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Libri di Vito Teti

Biografia e opere di Vito Teti

Il risveglio del drago. Cavallerizzo: un paese mondo, tra abbandono e ricostruzione

Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2024
pagine: 304
Nella notte tra il 6 e il 7 marzo del 2005, dopo settimane di pioggia insistente, il terreno franoso – «il drago» – su cui poggia Cavallerizzo, un paese arbëresh in provincia di Cosenza, si scuote: la popolazione fugge e si mette in salvo, ma il rientro nelle case, seppure solo in minima parte distrutte, non avverrà mai. Per vent’anni Vito Teti seguirà con attenzione e partecipazione le vicende di una comunità «spaesata» e sofferente, ma al tempo stesso tenace e speranzosa, che nelle pagine del volume prende la parola e si racconta. I protagonisti di questa storia dedicano tempo ed energie per resistere, per non disperdersi, per non smarrire la presenza, per cercare un nuovo «appaesamento», per restare in loco o trasferirsi e ricostruire in una zona vicina. Fanno incontri, riunioni, discutono per mesi, per anni, per provare a uscirne con meno danni possibili, anche a costo di compromessi con i propri desideri e le proprie volontà. «Che senso posso dare alla storia di una piccola comunità che frana e si dissolve, e che dà origine a dispersioni, esilî, dolori, fratture, dissidî, forme di resistenza?», si chiede Teti. In un mondo in cui la fine e la crisi climatica incombono, le vicende di 300 abitanti ci raccontano quelle di 8 miliardi di persone. A Cavallerizzo tutti sapevano che era necessario controllare e incanalare le acque che alimentavano la frana, ma l’incuria e le inadempienze delle istituzioni hanno «risvegliato il drago». Cavallerizzo non è solo il simbolo dell’instabilità di un’intera regione e di tutto un Paese, di una terra segnata dalla precarietà, dai continui abbandoni e dagli interventi emergenziali e mai risolutivi: Cavallerizzo, piccolo paese che muore, luogo periferico e marginale, è il mondo. Ci parla dell’Antropocene, dello spopolamento, della possibile fine di luoghi, ci insegna qualcosa su come affrontare il rischio, anche sul piano emotivo, cognitivo, pratico, della «morte» del nostro mondo. Quanto accade in un piccolo sconosciuto paese ha rilevanza per tutti noi.
32,00 30,40

Dieta mediterranea. Realtà, mito, invenzione

Libro: Libro in brossura
editore: Treccani
anno edizione: 2024
pagine: 144
La dieta mediterranea, a dispetto delle mode, non accenna a scendere dal podio dei regimi alimentari consigliati per mantenere salute e benessere. Fin dagli anni Cinquanta del secolo scorso biologi, nutrizionisti, medici raccomandano un’alimentazione ricca di cereali, legumi, frutta, verdura, pesce e pasta e povera di prodotti di origine animale per contrastare le malattie proprie delle società industriali. Ma cosa c’è di vero e cosa è stato mitizzato di un modello che non corrisponde a nessuna precisa realtà storica e geografica del Mediterraneo, visto che ancora nella prima metà del Novecento olio, grano e vino – la cosiddetta “trinità mediterranea” – entravano solo nelle cucine dei ricchi? Ed è poi corretto definire “locale” e “tradizionale” ciò che – come quella “trinità” – è giunto dall’esterno e le relative elaborazioni, che sono esito e testimonianza di passaggi, incontri, commistioni di popoli e culture differenti?
10,00 9,50

Il senso dei luoghi. Memoria e storia dei paesi abbandonati

Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 620
Contro ogni apparenza, i luoghi abbandonati non muoiono mai. Si solidificano nella dimensione della memoria di coloro che vi abitavano, fino a costituire un irriducibile elemento di identità. Vivono di una loro fisicità, di una loro corposa e materiale consistenza. Si alimentano di uno spessore doppio e riflesso. Pretendono non la fissità, ma al contrario il movimento, il percorso fisico e mentale di una loro continua riconquista. In questo libro, scritto con la sapienza fine e distillata dell’antropologo, con la tenacia del testimone e con la passione dello scrittore, Vito Teti porta ad evidenza e ricompone per intero tutti i suoi percorsi di vita. L’oggetto – ma sarebbe più proprio dire «il soggetto» – sono i paesi abbandonati di Calabria, ripercorsi col passo lento e misurato della riappropriazione in ogni loro più densa e nascosta sfumatura: case capanne e grotte, alberi sabbie e pietre, acqua nuvole e vento. Ma si sbaglierebbe a chiudere questo libro entro una dimensione angustamente geografica. I paesi abbandonati, osserva Predrag Matvejevic nella postfazione a questo volume diventato di culto e giunto alla sua quarta edizione, «sono un luogo assai più vasto della regione a cui questo libro è dedicato. Sono il luogo di una poetica». È una poetica dell’abbandono e della riappropriazione che ha l’effetto di una potente memoria di ogni luogo comune. Vige, a proposito dei paesi abbandonati, uno strano sentimento, superficiale e compassionevole. Questi luoghi, si pensa in genere, non hanno senso: non hanno più senso, se mai ne hanno avuto uno. E invece, c’è un senso in questi luoghi. Un senso per sentirli. Un senso per capirli. Un senso per percorrerli, che è quello doppio del partire e del tornare.
34,00 32,30

La restanza

Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 168
La «restanza» è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi. È questo un tempo segnato dalle migrazioni, ma è anche il tempo, più silenzioso, di chi "resta" nel suo luogo di origine e lo vive, lo cammina, lo interpreta, in una vertigine continua di cambiamenti. La pandemia, l'emergenza climatica, le grandi migrazioni sembra stiano modificando il nostro rapporto con il corpo, con lo spazio, con la morte, con gli altri, e pongono l'esigenza di immaginare nuove comunità, impongono a chi parte e a chi resta nuove pratiche dell'abitare. Sono oggi molte le narrazioni, spesso retoriche e senza profondità, che idealizzano la vita nei piccoli paesi, rimuovendone, insieme alla durezza, le pratiche di memoria e di speranza di chi ha voluto o ha dovuto rimanere. La restanza non riguarda soltanto i piccoli paesi, ma anche le città, le metropoli, le periferie. Se problematicamente assunta, non è una scelta di comodo o attesa di qualcosa, né apatia, né vocazione a contemplare la fine dei luoghi, ma è un processo dinamico e creativo, conflittuale, ma potenzialmente rigenerativo tanto del luogo abitato, quanto per coloro che restano ad abitarlo. Partire e restare sono i due poli della storia dell'umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di se stessi. Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente.
13,00 12,35

Il colore del cibo. Geografia, mito e realtà dell'alimentazione mediterranea

Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2019
pagine: 279
Il pane, l‘acqua, la pasta, le erbe, la carne e poi la fame, l‘abbondanza, l‘immaginario, le nostalgie, le utopie alimentari dei popoli mediterranei sono i protagonisti di questo “racconto del cibo”. Sorta di breviario alimentare, Il colore del cibo vuole interpretare l‘alimentazione mediterranea come espressione di una civiltà fondata sul senso dell‘ospitalità, della sacralità del cibo, del mangiare insieme. Giunto alla sua terza edizione, totalmente rivista, il libro ci invita a specchiarci nel cibo, a riconoscere la nostra civiltà in ciò che mangiamo: in alternativa all‘ideologia del fast food e alla “gastro-anomia”, al di fuori della retorica della “dieta mediterranea”. Prefazione di De Garine Igor.
24,00 22,80

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