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Edizioni Scientifiche Italiane: Quaderni «Diritto delle successioni e della famiglia»

Tutte le nostre collane

Adozione aperta e rapporti successori

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 180
Il diritto delle adozioni è oggi interessato da processi evolutivi che hanno trasformato un'ipotesi in origine marginale, la cosiddetta adozione in casi particolari, nell'elemento centrale del sistema, anzitutto in quanto strumento attuativo dei vincoli sovranazionali e costituzionali. Lungi dal rimanere «particolare», l'istituto ha dunque guadagnato una posizione di essenzialità ordinamentale, grazie al suo carattere di «apertura», cioè alla capacità di preservare i rapporti familiari originari aggiungendone, o giuridificandone, di nuovi senza cancellare quelli preesistenti. Assume quindi una specifica rilevanza l'analisi dei profili che differenziano lo status sorgente da tale vicenda adozionale rispetto a quello caratterizzante l'adozione piena, ovvero chiusa, che ha invece perso la sua originaria centralità. Il volume analizza la complessa problematica attraverso il prisma del diritto successorio, su cui si riflettono necessariamente le questioni di status, e che vede così rinnovarsi il suo storico nesso con la materia adottiva. Non ci è sembrata soddisfacente una estensione tout court dell'efficacia piena, in quanto nel nome di un'omologazione degli status, di per sé non costituzionalmente necessaria, si comprometterebbero proprio quelle caratteristiche differenziali che si sono rivelate sistematicamente essenziali. D'altra parte, non ci si può esimere dalla considerazione delle discrasie che tali differenziazioni determinano, ed occorre quindi dedicarsi ad un'opera di interpretazione costituzionalmente orientata che, avendo riguardo alle concrete specificità delle diverse vicende, ridimensioni la divaricazione tra i differenti modelli evitando esiti potenzialmente critici, sempre però nel rispetto della natura e della funzione degli istituti.
25,00 23,75

La stima dei beni tra integrazione della quota legittima e formazione della porzione divisionale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2021
pagine: 92
Il valore dei beni relitti e dei beni donati, l'entità dei debiti ereditari, vengono tutti determinati ricorrendo ad un criterio omogeneo, di stima al tempo dell'apertura della successione, poiché si tratta di cespiti facenti parte di un compendio da considerare unitariamente in vista dello scopo costituito dalla determinazione della quota di legittima. Allo stesso modo, la massa patrimoniale relitta, i beni destinati ad incrementarla, materialmente o idealmente, a seconda che la collazione avvenga in natura o per imputazione, i beni da prelevare dalla massa ereditaria, il valore dei miglioramenti e delle spese deducibili dal soggetto tenuto alla collazione, vengono stimati tutti al tempo dell'aperta successione, in quanto, anche in questo caso, per realizzare la finalità di un'equa ripartizione dell'eredità cui sono preordinate le varie fasi prodromiche alla divisione, è corretto che le corrispondenti operazioni di calcolo dei beni siano informate ad un medesimo criterio temporale di stima. Tanto più che l'onere dell'imputazione e l'obbligo della collazione possono, talvolta, anche coesistere. I mutamenti del valore di scambio dei beni, per varie cause intervenuti sino all'apertura della successione, non rilevano dunque, poiché è propriamente a tale data che dovrà essere operata la ricostituzione fittizia della massa e la ricostituzione dell'attivo ereditario da dividere. Al contrario, i mutamenti del valore di scambio dei beni dovranno essere necessariamente considerati quando si tratta di operare la reintegrazione economica della quota ereditaria riservata o di formare le porzioni in proporzione delle quote, sicché, in tali fasi, è con riferimento al momento in cui avviene, rispettivamente, l'integrazione della quota riservata o la concretizzazione della porzione, che dovrà essere stimato il valore dei beni interessati.
13,00 12,35

