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Carocci: Biblioteca medievale

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Dissertazione letifica. Racconti e satire della Shirâz del Trecento

Dissertazione letifica. Racconti e satire della Shirâz del Trecento

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2005
pagine: 220
Nel 1258 il mondo musulmano è colpito da una catastrofe inimmaginabile: dopo aver conquistato la Persia e le altre regioni orientali, i Mongoli "idolatri" espugnano Baghdad e uccidono l'ultimo Califfo. In Persia, poi, la lentissima metabolizzazione del disastro è compromessa da un altro flagello: le devastanti incursioni dell'uzbeko Tamerlano. Insicurezza e timore generano tirannide, opportunismo e fughe nei reami consolatori dell'ultramondano. A questo mondo volgare, credulone e feroce 'Obeyd Zâkâni, poeta alla corte di Shirâz neI XIV secolo, fa mostra di adeguarsi adottando un linguaggio salace e spesso sconcio. Questo sforzo "mimetico" però, non riesce a celare lo sguardo beffardo che a quel mondo rivolge chi, in verità, fieramente lo disprezza.
18,40

Poesie. Testo francese a fronte

Poesie. Testo francese a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2005
pagine: 160
Poco o nulla si sa sulla vita di Colin Muset, ma il nome ha tutta l'aria di essere uno pseudonimo d'arte di tipo giullaresco. La sua produzione poetica, invece, è ascrivibile appieno alla più classica tradizione trobadorica provenzale e, come d'uso, è rivolta a una donna. Ed è proprio tramite la dimensione del femminile che il poeta si relaziona al mondo circostante, infarcendo i suoi testi di riferimenti autobiografici. Colin è anche musicista e i suoi componimenti, come tutti quelli più popolareggianti, erano eseguiti con accompagnamento di strumenti. Massimiliano Chiamenti ha conseguito il dottorato di ricerca in Filologia dantesca presso l'Università di Firenze.
15,40

Proverbi morali. Testo spagnolo a fronte

Proverbi morali. Testo spagnolo a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2005
pagine: 138
Sem Tob, ebreo di Carriòn de Los Condes, probabilmente rabbino e autore di varie opere in ebraico, dedica al re Pedro I di Castiglia, detto Pedro "el cruel", appena salito al trono (1350), uno dei libri più affascinanti della letteratura spagnola medievale. I Proverbios morales, titolo attribuito all'opera dal marchese di Santillana, non si presenta però certo come un'opera didattica, seppure inviti ad agire rettamente e con misura, ma piuttosto come una profonda riflessione sul mondo, sull'uomo e sulla vita. Sem Tob, nella dedica posta all'inizio e alla fine del libro, si dichiara subito ebreo, si direbbe con un certo orgoglio, dovuto non tanto alla sua origine ma alla consapevolezza del suo sapere e della sua autorità morale.
14,40

La Fenice. Da Claudiano a Tasso

La Fenice. Da Claudiano a Tasso

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2004
pagine: 195
La leggenda della Fenice, nome del misterioso uccello di splendida livrea e lunga vita capace di risorgere dalle sue stesse ceneri, è riconducibile alle credenze religiose degli antichi egizi. Ma è solo in epoca classica e medievale che ha assunto, in letteratura, il valore allegorico della resurrezione. In questa originale antologia sul mito feniceo, compaiono brani tratti dalle opere di Claudiano, Lattanzio, Petrarca, Tasso, sino ad un poco noto saggio dedicato all'argomento da Giacomo Leopardi.
17,60

La rosa e l'usignolo

La rosa e l'usignolo

Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2003
pagine: 204
Gli amori della rosa e dell'usignuolo formano uno dei più celebri temi cantati da innumerevoli poeti persiani, turchi, arabi, indostani. Nell'usignuolo innamorato che piange, grida, supplica e si dispera di fronte all'altezzosità e all'apparente indifferenza della rosa, è stato visto non solo un simbolo della sofferenza e dell'autopurificazione che ogni autentico amante deve sperimentare prima di attingere all'unione con l'amata, ma anche un paradigma profondo e affascinante dell'amore mistico dell'anima per Dio. Nel poema l'amore dell'ebbro usignuolo, che canta solo per la rosa, appare scandaloso agli altri uccelli che cantano invece per Dio e così essi lo trascinano in tribunale di fronte al profeta-giudice Salomone. Questi, però, capisce che la via dell'amore non è lontana dalla via della profezia e, inaspettatamente, assolve l'usignuolo da ogni accusa restituendolo alla sua prediletta rosa. Amore mistico e amore profano si mescolano inestricabilmente nella più famosa e intrigante "favola teologica" del Medioevo persiano.
17,60

Ponzela Gaia. Galvano e la donna serpente

Ponzela Gaia. Galvano e la donna serpente

Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2000
pagine: 216
«Ora me intendeti,bona zente, tuti quanti, / in chortexia et in bona ventura: / dire ve volio de li cavalieri aranti/ ch'al tempo antigo andava a la ventura » La Ponzela Gaia - teste anonimo trasmesso da un manoscritto della metà del Quattrocento, che qui si presenta in una nuova edizione -, si può considerare un piccolo gioiello della letteratura canterina, uno degli esempi più vivaci e godibili di quella letteratura d'intrattenimento e d'evasione, non priva di significati simbolici più profondi, che i cantastorie medievali declamavano nelle piazze di Comuni e Signorie. La bella storia, nella quale si può leggere in filigrana il pattern mitico sottostante, narra della giovane Gaia, donna-serpente e figlia della fata Morgana, e di Galvano, a cui unisce un destino d'amore e d'avventura - quelle ambages pulcerrime, quelle «bellissime tortuosità» di cui parlava Dante a proposito della materia romanzesca arturiana.
17,80

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