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CEDAM: Le monografie di Contratto e impresa

Tutte le nostre collane

La clausola solve et repete tra autonomia privata e giustizia contrattuale

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2021
pagine: 388
L'opera analizza criticamente la disciplina nazionale e internazionale della clausola solve et repete anche con riguardo a temi attuali, come gli effetti giuridici del Covid-19 sui contratti nei quali è prevista tale clausola e il rapporto tra la clausola in questione e la disciplina delle garanzie personali, con particolare riferimento ai contratti autonomi di garanzia, nell'ordinamento nazionale e nella prassi del commercio internazionale. Lo scritto muove da un'accurata indagine storica sull'applicazione del principio solve et repete, che ha poi pervaso l'area del contratto, offrendo un'attenta analisi della disciplina della clausola solve et repete e dei limiti alla sua applicabilità. Il volume si sofferma criticamente non solo sul dibattito dottrinale e giurisprudenziale sull'art. 1462 c.c., ma anche su temi nuovi e attuali, incluso l'impatto dei provvedimenti emergenziali (per fronteggiare la pandemia da Coronavirus) sui contratti con clausola solve et repete. Particolare enfasi viene data alla giustizia contrattuale e alla rivalutazione dell'intervento del giudice per «gravi motivi», ai sensi dell'art. 1462, co. 2, c.c. L'opera indaga ampiamente anche i contratti di garanzia autonoma nell'ordinamento nazionale ed anche per essi viene analizzato l'impatto del Covid-19 e il ruolo del giudice, nella prospettiva della giustizia contrattuale. L'indagine si arricchisce della comparazione con l'esperienza giuridica francese (guarantie autonome) e tedesca (Garantievertrag) e, infine, dell'analisi dell'esperienza giuridica internazionale, con riguardo sia alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle Indipendent Guarantees, sia alle Uniform Rules for Demand Guarantees (URDG 758), emanate dalla Camera di Commercio Internazionale. Queste ultime hanno fatto progressivamente presa sul mercato e sono state oggetto di interessanti e recentissimi casi giurisprudenziali (innanzi alla High Court of Justice londinese ed alla Qatar International Court): casi rari ed inediti, utilizzati nell'opera per discutere la natura non contrattuale di tali norme uniformi ma di lex mercatoria e per vagliare le implicazioni giuridiche e i limiti posti all'autonomia privata, nonché i margini di operatività della giustizia contrattuale nel panorama delle garanzie automatiche nel contesto internazionale.
40,00 38,00

Regole finali di interpretazione del contratto

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il volume si occupa di analizzare le regole finali di interpretazione del contratto contenute all'art. 1371 c.c., procedendo dapprima ad una ricostruzione in chiave storica dei principi in esso contenuti, siccome veicolati dal diritto romano e intermedio fino al codice civile. Le regole vengono poi inquadrate nel contesto dei criteri di interpretazione oggettiva, per verificarne gli ambiti di applicazione e le possibili interferenze con altri criteri, particolarmente quello di buona fede di cui all'art. 1366 c.c. e quello di conservazione di cui all'art. 1367 c.c. Da ultimo, l'analisi si concentra sugli orientamenti nella giurisprudenza in tema, per verificare l'utilizzo della norma da parte di questa; segue una prospettiva comparatistica che mette a confronto, in punto all'interpretazione del contratto, il sistema italiano e il sistema francese risultante dalla recente riforma delle obbligazioni.
25,00 23,75

La transazione novativa

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2020
pagine: 160
La monografia affronta il complesso e problematico tema della transazione novativa, individuando nella prima parte la fattispecie attraverso l'analisi dei rapporti con la novazione dell'obbligazione e la distinzione dalla transazione semplice, mentre nella seconda parte vengono esaminati i profili patologici e, in particolare, l'enigma del divieto di risoluzione per inadempimento previsto all'art. 1976 c.c. La figura che emerge nel lavoro assume una sua propria identità sotto il profilo causale. Viene, invece, svalutato il ruolo della norma sulla risoluzione per inadempimento, che, diversamente da quanto generalmente ritenuto in dottrina, non è da considerare come il fondamento normativo della transazione novativa, bensì come una pura ipotesi applicativa.
22,00 20,90