L'assegno divorzile. Verso una nuova stagione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 96
Sin dalla sua introduzione, l'assegno divorzile è stato oggetto di un acceso dibattito dottrinale, inasprito da soluzioni giurisprudenziali discordanti, per l'assenza di criteri normativi certi in grado di guidare l'interprete nella valutazione dell'an e del quantum debeatur. È noto, peraltro, che a partire dagli anni novanta, in seno alla giurisprudenza di legittimità, si è consolidato l'orientamento secondo il quale, dovendo attribuirsi all'assegno post-coniugale una funzione meramente assistenziale, il parametro sulla cui base valutare l'esistenza dei «mezzi adeguati» di cui all'art. 5, della legge 1° dicembre 1970, n. 898, andasse ravvisato nel "tenore di vita" avuto in costanza di matrimonio. Senonché, la medesima Cassazione si è poi resa protagonista di un clamoroso revirement stabilendo, con una nota pronuncia del 2017, che il criterio di riferimento in relazione al quale indagare l'adeguatezza o meno dei mezzi del coniuge richiedente l'assegno dovesse essere rinvenuto, in un'ottica di solidarietà post-coniugale, nella "autosufficienza economica". Ne è, quindi, conseguito un panorama interpretativo fortemente contrastato, nel quale giurisprudenza e dottrina affannosamente si sono mosse (e continuano a muoversi) - variamente collocandosi all'interno di un intervallo ermeneutico ampio, con ai suoi estremi i due richiamati criteri - alla ricerca di parametri univoci in grado di guidare l'interprete nell'attribuzione e nella quantificazione dell'assegno divorzile. Da qui l'esigenza, sempre più avvertita, di un intervento legislativo teso ad una completa riscrittura dell'attuale disciplina, nell'auspicabile prospettiva di una sistemazione una tantum dei rapporti patrimoniali tra i coniugi a séguito della crisi della comunione di vita; soluzione, questa, che, lungi dal favorire un prolungamento del vincolo coniugale, verrebbe invece a realizzare un benefico "clean break". Nel perseguimento dell'obiettivo di una sistemazione patrimoniale post-coniugale, in funzione non già meramente assistenziale, bensì riabilitativa oltre che perequativa, in coerenza a quanto già avviene in altri Paesi europei, si ritiene che un contributo decisivo non possa che esser offerto dall'autonomia negoziale, quale strumento d'elezione per la più equa distribuzione della ricchezza accumulata dai coniugi durante la comunione di vita.
13,00 12,35

EU Regulations 650/2012, 1103 and 1104/2016: cross-border families, international successions, mediation issues and new financial assets

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 552
The papers collected in the present book intend to disseminate the results of the Goineu Plus project on the application of regulations 1103 and 1104 of 2016 on jurisdiction, applicable law, recognition and enforcement of decisions relating to property regimes of families, also in conjunction with the regulation on international succession 650 / 2012. It is thus intended to make a significant contribution to the uniform application of Community legislation in an area of particular interest due to the current importance of migratory phenomena and to financial assets in family property.
77,00 73,15

La successione dei legittimari

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 516
Il lavoro offre una rilettura completa e sistematica della disciplina di tutela dei legittimari con lo scopo di offrire al lettore non soltanto una sintesi dei principali temi e problemi, ma anche soluzioni concrete e innovative. Non si tratta di una analisi isolata della disciplina di tutela dei legittimari, ma di considerare la loro posizione giuridica nel complesso del sistema successorio italiano: di qui la scelta del titolo del libro e l'aspirazione di considerare non la sola disciplina di tutela, ma la successione dei legittimari. Il libro, dopo aver offerto un quadro della funzione della disciplina di tutela dei legittimari e una precisa individuazione dei diritti loro riservati, movendo dal presupposto che la quota di eredità e la quota di legittima sono grandezze diverse tra loro, attraversa i temi della intangibilità della legittima e i rimedi a protezione del legittimario. Chiarendo, attraverso esempi concreti, che la tutela dei legittimari modifica l'assetto complessivo della successione e determina una sostanziale rimodulazione delle quote di eredità non solo del legittimario leso, ma di tutti gli eredi che con quello concorrono. Il tutto proponendo formule matematiche che semplificano e aiutano il lavoro dell'interprete.
70,00 66,50

Disposizioni testamentarie e destinazioni

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 164
Per quanto non sia negabile che si siano fatte strada vicende capaci di realizzare una successione anticipata rispetto alla morte del soggetto disponente, si apprezza l'insostituibilità dello strumento testamentario e si valorizza l'ampia autonomia dall'ordinamento concessa al privato nella definizione del contenuto di detto strumento. Il testamento, atto di ultima volontà, normalmente regge disposizioni mortis causa, ma, così come disposizioni di tale ultima fatta possono essere veicolate con un atto diverso da quello testamentario, possono essere strutturate attraverso il testamento disposizioni non mortis causa. Sono rilevabili disposizioni mortis causa non testamentarie e disposizioni mortis causa indirette, per le quali ci si dovrebbe porre il problema della disciplina applicabile e non già quello di validità o invalidità in relazione al presunto intento del soggetto autore delle stesse. Allo stesso modo possono essere enucleate disposizioni che, contenute nel testamento, pur con efficacia legata alla morte del loro autore, non sono disposizioni mortis causa e per le quali dovrebbe trovare applicazione la relativa disciplina, fatta salva la possibilità di valutare eventuali interferenze normative dipendenti e dal particolare mezzo utilizzato e dalla sovrapposizione dei piani qualora la singola vicenda dovesse essere comunque supportata da una funzionalità successoria. In questo quadro, soppesata la forza regolamentare dell'ultima volontà, stimato il testamento come veicolo multiplo e funzionalmente polivalente non necessariamente specie della categoria (di genere) costituita dall'atto mortis causa, si afferma la capacità del noto strumento, di là da quanto specificatamente previsto nei dati normativi, di supportare, organizzandole, destinazioni patrimoniali e di programmare la conclusione di contratti, pure volti alla nascita di enti, senza l'utilizzazione strumentale del diritto di credito.
23,00 21,85

