Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Guerini e Associati: Ripensare il '900

Tutte le nostre collane

Comunità di lavoro. Le opere sociali delle imprese e degli imprenditori tra Ottocento e Novecento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2013
pagine: 287
La storia d'impresa italiana può essere raccontata anche attraverso le opere sociali realizzate dalle imprese e dagli imprenditori. Secondo questa prospettiva emerge difatti un fenomeno rilevante e diffuso, la cui consistenza e durata nel tempo induce a considerare tali esperienze come vere e proprie "comunità di lavoro", solidificate da valori condivisi e relazioni di reciprocità. Il risultato di questo indirizzo d'indagine è una panoramica di casi di studio, relativi in primo luogo a territori contraddistinti da peculiari realtà d'impresa, quali i cantieri navali nella Venezia Giulia, i cotonieri nell'Alta Lombardia o i tessili pugliesi. In quest'ottica, analogo interesse rivestono in area lombarda il ruolo delle scuole aziendali nella formazione professionale e le relazioni tra opere sociali e rappresentanze dei lavoratori. Accanto al focus sui territori si sono esaminati i casi di grandi aziende nazionali, come la Terni, la Pirelli e l'Alfa Romeo, le cui vicende hanno permesso di ripercorrere, anche temporalmente, l'evoluzione delle forme di welfare e di partecipazione dei lavoratori alle provvidenze delle imprese.
25,50 24,23

Un tetto a chi lavora. Mondi operai e migrazioni italiane nell'Europa degli anni Cinquanta

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2012
pagine: 272
Il volume analizza il rapporto tra pratiche sociali, modelli di insediamento e morfologia urbana in contesti diversi che si prestano a una stimolante comparazione: da un lato il polo industriale dell'area metropolitana milanese (Sesto San Giovanni), dall'altro il bacino minerario del Belgio (La Louvière). Si tratta di contesti di inserimento in aree industriali profondamente differenti dal punto di vista della morfologia socio-professionale e dell'organizzazione territoriale, che profilano spazi ibridi tra rurale e urbano in profonda e rapida trasformazione, a causa del massiccio afflusso di manodopera immigrata. Le profonde differenze tra le due aree consentono di mettere alla prova dell'analisi comparata concetti e percorsi storici dell'integrazione, della cittadinanza, della costruzione delle identità collettive, in modo da superare stereotipe dicotomie tra rurale/urbano, tradizione/modernità, integrazione/conflitto, movimento di popolazione interno/internazionale. Affiancando e confrontando fonti scritte e memorie orali, l'autrice affronta con ricchezza di informazioni la questione delle abitazioni e degli spazi di vita dei migranti, ed evidenzia le peculiarità di due esperienze sociali di migrazione profondamente diverse.
24,00 22,80

Macchine come fate. Gli operai italiani alle esposizioni universali (1851-1911)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2011
pagine: 237
"Luoghi di pellegrinaggio al feticcio merce" secondo Benjamin; "stupide" secondo Marx ed Engels; soggetti di un vero e proprio "delirio del XIX secolo" secondo Flaubert, le esposizioni universali si possono considerare uno dei principali canali di diffusione e di pubblicizzazione dei valori della cultura industriale nell'Ottocento. Si basavano su un gigantesco fenomeno di mobilitazione di uomini e di risorse, che si estendeva in una rete fittissima di esposizioni nazionali, locali, settoriali, su scala mondiale, e culminava in queste grandi occasioni di incontro a cui affluiva già un pubblico di massa. Alla Esposizione di Parigi, nel 1900, si contarono più di 50 milioni di ingressi a pagamento. Veicolavano un messaggio legato ai valori dell'industria e del progresso scientifico e tecnologico che toccava tutti gli strati della popolazione, anche il pubblico dei lavoratori e degli operai, contribuendo a sopirne le iniziali tendenze antindustrialiste e le resistenze all'introduzione delle macchine e delle nuove tecnologie. In questo libro si analizzano le testimonianze degli operai italiani inviati in visita alle grandi esposizioni universali, attraverso i rapporti scritti che redigevano alla fine del loro viaggio, per verificare come il messaggio industrialista delle esposizioni fosse recepito. Le macchine appaiono volta a volta, nelle parole degli operai, come "fate" benefiche o come "mostruosi meccanismi"; emerge alla fine un quadro di adesione, ma critica e avvertita...
23,50 22,33

Comunicare l'impresa

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2010
pagine: 272
Nel periodo che va dalla ricostruzione postbellica alla fine degli anni Sessanta, la comunicazione di impresa in Italia, pur lontana dall'attuale grado di specializzazione professionale, conobbe approcci e strategie di grande interesse. In quegli anni, l'industria mise in piedi grandi uffici studi e propaganda, si rivolse ad artisti e designer, mobilitò energie intellettuali, editò riviste come "Pirelli" e "Civiltà delle macchine". Nel frattempo, l'influenza di saperi, tecniche e discipline provenienti dagli Stati Uniti generava singolari fenomeni di mediazione e negoziazione. Scritti a partire da prospettive disciplinari diverse, i saggi raccolti in questo volume ricostruiscono il modo in cui aziende come Eni, Finmeccanica, Italsider, Olivetti, Pirelli e La Rinascente crearono la propria immagine pubblica. Contemporaneamente essi parlano di una stagione particolare del rapporto tra impresa e cultura in Italia, una stagione che merita di essere esplorata con sguardo critico, al di là di ogni facile nostalgia.
25,00 23,75

