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Libri di Raymond Aron

Biografia e opere di Raymond Aron

La politica, la guerra, la storia

Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2024
pagine: 664
Il volume, pubblicato originariamente in italiano nel 1992, curato e introdotto da Angelo Panebianco, riunisce alcuni dei più importanti contributi di Raymond Aron nell'ambito della scienza politica, della sociologia e delle relazioni internazionali. Gli scritti sono organizzati intorno a quattro filoni: la teoria sociale e politica, dove si elaborano le categorie necessarie all'analisi della politica contemporanea nel confronto continuo con il pensiero dei classici. C'è poi la parte dedicata alla sociologia del potere, all'analisi delle élite e dei regimi politici della società industriale matura. Un altro filone è rappresentato dalla sua teoria della guerra e della politica internazionale. Emerge qui la posizione dell'Aron politologo internazionalista, distante sia dalle correnti idealiste (che sottovalutano il ruolo della forza), sia da una certa tradizione «iperrealista» che propone una visione caricaturale della politica. Chiudono il volume alcune riflessioni sulla metodologia delle scienze sociali, sul ruolo dello scienziato sociale e sul suo rapporto con il mondo contemporaneo; ne emerge un profilo completo di Aron politologo e sociologo della politica: un intellettuale rigoroso, dotato di una sensibilità scientifica aperta, nemico dei settarismi ideologici.
22,00 20,90

Teoria dell'azione politica

Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2023
pagine: 336
L’uomo è per natura un essere violento? Quali principi devono guidare l’azione politica? La diplomazia deve porsi obiettivi morali o obbedire soltanto alla ragion di Stato? Sono alcune delle questioni che Raymond Aron affronta in questo corso tenuto al Collège de France nel 1973 e qui pubblicato per la prima volta, e che appaiono ancor più cogenti nell’ora in cui gli europei riscoprono con inquietudine la gravità delle scelte civili e le prove di forza della guerra. In un confronto intellettuale serrato con Clausewitz e Sun Tzu, Lenin e Carl Schmitt, Jean-Paul Sartre e Julien Freund, il filosofo francese introduce e sviluppa il significato e i contenuti della teoria dell’azione politica, che non ha mai smesso di elaborare, mettendo in guardia da due tendenze opposte ma altrettanto pericolose, il moralismo e il cinismo. Discute inoltre strategie e tecniche della gestione del potere, chiarisce capisaldi del pensiero attraverso considerazioni incisive su scenari scottanti all’inizio degli anni Settanta che si rivelano universali e più che mai utili quando, oggi come allora, le denunce morali, le ideologie storiche e gli specialismi tecnici eludono la riflessione attenta sulle scelte collettive. Se la guerra resta la continuazione della politica con altri mezzi, la persistente divisione tra comunità politiche e spirituali non permette di dimenticare né la necessità della difesa né la coscienza dei beni che determinano l’umanità dell’uomo. Nel susseguirsi delle lezioni, si ha il privilegio di assistere al divenire della riflessione, seguendo lo sviluppo di un pensiero lucido e rigoroso, attraverso il quale un autorevole maestro contemporaneo si impone come riferimento imprescindibile per la filosofia e la sociologia politiche europee, formulando quesiti la cui eco e le cui implicazioni giungono fino a noi.
22,00 20,90

La lotta di classe

Libro: Libro in brossura
editore: Pgreco
anno edizione: 2016
pagine: 285
In che misura lo sviluppo delle forze produttive, sotto qualsiasi regime, acuisce la lotta di classe? E in che modo si modifica al coscienza di classe in relazione alla crescita economica? A queste domande risponde Raymond Aron, una delle personalità più affascinanti e controverse del XX secolo, nel libro che prosegue e amplia l'indagine iniziata con "La società industriale", dedicata all'analisi dei due modelli economico-politici dominanti dell'epoca: quello sovietico e quello occidentale. Tocqueville e Marx rimangono i punti di riferimento mediante i quali Aron giunge al tema centrale della questione: la contraddizione per cui le società industriali, mentre promuovono l'uguaglianza politica dei cittadini, nello stesso tempo organizzano la gerarchia dei consumatori e dei produttori, determinando l'ineguaglianza sociale.
19,00 18,05

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