche di resistenza. Quest’opera è un appello a ognuno di noi a trasformare la tecnologia da dispositivo di controllo a strumento di liberazione, sottraendoci all’omologazione algoritmica e dando vita a nuovi spazi condivisi e a nuovi immaginari. Perché, quando il medium non è più solo il messaggio ma diventa il padrone, la domanda che dobbiamo porci non è che cosa stiamo guardando, ma come scegliamo di guardarlo.
18,00 17,10

Robopoiesi. L'intelligenza artificiale della natura

Libro
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2025
pagine: 288
L’intelligenza artificiale non è nata nella Silicon Valley. Esiste da millenni, da quando l’umanità ha iniziato a creare sistemi artificiali per mediare il rapporto fra la natura e il pensiero. Il linguaggio, la scrittura e la matematica sono esse stesse forme primordiali di intelligenze artificiali, strutture che abbiamo inventato per dare forma ai nostri bisogni interiori. André Ourednik ci guida tra le rovine archeologiche dell’IA: dal primo abaco mesopotamico ai neuroni artificiali, dalle formule magiche incise su carapaci di tartaruga agli algoritmi che oggi compongono musica e dipingono quadri. Scopriamo così che quella che chiamiamo «rivoluzione digitale» è in realtà l’ultimo capitolo di una storia iniziata quando i nostri antenati decisero di affidare la memoria alle tavolette d’argilla piuttosto che agli impulsi nervosi. Robopoiesi è molto più di una storia alternativa dell’intelligenza artificiale. È una rivoluzione concettuale che smonta il mito contemporaneo della macchina come alter ego del tecnoimprenditore solitario, mostrando come ogni intelligenza artificiale sia sempre stata il prodotto di intelligenze collettive, ecosistemi di sapere che trascendono l’individualità. E se l’IA del futuro, invece di replicare i nostri pregiudizi e le nostre ossessioni di controllo, ci aiutasse a ritrovare quella connessione con il mondo vivente che abbiamo perduto? Un libro essenziale per comprendere non solo da dove veniamo, ma soprattutto dove potrebbero condurci le macchine che stiamo creando.
18,00 17,10

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.