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EDIFIR

Tutti i libri editi da EDIFIR

Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 208
Nel Museo dedicato al «più grande Animaliere italiano dopo il Pisanello», secondo la definizione che di Renato Brozzi diede Gabriele D’Annunzio, si apre una mostra che ha il sapore di una sfida, perché restituisce ad un genere, l’animalismo, la giusta dignità. Un genere straordinariamente ricco di originalità e bellezza, che fino a oggi è stato affrontato per singoli protagonisti ma mai tutto insieme, mai con uno sguardo globale, mai raccolto ed esemplificato in un’unica esposizione, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati. Molti i nomi esemplari (Rembrandt Bugatti, Duilio Cambellotti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli), accanto ad altri meno noti ma che lo diventeranno, perché si tratta di artisti di grande qualità. Una mostra unica nel suo genere, che offre per la prima volta una lettura dell’orientamento animalier in modo organico documentandone lo svolgersi in Italia fra Otto e Novecento, a partire da Paolo Troubetzkoy per arrivare a Luciano Minguzzi.
30,00 28,50

Nel palazzo di Cosimo. I simboli del potere-In Cosimo's palace. The symbols of power. Catalogo della mostra (Firenze, 13 dicembre 2019-15 marzo 2020)

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 128
Il volume, catalogo dell'omonima mostra al Museo di Palazzo Vecchio, ripercorre sala dopo sala la vita della Reggia medicea arrivando nella sala delle Udienze dove sono esposti il Collare del Toson d'oro, lo Scettro e la Corona granducale, tre preziosi manufatti ricreati grazie all'eccellenza dell'artigianato artistico fiorentino, realizzati dal maestro orafo Paolo Penko e presentati su cuscini di velluto di seta tessuti a mano grazie alla collaborazione con Fondazione Arte della Seta Lisio. Un progetto speciale, che intreccia linguaggi diversi, per evidenziare lo strettissimo legame che Cosimo I de' Medici ebbe con Palazzo Vecchio, il "suo" palazzo ducale.
14,00 13,30

Il restauro del sipario istoriato di Antonino Calcagnadoro. La resa di Gerusalemme. Teatro Flavio Vespasiano Rieti

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 128
«Rieti è una città ricca di tesori nascosti e la storia del sipario del Teatro Flavio Vespasiano sta lì a dimostrarlo. Dipinto dal grande Antonino Calcagnadoro nel 1910, il sipario ebbe vita travagliata prima e dopo la sua realizzazione. Nel secondo dopoguerra incappò nel giudizio di coloro ai quali - specie dopo l'orrore dell'Olocausto - non era parso politicamente corretto celebrare la presa di Gerusalemme da parte di Vespasiano, che tanta distruzione e tanti lutti arrecò al popolo ebraico. Ma ad oscurare l'imperatore trionfante davanti alle mura della città ci avrebbe pensato il tempo, con tutto il suo corredo di "agenti": l'umidità, l'usura provocata dal ripetuto utilizzo, la scarsa cura e manutenzione, fino a quando, per evitare che la tela andasse distrutta, semplicemente si smise di usarla. Il tempo è continuato a scorrere, sbiadendo del sipario anche il ricordo tra i reatini, pure legatissimi al loro teatro. Perciò il 21 settembre vedere il Flavio pieno di gente accorsa ad ammirare la grande tela finalmente restaurata è stato commovente. Raramente si percepisce in città tanto orgoglio per le proprie cose e la propria storia e invece è successo. E a ragione. Per la Fondazione Varrone, che sin dal 2017 aveva deciso di finanziare quel restauro, è stata la dimostrazione di aver fatto la scelta giusta, onorando una volta di più il lascito anche morale della Cassa di Risparmio di Rieti, che a suo tempo tanto contribuì all'edificazione del teatro. Ugualmente azzeccata si è rivelata la decisione di affidare il cantiere ai docenti e agli allievi dell'Accademia delle Belle Arti de L'Aquila, anche per rinsaldare i rapporti di vicinanza e di scambio con la nostra città. Di quell'emozionante pomeriggio al Flavio ci resta il ricordo del lungo, appassionato applauso con cui il pubblico ha salutato il ritorno del sipario sulla scena e le parole della professoressa Grazia De Cesare sul valore dell'opera del Calca-gnadoro e sulla sua intrinseca fragilità. E adesso che la città ha ritrovato questo suo tesoro siamo certi che farà del tutto per non perderlo di nuovo.» (Dalla Premessa di Antonio D'Onofrio)
20,00 19,00