Successione digitale e circolazione dei beni online. Note in tema di eredità digitale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 236
Da tempo immemorabile il sistema delle successioni a causa di morte viene ricondotto all'analisi delle problematiche inerenti ai soli beni materiali e, in qualche isolata ipotesi, a quelli immateriali. Nell'odierno contesto socio-economico, la pervasività della tecnologia ha modificato radicalmente ogni singolo aspetto della c.d. human life subordinata alla capacità predittiva degli algoritmi e, oramai, irrimediabilmente compromessa dall'utilizzo massivo delle strumentazioni hitech capaci di governare le nostre azioni e di orientare i nostri desideri. Il paradigma tecnocratico della sorveglianza ha contribuito a creare un'antropologia identitaria sempre più digitalizzata ed intimamente correlata ad una nuova categoria di cespiti trasferibili mortis causa: i beni digitali. Si tratta di beni che si contraddistinguono, nel «digital space», per la loro dimensione «funzionalmente» digitale che tende a parcellizzare i poteri del proprietario, il quale non gode di un autonomo ius excludendi sul proprio asset, per un verso, tendenzialmente inconsumabile ma, d'altro canto, «irrigidito» da plurimi condizionamenti contrattuali. Il problema fondamentale diventa allora quello di garantire ai propri eredi il passaggio generazionale di text documents, files, passwords, accounts, software (a loro volta utilizzabili su differenti devices, dal pc al tablet allo smartphone). Il volume, nell'affrontare in chiave ricostruttiva la disciplina di tali beni, si sofferma sull'underlying problem della c.d. «eredità digitale» e, conseguenzialmente, sull'idoneità (o meno) del testamento analogico e di quello «digitale» a fungere da utili strumenti devolutivi, specie se comparati, sul piano pratico, ad altri strumenti negoziali (sia mortis causa che post mortem) ritenuti adatti a tal fine. All'analisi fa da sfondo uno studio sull'evoluzione «tecnologicamente orientata» dell'identità personale oggi chiamata a confrontarsi con la dimensione totalizzante dell'infosfera e dell'information technology.
32,00 30,40

Persona umana e diritto al nome

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 144
Il lavoro interroga lo statuto normativo del diritto al nome, alla luce del valore della persona umana. L'analisi diviene occasione di verifica del contemperamento, a fronte delle peculiarità del caso concreto, tra autorità e libertà, nonché per svolgere riflessioni sulla funzione del nome e sulla tenuta dell'istituto, al cospetto delle problematiche che, allo stato dell'arte, appaiono più significative. Si pensi all'accresciuta esigenza, avvalorata dal progressivo affievolirsi del rilievo pubblicistico del nome, di abbandonare il ricorso a vetusti automatismi (come la questione dell'attribuzione del patronimico) i quali, sebbene in modo più temperato rispetto al passato, innescano contrasti con i valori fondamentali accolti dal nostro ordinamento (uno fra tutti il principio di eguaglianza dei genitori), senza che possa farsi capo ad una plausibile ragione in grado di giustificare la conservazione di un simile privilegio. Il valore della persona umana impone l'effettiva attuazione delle situazioni esistenziali, anche in coerenza con l'imperativo costituzionale che impone di rimuovere gli ostacoli di fatto all'eguaglianza degli individui, sebbene ciò ponga delicati problemi nell'individuazione del confine entro il quale l'intervento autoritativo deve arrestarsi per non travolgere le istanze di libertà individuale.
21,00 19,95

