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Franco Angeli: Controeducazione

Tutte le nostre collane

26,00 24,70

Puer ludens. Antimanuale per poeti, funamboli e guerrieri

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 128
Il gioco è un'esperienza vitale di immediata riconoscibilità, e al tempo stesso sfugge alle precise e rigorose definizioni concettuali, proprio in ragione della ricchezza, poliedricità e ambivalenza delle sue espressioni e significati. Il testo esplora la dimensione del gioco partendo dall'individuazione di poli antinomici che lo descrivono come coagulo di contraddizioni: serietà/divertimento, cooperazione/competizione, regola/libertà, finzione/realtà, norma/trasgressione. Se i saperi disciplinari - pedagogia, psicologia, antropologia, sociologia - riducono il gioco a un mezzo per lo sviluppo di competenze è necessario denunciarne e controbilanciarne la riduzione a mero strumento, per accettarlo come esperienza vitale dotata di piena autonomia. Invece di essere un espediente per sviluppare abilità cognitive, affettive, relazionali, o una modalità di apprendimento, acculturazione, socializzazione, o un artificio per osservare e analizzare comportamenti da prevenire o curare, il gioco può dispiegarsi come "simbolo del mondo", esperienza autentica e modello cosmogonico per il pensiero e l'esperienza. Il gioco ha un'anima che lusinga e blandisce il giocatore e che si mostra con immagini e simboli di cui si serve per farci giocare. Questo anti-manuale si rivolge a educatori, insegnanti, mentori e adulti che sentono pulsare la propria anima ludens.
18,00 17,10

Al passo dei fanciulli. I bambini nella Bibbia

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 138
La Bibbia presenta molte figure d'infanzia, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Alcune infanzie vengono raccontate, come quella di Gesù, di Esaù e Giacobbe, di Isacco, di Davide; si parla di bambini sacrificati dai pagani al Moloch e di bambini resuscitati, di infanzie tutelate e violate, di ragazzi profeti e di giovanissimi testimoni di miracoli. L'infanzia viene poi usata come metafora: della colpa, dell'innocenza, della tragedia, della cura, della speranza, dell'ignoranza e dell'umiltà. Infine il testo biblico presenta passaggi squisitamente pedagogici, che mettono in scena una re-lazione educativa tra genitori e figli o tra maestri e allievi. Questo libro va alla ricerca dei bambini nella Bibbia incrociando il metodo storico-critico della lettura del testo con una ermeneutica specifica-mente pedagogica. Il testo dunque apre a suggestioni sullo statuto dell'infanzia nel mondo giudaico e giudaico-cristiano ma anche a riflessioni sull'essere bambini ieri e oggi, sull'infanzia come oggetto di narrazione, di metafora, di educazione e di cura all'interno di discorsi sulla trascendenza, sulla fede, sull'Altro.
17,00 16,15

La guerra dei bambini. Gioco, violenza e rito da una testimonianza rinascimentale

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 128
Nel 2012 presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca gli autori hanno promosso un'innovativa sperimentazione didattica, ideata nel confronto con altri colleghi sulle opportunità e le condizioni del dialogo fra le discipline. Nel corso di due lezioni congiunte hanno analizzato, secondo i rispettivi punti di vista, la testimonianza risalente al 1499 di un gioco di guerra fra bambini, svoltosi entro una ricca cornice rituale e degenerato in una rissa fra adulti. Per lo storico è stata l'occasione di riconsiderare le pratiche di mobilitazione militare collettiva in una comunità di frontiera ancora vive in un'età nota soprattutto per lo sviluppo degli eserciti professionali, il comportamento aggressivo e il conflitto cerimoniale nel tardo medioevo, dal Carnevale ad altre occasioni festive. Alla pedagogista ha offerto l'opportunità per riflettere sui labili confini dell'esperienza ludica e per provocare il senso comune, ma anche la propria tradizione disciplinare, a proposito della violenza oggi negata nella scuola e in famiglia, per questo tanto più a rischio di riemergere pervertita nella vita del bambino. Ne è nato un originale libro rivolto a tutti coloro che sono interessati ad esplorare inaspettate valenze educative, sociali e simboliche del gioco, della violenza e del rito nel presente e nel passato.
18,00 17,10