Storia di una fabbrica socialista. Saperi, lavoro, tecnologia e potere alla Skoda auto (1918-1968)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2010
pagine: 280
Sulla base di fonti d'archivio in lingua ceca Valentina Fava affronta la questione del lavoro nell'economia di un Paese . la Cecoslovacchia - che, nel corso del XX secolo, passa dal regime di democrazia progressista degli anni fra le due guerre alla sottomissione prima al nazismo e successivamente, dal 1945 al 1989, al comunismo sovietico. Il teatro delle vicende è lo stabilimento della Skoda auto di Mlada Boleslav, nella Boemia (oggi Repubblica Ceca), regione che già aveva conosciuto, ai tempi dell'Impero Asburgico, una forte industrializzazione. L'interesse per l'applicazione dei metodi tayloristici al lavoro di fabbrica fu sviluppato dall'Accademia Masaryk con l'obiettivo di dar vita a "un taylorismo 'dal volto umano' . come scrive Franco Amatori nella presentazione - nel quale trovassero adeguato spazio le capacità di un lavoro specializzato che nell'industria del Paese era diffuso e prevalente". La possibilità di applicare i metodi produttivi di origine statunitense fu però inibita nel dopoguerra dalla pianificazione di tipo sovietico che dall'esterno impose i modelli e i programmi: il taylorismo venne applicato in modo tale che favorì la dequalificazione del lavoro. Solo nel corso degli anni Sessanta la "via cecoslovacca all'automobile" potè riemergere e fece sperare nel passaggio a un sistema economico-sociale realmente socialista.
25,00 23,75

Alle origini della scuola di Milano: Martinetti, Barié, Banfi

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2009
pagine: 172
Il volume di Davide Assael, promosso dalla Fondazione ISEC nel quadro dei suoi interessi relativi alla cultura milanese tra le due guerre, presenta un'analisi della proposta teoretica e del ruolo storico della "scuola milanese" attraverso lo studio di tre personalità che hanno animato nel secolo scorso la vita e gli studi filosofici dell'Università di Milano: Piero Martinetti, Giovanni Emanuele Barié e Antonio Banfi. A Martinetti, ricordato in molti giudizi correnti soprattutto in base alla sua nobile opposizione al fascismo - su cui Assael pure si sofferma - in questo lavoro viene attribuito il ruolo di vero promotore della scuola. Pur con le tante differenze tra lui e i suoi allievi, e tra i suoi stessi allievi maggiori, Barié e Banfi, emerge una tensione condivisa, che muove dal comune riferimento a Kant e si articola con i riferimenti alla cultura filosofica europea. Nella temperie crociana e gentiliana negli anni tra le due guerre e nei primi anni del dopoguerra l'opera dei tre autori rappresenta così una cesura destinata a segnare l'identità dell'Università di Milano fino ai nostri giorni.
18,00 17,10

Partire, tornare, restare? L'esperienza migratoria dei lavoratori italiani nella Repubblica Federale Tedesca nel secondo dopoguerra

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2009
pagine: 281
Grazia Prontera racconta la vicenda dell'immigrazione italiana alla Volkswagen di Wolfsburg, uno dei luoghi di maggiore afflusso di lavoratori italiani nella Germania del dopoguerra. Le loro vicende rappresentano un capitolo importante nella storia dell'Italia repubblicana. Il merito e l'interesse del lavoro di Prontera scaturiscono soprattutto dal ricorso alle storie di vita da lei raccolte che consentono al lettore di comprendere l'intero ciclo dell'esodo, i drammi e le conseguenze esistenziali ed emotive che lo accompagnavano: la partenza, la permanenza all'estero, il rimpatrio finale o la definitiva stabilizzazione in Germania. Da queste vicende emergono le difficoltà che i lavoratori dovevano affrontare, la loro frequente emarginazione sociale e il ricorrente dilemma tra la scelta di stabilirsi definitivamente in Germania e il rimpatrio, e infine il disagio che li fa sentire, scrive Rinauro nella sua introduzione, "contemporaneamente e definitivamente stranieri all'estero come in patria". Ma troviamo anche i segnali della reazione organizzata degli immigrati ai loro problemi di vita e di lavoro. Tutto ciò stava infatti nel quadro di cruciali trasformazioni, in una congiuntura in cui gli spostamenti di manodopera inducevano l'Europa occidentale a varare il codice di libera circolazione del lavoro comunitario.
26,00 24,70

Il timbro e la penna. La «nazione» degli impiegati postali nella prima metà del Novecento

