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EDIFIR

Tutti i libri editi da EDIFIR

Antiche presenze nuove figurazioni

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 192
Attraverso la pratica dell'analisi, dell'analogia, dell'allusione e della rammemorazione, quali componenti di un più generale processo di interpretazione, l'architettura contemporanea posta in relazione ai contesti archeologici, dovrebbe riuscire a ripristinare colloqui che il tempo ha interrotto, in modo che i nuovi elementi proposti, possano dirsi "assonanti" nei confronti delle preesistenze. Per questo, nel progettare oggi negli spazi e nel paesaggio di Villa Adriana, si è cercato di non approdare a soluzioni che siano solo a servizio dell'archeologia, quanto di innescare una reciprocità tra essa, la nuova architettura e il contesto, in modo da formare insieme una nuova ed inedita entità architettonica nella quale sia possibile scorgere tracce di relazione e di appartenenza tra i vecchi e i nuovi frammenti. Al progetto contemporaneo, dunque, spetta lo stimolante compito di dare nuova vita alla rovina, tenendo a mente come in ogni processo ermeneutico, siano sempre i principi l'oggetto dell'interpretazione e mai le forme, che dei principi ne sono solo il veicolo.
26,00 24,70

Restauro in accademia. Volume Vol. 5

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 168
«Quinto appuntamento con la collana di quaderni "Restauro in Accademia", una pubblicazione fortemente voluta dalla nostra Accademia e dall'intero gruppo di docenti che danno vita al quinquennio a ciclo unico in Restauro. Uno strumento che negli anni ha confermato la propria necessità in quanto raccolta delle più significative e meglio realizzate tesi discusse e selezionate dalle commissioni d'esame finale. Non solo un modo per gratificare e dare visibilità a questi meritevoli progetti di restauro, ma soprattutto una rassegna di contributi che serviranno da impulso anche per gli studenti, e gli studiosi, che vorranno documentarsi nell'ambito del restauro lapideo, pittorico e su supporto cartaceo e filmico, i tre profili formativi attivi nel nostro Corso. Quelli documentati in questo numero della rivista ne testimoniano non solo la varietà ma anche la complessità di approccio e intervento, frutto di una lenta maturazione e di un impegno commisurati al dovere di intervenire su pezzi storici, tutelati, da conservare nonché restaurare. Su un progetto però vorrei soffermarmi, un intervento che in realtà non fa parte delle tesi in sommario, ma che ha rappresentato un'esperienza fondamentale per il gruppo di giovani restauratori in formazione, per i loro docenti, che hanno coordinato e supervisionato il team, per la nostra Accademia e per la città di Bologna, che con l'Istituzione Bologna Musei sta custodendo nel Museo per la Memoria di Ustica, il relitto abbattuto a Ustica il 27 giugno 1980. L'emblema di una tragedia nazionale, quasi sacralizzata dalla suggestiva ed emozionante istallazione di Christian Boltanski, diventato oggetto di un "cantiere scuola" che in due periodi ha condotto un'operazione di ripulitura e rigenerazione della polverosa carcassa; intervento che, anche simbolicamente, ha saputo rinnovare la memoria di quell'evento oltre che fornire agli studenti del corso l'occasione di una riflessione su quanto accadde in quella tragica sera di quarant'anni fa.» (Enrico Fornaroli)
12,00 11,40

Raffaello e il ritorno del papa Medici: restauri e scoperte sul ritratto di Leone X con i due cardinali

