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Carocci: Biblioteca medievale

Tutte le nostre collane

Il libro dei dodici sapienti

Il libro dei dodici sapienti

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2013
pagine: 143
"Il libro dei dodici sapienti" costituisce una delle prime manifestazioni culturali prodotte dal particolare sincretismo che si genera nella penisola iberica fra il regno di Fernando III e quello di suo figlio Alfonso X. In questa fase, nella quale convivono tradizioni assai diverse (araba, ebraica e cristiana), la monarchia castigliana è attenta a costituire un regno solido che ha fondamento nella precettistica filosofica e gnomico-sapienziale. All'ingente quantità di opere tradotte dall'arabo al castigliano, o al latino, fa riscontro la necessità di creare un testo che rifletta il delicato momento in cui vive la monarchia. Da qui la necessità di un manuale che metta a fuoco sia come il re debba governare il regno, con particolare riferimento alla corte, sia il ruolo da assumere rispetto alla giustizia, all'organizzazione militare e ai rapporti con gli ordini religiosi e cavallereschi. "El libro de los doze sabios" è uno "specchio per principi" che, pur non essendo una traduzione, sa sintetizzare perfettamente la tradizione precettistica orientale e quella occidentale.
16,00

L'indignazione di un poeta-crociato. I versi gnomici su Acri

L'indignazione di un poeta-crociato. I versi gnomici su Acri

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 190
La letteratura tedesca medievale ci consegna un documento singolare e di particolare interesse storico: "I versi gnomici su Acri", in cui il poeta-crociato Freidank si pone come testimone oculare, deluso e indignato delle vicende legate alla "crociata degli scomunicati" del 1228-29. Il testo fa parte di un'ampia raccolta di massime e proverbi, la "Bescheidenheit", ripetutamente trascritta e liberamente usata dai redattori successivi in funzione di nuovi destinatari o di nuove esigenze comunicative. L'analisi degli unici tre testimoni che tramandano la sezione su Acri rivela l'esistenza di due diverse redazioni del testo e dunque la necessità di una nuova edizione critica, che anziché proporsi di risalire al presunto originale focalizzi l'attenzione su ciascuna delle due versioni, al fine di delineare i divergenti processi di significazione che scaturiscono dalle operazioni di selezione e di ritessitura dei versi gnomici su Acri messe in atto dai diversi redattori. Prefazione di Maria Vittoria Molinari.
21,50

L'Entrée d'Espagne. Rolando da Pamplona all'Oriente

L'Entrée d'Espagne. Rolando da Pamplona all'Oriente

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 416
Con "L'Entrée d'Espagne", poema epico della prima metà del Trecento sulle imprese di Rolando negli anni precedenti la rotta di Roncisvalle, l'autore, un padovano che sceglie di tacere il proprio nome, rinnova felicemente il genere della chanson de geste. L'ampiezza della cultura e dell'esperienza umana, il senso della realtà, l'ironia, il talento stilistico gli permettono di rappresentare il famoso eroe in una veste inedita. Il suo Rolando si muove come un cavaliere errante in un Oriente già ricco delle suggestioni del Milione di Marco Polo e costellato dai ricordi delle gesta del Macedone. Egli associa alla prodezza e alla superbia tradizionali la sapienza, l'inclinazione spirituale - memorabile l'episodio "graaliano" dell'incontro con il vecchio eremita penitente -, la generosità, il brio, divenendo modello esemplare di cortesia, incarnazione di quell'ideale aristocratico cavalleresco che, nel sogno di una vita più bella, il Padovano immagina condiviso da cristiani e pagani e per il quale esclamerà poi l'Ariosto: "Oh gran bontà de' cavalieri antiqui!".
37,00

Da Roma a Taprobane. Dai Collectanea rerum memorabilium. Testo latino a fronte

Da Roma a Taprobane. Dai Collectanea rerum memorabilium. Testo latino a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2011
pagine: 191
Evocazione favolosa di terre vicine e lontane, i "Collectanea rerum memorabilium" di Solino - un letterato della tarda età imperiale romana (III sec.d.C.) - costituiscono una sorta di caleidoscopio che mescola dati naturalistici e curiosità, mostri e meraviglie, allineando sullo stesso piano di credibilità quanto percepito dai sensi e quanto narrato dalla tradizione. Sarà proprio questa dimensione bizzarra e affabulatrice a fare la fortuna del testo, che viene tradotto per la prima volta in italiano dal Rinascimento, fino al Flaubert della "Tentazione di sant'Antonio".
21,00