Le unioni civili tra nuovi modelli familiari e paradigmi genitoriali

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 176
Il lavoro ripercorre le tappe del graduale riconoscimento, all'interno del nostro ordinamento, delle unioni civili, partendo dagli iniziali stimoli giurisprudenziali fino all'introduzione della legge 76/2016, il cui contenuto viene puntualmente analizzato, dando conto dei molteplici dubbi interpretativi e qualificatori sollevati dalla dottrina. Nel quadro dell'attuale pluralismo familiare, particolare approfondimento merita il tema della genitorialità nelle sue diverse manifestazioni. La filiazione omogenitoriale, volutamente tralasciata dalla disciplina della recente legge, apre diverse questioni applicative, verificandosi uno scontro tra il vuoto normativo creato dalla legge sulle unioni civili e la realtà sociale, caratterizzata da un tangibile pluralismo genitoriale. In particolare, la stepchild adoption e il problema della trascrivibilità dell'atto di nascita formato all'estero del figlio di una coppia omosessuale hanno alimentato il dibattito dottrinale e giurisprudenziale, nella costante prospettiva del «best interest» del minore. La giurisprudenza, soprattutto, si ritrova ancora una volta a svolgere un ruolo determinante nell'interpretazione evolutiva del diritto, giungendo anche a soluzioni spesso innovative in una prospettiva progressista, in sintonia con le reali istanze di una società in costante trasformazione. La consapevolezza della necessità di confrontarsi con le soluzioni e gli approcci normativi stranieri ha stimolato anche l'analisi di paradigmi ricostruttivi proposti dai principali ordinamenti europei.
24,00 22,80

Biotestamento. Il valore della vita «dignitosa» e della libertà personale

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2020
pagine: 176
La legge 22 dicembre 2017, n. 219, recante «Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento», dispone di un apparato snello di soli otto articoli, denso di valori che innervano il rapporto di alleanza terapeutica tra medico e paziente. Tale relazione si manifesta mediante il consenso informato al trattamento sanitario anche salva vita, le disposizioni anticipate di trattamento (DAT) e la pianificazione condivisa delle cure per l'evolversi di una patologia cronica e invalidante o per la quale sopraggiungerà con certezza un esito infausto. La materia è in continuo divenire e si incentra sul valore dell'esistenza umana e sulla possibilità di ammettere che ciascuna persona possa determinarsi secondo la propria identità anche nella fase finale della vita. Il conflitto, certamente culturale e non privo di implicazioni etiche, riflette valori costituzionalmente garantiti quali la vita e la libera autodeterminazione individuale.
23,00 21,85

La legittima per equivalente

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 400
La tutela dei legittimari, con diritti «in natura» sul patrimonio ereditario, è in perenne conflitto con i contrapposti principi della libertà testamentaria, della sicurezza dei traffici giuridici e dell'affidamento dei terzi. Il presente lavoro, dopo alcune riflessioni storiche e concettuali sulla successione necessaria, illustra le criticità operative del quadro normativo vigente, evidenziando la sua irragionevolezza nel mutato contesto economico e sociale. Viene sottolineata, al riguardo, la tendenza in atto presso tutti i formanti alla progressiva erosione del principio della «legittima in natura», con sempre più frequente riconoscimento di diritti di legittima «in valore», alla stregua di meri diritti di credito. In conclusione, dopo alcuni approfondimenti comparativi sulla tutela riconosciuta ai legittimari in alcuni ordinamenti esteri, si prospettano differenti sentieri di intervento per la riforma della successione necessaria, fornendo personali soluzioni tecniche e redazionali nell'ottica del passaggio ad una «legittima per equivalente».
56,00 53,20

La legittima in denaro non ereditario. Per una moderna teoria della commutazione

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2019
pagine: 232
Nel lavoro si analizza la possibilità di introdurre nel nostro ordinamento il diritto di commutazione per volontà del testatore, previsto dall'ordinamento giuridico spagnolo di diritto comune, in cui la trasformazione dei beni ereditari in denaro è una mera facoltà e non incide sulla garanzia in senso economico data dal patrimonio ereditario. Tale prospettiva tiene conto delle aspettative dei legittimari e della necessità di ampliare l'autonomia testamentaria e conservare la funzione dell'istituto. Essa si pone come alternativa a coloro che prospettano un rinnovamento della legittima mediante la sua trasformazione in valore, attribuendo ai legittimari un mero diritto di credito nei confronti dell'eredità, così come avviene in Germania e negli ordinamenti che si ispirano alla tradizione teutonica, e ciò in nome di istanze che si presumono incompatibili con il mantenimento della legittima in natura, quali esigenze della circolazione dei beni. Tramite il sistema che nel presente lavoro si propone di adottare si conseguirebbe una maggiore flessibilità: la legittima, che si presenta multiforme, in quanto attribuita dalla legge in natura ma con la facoltà per gli eredi di poterla regolare in denaro, consentirebbe di raggiungere non solo una più agevole circolazione dei beni indivisibili e la conservazione dell'unità del patrimonio ereditario, ma anche una più opportuna risoluzione dei conflitti familiari e la salvaguardia della continuità aziendale nel passaggio generazionale delle imprese. Se de jure condendo con lo ius optionis si garantisce maggiore efficienza e competitività al sistema successorio in sé considerato, sarà opportuno prevedere di ricorrere alla funzione notarile per il perfezionamento del procedimento di commutazione della legittima in denaro.
31,00 29,45

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