Il restauro di tre modelli in gesso dell' Accadermia di Belle Arti di Ravenna

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 64
«Gli operatori del restauro italiani si sono qualificati a tal punto da essere riconosciuti nel mondo quali professionisti dotati di una eccellente formazione. A questo risultato ha contribuito il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo con l'emanazione delle linee guida applicative dell'articolo 182 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, concernente la disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali. L'Accademia delle Belle Arti di Bologna ha fatto sua la disciplina relativa ai professionisti dei beni culturali ed ha individuato l'essenza dell'insegnamento nella preparazione di personale idoneo, con possesso dei requisiti e delle competenze, per gli interventi operativi di tutela, protezione, conservazione valorizzazione fruizione dei beni culturali, ognuno nell'ambito della propria competenza. Augusto Giuffredi, attualmente docente di restauro stucchi e gessi presso le Accademia di Belle Arti di Bologna e Napoli, ci presenta il positivo risultato dell'insegnamento e di guida conseguito nel corso di "Restauro", negli anni accademici 2017-18, con le allieve Mariana Azimondi, Carlotta Capanna ed Irene Ciacci. Ho riscontrato in questo scritto la corretta, concreta applicazione delle linee guida dettate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che sintetizzerei in: conservare quello che i secoli ci hanno tramandato, restituirlo alla luce, se trascurato, rimetterlo nel giusto valore, rimuovere le cause dei danni, proteggerlo contro future insidie del tempo, e inoltre evitare creazioni ex novo o fantasiose integrazioni; non imitare e non falsificare, ricordando che quanto è perduto è perduto e non può essere risarcito da interventi arbitrari che, al contrario, rappresentano sempre qualche cosa di estraneo all'opera d'arte...» (Michelangelo Poletti Presidente dell'Accademia di Belle Arti di Bologna)
12,00 11,40

Tre città di colli di porto di mare. Napoli, Genova, Trieste

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
15,00 14,25

Conservare la street art. Le problematiche del muralismo contemporaneo in Italia

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 364
Nell'ultimo decennio l'arte urbana ha rappresentato una risorsa innovativa ed economica per la valorizzazione delle aree urbane degradate, costituendo un potenziale che ha agevolato la nascita di numerosi eventi dedicati e offerto un'occasione per l'interazione tra artisti, comunità e ambiente. A fronte della diffusione che queste produzioni hanno avuto e dell'interesse crescente dimostrato dalla cittadinanza, il volume, dopo aver storicizzato i diversi fenomeni, cerca di indagare le problematiche teoriche e conservative di tali opere, attribuendo loro un preciso valore culturale. Gli interventi di restauro eseguiti all'estero e in Italia, e l'imprescindibile dialogo con gli artisti, proposto nelle numerose interviste raccolte, hanno permesso di ottenere cospicue informazioni sui materiali, le tecniche, le poetiche e le idee in merito ai diversi aspetti conservativi. La conservazione di queste manifestazioni rappresenta, infatti, un tema particolarmente controverso del restauro del contemporaneo, sia per la natura delle realizzazioni, che per l'indipendenza creativa rivendicata da alcuni autori che mal sopportano eventuali restauri sui propri lavori e ogni altro genere di regolamentazioni. Quello che oggi merita di essere preservato non è più solo un'opera d'arte, ma un oggetto che individua una serie di valori nei quali si riconosce una collettività e che pertanto devono essere trasmessi al futuro. L'intervento conservativo diventa così un atto che comporta il riconoscimento di questi principi e la mediazione tra le diverse istanze degli attori chiamati in causa quali l'artista, il restauratore, il proprietario del bene e la comunità. È dunque importante iniziare una riflessione consapevole sull'arte urbana, nella convinzione che queste opere si debbano conservare nei luoghi e per le comunità per le quali sono state realizzate. Premessa di Simona Rinaldi
28,00 26,60