Adamo ed Eva. Le Jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro

Adamo ed Eva. Le Jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 318
Il "]eu d'Adam" è la prima opera teatrale interamente in volgare tramandataci dalla tradizione manoscritta. Databile attorno alla metà del XII secolo e conservato in un solo codice del secondo quarto del XIII (Tours, Bibliothèque municipale, n° 927, ce. 20r-40r), è con tutta probabilità di origini anglo-normanne. La sua maggiore innovazione, almeno stante la tradizione superstite, è la netta ripartizione degli ambiti riservati al latino e al volgare: il primo preposto da un lato a registrare Xincipit delle lectiones e dei responsori che introducono e scandiscono le sue sezioni, e dall'altro a descrivere l'allestimento e lo svolgimento della messinscena; il secondo riservato al testo recitato dai protagonisti. Un aspetto saliente di tale strutturazione è l'inclusione di quelle che con un anacronismo potremmo definire "note di regia", intese a regolamentare l'esecuzione del testo: vi sono descritti con cura scenografia e costumi, ma soprattutto presentano le indicazioni da fornire agli attori affinché la loro interpretazione sia efficace. Una particolare attenzione è rivolta ai tempi dell'azione scenica e alle modalità della recitazione: le entrate e le uscite di scena, l'attacco delle battute, il tipo di gestualità da associare a queste ultime, gli spostamenti che devono compiere gli attanti all'interno dello spazio riservato alla performance.
24,00

Dante oscuro e barbaro. Commenti e dispute (secc. XVII e XVIII)

Dante oscuro e barbaro. Commenti e dispute (secc. XVII e XVIII)

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 248
Contrariamente a quanto lo studio scolastico, così come il recente fenomeno mediatico delle letture dantesche di Benigni, indurrebbero a credere, la fortuna di Dante, e in particolare della sua opera maggiore, non è sempre stata indiscussa presso la comunità letteraria europea. In questo libro si ripercorrono le polemiche che l'hanno accompagnata tra Sei e Settecento, da Campanella ad Alfieri, da Vico a Voltaire.
27,50

Contro la divinazione. Consigli astrologici al re di Francia (1356). Testo francese a fronte

Contro la divinazione. Consigli astrologici al re di Francia (1356). Testo francese a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 288
Nella storia del razionalismo occidentale il "Livre de divinacions" di Nicole Oresme (1366) occupa un posto di rilievo. È un trattato dedicato a dissuadere il principe dal praticare le scienze divinatorie ed è uno dei primi testi che sperimenta nella prosa scientifico-filosofica una "nuova" lingua, il francese. Sebbene l'aspirazione alla pre-conoscenza del futuro fosse formalmente condannata, era frequente che sovrani e uomini di governo pretendessero di utilizzare l'astrologia per trame auspici e pronostici. Oresme scrisse il Livre per convincere Carlo V, il suo re, a non fidarsi troppo dell'astrologia e delle altre scienze divinatorie. Oresme non fu il primo a tentare di confutare l'astrologia, ma il primo che abbia cercato di dimostrarne gli effetti politicamente nocivi, sollecitando i sovrani a non ricercare negli influssi celesti la causa degli eventi umani.
27,50

La parola e l'amore. Studi sul «Cantico dei cantici» nella tradizione francese medievale

La parola e l'amore. Studi sul «Cantico dei cantici» nella tradizione francese medievale

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2009
pagine: 221
Libro tra i più affascinanti ed enigmatici della Sacra Scrittura, il Cantico dei Cantici, grazie all'interpretazione allegorica e spirituale, rappresenta nel Medioevo l'ars amandi Deum per eccellenza, lo straordinario racconto della storia d'amore che unisce il Verbo creatore alla sua creatura (sia essa intesa come l'anima, la comunità dei fedeli o la Vergine). "La parola e l'amore" individua, nella complessa ricezione medievale del Cantico, il costituirsi di una tradizione esegetica in lingua francese, fra Due e Trecento. Il volume presenta al lettore i risultati di una ricerca che riannoda tale fenomeno ad alcuni momenti preliminari ed essenziali: l'eredità medievale di Origene, la prassi della lectio divina, le letture elaborate in ambito monastico nel corso del XII secolo. Sono inoltre indagate le più antiche parafrasi metriche del Cantico in lingua d'oil, in una prospettiva che intreccia alla discussione delle questioni filologiche e interpretative la messa a fuoco dei temi ideologici e letterari proposti nelle diverse riscritture del libro biblico. In queste opere, nell'apparente labirinto dell'ermeneutica puntuale della Parola, sono riconoscibili ardui percorsi ascetici e devozionali, scanditi dalla meditazione della Passione, dall'esposizione di nozioni dottrinali (la "carità ordinata", l'umanità-divinità di Cristo), dal riaffiorare di immagini e concetti (il "cuore amoroso", la "coscienza") che, ben oltre il Medioevo, godranno di larghissima fortuna nel discorso mistico occidentale.
24,50

