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Franco Angeli: Nuova serie di architettura

Tutte le nostre collane

23,00 21,85

L'infuturarsi della città storica. Conservazione, aggiornamento, rigenerazione, riprogettazione

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Con la globalizzazione, il binomio abitare-esistere è stato surrogato dal binomio comunicare-esistere: un comunicare che mortifica il linguaggio-logos in frastuono mediatico di architetture prive d’alfabeto disciplinare; che si esaurisce nel balbettio violento delle macchine pubblicitarie o si manifesta nella “democratica” ordinata ferocia delle metropoli contemporanee. Questa sfida interessa anche i nostri centri storici: dove cominciano a spuntare gli stessi edifici priapei di Londra e Singapore, le stesse costruzioni “stupefacenti” che drogano l’architettura di lusso consumistico e non danno risposte sostenibili ai bisogni della comunità, ma inducono falsi bisogni. Ancora di più questo pericolo incombe sui centri minori, tentati dal “modello Bilbao”: i quali inseguono una modificazione irresponsabile, che fiuta il consenso e il narcisismo delle mode e si traveste coi panni d’una provinciale avanguardia… I saggi ospitati in questo volume offrono uno spaccato di riflessioni critiche su tali concetti e, in particolare, sul tema dell’intervento nei tessuti storici, proponendo la questione problematica della ricerca di un orizzonte critico in grado di cogliere una nuova prospettiva di interesse anche verso un fare etico, quale ideale sfondo per una produzione di senso che il progetto deve setacciare. Pensare – ad integrazione della conoscenza tecnico-scientifica – uno statuto coscienziale che giunga ad orientare il cogito del progettista verso un’eticità intesa quale valore necessario, apre alla possibilità di intercettare il “volto bifido dell’agire” che il significato weberiano di etica giudiziosamente propone: l’operare sulla base delle convinzioni o delle intenzioni, trincerate dietro un pensiero personale che non si preoccupa degli scopi o delle conseguenze; il richiamo a una responsabilità che valuta il proprio operato in rapporto alle conseguenze (reali) e ai mezzi (effettivi) che occorrono a realizzarla.
28,50 27,08

Morfologia urbana e linguaggio nell'opera di Gianfranco Caniggia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Questi scritti offrono un quadro parziale dell’opera di Gianfranco Caniggia che giunge ad integrare le precedenti iniziative, trattate in prevalenza da studiosi della stessa Scuola, con lo scopo di aprire un punto di vista parallelo sulla figura dell’architetto romano, questa volta ricercato con l’interesse a stabilire un confronto tra le concezioni di metodo e gli esiti progettuali dei principali artefici degli anni in cui ha operato. L’orizzonte di ricerca critica caniggiana, non sempre intenzionalmente prossimo ai principi dell’ortodossia muratoriana perché trasversale e vicina ad altre correnti di pensiero, si fonda su un cogito problematico che tratta il tema dell’infuturarsi – come idea “gettata” e previsione di mutazione della realtà – in modo originale e, soprattutto, coerente alle premesse di metodo da cui muove. Che esprimono un profondo interesse verso la ricerca del concetto di lingua architettonica – propria del costruito di un luogo –, spiegata col ricorso a un fondamento logico e razionale postulante il “valore” della continuità, in cui, pur considerando l’artefice come l’ideatore di una modificazione, la sua azione cogitativa deve esprimersi per mezzo di una parole, riguardata nell’ambito di un contesto comunitario e generale, favorita da un parlato collettivo di cui riconosce la struttura linguistica. Quindi, una concezione dell’architettura che accetta la prerogativa del dato storico come portato necessario del progetto. Nel confronto con le altre scuole di pensiero e, in particolare, con Aldo Rossi, si coglie una singolare prospettiva di ricerca comune su molti temi, alcuni dei quali tesi ad indagare nel costruito esistente i caratteri “permanenti” che danno prova delle mutazioni apportate dalle differenti culture. Entrambi studiano con rigore i tipi edilizi, la forma urbana come struttura, il linguaggio desaussurianamente inteso come ricerca “moderna” della langue propria di una cultura quale premessa necessaria all’azione critica del progetto.
33,00 31,35

Il progetto urbano sostenibile. Morfologia, architettura, information technology

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 382
Progettare la città del XXI secolo richiede una consapevolezza scientifica ampia, capace di comprenderne dinamicamente i fenomeni, di “fondarli storicamente” e “tradurli semanticamente” in una nuova forma. Gli strumenti della morfologia urbana, dell’architettura, dell’information technology costituiscono il bagaglio scientifico della metodologia presentata in questo volume. Una metodologia costruita in più di dieci anni di lavoro coinvolgendo università, centri di ricerca, architetti, ingegneri, geografi, di diverse nazionalità e provenienze culturali. Una metodologia in progress, che si arricchisce e si modifica lungo il cammino ma che, soprattutto, pone insieme l’urban design e la sostenibilità ambientale in un unico processo creativo e di conoscenza, consapevoli che una nuova epoca nella storia della città e della società si è ormai avviata.
42,00 39,90

