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Libri di Vladimir Jankélévitch

Biografia e opere di Vladimir Jankélévitch

La musica e l'ineffabile

La musica e l'ineffabile

Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
pagine: 208
Diventato ormai un classico del pensiero contemporaneo, "La musica e l’ineffabile", qui proposto in una nuova edizione, è uno dei libri più amati di Vladimir Jankélévitch. Esso mette a fuoco le due polarità entro le quali si muove la sua straordinaria riflessione: filosofia e musica – quest’ultima frequentata soprattutto nelle aree francese, russa e spagnola tra fine Ottocento e inizi Novecento. Nell’esperienza musicale il filosofo rintraccia la testimonianza più lampante e intensa dell’ineffabilità del reale, in quanto dimensione sfuggente alle parole e alla ragione: un mistero insondabile che mette l’uomo di fronte alla propria finitezza. Ciò decostruisce ogni pretesa conoscitiva, partito preso o illusoria convenzione. E tuttavia un mistero dal quale, proprio per la sua impenetrabilità, si sprigiona un irresistibile charme, che suscita in noi un’inesauribile tensione creativa. Musica e filosofia, ciascuna per proprio conto, ma specchiandosi l’una nell’altra, convergono così verso quell’enigma irrisolto eppure seducente, quel significato sottratto eppure magnetico, al quale da sempre rivolgiamo i nostri canti, le nostre inquiete parole. Questo libro apre a una diversa, e originale, modalità di stare al mondo.
20,00

Il perdono

Libro
editore: Castelvecchi
pagine: 240
«Il dibattito sul perdono e sull'imperdonabile non avrà mai fine». Vladimir Jankélévitch pubblica questo libro nel 1967, in un momento in cui il dibattito sull'imprescrittibilità dei crimini nazisti agitava l'opinione pubblica, sollevando la scottante domanda: che cos'è il perdono? Andando al cuore di questo concetto poco compreso, il filosofo francese si scontra con il terribile paradosso di un perdono autentico, incondizionato, senza secondi fini, sublime ma impossibile. Jankélévitch non perdonerà mai i tedeschi, non solo i suoi carnefici, ma l'intera filosofia tedesca, affermando che «il perdono è morto nei campi di sterminio». Un libro che occupa un posto centrale nella riflessione morale di un filosofo tormentato dai problemi del suo tempo e nella cultura francese del Novecento.
18,50 17,58

George Simmel filosofo della vita

Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 82
La traduzione italiana del lungo saggio, scritto nel 1925 e dedicato da Vladimir Jankélévitch a Georg Simmel, mette finalmente a disposizione dei lettori un testo che, come si augurava l'autore negli ultimi anni della sua vita, invita a rileggere un filosofo che in vari periodi è stato "di moda" (anche in Italia), ma attende ancora di essere pienamente riconosciuto. Il giovane Jankélévitch offre una compiuta introduzione al pensiero simmeliano nel suo complesso. La filosofia della vita è il centro di questa penetrante e illuminante lettura, che affronta le questioni sempre attuali del rapporto dell'individuo con il relativo e con l'assoluto. Il saggio può essere considerato un modello di dialogo tra due filosofi, altrettanto significativo per illustrare gli inizi del percorso di Jankélévitch, quanto per rilanciare la forza del pensiero simmeliano.
10,00 9,50

Corso di filosofia morale (1962-1963)

Libro: Libro in brossura
anno edizione: 2007
pagine: XXIII-212
Jankélévitch conferma in questo "Corso" la fecondità di un pensiero che parla di morale senza cadere nel moralismo, scava nei concetti evitando il concettualismo e coniuga il dovere con l'amore, muovendo dall'importanza che l'intenzione e la volontà hanno nell'esperienza morale. Né Husserl né Heidegger ma Pascal e Tolstoj sono i riferimenti dell'autore, filosofo laico ma attento alla lezione dei mistici, oltre che a quella dei classici (Platone, Aristotele, Agostino). Queste lezioni sono esemplarmente indicative della ricchezza spirituale che la filosofia può dare all'individuo.
22,80 21,66

Pensare la morte?

Libro
anno edizione: 2000
pagine: 92
E' possibile parlare con leggerezza e humour intorono al più grave e serio degli argomenti: la morte? E' quanto spesso ha tentato di fare Vladimir Jankélévitch nelle sue opere. Invece di proporre una nuova teoria "sulla morte", l'autore invita piuttosto a guardare alla vita dal difficile margine che separa l'esistenza dal nulla. Ne deriva un punto di vista sul mondo e sulle cose che, alleggerito da qualsiasi dogmatismo, affronta ogni questione con il sorridente beneficio dell'ironia.
9,00 8,55

La menzogna e il malinteso

Libro
anno edizione: 2000
pagine: XIV-123
Possiamo davvero fare a meno del fragile equilibrio di convenzioni che rende più semplice la vita con gli altri? Menzogna e malinteso non costituiscono la trama sottile dell'agire comune? E' o non è forse per questo che la verità "protesta" nelle parole maldestre del gaffeur o nelle battute sprezzanti dell'enfant terrible? Scritte di getto queste pagine offrono una testimonianza di quella "fenomenologia del quotidiano" che attraversa l'intera opera di Jankélévitch. Dando dignità filosofica alla gaffe, al pudore e allo humour, l'autore invita ad avere il coraggio della parola "inopportuna" che interrompe il gioco di maschere in cui siamo immersi. Gesto etico per eccellenza, essa appare l'unica in grado di farci ritrovare l'innocenza perduta.
10,00 9,50

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