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 256
«Nella storia artistica di Firenze la produzione di magnifiche opere d'arte e la loro conservazione sono sempre state strettamente collegate. Per amore dell'arte i Medici crearono una propria manifattura nel 1588 e quasi contemporaneamente iniziò la raccolta di capolavori per quella strepitosa raccolta che oggi costituisce la ricchezza dei musei statali fiorentini ed in particolare per le Gallerie degli Uffizi. La necessità di mantenere e trasmettere al futuro questo patrimonio artistico portò anche a creare una figura di pittore-restauratore che si prendesse cura dei preziosi dipinti. L'Opificio delle Pietre Dure è oggi l'erede di questa doppia tradizione artistica: la produzione della manifattura, riconvertita verso il restauro già a fine Ottocento, e i restauratori "di Galleria" organizzati da Ugo Procacci negli anni Trenta del Novecento come un moderno laboratorio di restauro. Queste due anime dell'esposizione e della conservazione hanno quindi sempre collaborato nella storia e si sono sostenute e stimolate l'una con l'altra e nei tempi moderni, dopo la nascita dell'attuale Opificio nel 1975, questa collaborazione è sempre proseguita. Con la recente riforma che ha interessato le Gallerie degli Uffizi il contatto si è intensificato quasi ritornando all'originario stretto rapporto con una ottimale sinergia ed una ottimizzazione nell'impiego delle forze umane e delle risorse dei due Istituti. Le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure oggi credono che la conservazione e la trasmissione alle future generazioni dello straordinario patrimonio d'arte di cui siamo eredi non possa più essere attuato solo con sporadici, sia pur necessari, interventi di restauro. Tale scopo può essere conseguito solo con una azione costante nel tempo che accompagni la vita delle opere d'arte. La collaborazione esistente, infatti, opera quotidianamente sui tre livelli: la conservazione preventiva, con verifiche e controlli, la manutenzione e, quando necessario, con il restauro. Per rendere possibile tutto ciò si è quindi stabilito un accordo tra i due istituti che sta conseguendo ottimi risultati a tutti questi livelli. Quello che oggi qui presentiamo rappresenta un ottimo esempio di questa felice e storica collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure, con un nuovo importante risultato: il restauro del Ritratto di papa Leone X con i due cugini cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi di Raffaello, completato subito prima del lockdown, ha arricchito la straordinaria mostra presso le Scuderie del Quirinale dedicata dalla Repubblica Italiana al grande pittore urbinate in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte. Adesso, dopo la sua conclusione, il dipinto è tornato a Firenze e abbiamo insieme voluto sottolineare con questa iniziativa il risultato ottenuto dal restauro. Profondo è stato il rapporto dell'O.P.D. con le opere di Raffaello delle Gallerie degli Uffizi, per rimanere solo ai tempi più recenti, in occasione delle iniziative di conservazione promosse per i due centenari: quello della nascita, con la grande e bellissima mostra del 1984 "Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine", e quello della morte "Raffaello 1520 - 1483". Ancora più significativo è stato il contributo, ai fini della conservazione e dell'incremento delle nostre conoscenze sul pittore, che I'O.P.D. ha fornito attraverso le sue ricerche ed i suoi interventi di restauro, condotti su sedici dipinti, tutti appartenenti alle Gallerie fiorentine: un'ulteriore prova dell'importanza di una collaborazione tra i due Istituti dello stesso Ministero...» (Dall'Introduzione)
30,00 28,50

Architettura del paesaggio. Rivista semestrale dell'AIAPP Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio. Volume Vol. 39

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 120
Fondata da Alessandro Tagliolini, Architettura del Paesaggio è la rivista semestrale ed organo ufficiale di Aiapp, rivolta a professionisti, studiosi, cultori, amministratori pubblici.
16,00 15,20

Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 95
«Nel gennaio del 2016 fu presentato il primo Quaderno della Fondazione Ambron Castiglioni, Matite razziste. L'antisemitismo nell'illustrazione del periodo fascista, a cura di Giovanna Lambroni e Dora Liscia Bemporad, che raccoglieva i saggi scaturiti dalla giornata di studi promossa in occasione del 'Giorno della Memoria' del 2014 dalla Fondazione, con la collaborazione della Biblioteca Marucelliana e dell'Archivio di Stato di Firenze. Il successo di quella iniziativa si deve soprattutto alla mostra che l'accompagnava: A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita (1938-1943), allestita per la prima volta presso l'Archivio di Stato di Firenze. Lesposizione, corredata da un piccolo catalogo, fu poi richiesta da vari istituti in tutta Italia e riallestita in svariate occasioni fino a tempi recenti. Proprio quel successo ci aveva convinto ad iniziare una collana di studi e ricerche, i nostri "Quaderni", appunto, che illustrassero le attività promosse e portate avanti dalla Fondazione. Con cadenza annuale abbiamo quindi presentato contributi scientifici di vario genere: il secondo Quaderno proponeva la ricerca di Lionella Viterbo sulle Ketubbòt, i contratti matrimoniali della Famiglia Ambron come mezzo per la ricostruzione di una storia della Comunità e delle famiglie ebraiche fiorentine degli ultimi due secoli e il terzo era invece dedicato a Lo Zodiaco di Emanuele Luzzati, straordinaria opera dell'artista ebreo genovese per decorare il soffitto dipinto del Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Roma analizzata in tutte le sue sfaccettature da Valentina Filice. Il Qua derno del 2018, L'arte dell'eternità, sempre a cura di Dora Liscia Bemporad e Giovanna Lambroni, si è invece occupato dei cimiteri ebraici dell'Emancipazione attraverso una serie di saggi che ne illustrano l'arte, l'iconografia e la storia, mentre quello successivo è dedicato allo scultore ebreo Dario Viterbo, un artista tra Firenze, Parigi e New York, che ha costituito anche il catalogo per la mostra Dario Viterbo e l'arte del cesello a cura di Giovanna Lambroni e Lucia Mannini, organizzata dalla Fondazione Ambron Castiglioni con la Biblioteca Marucelliana e co-finanziata dalla Fondazione CR Firenze. Il volume contiene anche l'inventario del preziosissimo fondo documentario conservato nella biblioteca fiorentina e ora a disposizione degli studiosi. Spaziando quindi tra arte, architettura e storia locale siamo adesso arrivati al sesto Quaderno, che esce puntualmente alla fine di questo burrascoso 2020 grazie anche all'incessante lavoro delle due curatrici della collana Dora Liscia Bemporad e Giovanna Lambroni. L'interessante e puntuale saggio di Claudio Paolini sul quartiere della Mattonaia, oltre ad offrire un importante spaccato di storia della città e dell'urbanistica di fine Ottocento, costituisce anche un prezioso tassello in più sulla presenza e le attività della Comunità ebraica fiorentina nel periodo dell'Emancipazione. Un tema che la Fondazione ha particolarmente a cuore e a cui ha sempre guardato con particolare attenzione, in virtù del ruolo che anche la famiglia di Leone Ambron, cui dobbiamo la nostra esistenza, ha svolto in quel periodo.» (Dall'Introduzione di Alberto Boralevi)
12,00 11,40

Per non dimenticare. Il Memoriale italiano di Auschwitz. Conservazione, restauro e riallestimento

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 232
«Il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti, dopo un percorso travagliato, ha trovato finalmente la collocazione che merita e il sapiente lavoro di restauro e riallestimento, ci restituisce, nello spazio Ex3 nel quartiere fiorentino di Gavinana, la sua straordinaria forza testimoniale ed espressiva. Nella sua nuova casa, questa preziosa installazione, pur immaginata e progettata per l'originaria sede del Blocco 21 di Auschwitz, riverbera nuovamente il suo potente e suggestivo monito. Percorrere il tunnel a spirale suscita nel visitatore turbamento e inquietudine: un'opera d'arte che rappresenta una sentinella della memoria, la denuncia di una delle pagine più drammatiche e terribili del Novecento. L'inferno in terra per ebrei, zingari, omosessuali, oppositori politici. Donne e uomini, bambini e anziani, imprigionati, umiliati e privati della vita, vittime di uno degli abissi più profondi in cui l'umanità, nella sua storia, sia mai precipitata. In tempi nei quali l'Italia e l'Europa assumono una dimensione sempre più multiculturale e multi-religiosa è tanto più importante, di fronte al riemergere di semi velenosi come la paura dell'altro e del diverso, la xenofobia e l'antisemitismo, promuovere il dovere di ricordare e sostenere la cultura e l'arte come antidoti all'intolleranza. Questa importante iniziativa è il risultato dell'impegno di molti, nelle istituzioni, nel pubblico e nel privato. Vorrei ringraziare tutti coloro che, nella diversità di ruoli e competenze, si sono spesi affinché questo nuovo inizio si rivelasse possibile.» (Dario Franceschini)
30,00 28,50

