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Libri di Matteo Ieva

Biografia e opere di Matteo Ieva

L'infuturarsi della città storica. Conservazione, aggiornamento, rigenerazione, riprogettazione

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Con la globalizzazione, il binomio abitare-esistere è stato surrogato dal binomio comunicare-esistere: un comunicare che mortifica il linguaggio-logos in frastuono mediatico di architetture prive d’alfabeto disciplinare; che si esaurisce nel balbettio violento delle macchine pubblicitarie o si manifesta nella “democratica” ordinata ferocia delle metropoli contemporanee. Questa sfida interessa anche i nostri centri storici: dove cominciano a spuntare gli stessi edifici priapei di Londra e Singapore, le stesse costruzioni “stupefacenti” che drogano l’architettura di lusso consumistico e non danno risposte sostenibili ai bisogni della comunità, ma inducono falsi bisogni. Ancora di più questo pericolo incombe sui centri minori, tentati dal “modello Bilbao”: i quali inseguono una modificazione irresponsabile, che fiuta il consenso e il narcisismo delle mode e si traveste coi panni d’una provinciale avanguardia… I saggi ospitati in questo volume offrono uno spaccato di riflessioni critiche su tali concetti e, in particolare, sul tema dell’intervento nei tessuti storici, proponendo la questione problematica della ricerca di un orizzonte critico in grado di cogliere una nuova prospettiva di interesse anche verso un fare etico, quale ideale sfondo per una produzione di senso che il progetto deve setacciare. Pensare – ad integrazione della conoscenza tecnico-scientifica – uno statuto coscienziale che giunga ad orientare il cogito del progettista verso un’eticità intesa quale valore necessario, apre alla possibilità di intercettare il “volto bifido dell’agire” che il significato weberiano di etica giudiziosamente propone: l’operare sulla base delle convinzioni o delle intenzioni, trincerate dietro un pensiero personale che non si preoccupa degli scopi o delle conseguenze; il richiamo a una responsabilità che valuta il proprio operato in rapporto alle conseguenze (reali) e ai mezzi (effettivi) che occorrono a realizzarla.
28,50 27,08

Morfologia urbana e linguaggio nell'opera di Gianfranco Caniggia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Questi scritti offrono un quadro parziale dell’opera di Gianfranco Caniggia che giunge ad integrare le precedenti iniziative, trattate in prevalenza da studiosi della stessa Scuola, con lo scopo di aprire un punto di vista parallelo sulla figura dell’architetto romano, questa volta ricercato con l’interesse a stabilire un confronto tra le concezioni di metodo e gli esiti progettuali dei principali artefici degli anni in cui ha operato. L’orizzonte di ricerca critica caniggiana, non sempre intenzionalmente prossimo ai principi dell’ortodossia muratoriana perché trasversale e vicina ad altre correnti di pensiero, si fonda su un cogito problematico che tratta il tema dell’infuturarsi – come idea “gettata” e previsione di mutazione della realtà – in modo originale e, soprattutto, coerente alle premesse di metodo da cui muove. Che esprimono un profondo interesse verso la ricerca del concetto di lingua architettonica – propria del costruito di un luogo –, spiegata col ricorso a un fondamento logico e razionale postulante il “valore” della continuità, in cui, pur considerando l’artefice come l’ideatore di una modificazione, la sua azione cogitativa deve esprimersi per mezzo di una parole, riguardata nell’ambito di un contesto comunitario e generale, favorita da un parlato collettivo di cui riconosce la struttura linguistica. Quindi, una concezione dell’architettura che accetta la prerogativa del dato storico come portato necessario del progetto. Nel confronto con le altre scuole di pensiero e, in particolare, con Aldo Rossi, si coglie una singolare prospettiva di ricerca comune su molti temi, alcuni dei quali tesi ad indagare nel costruito esistente i caratteri “permanenti” che danno prova delle mutazioni apportate dalle differenti culture. Entrambi studiano con rigore i tipi edilizi, la forma urbana come struttura, il linguaggio desaussurianamente inteso come ricerca “moderna” della langue propria di una cultura quale premessa necessaria all’azione critica del progetto.
33,00 31,35

Architettura come lingua. Processo e progetto

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 292
Riconoscere l’architettura in modo analogo al sistema complesso di una lingua vuol dire collocarsi in un orizzonte di ricerca che prova a studiare l’esistente, la realtà, attraverso una “legge strutturale” (riconoscibile e condivisa) che interpreta, di ogni organismo antropico, la sua concreta esistenza valendosi della meccanica concettuale del “divenire” (lettura). In altre parole, significa coltivare l’interesse a capire il suo essere ente che vive in uno spazio definito e fissa/costruisce rapporti di necessità con il mondo a cui si relaziona, derivando la sua specifica essenza dall’insieme dei caratteri propri e immutabili che identificano la sua natura, apertamente determinata dal progressivo suo trasformarsi nel tempo. Ciò comporta un’implicita condizione di ricerca – e di scoperta – di quanto può dirsi – e darsi – in forma comune a un’intera comunità civile, e quindi a una cultura architettonica omogenea che si esprime attraverso una propria “langue”. Questi scritti si propongono di trattare il tema dell’architettura-lingua, che si offre al mondo nella sua unicità costitutiva come manifestazione dell’agire collettivo e come “esperienza di verità”, e si interrogano sul problema del progetto nelle sue molteplici accezioni. Condizione di esistenza comunitaria che sottintende un’ipotesi di trasformazione della realtà offerta come traguardo coscienziale e dispositivo etico-operativo basato su una visione de-assolutizzata dell’esperienza personale (parole), sicché l’idea cogito proposta non risulti unicamente espressione del mondo di conoscenze e “scelte” critiche del progettista ma si realizzi la condizione di “novità” – propria dell’infuturarsi – mediante la sintesi delle molteplici esperienze che rendono potente la facoltà dell’ab-strahĕre.
36,50 34,68

La città come organismo. Lettura di Trani alle diverse scale

Libro
editore: Adda
anno edizione: 2003
pagine: 212
20,00 19,00

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