Protezione dei dati personali e profili assicurativi

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2020
pagine: 328
Il volume si occupa del tema della protezione dei dati personali, trattando in particolare alcuni profili attuali e problematici del mondo assicurativo. Dopo un’analisi in chiave storica della privacy e protezione dei dati personali dalle sue origini, attraverso le sue varie fasi, fino alla disciplina attuale in tema (in particolare il GDPR), le tematiche in oggetto vengono declinate nella dimensione europea e in una riflessione di più ampio respiro, inserite nel circuito europeo di tutela dei diritti fondamentale tra riconoscimento nelle carte e bilanciamento nelle corti, con particolare attenzione alla giurisprudenza della Corte di Giustizia e alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Infine, tratta del bilanciamento tra protezione dei dati personali e libertà di impresa nel settore assicurativo, sotto il profilo degli obblighi previsti in funzione di protezione dei diritti e delle libertà delle persone fisiche dalla normativa in materia di protezione dei dati personali, delle misure di gestione del rischio e delle nuove dimensioni della sicurezza in relazione alla protezione dei dati personali. Una particolare attenzione è volta alle nuove tecnologie impattanti sulla privacy in ambito assicurativo, con particolare riferimento al trattamento dei dati genetici in ambito assicurativo, ai risvolti assicurativi dei sistemi di guida intelligente, della black box e dei veicoli a guida autonoma, tra tutela della persona sotto il profilo considerato e promozione e sviluppo dell’intelligenza artificiale e della robotica.
33,00 31,35

Il danno antitrust

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2020
l volume analizza le questioni sul danno antitrust affrontate dalla Direttiva 2014/104/UE, attuata in Italia con il d.lgs. 3/2017, per aumentare l’effettività e la deterrenza del diritto antitrust europeo. Viene indagata la combinazione tra il public enforcement e il private enforcement esaminando l’interrogativo sull’integrabilità del secondo con i punitive damages. Questo apre all’approfondimento del private enforcement, il quale rivela la tendenza (di legislatore e giurisprudenza) all’uso della tutela privata, incentrando la reazione all’offesa, non già sulla necessità di tutela delle vittime, bensì su quella di punizione dell’autore dell’illecito. L’esigenza di riconoscere a “chiunque” il risarcimento del danno antitrust viene così tradotta nella responsabilizzazione verso chiunque dell’autore o degli autori dell’illecito. Un esito che rende la responsabilità civile un alienum rispetto al diritto degli Stati membri e tradisce, al contempo, la previsione del diritto antitrust europeo di articolare l’azione pubblica e l’azione privata all’insegna del canone della complementarità, e non già della commistione. La critica all’impostazione in parola conduce alla diversa proposta dell’autore, volta a preservare la compatibilità della tutela privata antitrust con le categorie del diritto privato. Muovendo dal carattere residuale attribuito alla responsabilità aquiliana, il lavoro sperimenta, quindi, la possibilità dell’approccio in chiave contrattuale alle patologie ingenerate dall’illecito antitrust. Il che permette di porre al centro della tutela il singolo, vittima dell’offesa, rintracciando nel contratto la possibile strategia rimediale, e consente di preservare la complementarità tra il private enforcement e il public enforcement, contemplata dal diritto antitrust europeo in linea con la tradizione giuridica moderna dell’Europa continentale.
50,00 47,50