Case iraniane. Il valore del vuoto

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 160
Nelle città storiche dell'altopiano iranico il tessuto urbano si è costruito attorno al vuoto; quello delle moschee, dei caravanserragli, delle madrase, e quello – più minuto – dei patii delle case. Oggi, come del resto in molte altre realtà del mondo, nella costruzione delle città il riferimento a elementi della tradizione è stato abbandonato. Alcuni sostengono a causa di una troppo rapida modernizzazione dei luoghi dell'abitare. Obiettivo del volume è quello di “incrociare gli sguardi” e mettere a confronto le idee, i punti di vista, le soluzioni progettuali di studiosi italiani e iraniani, di differente età e formazione, sulle possibilità di reintegrare nella forma della città contemporanea quei vuoti porosi che da un lato lasciavano respirare il tessuto urbano, dall'altro rappresentavano spazi di aggregazione sociale all'interno sia della casa che del tessuto edilizio. È possibile oggi reinterpretare quegli spazi vuoti, figure fondative dell'abitare, in chiave contemporanea senza sguardi retrò, facendo i conti con la questione della densità edilizia? È possibile oggi introdurre un certo grado di “porosità” – memore di quei vuoti – all'interno dei nuovi complessi edilizi? Spazi aperti, spazi aperti-coperti, loggiati, giardini sospesi capaci di rompere la monotonia delle cellule abitative e in grado di favorire la circolazione dell'aria e la ventilazione. Quali possibili figurazioni di spazi vuoti possono ospitare la condizione contemporanea e favorire le interazioni sociali in una città in cui lo spazio pubblico dopo la Rivoluzione è percepito come ostile? Introduzione di Kamran Afshar Naderi.
21,00 19,95

Verso un'architettura ecocentrica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 208
Il volume tenta di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti sotto la definizione di progettazione ecocentrica estrapolandone alcuni principi comuni intende cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché la promessa di un futuro più umano e di un ruolo davvero centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. L'aggettivo “ecocentrico” sembrerebbe alludere ad un atteggiamento che intenda contrapporsi a quello ‘egocentrico' di cui sono accusati i protagonisti dell'architettura internazionale. In realtà l'architettura non può rinunciare a rappresentare le istanze di gruppi sociali ed attori economici che continuano a raffigurare le forze trainanti dell'economia mondiale; al tempo stesso va rilevato come un altro modo di fare architettura stia crescendo d'importanza, acquisendo una diffusione planetaria. Questo secondo modo di intendere la progettazione architettonica – che si può definire ulteriore anziché altro, nel senso che si aggiunge piuttosto che essere alternativo a quello dell'architettura globalizzata – non è tanto legato alla rappresentatività di grandi istituzioni pubbliche o private, quanto agli sforzi di attori e committenti meno incisivi nel panorama dell'economia globale, ma ben più partecipi nelle realtà locali. È grazie al loro essere parte di quanto succede intorno che queste architetture stanno facendo da battistrada ad un'idea della progettazione capace di rimettere al centro le ragioni profonde di un'attività, spesso vista come un fatto tecnico o tutt'al più d'immagine, che appare invece sempre più necessaria a dare una direzione ai bisogni innati di riconoscimento, radicamento e rappresentazione propri delle società umane. L'obiettivo che si intende perseguire in questo testo è quello di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, pur dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti estrapolandone alcuni principi comuni vuole portare a cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché a realizzare la promessa che vediamo contenuta in essi di un futuro più umano e di un ruolo veramente centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. Prefazione di David Rifkind.
27,00 25,65

Alberto Burri. Dalla pittura all'architettura

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 160
Alberto Burri a partire dagli esordi dipinge, da autodidatta, le sue prime opere paesaggistiche per poi dirigersi in maniera unica verso l’arte informale. Egli oscilla tra la figuratività e l’informe senza ripudiare mai la prima, ma ispirandosi sempre alla forma ed allo spazio, elementi che si fanno materia, colore, geometria, ordine ed istintivo equilibrio compositivo, e che risentono per alcuni aspetti della tradizione e per altri delle preziose innovazioni. Burri sperimenta plurimi materiali e tecniche fino a raggiungere lo stato di taedium, che supera grazie ad una frequente ricerca provocata dall’ansia della creatività. Esegue molteplici serie e cicli che si caratterizzano per gli aspetti formali, ovvero per i contrapposti cromatici particolarmente cangianti e per i rapporti spaziali, ed in taluni casi per quelli concettuali. La prima fase della sua ricca e complessa produzione è contraddistinta da una forte componente angosciante e drammatica che si può rintracciare in Sacchi, opera che segna una frattura con il passato. Dopo questo momento Burri torna a creare mosso da uno spirito profondamente differente che lo spinge a sperimentare, oltre alla bidimensionalità pittorica, anche la tridimensionalità tipica della scultura e dell’architettura. E il Grande Cretto, sito presso Gibellina vecchia in Sicilia, espressione di una seconda fase creativa fortemente tragica dell’artista, monumento dall’alto valore commemorativo e dal significato profondo, opera di Land Art, può essere considerato come un emblematico esempio di Total Art, dal momento che sembra una grande pittura che si fa scultura, architettura e non da ultimo, integrandosi nel paesaggio, urbanistica.
28,00 26,60