Firenze attraverso i giardini. Discover the gardens in Florence

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 125
“Questa guida tascabile è stata pensata per offrire allettanti spunti per un viaggio a piedi dentro Firenze, nello spazio e nel tempo dei suoi giardini. È organizzata in due sezioni, giardini di città e itinerari. La prima raccoglie le schede descrittive di diciotto luoghi. Ai giardini storici e ai siti patrimoniali, si combinano tessere di paesaggi del quotidiano di recente riconfigurazione. Il risultato è la definizione di un misurato ma composito atlante di luoghi, per documentare l’evoluzione delle idee e delle forme di giardino urbano coltivate a Firenze nel corso dei secoli, dal Quattrocento ad oggi. Muoversi per una città attraverso i suoi giardini significa spostarsi da un luogo a un altro camminando su superfici temporali, modellate nei tempi brevi e nei tempi lunghi dei cicli naturali e delle trasformazioni umane e nel susseguirsi di differenti stagioni climatiche e culturali. Ogni scheda suggerisce una tappa del viaggio, e ogni tappa è stata interpretata come il nodo portante di un circuito aperto e implementabile di camminate urbane, per scoprire [o riscoprire] Firenze città-palinsesto: un sistema stratificato di luoghi viventi, di tracce, segni e narrazioni, prodotto di quel continuo processo di cancellature e riscritture che ne fa la storia. Andando per giardini, al piacere del camminare si unisce quello di conoscere luoghi dove la “natura si è fatta pensiero” e di vedere, comprendere, immaginare quali e quante idee di natura potremmo [dovremmo] coltivare, come individui e come società, nel nostro tempo e nel prossimo futuro. Ogni lettore/esploratore potrà prepararsi ad affrontare più d’un viaggio e decidere di seguire di volta in volta un differente fil vert, per sperimentare percorsi alternativi, collegando altri nodi a quelli segnalati.” Anna Lambertini
10,00 9,50

Gioielli da una Wunderkammer-Jewellery from a Wunderkammer

Libro: Libro rilegato
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 184
«Che cosa cerchiamo in un oggetto d'oro o d'argento, in qualcosa di così bello, di così prezioso, di così inimmaginabile da obbligarci a chiamarlo con una parola, 'gioiello' che purtroppo pronunziamo ormai con troppa disattenzione, con leggerezza talmente riprovevole da averla trasformata in qualcosa di banale o di lezioso? "Questi sono i miei gioielli": è la ben nota esclamazione della saggia, sobria, fiera Cornelia presentando i suoi figli, i Gracchi, avviati a una storia luminosa e terribile. Ma la 'gioia', il 'gioiello', è qualcosa d'ineffabile: ed è veramente un delitto umiliarlo sino a farne una parola comune, magari perfino volgare, sia pure quando indica un oggetto prezioso. Perché la gioia, quella vera, è appunto ineffabile a sua volta. Facciamoci spiegare che cosa sia davvero lo stupore, la meraviglia, l'inesprimibile. Ecco qua: è Ariel, la regina degli spiriti dell'aria, a spiegarcelo nella seconda scena del primo atto della Tempesta di Shakespeare: "A cinque tese sott'acqua tuo padre giace. Già corallo son le sue ossa Ed i suoi occhi perle. Nulla di lui era destinato a perire, ma il mare lo ha trasformato In qualche cosa di ricco e di strano"...» (Dalla Presentazione)
32,00 30,40

Bagni di Petriolo. Restauro e valorizzazione. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 260
«La presente pubblicazione segue quella edita nel 2018 che raccoglieva le ricerche, le indagini, il rilievo, il progetto di restauro e le attività di valorizzazione svolte dal 2016 alla data di stampa. Da allora molte altre attività sono state sviluppate e vengono sintetizzate nel presente volume che raccoglie, in continuità con il primo, quanto realizzato fino al 2019. Tutte le attività sono state commissionate e gestite dal Gruppo UnipolSai e svolte alcune con il supporto altre con la direzione di Italia Nostra» (Adriano Paolella)
20,00 19,00

Company lands. La cultura industriale come valore per il territorio

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 120
Cultura industriale e identità territoriale sono indissolubilmente legate in una relazione di reciproco valore. Quale tipo di rapporto le lega così strettamente? Attraverso una panoramica di casi esemplari e di testimonianze di autorevoli esponenti del mondo della cultura e dell’impresa, l’autore Marco Montemaggi in questo libro vuole illustrare la natura peculire di tale dialogo e come esso rappresenti una risorsa per il nostro Paese. Nuovi termini come Brandscape sono ormai divenuti ricorrenti per riferirsi a questo affascinante fenomeno all’interno del quale è mutata anche la percezione dei cosiddetti “luoghi” della cultura industriale. Il ruolo dei musei e degli archivi d’impresa, dei siti di archeologia industriale e, in generale, di tutte le realtà legate alla valorizzazione del patrimonio storico aziendale, non è quasi mai riconducibile esclusivamente al valore di un singolo brand, ma a una cultura territoriale condivisa. Questi spazi divengono così custodi di un’identità sociale, cuore di progetti di turismo industriale, di rivalutazione architettonica e di tante altre iniziative, il cui portato è sempre più evidente: l’Italia mostrata attraverso la lente affascinante delle sue Company lands.
16,00 15,20