Persona e mercato dei dati. Riflessioni sul GDPR

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2019
pagine: XII-418
Il GDPR (General Data Protection Regulation) è il 'nome comune' del Regolamento generale n. 679/2016 sulla protezione dei dati, con il quale l'Unione europea interviene in materia di trattamento dei dati personali e di privacy. Il volume offre una lettura critica e autorevole della nuova disciplina sulla privacy, con particolare attenzione alle due anime del GDPR: la tutela della persona di fronte al trattamento dei dati personali, da una parte, e la libertà di circolazione di tali dati, dall'altra parte. L'opera indaga temi di grande rilevanza, come il rapporto tra persona e mercato dei dati personali, la proprietà dei dati personali, i dati personali come oggetto di operazione economica, la circolazione dei dati personali e l'autonomia privata, il trattamento dei dati per finalità di profilazione e le decisioni automatizzate, il diritto alla portabilità dei dati, il diritto all'oblio, gli altri diritti dell'interessato, gli obblighi e gli adempimenti a carico del titolare del trattamento, il ruolo del Garante, il trasferimento all'estero dei dati personali, la responsabilità da illecito trattamento dei dati personali.
44,00 41,80

Appalto e claim

Libro
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
pagine: 364
La fuga sempre più frequente dalle aule giudiziarie, l’importanza internazionale acquisita dai modelli contrattuali (AIA Documents) di construction contract e le modifiche apportate sia ad essi, sia al nostro codice degli appalti e ai rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale ivi recentemente introdotti, hanno offerto lo spunto per una rivisitazione del tema della gestione delle sopravvenienze nel contratto di appalto. Muovendo da un’analisi delle sopravvenienze giuridicamente rilevanti nei contratti di durata e dei relativi strumenti di gestione, l’indagine ravvisa un momento centrale nella rinegoziazione e nella possibilità o meno di "recuperare", anche in un’ottica comparatistica, un obbligo legale di rinegoziazione, in una logica ispirata tanto all'hardship dei Principi Unidroit e di quelli del Diritto Europeo dei contratti, quanto a buona fede ed equità. La revisione critica dei rimedi tradizionali di gestione delle sopravvenienze e delle questioni sollevate dalla rinegoziazione, suggeriscono poi di focalizzare l’analisi sul claim, un peculiare strumento di rinegoziazione e soluzione stragiudiziale delle controversie, ormai ampiamente consolidato nell'appalto angloamericano e internazionale. L’ultima parte del lavoro è infine dedicata alla compatibilità di tale istituto col nostro sistema e alla sua operatività a fronte di fattispecie normative solo all'apparenza similari e peraltro inadeguate a gestire le sopravvenienze in tema di appalto.
38,00 36,10

Le clausole claims made: dalla valutazione della giurisprudenza alla logica del mercato assicurativo

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
pagine: 176
Il contributo parte dall'esame delle clausole claims made nell'attuale panorama legislativo e giurisprudenziale, per giungere ad affrontare le problematiche ad esse connesse nel quadro del mercato assicurativo. Si svolge altresì una comparazione con alcuni Paesi dell'Unione e, in particolare, con il sistema spagnolo, nell'ottica di una auspicabile gestione unitaria delle clausole claims made a livello europeo. Infine, il volume analizza anche il recente arresto delle Sezioni Unite sul tema, per coglierne a pieno il senso e i risvolti applicativi che ne derivano.
22,00 20,90