Color di lontananza. Educazione e utopia in Theodor W. Adorno

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 106
L'opera di Theodor Adorno viene indagata in questo libro mettendo in campo due categorie che sembrerebbero estranee al pensatore francofortese: ma l'educazione e l'utopia, (che si incrociano nell'educazione all'utopia), permettono di indagare l'opera di Adorno sotto un punto vista nuovo. La formazione del soggetto, l'antropogenesi, è uno dei fulcri del pensiero adorniano e proprio il punto di vista utopico, insito nello sguardo critico gettato sule pratiche educative del tardocapitalismo, permette di cogliere una via d'uscita da quello che sbrigativamente è stato definito "pessimismo" adorniano. Non è dunque un caso che le tracce di utopia presenti nell'autore siano riferite all'infanzia, al mondo animale e alla natura, agli "scarti del mondo fenomenico", all'arte e alla dimensione estetica: punti di aggancio per una teoria critica dell'educazione che possa portare alla definizione di una pedagogia critica e soprattutto utopica.
13,50 12,83

Le forme del cinema per l'educazione. Il panorama italiano dagli anni '50 ad oggi

Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 140
Qual è la natura che si è attribuita al cinema quando il cinema ha incontrato la pedagogia, le pratiche educative e quelle della formazione degli adulti? Questa è la domanda che anima questo lavoro. Domanda che attraversa la storia sociale del nostro Paese dal dopoguerra ad oggi. Nella ricostruzione storica di questo legame, cinema-pedagogia, il testo giunge ad individuare delle correnti generali, dei flussi di caratterizzazione del cinema che nel corso dei decenni hanno guidato l'intenzione didattica e pedagogica legata alla settima arte. Il libro propone dunque un'ampia panoramica di tutte quelle ricerche che nei decenni hanno tentato di gettare un ponte tra l'evento cinema e l'evento educazione. Appare chiaro, a un certo punto, lo stato di minorità cui si condanna la pedagogia quando lavora accanitamente sui suoi oggetti. Riduce, distorce, adatta alle sue esigenze porzioni di mondo racchiuse nell'evento cinematografico, spesso con l'illusione di averlo addomesticato, magari grazie al contributo di altre discipline (psicologia, semiotica, narratologia). Il cinema, allora, ci consegna, forse, una scienza pedagogica ormai fuori dai cardini. Nel corso di questa ricerca la domanda iniziale si è trasformata in un'altra domanda: di che natura sono state le "pedagogie" che hanno assegnato e assegnano al cinema quella specifica natura che rende possibile la sua applicazione in educazione?
20,00 19,00

Quando c'era il futuro. Tracce pedagogiche nella fantascienza

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 128
La fantascienza inventa mondi, crea forme di vita, mette in scena futuri possibili; anche l'educazione è un'attività che crea futuro per gli esseri umani. Porre a contatto questi due campi del sapere può essere una sfida interessante. Pensando l'educazione come sfida utopica per mettere al mondo esseri umani che provino a cambiare il mondo, questo testo interroga il genere letterario proprio di Asimov, Dick, Le Guin, Simak e tanti altri proprio nelle sue declinazioni più prossime alla politica e all'utopia. La grande narrativa fantascientifica nei suoi temi più rilevanti (il rapporto con il tempo, l'ecologia, le relazioni di genere, gli esseri artificiali e robotici, il gioco delle generazioni e altri) ci aiuta infatti a trattare argomenti che ritroviamo in modo potente nelle riflessioni pedagogiche. Ne nasce una vera e propria "doppia lettura" che affianca all'analisi letteraria e storica (Barbieri) una sottolineatura pedagogica (Mantegazza), nell'ottica di quella contaminazione tra generi e saperi che ci sembra sempre più strategica per il futuro delle scienze umane.
16,50 15,68