Il restauro dei grandi bronzi archeologici. Laboratorio aperto per la Vittoria Alata di Brescia

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 215
«La Vittoria Alata è per la nostra città un simbolo di grande potere evocatore; oltre a colpirci ancora oggi per la sua bellezza e la sua rarità, rammenta a tutti bresciani quella straordinaria stagione archeologica che ha visto la scoperta, tra il 1823 e il 1830, dei monumenti principali dell'antica Brixia e del tesoro dei bronzi di cui essa stessa fa parte. Ci rammenta anche che proprio grazie alla sua scoperta chi ci ha preceduti decise di aprire il primo museo civico della città, il Museo Patrio, dando vita a una straordinaria sequenza di presidi della cultura che ancora oggi è in continua crescita ed evoluzione. L'Opificio delle Pietre Dure ci ha fatto l'onore di accogliere la Vittoria Alata e di dedicare ad essa l'attenzione che solamente un'Istituzione di tale calibro può garantire; esperienza, competenza, studio e rigore hanno sin da subito risarcito idealmente il vuoto che tutti noi bresciani abbiamo percepito in questi mesi muovendoci nelle sale del Museo. Siamo consapevoli e al contempo orgogliosi del progetto che abbiamo potuto avviare intorno al nostro simbolo, che per la prima volta nella sua storia viene indagato a tuttotondo; la verifica dello stato conservativo, la lettura delle tracce che il tempo ha lasciato sull'antico bronzo, ma anche le azioni di cura che altri prima di noi hanno dedicato alla Vittoria ci permetteranno di conoscerne a fondo la sua storia e, speriamo, anche l'origine. Partecipare al convegno e vedere l'interesse da parte del mondo scientifico, non solo italiano, intorno alla Vittoria, ci ha confermato che questo simbolo continua a volare ben oltre i confini della nostra città; grazie al rigore metodologico con il quale il progetto è stato condotto, sicuramente il "caso Vittoria Alata" resterà esemplare e la rapidità dell'uscita di questi atti garantirà lo spirito con il quale è stato improntato l'intero lavoro: la condivisione dei risultati e dei valori, che l'opera d'arte ancora ci sa trasmettere.» (Dalla Presentazione di Emilio Del Bono Sindaco di Brescia e Laura Castelletti Vicesindaco di Brescia)
36,00 34,20

Un qualche piccolo lustro alla patria comune. Per la storia della Pinacoteca civica «Francesco Podesti» di Ancona

Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 462
Frutto di un lungo lavoro di ricerca e spoglio archivistico, il volume dà voce agli storici dell'arte del Novecento che si sono succeduti nella direzione della Pinacoteca civica "Francesco Podesti" di Ancona, restituendo secondo i canoni della storiografia artistica le ragioni delle scelte compiute e il valore della tutela agita sul territorio. In continuo dialogo fra centro e periferia, l'impostazione diacronica della narrazione è articolata in tre sezioni, riferibili a tre differenti stagioni della vita della pinacoteca. Quanto alla progressione degli studi critici e al conseguente riconoscimento della forma del museo, l'indagine muove dal riesame dell'operato di Lionello Venturi e di Luigi Serra per poi estendersi al periodo di annessione delle collezioni civiche al Museo Nazionale Archeologico. Data l'incidenza dei fatti storici sul patrimonio, larga parte dell'analisi è rivolta alle vicende riconducibili ai due conflitti mondiali, al periodo intercorso fra di essi e al riallestimento post-bellico delle collezioni. Le dinamiche riferibili al collezionismo privato e al mercato artistico sono indagate in relazione al rapporto museo-territorio-città e, più latamente, al museo e alle sue comunità, restituendo agli studi inediti elementi in merito a fedecommessi, juspatronati e legati, fra i quali il lascito Rocchi Camerata.
34,00 32,30

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