Il «diritto» a trattare dati personali nello svolgimento dell'attività economica

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
Il volume indaga il diritto a trattare dati personali nell'ambito dello svolgimento dell'attività economica, alla luce del nuovo regolamento europeo in materia di protezione e libera circolazione dei dati personali (Reg. UE 679/2016). L'opera si sofferma sull'inquadramento teorico di tale situazione giuridica. Presentando un significativo capovolgimento di prospettiva rispetto alle riflessioni tradizionalmente condotte dalla dottrina (la quale ha dato finora rilievo predominante al diritto dell'interessato alla protezione dei propri dati personali), il volume pone attenzione al diritto a trattare dati personali altrui nel contesto dell'attività professionale e di impresa, utilizzando dapprima le categorie della fattispecie giuridica (nella sua dimensione valutativa), del fatto giuridico (dinamicamente inteso nella sua dimensione causale ed effettuale) e del c.d. "potere di predisposizione". Vengono poi analizzati i contenuti e le caratteristiche del diritto in questione, ponendo attenzione alle facoltà ed ai poteri del titolare del trattamento, agli elementi costitutivi del diritto in esame (anche con riguardo al ruolo delle condizioni di liceità del trattamento), nonché ai limiti strutturali che il medesimo incontra. L'indagine viene condotta tenendo conto delle inevitabili connessioni sia con la libertà di circolazione dei dati, sia con la libertà di iniziativa economica e di impresa (di cui agli artt. 41 Cost. e 16 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE), sia infine con la c.d. libertà informatica, nell'incontro dialettico tra principio personalistico e libertà economiche. L'indagine viene condotta tanto con riguardo all'ordinamento nazionale che a quello europeo e mette in risalto la necessità di rimeditare il bilanciamento tra il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto a trattare dati personali nell'ambito dello svolgimento dell'attività di impresa, considerato quale situazione giuridica riconducibile nell'ambito dei diritti e delle libertà "fondamentali" dell'UE, tenendo conto del contributo della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'UE e del nuovo assetto normativo delineato dal regolamento europeo. Una riflessione specifica viene condotta, nella prospettiva del bilanciamento, sul ruolo del c.d. "legittimo interesse", quale condizione di liceità del trattamento alternativa al consenso dell'interessato. Viene anche discussa e criticata la recente scelta del legislatore domestico di incidere sulla disciplina del legittimo interesse, con norme nazionali che si presentano incompatibili con le soluzioni delineate dal legislatore europeo. L'opera, per le sue caratteristiche e per i suoi contenuti, si presenta utile anche ad impostare il discorso sul coordinamento tra regolamento europeo e norme nazionali in tema di protezione dei dati personali, uscendo dalla logica restrittiva secondo cui il titolare del trattamento è visto pressoché esclusivamente come soggetto destinatario di obblighi di protezione a tutela dell'interessato, riconoscendogli anche il ruolo di soggetto titolare di specifiche prerogative soggettive attive, che interagiscono e si confrontano in maniera dialettica con le prerogative facenti capo all'interessato, in vista del raggiungimento delle legittime finalità del trattamento, perseguite nell'esercizio di libertà considerate "fondamentali" dall'ordinamento eurounitario.
25,00 23,75

Il danno da alimenti tra responsabilità del produttore e stile di vita del consumatore

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2018
pagine: 336
Frequenti episodi concernenti danni derivanti dal consumo di alimenti (per es. la c.d. mucca pazza, l'influenza aviaria e, da ultimo, le uova contaminate) nonché, più in generale, l'esigenza di proteggere la salute del consumatore con riguardo ai prodotti alimentari di cui fa uso hanno determinato la necessità di predisporre regole uniformi finalizzate principalmente a rafforzare la garanzia di sicurezza degli alimenti posti sul mercato. Nel nostro ordinamento, la tutela pubblicistica del consumatore di alimenti ha subito un forte incremento soprattutto a partire dagli inizi degli anni Duemila. L'indagine avrà come finalità quella di accertare se - ed in quali termini - il produttore di generi alimentari si trova effettivamente ad essere sempre più responsabilizzato anche sotto il profilo civilistico. Si è inteso capire se si vuole responsabilizzare il consumatore nei confronti delle decisioni inerenti i regimi alimentari dallo stesso autonomamente compiute, oppure, invece, se le conseguenze derivanti dall'adozione di stili di vita imprudenti e sconsiderati debbano inesorabilmente continuare ad essere sostenuti dal produttore che pone sul mercato alimenti potenzialmente (ma notoriamente) dannosi per la salute del consumatore stesso. Proprio in tale ottica, pertanto, si è voluto verificare se il rafforzamento della normativa diretta ad informare ed educare il consumatore con riguardo agli alimenti abbia di fatto comportato un ampliamento della responsabilità del consumatore che oggi si trova ad essere sempre più in grado di operare delle scelte libere e consapevoli anche con riferimento alle scelte alimentari da adottare.
33,00 31,35