Buovo D'Antona. Versione in ottava rima (1480)

Buovo D'Antona. Versione in ottava rima (1480)

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2008
pagine: 224
Il IV libro dei "Reali di Francia" è dedicato a Buovo d'Antona, alla più fortunata di quelle vicende che Andrea da Barberino veniva raccogliendo in versione ciclica nella saga genealogica della prestigiosa dinastia francese, largamente cooptata in scenari italiani. La storia di Buovo costituisce indubbiamente il racconto, inizialmente autonomo, che conobbe il maggior numero di redazioni e di adattamenti anche al di fuori di questo polittico romanzesco, in parte anticipato dalla serie franco-italiana denominata "Geste Francor". Nessuno degli altri romanzi utilizzati nella saga di Andrea da Barberino conosce una diffusione così ampia e una serie così numerosa e vivace di adattamenti e riscritture.
19,50

Delle occasioni amorose

Delle occasioni amorose

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 201
Fratello minore del più celebre Abu Hamid, il grande teologo sistematico dell'islam medievale, Ahmad Ghazali si distingue come originale cantore della "santità" di Satana, inopinatamente eretto a modello dell'amante mistico, e scrive con questo breve trattato una densa, originale riflessione sui fondamenti e la "fisiologia" dell'amore. Sequela dal ritmo travolgente di aforismi e stringate argomentazioni, intervallati da aneddoti e versi, questo testo ha sedotto e affascinato nei secoli innumerevoli sufi e poeti dalla Persia all'India musulmana. Scandagliando il tema dell'eros, Ahmad Ghazali porge una sottile, profonda "teologia della bellezza e dell'amore", sicché la sua analisi dell'amore umano si rivela essere in realtà una ineguagliata, raffinatissima meditazione sull'amore divino e sulle leggi misteriose che lo regolano.
19,50

King Horn. Testo inglese a fronte

King Horn. Testo inglese a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 127
"King Horn" è certamente nata come opera di intrattenimento che mirava a soddisfare i gusti di un pubblico bramoso di storie che tenessero con il fiato sospeso: il protagonista, infatti, si trova perennemente in situazioni pericolose e deve dimostrare ogni volta grande spirito di iniziativa per superare i diversi ostacoli. I suoi fruitori originari non erano però necessariamente di umile origine e di scarsa cultura ed erano in grado di apprezzare non solo il tenore degli eventi narrati ma anche la qualità della narrazione. L'anonimo autore ha allora adottato una tecnica compositiva apparentemente semplice, ma coerente e rigorosa: concentrandosi sempre su un singolo gesto e un singolo episodio, mostra un gusto che si potrebbe definire cinematografico nel collegamento delle azioni che accrescono progressivamente la statura dell'eroe fino alla conquista finale di un regno e di una regina. Questa traduzione costituisce pertanto una rivalutazione di "King Horn", che la tradizionale definizione di testo "popolare" ha spesso relegato tra le opere minori, interessanti più come testimonianze di un'epoca che per le loro qualità letterarie. L'analisi testuale svolta dalla curatrice ha rivelato invece tanto coerenza nella trama quanto vivacità e dinamismo nel racconto, il che consente di apprezzare le doti narrative del poeta e di rivalutare in generale l'attività del "jongleur", figura tipica dello spettacolo medievale.
13,90

Il giudice della Beira. Testo spagnolo a fronte

Il giudice della Beira. Testo spagnolo a fronte

Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 108
Il testo consiste in una farsa, continuazione della precedente "Farsa di Ines Pereira". Il contadino bonaccione, prima rifiutato, poi sposato e allegramente tradito dall'arguta Ines nel primo episodio, in questo sequel è chiamato a corte, per rendere ragione delle sentenze "bizzarre" da lui pronunciate in veste di (improbabile) giudice rurale.
12,30

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