Nessuna notte è infinita. Riflessioni e strategie per educare dopo Auschwitz

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 128
Auschwitz ci parla ancora? Ne intendiamo ancora il messaggio? Riusciamo a capirlo, o ci limitiamo a celebrarlo? Al di là della Giornata della Memoria e delle iniziative che essa porta con sé ogni anno, sorge il dubbio che il discorso su Auschwitz sia in qualche modo un discorso "addomesticato", che non giunga più a scuotere le coscienze, soprattutto quelle giovanili. E invece siamo ancora e sempre più convinti che proprio una riflessione critica sulla Shoah, sulle dinamiche di potere e di complicità che questo evento ha messo in scena, sulla dimensione specificamente pedagogica ed "educativa" che l'ha accompagnato, sulle grandi domande di senso che ha mobilitato sia ancora la più importante tra le necessità educative del XXI secolo. Studiare Auschwitz, parlarne, analizzarlo criticamente è una esigenza che, come diceva Adorno, "precede di tanto ogni altra, che credo non sia necessario fondarla né si abbia il dovere di farlo". Ma come parlare oggi della Shoah? E come farlo senza smarrirne il senso dell'unicità ma al contempo senza rinunciare a farne il punto di partenza per parlare di altri volti dell'inumano, passati, presenti e futuri? Come conciliare la necessaria fedeltà all'oggetto-Auschwitz e la necessità di farsi intendere da giovani generazioni che abitano linguaggi così differenti? Auschwitz è una esigenza educativa: ma come farvi fronte quando l'educazione stessa sembra essere uscita a pezzi dall'evento del quale dovrebbe trattare?
18,00 17,10

Eros, Dioniso e altri bambini. Scorribande pedagogiche

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 128
Il testo raccoglie frammenti di discorso, non a caso nominati scorribande, cioè a dire scorrerie, sacchi, incursioni, che afferiscono il corpo del sapere pedagogico. Ben al di fuori di qualsiasi tecnicismo morboso, di qualsiasi applicazione di filosofie già tramortite e subdolamente addomesticate, ben distante dalla psicologizzazione imperante e dai suoi nefasti sottoprodotti assistenzial-mortificanti, le scorribande reclamano alla pedagogia il suo humus d'infanzia, il suo splendore auratico, le sue ispirazioni misteriose e iniziatiche. Alla ricerca di figure inattese e inattuali, di maestri della divergenza e dell'affermazione, sedotte da un immaginario festivo e disinibito, arcaico e trasgressivo, le scorribande intendono affiancare al grigiore pedante e bonificatore delle prose pedagogiche un verbo singolarmente poetico, l'illuminazione folgorante dei folli e dei disperati, l'ombra calda e soccorrevole di una sensibilità più femminile e terrestre. In compagnia degli dèi bambini, assecondando l'ispirazione magica di Eros e la danza sfrenata di Dioniso, non senza il contributo inatteso di Ermes e di Afrodite, il libro propone una filosofia poetica capace di restituire alla parola educativa l'incanto di un'"attrazione appassionata" intorno al dipanrsi imprevedibile e misterioso di un "innocente divenire".
17,00 16,15

L'educazione delle bambine nella Grecia antica

Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 144
La storia dell'educazione delle bambine è stata per lungo tempo occultata all'interno di ricostruzioni o di descrizioni neutre di tempi e di modalità di crescita indifferenziati rispetto ai maschi; solo recentemente è stato possibile, invece, considerare la specificità che ha caratterizzato le pratiche educative e le rappresentazioni ideali rivolte alle bambine. l presente volume propone un'analisi di testimonianze letterarie, artistiche, figurative che mettono in luce come proprio la cultura greca abbia messo in atto una sistematizzazione delle pratiche, degli ideali, delle finalità educative rivolte alle bambine: collocate, infatti, per definizione oltre il limite della "normalità" e della "civiltà", esse sono state destinatarie di ideali formativi segnati dalla dimensione del silenzio, dalla cancellazione della corporeità, dal mancato riconoscimento dell'autorevolezza delle relazioni al femminile, dall'esclusione dallo spazio pubblico e in particolare dai percorsi di istruzione formalizzata. Tali caratteristiche hanno dato luogo a stereotipi, latenze, caratteristiche che, filtrate attraverso la cultura romana e quella giudaico-cristiana, si sono rivelate estremamente durature nel corso dei secoli e che ancor oggi costituiscono problematiche sulle quali riflettere con attenzione.
18,00 17,10

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