Le case al mare di Andrew Geller

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, gli Stati Uniti conoscono una stagione di grande entusiasmo culturale, economico e sociale. Dopo la Grande Depressione e la Seconda Guerra Mondiale, un nuovo mondo di benessere e opportunità sembra davvero e finalmente alla portata di tutti. Sull’isola di Long Island, lontano dai circuiti accademici più prestigiosi, Andrew Geller diventa l’interprete principe di questa nuova modalità suburbana di sperimentare l’ultima versione del sogno americano in cui l’uso del tempo libero, lo svago e il relax (tutti nuovi concetti che vanno affermandosi proprio in quegli anni) danno la misura di una forma di benessere mai sperimentata prima. La creatività di Geller, l’uso stagionale delle case, così come la leggerezza con cui – nelle circostanze non ordinarie dei fine settimana fuori porta – i suoi committenti accettano di esplorare forme e modalità abitative non convenzionali, sono gli ingredienti alla base di un’esperienza architettonica che, ancora dopo anni, conserva intatto tutto il suo fascino.
20,00 19,00

Mediterraneo contemporaneo. Una modellistica di progetto

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 160
Navi da crociera come palazzi galleggianti che chiudono periodicamente le stradine dirette al mare dei centri antichi alterando completamente la scala del sito, selve in alluminio di alberi di imbarcazioni che si sovrappongono ai pochi esistenti affollando a dismisura l’orizzonte, attrezzature disposte stagionalmente lungo il litorale a ingombrare spiagge e bassi fondali. Ma anche aree archeologiche attraenti quanto irraggiungibili, promontori murati da colate di abitazioni, approdi assolati, piccoli porti che cambiano natura. Sono solo alcuni dei molteplici fenomeni contemporanei che questo libro affronta in termini progettuali con l’obiettivo di costruire una modellistica capace di dare risposta urbana e architettonica a problematiche comuni. In un contesto, quello delle coste del Mediterraneo, che continua incessantemente a cambiare sotto la spinta di un mutamento legato a nuovi usi e consumi.
23,00 21,85

Le città della campagna. Il paesaggio rurale nel progetto urbano

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 196
Il presente saggio è proposto a valle di studi e ricerche condotti, in quasi dieci anni, sulle forme urbane tradizionali, sui modelli della modernità e sulle esplorazioni insediative contemporanee nei paesaggi rurali mediterranei. L’itinerario proposto vuole sostanziare una via comune, tanto storicizzata quanto troppo presto abbandonata dalla modernità, che il progetto della città e del paesaggio rurale possono intraprendere quando superano alcune posizioni disciplinari fondate da un lato su una radicata cultura del progetto urbano come esperienza autoreferenziale, dall’altro sulle ideologie ecologiste o neoruraliste imposte negli ultimi decenni. Lo studio sulla dimensione rurale “resiliente” di alcuni contesti mediterranei fa cogliere, in tal senso, l’opportunità di riconsiderare le logiche formative dei paesaggi storici all’interno di nuove concezioni e interpretazioni dell’insediamento contemporaneo. Infatti, l’emergere della necessità di ripristinare il consolidato rapporto con la dimensione naturale, in particolar modo con quella storica a fronte del dissolversi della città nel territorio, ha ricondotto alla possibilità che la campagna possa ancora fare città. Da questo angolo visuale vengono reinterpretate le forme dei villaggi rurali premoderni, le riforme e le colonizzazioni dei territori rurali nel Novecento, le sperimentazioni moderne “autoriali” sui modelli agro-urbani, alcune ricerche, progetti e realizzazioni contemporanei. Il testo si muove tra linee teoriche e progettuali in quell’indispensabile prospettiva delle discipline del progetto architettonico e urbano che vede il paesaggio non come nuovo “paradigma linguistico” ma come efficace strumento in grado di allontanare, citando Frampton, “le prassi consolidate nel Novecento di un’architettura come pratica reiterata di produzione indefinita di oggetti estetici”.
25,50 24,23

Territori inediti della città. Progetti tra architettura e urbanistica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 174
Il progetto urbano e di architettura si inserisce in un processo dinamico del territorio per essere parte attiva di una evoluzione. Le “modificazioni” prodotte partecipano a un movimento di trasformazione che ha implicazioni molto più vaste rispetto a quelle del contesto di prossimità in cui operano. Gli autori riflettono sul rapporto tra architettura, città e territorio attraverso il concetto di territorio-struttura, uno schema d’azione, un dispositivo che può aprire prospettive promettenti per lo spazio urbano. Prendendo le distanze rispetto alla deriva oggettuale dell’architettura e a quella analitica dell’urbanistica, i progetti sperimentano inedite forme di organizzazione della città, indagate proprio a partire dagli elementi che determinano frammentarietà, dispersione e perdita di qualità in particolari ambiti apparentemente sganciati dalle dinamiche della contemporaneità.
26,00 24,70

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