Architettura e felicità. Atti del Convegno 3GA 2019

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 168
L'architettura nella sua espressione artistica ha il privilegio di emozionare i suoi fruitori. Dai costruttori dei templi greci, armoniosi nelle loro proporzioni, passando per la geometrizzazione misurata dello spazio rinascimentale o dall'estetica dell'effimero barocca, fino ad arrivare al purismo colto del movimento moderno, l'architetto ha sempre cercato di andare oltre, soddisfacendo semplici esigenze funzionali, ma anche ricercando quel qualcosa in più che toccasse in profondità, emozionando in positivo. Il volume, quale raccolta degli atti della settima edizione della 3gA, intende svelare il dialogo fra il concreto e l'effimero, fra Architettura e felicità, termini che indicano due fra i più sentiti bisogni dell'uomo. Architettura che evoca concretezza, qualcosa che impegna tutte le capacità positive dell'uomo. Felicità, la metafora dello sfuggire del tempo, fatta di attimi, di momenti nei quali il mondo esterno che la ha stimolata scompare. Mettere in relazione queste due parole é stata la sfida della edizione 2019 delle giornate di studio ed il pretesto utilizzato per svolgere l'articolato programma di diciannove interventi di studiosi italiani e stranieri qui raccolti.
15,00 14,25

Rinascimento prezioso. Gemme e gioielli nei dipinti di Raffello

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 56
Il testo si compone di due capitoli. Nel primo capitolo, a guisa di introduzione, è stata tracciata una panoramica sulla vita e sulle opere di Raffaello, soffermandosi maggiormente sui principali dipinti realizzati dal maestro urbinate. Il secondo e principale capitolo, corredato da immagini ad alta definizione, prende invece in esame i gioielli e le pietre preziose rappresentate nei dipinti di Raffaello. Attraverso l'analisi approfondita di queste opere e dei preziosi in esse raffigurati, è stata descritta la storia del gioiello e delle pietre preziose durante il Rinascimento.
12,00 11,40

Window on the world. Il mercato internazionale delle stampe nella Livorno del Settecento

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 209
Nel corso del '700 Livorno fu un importante nodo nel mercato dell'arte, sebbene con una fisionomia assai diversa dai principali centri italiani come Roma, Firenze o Venezia, sedi di importanti scuole e accademie. Nonostante la presenza di alcuni studi di artisti (in particolare di ritrattisti), la città — cosmopolita crocevia di mode e gusti per mercanti e acquirenti — fu soprattutto luogo di commercio e distribuzione di opere d'arte. Il libro ricostruisce in particolare l'attività dei referenti livornesi — editori, mercanti, collezionisti — nel commercio nazionale e internazionale delle stampe. I cataloghi a stampa del 1789 e 1793 di uno dei principali magazzini livornesi, il magazzino di Giacinto Micali e Figlio, ricchi di stampe inglesi a maniera nera prodotte a Londra da John Boydell, gettano una prima luce sul vivace e aperto mercato della città labronica, una vera finestra sul mondo che ha contribuito alla diffusione e affermazione dell'elemento visivo nella società e nella cultura del XVIII secolo.
40,00 38,00

Conservazione ed esposizione dei dipinti delle collezioni reali napoletane nel XVIII secolo: luoghi, uomini, opere