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 355
Questo libro ricostruisce la quotidianità professionale degli impiegati delle Poste nonché alcuni aspetti delle loro vicende private. L'autore ha utilizzato i fascicoli del personale delle vecchie direzioni provinciali di Venezia e Torino per cogliere la "sostanza antropologica" del travet delle Poste, e il suo rapporto con il contesto sociale e politico. Ne emerge una storia della burocrazia italiana e delle decine di dipendenti postali che si affannano ogni giorno in mezzo ad apparati telegrafici, timbri, regolamenti, disposizioni di servizio e rigide prassi lavorative, rinchiusi tra le pareti vetuste degli uffici. È uno spaccato significativo delle vicende di una parte dell'Italia giolittiana, travolta di lì a poco dal regime fascista conservando la certezza che l'immutabilità del meccanismo burocratico avrebbe messo in salvo anche le speranze e le attese di riscatto del popolo di minuti borghesi.
28,00 26,60

L'altra fatica. Lavoro femminile nelle fabbriche dell'Alto Milanese 1922-1943

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 270
Il fascismo amava indicarlo come un modello di modernità industriale, e l'immagine dell'Alto Milanese non tradiva certo questa descrizione: una miriade di fabbriche piccole e grandi ne ricopriva il territorio, non lasciando quasi spazio alla pratica dell'agricoltura. Fabbriche tessili, soprattutto, dove decine di migliala di donne, ogni giorno, consumavano La loro fatica. Proprio a queste donne è dedicato il lavoro di Nicoletta Bigatti, che attraverso una lunga ricerca tra le fonti archivistiche più svariate e un'attenta e partecipata raccolta delle testimonianze delle protagoniste ha ricostruito la loro vita di mogli, madri e lavoratrici in una società che ben poco spazio ed attenzione dedicava a questa fatica "al femminile". Ne risulta un racconto vivo, un racconto non della "storia" in astratto, ma di tante "storie" piccole e sconosciute, non per questo meno importanti e significative.
24,50 23,28

Streikertransport. La deportazione politica nell'area industriale di Sesto San Giovanni (1943-1945)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 454
La ricerca di Giuseppe Valota sulla deportazione politica nell'area industriale di Sesto San Giovanni ha dato nome e volto a 553 lavoratori deportati dai nazifascisti nei campi di concentramento nel 1943-1945; e, attraverso diari, testimonianze e interviste raccolte nel corso di quindici anni ha dato loro una avvincente voce collettiva; ha messo in luce le dimensioni, la qualità, le ferite della deportazione, nell'ambito della realtà economico-produttiva e sociale di una città industriale esemplare quale Sesto San Giovanni.
35,00 33,25

«Caro papà Di Vittorio...». Lettere al segretario generale della CGIL

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2008
pagine: 350
Squarci originali e inediti della vita italiana tra la fine della guerra e il 1957 ci sono offerti dalle lettere a Di Vittorio raccolte e commentate da Myriam Bergamaschi (con la collaborazione di Cristiana Pipitene e Gianni Venditti). Scrivono a Di Vittorio donne e uomini dell'Italia uscita dalla guerra mondiale, travagliata da grande miseria; scrivono personaggi dei ceti sociali più miseri e persone dei più disparati ambienti (dal prete al carabiniere) animati dalla fiducia verso di lui e dalla speranza di conseguire soddisfazione per le loro richieste. Il leggendario leader sindacale della CGIL appare vicino a questo "popolo lavoratore", pronto a interessarsi non solo al loro destino collettivo ma anche alle sorti dei singoli con una premura quasi paterna che si esprime soprattutto quando i suoi interlocutori sono giovani, orfani di vittime della violenza poliziesca. Questo campionario di scritture popolari è una testimonianza straordinaria del fascino e del carisma dell'uomo, illuminante anche per la concezione che egli ebbe del sindacato; ed è infine - come scrive Antonio Gibelli nel suo saggio introduttivo - uno spaccato della società italiana e delle mentalità collettive negli anni della Ricostruzione.
32,00 30,40

Dall'Europa divisa all'Unione Europea. Atti del Convegno (Milano, 28-30 settembre 2005)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2007
pagine: 271
Questo volume, nato nel quadro del progetto "Ripensare il '900", rappresenta lo sviluppo della riflessione a più voci aperta dalla Fondazione ISEC con il precedente volume, "L'Italia alla metà del XX secolo". Al Convegno, di cui questo volume raccoglie gli atti, hanno partecipato studiosi italiani e stranieri: esso ha affrontato la connessione tra la storia d'Italia e la storia d'Europa sull'arco del secondo dopoguerra e con una larga prospettiva, che ha portato ad analizzare tutti i fronti del periodo che è stato dominato dalla "guerra fredda". Benché nell'autunno 2005 si fossero verificati eventi cruciali come i referendum sulla Costituzione europea, questo non è stato tuttavia un incontro a carattere politico. L'autonomia della riflessione storica è stata anzi valorizzata, anche se l'iniziativa non ha rinnegato un vitale rapporto con la vicende concrete e attuali. Come ha dimostrato la tavola rotonda conclusiva, a cui ha preso parte anche l'allora senatore a vita, ed ora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
24,50 23,28

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.