Contratto d'opera nel panorama dei contratti di servizi

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
Il volume sviluppa la tesi, straordinariamente plausibile e feconda, secondo cui alle regole del contratto d'opera si addice il carattere di una figura generale per i contratti di prestazione di servizi e secondo cui il tipo contrattuale integra addirittura un «prototipo» del contratto di prestazione di servizi. A tale riguardo, è particolarmente importante, anche dal punto di vista degli sviluppi futuri, l'indicazione secondo cui questa caratteristica di parte generale si declina non solo attraverso l'applicazione diretta, ma anche attraverso l'analogia. Simili fenomeni propri di altri ordinamenti giuridici - si pensi al mandato tedesco - dimostrano come sia innanzi tutto un quadro complessivo dei diversi tipi contrattuali di prestazione di servizi a consentire di allargare lo sguardo a una strutturazione generale del diritto contrattuale sulla prestazione di servizi. Sotto tale profilo, l'autore, con la sua ricerca, supera di molto le regole in tema di prestazione di servizi del Draft Common Frame of Reference. Il lavoro costituisce una splendida base per la ininterrotta ricerca verso una parte generale del diritto europeo sulle prestazioni di servizi e muove, al tempo stesso, taluni primi, fondamentalmente importanti passi in tale direzione.
60,00 57,00

La fondazione fiduciaria: struttura e funzione della destinazione patrimoniale

Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2017
La diffusione nell'esperienza giuridica italiana di numerose ipotesi di separazione patrimoniale ha imposto negli ultimi anni una profonda revisione di molte tradizionali concezioni e categorie acquisite. Di conseguenza, sono state messe in discussione in dottrina (e spesso profondamente riesaminate in giurisprudenza) consolidate interpretazioni della titolarità di beni, dell'opponibilità dei vincoli su di essi impressi dall'autonomia privata, delle relazioni tra gestori e beneficiari della loro amministrazione e della conseguente estensione della responsabilità dei diversi soggetti coinvolti. Tale esteso e significativo ripensamento ha riguardato assunti finora ritenuti fondamentali nel diritto civile italiano: dall'assolutezza del diritto di proprietà all'impossibilità per i privati di destinare i patrimoni a finalità meramente individuali, fino alla considerazione stessa della singolarità delle situazioni giuridiche soggettive in relazione ai beni, la quale si riteneva finora connaturata a un ordinamento che intendeva evitare la pluralità di interessi opponibili non incasellati nel numero chiuso dei diritti reali. Le nuove prospettive ermeneutiche non hanno però riguardato la fondazione fiduciaria, sebbene il giudizio (quasi) unanimemente negativo degli studiosi sulla figura fosse strettamente, anzi inscindibilmente connesso proprio ai presupposti teorici recentemente rimessi in discussione. Al contrario, i pochi cenni ad essa dedicati dalla dottrina italiana si incentrano esclusivamente sul primo dei due termini della nozione, dimenticando che la qualificazione fornita dall'aggettivo risulta tutt'altro che esornativa e fornisce, piuttosto, la specificazione strutturale dell'istituto: che è sì fondazione, in quanto patrimonio destinato a uno scopo, ma rimarrebbe puro significante ove non ricevesse colore e sostanza giuridica dall'avvenuto affidamento dei beni a un soggetto, la cui titolarità sul fondo così costituito viene definita, limitata e funzionalmente orientata dal necessario perseguimento del fine. Per affermare l'ammissibilità delle fondazioni fiduciarie, allora, si potrebbe essere tentati dall'individuare la soluzione nella mutata natura del diritto di proprietà, o magari nel superamento del principio del numero chiuso dei diritti reali; tuttavia, sebbene assai discutibili e in effetti discussi da decenni, tali passaggi non appaiono decisivi per affermare la possibilità di una destinazione allo scopo, che rimane questione piuttosto connessa alla separazione dei patrimoni e alle conseguenze che tale fenomeno produce sulla titolarità giuridica dei beni.
28,00 26,60

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