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 256
In anni recenti Napoli ha attirato spesso l'attenzione degli studiosi di storia del restauro: in questo caso, la scelta è caduta sulla conservazione e la musealizzazione dei dipinti delle collezioni reali, lungo il corso del XVIII secolo. La data di inizio dell'arco di tempo preso in esame – il 1734, anno di incoronazione dell'infante di Spagna Carlos di Borbone deriva dallo storico concretarsi delle collezioni reali con l'avvio del trasferimento delle opere farnesiane fino ad allora conservate a Parma e Roma; il termine ultimo è invece fissato da un'ulteriore scansione interna alla storia delle raccolte pittoriche, corrispondente alle vicende rivoluzionarie del 1799 che, tra saccheggi e successivi recuperi, segnano una decisa cesura rispetto a ciò che avverrà in seguito, quando cambieranno anche le sedi espositive. Preceduto da un capitolo nel quale si tratteggia la situazione del restauro nella Napoli vicereale, così come emerge dalle pagine delle Vite di Bernardo De Dominici, il testo si articola in capitoli che procedono per scansioni cronologiche, sostanzialmente corrispondenti al regno di Carlo, primo sovrano del neocostituito Regno di Napoli, e alle varie fasi di quello, ben più burrascoso, del figlio Ferdinando.
27,00 25,65

Ambientazione e «gusto modernissimo». Musei a Torino tra le due guerre

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 177
Negli anni tra le due guerre lo scenario artistico e culturale di Torino è un vivace laboratorio per la produzione figurativa e per il dibattito critico, dove si avvicendano le figure di Lionello Venturi, Riccardo Gualino, committente e mecenate di Felice Casorati e del gruppo dei Sei e Guglielmo Pacchioni, direttore della Galleria Sabauda al centro del dibattito internazionale avviato dalla Conferenza di Madrid del 1934. Il volume ripercorre le vicende dei musei torinesi dall'immediato dopoguerra alla fine degli anni Trenta, fino alle imponenti esperienze museografiche di Vittorio Viale. indagandone le tangenze con i percorsi della storiografia artistica.
14,00 13,30

Rosai. Capolavori fra le due guerre (1918-1939)

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 144
La guerra, la prima "grande" guerra mondiale, aveva trasformato lui, Ottone Rosai, e una moltitudine di ragazzi suoi coetanei in uomini fatti, definitivamente adulti, nonostante l'apparenza fisica e l'età, giovane, ormai soltanto per l'anagrafe. Nel suo caso, lo spilungone ardimentoso che, prima di essere arruolato e partire per il fronte, si era guadagnato fama di teppista nella Firenze "diladdarno", il mutamento comportamentale, originato da quell'annoso conflitto, non era parso ai più così evidente. Sebbene la guerra, vissuta da protagonista, lo avesse segnato profondamente, non aveva tuttavia modificato i caratteri distintivi di un'indole, la sua, ove continuavano a risiedere le passioni, i turbamenti e le inquietudini di sempre. Era diventato uomo in fretta, Rosai, al pari di una generazione. I tempi delle bravate, delle cazzottate e degli accapigliamenti, invece, svaniti da un pezzo. Fra il 1918 e il 1919 aveva ripreso a dipingere in modo saltuario: qualche quadro di tardivo vezzo futurista (Follie estive, n. 1 in cat.) e, soprattutto, piccole - per dimensioni - nature morte: risultanze nelle quali è già possibile apprezzare ricercatezze artigianali negli impasti e talune gradazioni cromatiche dal sapore antico. Ora l'amicizia, il conforto, gli incoraggiamenti di Soffici, suo interlocutore preferito, gli sono basilari: «I consigli non erano mai troppi e più di una volta, senza palesarlo a nessuno, partendo da Firenze verso le tre della notte, e cioè dopo essere stato in compagnia di uomini intelligenti, ma scarsi di umanità, andavo a trovare il mio maestro al Poggio a Caiano... In quella geniale fucina passai i giorni più belli della mia giovinezza. Il più delle volte, entrato accorato e deluso, ne uscivo leggero fino a sentirmi tentato di volare. Ognuna di quelle spinte è valsa a darmi le possibilità, sia pure minime, che oggi sento di avere.» In coincidenza di un legame cimentato da affetto reciproco, ordini condivisi e orientamenti comuni, non è difficile fra l'altro intravedere l'inizio di quel genere di modernità che assurge, risalendovi, alla lezione di Cimabue, Giotto e Duccio di Buoninsegna, per trovare, infine, nel realismo di Masaccio - almeno per Rosai - una più palpitante discendenza artistica.
30,00 28,50

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